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Autore: Bigboss2012    22/05/2014    5 recensioni
Un diamante speciale e di inestimabile valore. Criminali in agguato da ogni angolo. Diabolik ed Eva hanno in mente il colpo. Gordon e Ginko sono pronti a fare mure a tutti e tutto. Una Gotham non pronta a tutto.
Ma Batman vigila sempre.
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il sole di una qualche giornata di primavera, splendeva su Clerville. Una giornata tranquilla, normale per tutti i versi. Ma, per Diabolik, era una giornata noiosa. Non c'era niente da fare quel giorno. Nessun trafficante di droga, falsario, riccone o altri da rapinare. Nenache Ginko, stranamente, s'era fatto vivo. Si era già alzato da letto da un pò di tempo, mentre Eva era ancora tra e coperte, che dormiva beatamente. Prese una tazza di caffè fumante, appena uscito dalla macchinetta. Si sedette sulla sedia, e diede un sorso alla calda bevanda. Almeno era stato un buon risveglio. Diede un altro sorso, leggendo la prima pagina del giornale, buttato sul tavolo dopo che l'aveva preso. Sgranò gli occhi, piacevolmente sorpreso dalla notizia riportata.

"Ah, molto interessante." commentò. La notizia in prima pagina, parlava di un diamante ritrovato nei ghiacci dell'Artide. Niente di speciale a quel punto, un diamante è comunque un diamante. La cosa che lo faceva sorprendere era il suo prezzo. Prezzo di asta erano poco più di 5 milioni di dollari, che si sarebbero quintuplicati di certo. Quella vista avrebbe fatto gola a chiunque. E nella testa di Diabolik, già balenava l'idea di un prossimo colpo.

"Ah, già sveglio amore?" la voce di Eva lo distolse dalle parole del giornale. Si scambiarono un rapido bacio e il buongiorno, quando Eva diede un'occhiata alla pagina che leggeva Diabolik.

"Stai pensando a qualcosa da fare, caro?" chiese sorridente, già sicura della risposta che avrebbe dato il compagno.  

"Non c'è bisogno di chiedere amore." come aveva predetto Eva. "Mi conosci. Le cose brillanti mi piacciono." contino ironico. Eva si avvicinò a lui

"Allora io non sono niente?" piagnucolò un pò, sbendo un bacio appassionante da parte di Diabolik.

"Sei la cosa più luccicante che ho." disse lui, con un sorriso.

"Bene allora." si staccò fiera Eva, prendendo il giornale da mano. "Allora, cosa facciamo?"

"Niente, andiamo e lo prendiamo. Il Diamante del ghiaccio." rispose, già convinto che il diamante fosse in mano loro.
 

"Buongiorno signore." intanto, in una camera da letto riccamente arredata, un uomo molto anziano, in smoking, con baffetti sportivi e magro, reggeva un vassoio in argento, con sopra, una ricca colazione. Appoggiò il vassoio su un tavolino accanto al letto, e aprì le finestre. "Forza signore, si alzi." continuò. Un uomo sui trent'anni, con un ottima fisico e un certo portamento, i capelli neri e gli occhi azzurri, faticava ad alzarsi da letto. Ma dovette alzarsi per forza.

"Buongiorno anche a te Alfred." replicò, mentre prendeva un succo dal vassoio.

"Le ricordo la presentazione di domani." disse Alfred, mentre preparava dei vestiti. "Temo che dovrà fare a meno della sua attività notturna." continuò, con una sottile ironia.

"Non ti ricredere." rispose l'uomo, alzandosi dal letto, e indossando qualcosa di meglio consono. "Certo, alla presentazione non potrò certo assentarmi per molte ore ma, di certo, qualcuno vorrà fare qualcosa per forza. Quel diamante è molto allettante." continuò, aggiustandosi la camicia.

"Signore, la polizia ha scelto i suoi uomini migliori, e inoltre c'è il commissario Gordon, oltre agli uomini della sicurezza. Si lasci andare per una volta, si goda la serata." sapeva un pò di rimprovero la frase di Alfred. Ma era comunque preoccupato.

"A proposito di Gordon, sono venuto a sapere un paio di cose. Pare che stia per arrivare un nuovo arrivato a Gotham. Un ladro europeo, molto temuto, al punto di far arrivare uno dei loro qui. Ora non ricordo il nome, ma pare che sia molto bravo nel suo lavoro."

"Lavoro, signore?"

"Così sembra che lo definisca. Farò un paio di ricerche." concluse, incamminandosi verso la porta.

"Signorino Bruce, non finisce la colazione?"

"Oggi non ho fame Alfred." uscì dalla stanza.
 

"Hai già un piano?" tornando ad Eva e a Diabolik, quest'ultimo stava guardando dei dati vicino al computer, ed Eva gli stava alle spalle.

"Ho dato un occhiata a questo posto. Sensori di movimento, scanner della retina e dell'impronta, laser, telecamere ad ogni angolo. Il solito insomma." rispose pensieroso.

"Che c'è? Mi sembri poco convinto." Eva appoggiò le mani sul tavolo, vicino al suo uomo. "Qualcosa ti preoccupa?"

"No, niente di preoccupante. E' solo che, in questo posto sembra ci sia un vigilante che scorazza per i tetti, o qualcosa di simile. Sembra una incredulità, ma pare che, ogni criminale vivente laggiù, abbia paura di lui." grugnì pensieroso.

"Hai paura di lui, caro?" chiese Eva, leggermente stranita.

"Oh no, niente affatto. Ma è meglio prepararsi a tutto."

"Comunque, come si chiama questa città?"

"Gotham....Gotham City.....Batman...."
 

Intanto, alla Bat Caverna, Bruce Wayne era seduto d'avanti al Bat-computer, a cercare informazioni di qualunque genere. I passi di Alfred fecero eco, mentre si avvicinava.

"Trovato qualcosa, signore?" chiese.

"Diabolik, lo chiamano. Ha una bella lista d'imprese. La maggior parte sono perlopiù rapine, ma si diletta anche nell'omicidio. Sembra che usi spesso un coltello, col quale uccide la vittima con un preciso colpo al cuore. Poi non mancano veleni e droghe. Sembra anche un maestro del travestimento. Fa uso anche di una Jaguar modificata."

"Un avversario di gran caratura, a quanto ha detto."

"Questo non è il solito ladro, ma molto di più. Poi,  ho dato un'occhiata alle sue vittime." fece apparire alcuni dossier sul monitor. "Hanno tutti dei precedenti, dal narcotraffico al prestito di denaro sporco. Tutti criminali, nessuno escluso. Sembra la sua etica professionale."

"A me piuttosto, sembra che voglia prendere il suo posto." fece il sarcastico Alfred.

"Io non collaboro coi criminali, che abbiano classe o meno." Bruce si alzò repentino dalla sedia, dirigendosi verso la teca dov'erano esposta la sua tuta.

"Signore, io non la sto rimproverando per le sue scelte. Dico solo che, lei avrebbe bisogno di prendersi una pausa. Dopotutto, la sua influenza smuove ogni cuore criminale dalle loro future azioni." gli disse preoccupato Alfred. Uno stormo di pipistrelli volò da parte a parte nella caverna, facendo echeggiare i loro versi.

"Alfred, me lo dici sempre." sorrise Wayne.

"Allora è meglio trovare un rimpiazzo." Alfred ricambiò il sorriso.

"Meglio andare. Ci vuole ancora molto per domani."
 

Intanto, Jim Gordon, appoggiato alla sua macchina, aspettava una nave al porto.

"Ormai dovrebbe arrivare." disse, tra se e se. Ed infatti, un piccolo traghetto, fece ancora al pontile. Gordon alzò la mano, quasi ad indicare a qualcuno di avvicinarsi. Qualcuno sembrò rispondere al saluto, un uomo dalla cravatta a strisce rosse e nere diagonali.

"Lei deve essere l'ispettore Ginko." tese una mano verso di lui, Gordon. "Benvenuto a Gotham."

"E' un piacere per me." Ginko ricambiò la stretta. Entrarono in auto, dove Gordon istruì Ginko su alcune faccende.

"E gli agenti?" chiese quest'ultimo.

"Sono i migliori che abbiamo. Sorveglieranno tutta il posto."

"Non basteranno. Voglio tutti gli uomini disponibili."

"Lei lo teme così tanto, questo Diabolik?"

"Lei non lo conosce quanto lo conosco io. Voglio inoltre che gli agenti tastino il viso di ogni presente. Lui ama le maschere."

"Certo, riferirò."

"Io mio alloggio qual è?"

"A causa della mostra, non ci sono posti disponibili negli hotel. Spero che la mia cucina le piaccia.

"Dovrò alloggiare da lei?"

"Sempre che non le dispiaccia."

"Affatto. Comunque, voglio un'ultima cosa. Lo devo vedere."

"Chi?"

"Batman."
 


Salve ragazzi, fan di Batman e Diabolik. Spero che questo piccolo crossover vi piaccia, visto che è la prima volta che metto insieme due personaggi così diversi. (nn è vero) So che è un pò corto, ma è solo il prologo. 
 
  
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