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Autore: Rowena Ollivander    31/07/2008    7 recensioni
Nel giorno del compleanno di Harry Potter, una fan fiction dolcissima sulle coppie più belle in assoluto.
Fra lacrime e sorrisi due dichiarazioni d’amore insolite.
Quando qualche istante prima Ginny era apparsa, dalle scale del dormitorio, in Sala Comune e le aveva chiesto di salire, aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava. Brutto segno, pensò Hermione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ron e Hermione

Hermione scese le scale per tornare in Sala Comune con un lieve sorriso dipinto sulle labbra. Era giunto il momento, finalmente giustizia sarebbe stata fatta. In quel preciso istante, qualche metro più su, stava per nascere una bellissima storia d’amore tra la sua migliore amica ed il suo migliore amico.
- Ehi! Tutto a posto? Stavo per mandare una squadra di soccorso. - Ron aveva smesso di scrivere sulla sua pergamena e stava fissando Hermione, che intanto aveva ripreso il suo posto sul divano - Oh sì, sì tutto a posto. - La ragazza seguitava a sorridere ed anzi, la sua gioia pareva crescere in continuazione.
Sospirò sognante e Ron la osservò perplesso - Che cosa è successo? Dov’è Harry? - Hermione si destò dai suoi pensieri scuotendo leggermente la testa - Oh lui? Si è fermato di sopra da tua sorella. Sta facendo il papino. - gli rispose tranquillamente. Ron la guardò stralunato, poggiando la penna sul tavolo - Il papino?!!?! - Lei lo guardò come se lui non avesse capito la cosa più ovvia del mondo, ma poi si rese conto di aver dato per scontato che Ron sapesse una cosa che non poteva immaginare, a meno che Harry non gliene avesse parlato, anche se lo dubitava visto che si fidava di lui. Era una cosa tra lei ed Harry soltanto - Sì! Ginny era depressa, per quello mi ha chiamata su da lei. Io ho cercato di consolarla un po’, ma non sembrava funzionare, così quando è arrivato Harry ha chiesto se poteva aiutarla e lei gli ha detto di sì. La sta coccolando un po’, semplicemente. La tiene tra le sue braccia e la consola. Le dice che non si deve preoccupare e che andrà tutto bene. Cose così, insomma. Sta facendo il papino. - - Mi stai dicendo che Harry sta facendo tutto questo con mia sorella?!? - - Sì, ma sta tranquillo. Non ti devi preoccupare, lo fa sempre anche con me. - gli disse riprendendo a leggere la pergamena che aveva davanti. Ron la osservò a bocca aperta, incapace di muoversi o proferire parola.
Come sarebbe a dire «Non ti devi preoccupare lo fa sempre anche con me»?!!?! Ah beh, ora sì che poteva stare tranquillo!! Hermione si andava a gettare tra le braccia di Harry quando aveva bisogno di aiuto e lui non ne sapeva assolutamente nulla. Fantastico.
Dopo un primo momento di rabbia e sgomento, in Ron prevalse un sentimento di gelosia mista a delusione. Perché Harry? Perché andava da Harry e non da lui quando aveva un problema?
Cercando di nascondere dietro il suo solito broncio ciò che davvero provava, Ron si fece avanti - Cioè, quando tu hai qualche problema, vai da Harry e lui fa il… ehm ti consola… così? - Hermione alzò lo sguardo su di lui - Fa il papino, sì. Che c’è che non va? È il mio migliore amico, non c’è niente di strano. - - No, niente. È che, sai, anch’io credevo di essere il tuo migliore amico. - le disse incrociando le braccia e sprofondando nella poltrona dov’era seduto. Hermione lo osservò stupita - Ron! Ma tu sei il mio migliore amico. - - Però da me non vieni mai quando ti senti giù o hai qualcosa che non va’. -
- Io… - Hermione rimase leggermente spiazzata da quell’affermazione. Di certo non poteva dirgli che non andava da lui perché l’oggetto delle lacrime che scendevano con Harry era proprio lui!!!
- Hai, hai ragione, ma… non c’è mai stata l’occasione, ecco. E poi sembra che a te non interessi proprio poi così tanto come mi sento o che problemi ho. - Aveva cercato di arrangiarsi al meglio, ma si accorse che in effetti dalla bocca erano uscite solo cose che pensava veramente. Ron scattò a sedere e dolcemente indignato ribatté - Ma sei impazzita?! Certo che mi importa! Mi importa tutto di te, Hermione. A me puoi dire tutto. Quale che sia il tuo problema prometto che impiegherò tutto me stesso per aiutarti a risolverlo. Magari non sarò bravo come Harry, però lasciamici prendere la mano e prometto che diventerò bravo come lui! - Ron si allungò di più verso Hermione, abbassando il tono di voce - Tutte queste cose puoi farle anche con me. Pure subito se vuoi. - Lei lo guardò negli occhi.
Si lasciò completamente stregare dalle parole che aveva pronunciato. Dai suoi occhi colmi di speranza e dalla sua voce uscì in un sussurrò un  semplice - Davvero? - Ron non poteva credere alle sue orecchie   - Ma certo, ‘Mione. Sono qui apposta. - Hermione si alzò lentamente dal divano avvicinandosi a Ron, che ormai la guardava dal basso verso l’alto. Lei timidamente abbassò gli occhi - Solitamente con Harry io… mi metto in braccio a lui. - - Oh. Oh sì, ehm ehm, ok… d’accordo allora…ehm ehm accomodati. -
le rispose imbarazzatissimo Ron, sistemandosi meglio sulla poltrona. Hermione si passò una ciocca di capelli dietro un orecchio e lentamente si sedette lateralmente sulle gambe di Ron. Lui allargò le braccia in un gesto istintivo che voleva essere un modo protettivo perché non scivolasse, da una parte e allo stesso tempo un tentativo mal riuscito di non toccarla. In un attimo, senza farlo apposta, Ron mosse di colpo una gamba ad Hermione finì per "crollargli" addosso - Scusa! - esclamarono all’usino, gli sguardi incatenati ad un palmo di distanza ed Hermione completamente appoggiata a lui sul proprio fianco sinistro, tranne la mano opposta, appoggiata sul suo petto. Restarono qualche secondo a fissarsi negli occhi, poi lei gli sorrise e lui ricambiò aggiungendo - Niente. - Non riuscivano a smettere di guardarsi.
Ad un certo punto Ron ruppe l’imbarazzo che si era venuto a creare tra di loro - Ehm ehm allora, stai… stai così con Harry? - - Oh sì! Sì beh, più o meno. Ma magari mi metto seduta… - - No! No, no perché? Va- va bene così… va benissimo… - Passò meglio il braccio dietro la testa di Hermione e la abbracciò per quel poco che poteva - Ok… - sospirò - Ok. - - E adesso? cioè voglio dire, solitamente è Harry che ti dice qualcosa o sei tu che… - - No, beh… dipende… cioè, ultimamente parliamo sempre della stessa cosa, quindi è lui che parla… - - Ah. E beh… di cosa si tratta? - Nessuno dei due guardava l’altro, solo ogni tanto Ron cercava il suo viso per scorgere le sue emozioni, ma entrambi gli sguardi osservavano altrove: il camino o la parete di fronte a loro.
Hermione ci pensò su qualche secondo. Era arrivato anche il suo momento. Quella era la sua occasione e se non l’avesse colta la volo, probabilmente, anzi, sicuramente se ne sarebbe pentita. respirò profondamente. Aveva paura. Dopo qualche secondo di silenzio si decise finalmente a parlare.
- Ecco, è un ragazzo. - A quelle parole istintivamente Ron si irrigidì, Hermione lo avvertì e fra sé e sé sorrise pensando che fra qualche minuto, forse, ne avrebbero riso insieme - Vedi, lui mi piace parecchio, ma non riesco a capire se gli interesso oppure no. Ci sono dei momenti in cui sembra che lui provi le stesse cose che provo io, ma poi succede sempre qualcosa che mi confonde. Lui butta tutto sul ridere oppure finiamo con il litigare ed io non ne posso più Ho anche pensato di confessargli quello che provo, però ho paura, perché non so come potrebbe reagire. - Parola dopo parola il timore di Hermione svaniva sempre più, finché, cercando di mantenere la voce il più ferma possibile per l’agitazione, Ron le parlò - Ah… ok… ecco beh… magari dovresti dirmi, che so, come si comporta… - Voleva assolutamente capire chi diamine fosse questo tizio per poi andare a spaccargli la faccia, ovviamente facendo sembrare il tutto un piccolo incidente. Anche se per la ferita che aveva spaccato il suo cuore voleva soltanto restare un po’ solo con se stesso chiuso in una camera a piangere…
- Beh ecco lui… vedi noi passiamo molto tempo insieme, ma nonostante questo ed il fatto che siamo amici da anni, un minimo contatto fisico come lo sfiorarsi delle nostre mani, crea uno stato di totale imbarazzo tra di noi. - Hermione sentì i muscoli di Ron muoversi e immaginò di vederlo con le orecchie tese per cercare di capire se quello che aveva sentito era vero - Poi, beh, ha delle espressioni facciali tutte sue per le quali io vado pazza. Ad esempio quando vuole copiare i compiti da me oppure quando gli dico di no e allora mette su un broncio dolcissimo. Ah! Ogni volta che sente pronunciare la parola "Krum" da’ fuori di matto e quando mi vede parlare o scherzare con altri ragazzi si arrabbia tremendamente senza un motivo apparente. E poi, cosa più importante, - disse interrompendosi per girarsi a guardarlo negli occhi - le sue orecchie assumono un colorito tremendamente e teneramente rosso fuoco quando è imbarazzato - Hermione sorrise, trovandosi di fronte ad un Ron a bocca aperta che sembrava quasi fare fatica a respirare. Lei stese una mano verso di lui e gli accarezzò i capelli e poi una guancia; lui intanto chiuse la bocca e deglutì.
Ormai ne era sicuro, non si stava sbagliano, lei era lì e gli stava parlando di quanto fosse difficile spiegargli che era innamorata di lui, quando proprio lui poteva capirla più di chiunque altro. Due. Due forse anche tre erano gli anni che erano passati da quando si era accorto che Hermione per lui non era più una semplice amica, ma non aveva mai avuto ilo coraggio di confessarsi. E dopo tutto quel tempo passato a farsi problemi, paranoie e conseguenti litigate, aveva capito che anche lei aveva sofferto allo stesso modo, forse per gli stessi anni… Harry aveva proprio ragione a dire che erano due scemi…
Lei lo guardò con i suoi grandi occhi color cioccolato; era così vicina che poteva sentire il suo respiro.
- Secondo te cosa dovrei fare? Devo dirglielo o devo aspettare che lo faccia lui? - - Non so… Tu cosa preferiresti? - - Mmm io preferirei che lo facesse lui… - - Allora d’accordo… - e sfiorandole il viso annullò la distanza di un soffio che separava le loro labbra. Si fusero in un solo amore cercando delicatamente il calore corporeo dell’altro in un abbraccio che voleva dire «Sono qui, tranquillo e non andrò mai più via», e permisero alle loro bocche di assaporarsi appieno schiudendo leggermente le labbra.
Tra Harry e Ron, soltanto il giovane Weasley dormì nel suo dormitorio quella sera, ma tutti e due fecero sogni magnifici, sogni che per quanto potessero essere belli non lo sarebbero stati mai quanto la realtà che li spettava al loro risveglio, stretta tra le loro braccia.


The End

Rowena Ollivander (Viky)

Allora?!?! Vi è piaciuta?! Spero di sì. Credo che questa sia una delle più belle che abbia mai scritto.
Adoro Ron ed Hermione insieme * . * ed Harry e Ginny sono bellissimi!!!!!
Beh, lasciatemi un commentino allora per farmi sapere cosa pensate. E mi raccomando solo critiche costruttive per non minare la salute dell’autore!
Alla prossima
  
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