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Autore: imperfectjosie    23/05/2014    2 recensioni
- Perchè io sono spazzatura, e sono figlio vostro -
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« Uzumaki Naruto, spostati. E' un affronto aperto al tuo superiore, nonché Hokage. »
« CI PUOI SCOMMETTERE CHE LO È, DATTEBAYO! »
Un battito salta, il cuore fa male e gli occhi si sporcano di lacrime miste a stupore.
Razza di idiota, cosa vuoi fare? Sei impazzito?

|Sasuke/Naruto|
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Fandom: Naruto (after!Shippuuden)
Pairing: NaruSasu - A dire il vero la coppia non viene sviluppata nel corso della storia, ma sarà comunque il punto di riferimento per l'anima di Sasuke.
Rating: Giallo (per via del linguaggio)
Note: Sasuke non sente di meritare ancora di vivere. Ubriaco, aspetta di venire trascinato davanti a Tsunade, per la pena di morte. Ha ucciso Madara, ma è convinto che questo non basti. E ha ragione. PS: Il testo è Come undone di Robbie Williams.
 

L'esistenza che vale la pena vivere.

 
 

Così distaccato, ma così in soggezione.
Un tale Santo, una tale puttana.
Così consapevole e così stronzo.
Così inconcludente e così risoluto.
Sto seriamente pensando di cominciare a pensare.
E' così frustrante, fammi avere solo un altro drink.

Guardami mentre vado in pezzi.

 

« Basta bere sakè, Uchiha. La pacchia è finita. »
Posso sentire chiaramente la voce ironica ma risoluta dell'ANBU che mi ha trascinato in questo sgabuzzino appena illuminato. E' il padre di Ino? No, lui è un jonin di alto rango, questo stronzo è solo il galoppino di Tsunade. Tossisco, spingendo il recipiente d'alcool con stizza. Sono ubriaco, è ovvio. Deve essere un vero spasso per loro vedermi ridotto così. Mi lascio andare in un ghigno amaro. Vengo trascinato in piedi, portato fuori dalla stanza degli interrogatori. I miei sandali strusciano contro il pavimento in legno del palazzo principale, fulcro di Konoha. Non ho neppure la forza per sollevare la testa, lascio solo che i ciuffi scuri mi coprano il viso, ringraziando per la prima volta in vita mia, l'assurda capigliatura che i miei mi hanno donato.
Ho pensato spesso a loro ultimamente. Ad Itachi. A ciò che è successo. Mi sono dato da fare per redimermi, spaccando la testa a Madara con l'aiuto del dobe. Ma a quanto pare non è abbastanza. Questo villaggio puzza di corruzione e ipocrisia. Danzo è morto, ma ci deve essere qualcun altro a giostrarli. Mi scoppia la testa. Sgancio un polso dalla presa di uno dei due ninja che mi stanno trascinando, premendo il palmo con forza sugli occhi. Occhi spenti. Non credo di avere più tutta questa voglia di vivere. Forse, se mi fossi strappato il cuore dopo la morte di mio fratello, sarebbero stati tutti felici.

 

Per strada vendono lamette e specchi,
pregate solo che quando arriverò, voi starete dormendo.
Se mai vi farò del male, la vostra vendetta sarà dolcissima.
Perchè io sono spazzatura, e sono figlio vostro.

 

« Uchiha Sasuke. In piedi. »
Tsunade è risoluta, ma tradisce un lieve tremore nel tono di voce. Naruto significa molto per lei. Io significo molto per lui, perciò comincio a pensare che non deve essere una passeggiata condannarmi a morte per l'Hokage. Sforzando gli ultimi residui di lucidità rimasti, mi alzo in piedi con evidente sforzo. Kakashi se ne accorge.
« Non ci posso credere » commenta a mezzavoce « Sei sbronzo! »
Gli rivolgo un'occhiata furtiva, esibendomi in un sorriso amaro e privo di gioia.
Sakura piange, Naruto stringe i denti con forza, posso sentire da qui il rumore della pressione delle sue ossa. Se continua così, gli salterà di certo la mandibola.
Usuratonkachi. Perchè sono così importante per te?
« Baa-chan, Sasuke ci ha-- »
« Fai silenzio Naruto, o ti caccio da questa stanza all'istante. »
La voce non ammette repliche, e ingoiando copiose quantità di saliva, il mio ex compagno si zittisce, fissandomi. In quegli occhi leggo dispiacere, certo, ma anche un'incontenibile voglia di piangere. E poi, amore. Affetto. L'azzurro è minacciato dalle lacrime.
Tzk. Razza di idiota. Cosa piangi a fare? Per chi, poi? Per me?
Io sono il frutto dell'odio che ha alimentato questo posto. Io, come Madara, come Obito, come chi come noi ha amato e poi perso. Perchè Hashirama non era certo solo un grande amico, non sono così stupido da bermi la stronzata che il primo Hokage mi ha propinato.
« Sei accusato di alto tradimento, omicidio e rapimento del fratello del Raikage. C'è una lista interminabile di crimini contro la Foglia qui dentro » continua, picchiettando il dito laccato di rosso sulla superficie di alcuni fogli.
Non tradisco alcuna emozione. Ma dentro sto supplicando per la salvezza.
« Ti sei unito all'Akatsuki, hai minacciato il tuo stesso villaggio... Sasuke, sono sincera. Ho le mani legate. » termina, sospirando di disperazione.
Osservo Kakashi posarsi la mano sulla fronte, sinceramente dispiaciuto e Sakura aggrapparsi a Shizune, imbrattandole il vestito di sale.
Sto per ribattere che non mi importa, che non me ne frega un accidente, perché è colpa del loro sistema marcio se mi trovo qui. Stanno condannando a morte quello che loro stessi hanno creato. Apro la bocca per parlare, ma l'ombra di una figura mi si staglia davanti.
« Naruto. »
A braccia spiegate e con una rigidità muscolare che promette la liberazione di Kurama dalla sua gabbia, faccio vagare lo sguardo su tutta la schiena, spostandomi per osservarlo in volto. Una determinazione che non ho mai avuto in vita mia. Mai. Neppure per uccidere Itachi. Gli occhi scuri come il mare in tempesta. Questo dobe ha così tanto a cuore la mia esistenza. Perchè?
« Uzumaki Naruto, spostati. E' un affronto aperto al tuo superiore, nonché Hokage. »
« CI PUOI SCOMMETTERE CHE LO È, DATTEBAYO! »
Un battito salta, il cuore fa male e gli occhi si sporcano di lacrime miste a stupore.
Razza di idiota, cosa vuoi fare? Sei impazzito?
Le mani costrette dalle catene non mi permettono alcun movimento, mi alzo, urlandogli contro come posso.
« Dobe! Cosa diavolo credi di fare? Sparisci, non ho bisogno del tuo aiuto. »
Io non ho bisogno di nessuno. Digrigno i denti, osservando la sua espressione addolcirsi.
« Sas'ke, smettila. Non sei stanco di atteggiarti da duro? Mi stai piangendo in faccia e dovrei ignorarlo? Tu sei il mio legame principale e io non permetterò che ti facciano del male. »
Mi rimetto a sedere, facendo cozzare la fronte sul pavimento gelido della stanza. Piango in silenzio. Sto diventando quel bambino che da piccolo non ho potuto essere. Solo adesso mi rendo conto di quanto ci tengo a vivere. Se lui lotta continuamente per mantenere il mio respiro, forse non è così sbagliato che io continui ad esistere in questo mondo. Forse... forse posso esprimere un solo desiderio per me stesso. Per lui.
« Baa-chan, se hai intenzione di condannare Sas'ke a morte, ti prego, prendi anche la mia vita! Chiedo di condividere la cella con lui. Voglio morire insieme a lui. »
Secco, senza alcun dubbio a piegare il tono di voce. Strizzo gli occhi, alimentando la smorfia di sofferenza.
La voce di Kakashi entra in scena.
« Naruto, tu--? »
« Esatto maestro. » lo stronca immediatamente, con una dolcezza che mi spiazza.
« Puoi farlo, vero? Tsunade no baa-chan, puoi condannare a morte chi è innamorato di un nukenin? » domanda retorico, deciso come solo lui riesce ad essere. Il sospiro di sorpresa dell'Hokage mi raggiunge, mentre Sakura si avvicina a Naruto, spalleggiandolo decisa.
Idioti. Due idioti. Per me. Per un Uchiha, un maledetto rifiuto.
 

Così ribelle e così elegante,
così dannatamente brutto, eppure così bello.
Così ben educato, eppure così bestia.
Così bisognoso del vostro amore, così bisognoso di mandarvi al diavolo!
Non ho paura di morire, è solo che non voglio.
Se smettessi di mentire, vi deluderei.


 

Il ragazzino più popolare dell'Accademia. Bello, così bello da svegliare istinti che ancora avrebbero dovuto rimanere sopiti negli animi delle mie compagne. Forte, sicuro, intoccabile. Questo ero.
Adesso sono piegato sul pavimento, implorando silenziosamente una salvezza che non credo neppure di meritare. Ma la voglio.
« Tsunade. »
Kakashi si avvicina alla donna, posando una mano sulla scrivania.
« Non credo che mettere l'Eroe di Konoha ai ferri sia buona cosa. Potremmo rischiare una rivolta sociale! Ci hai pensato? Questo zuccone non scherza, lo conosci, sai com'è fatto! »
Anche Kakashi.
L'ho odiato, disprezzato e insultato, eppure usando Naruto come diversivo, si sta battendo per me.
Io non voglio che facciate questo, lasciatemi in pace. So cavarmela da solo! So cavarmela... maledetti occhi, finitela di frignare! Itachi... nii-san, è un segno? Dovrei essere debole per una volta e affidarmi ai miei compagni? L'Hokage sospira violentemente, posando il mento su entrambi i dorsi delle mani. Le sopracciglia corrugate, lo sguardo indecifrabile. Sollevo la testa, mostrandole tutto il mio dolore. Ne sembra colpita, si avvicina a Shizune bisbigliandole qualcosa all'orecchio.
« D'accordo. Agli arresti domiciliari fino a nuovo ordine. Le altre Nazioni dovranno chiudere il becco, tu sei affare della Foglia, Sasuke, perciò me ne prendo io la responsabilità. »
Sono confuso.
Naruto si avvicina a me, sollevandomi e liberandomi i polsi con un accenno di rasengan. Cerca il mio sguardo e quando lo trova, mi da subito la sensazione che non voglia abbandonarlo mai più.
« Naruto! Visto che ti piace tanto ficcare il naso in faccende di Stato, sarai tu ad occuparti di lui. Tienilo nel tuo appartamento, valuterò con il tempo se sarà pronto a servire nuovamente il Villaggio e nel frattempo, bloccherò il suo chakra. Sei contento di ciò che hai combinato? » chiede, ironica.
Ma Naruto sembra felice come un bambino. Il viso luminoso, lo sguardo che promette solo cose belle, serenità e amore.
Dobe che non sei altro.
Abbozzo un leggero sorriso, strofinandomi i polsi doloranti. Quel maledetto ANBU non c'è andato leggero.
« Mi occuperò io di Sas'ke, Baa-chan! »
« Era questo che volevo sentire! »
E' il commento pacato dell'Hokage. Sakura smette di piangere, abbracciandomi di slancio. Quasi perdo l'equilibrio per la sorpresa. Kakashi si gratta una guancia, sorridendo dietro la maschera.
C'è calore qui dentro.
Mi era davvero mancato tutto questo?

Un bambino, ero solo un bambino. Troppo piccolo per capire, troppo grande per piangere e disperarmi. Ho esagerato, ho ignorato ogni consiglio, persino quello di mio fratello. Ma alla fine ce l'ho fatta. Il sogno di Itachi, la salvaguardia del Villaggio, il mio ritorno a casa... nessuno qui si è arreso per avermi indietro. Sento il cuore battere e per la prima volta, ne sono felice.

 

E' una canzone d'amore, canta un mucchio di stronzate.
Così sincere.
Amate vostro figlio, sto andando in frantumi.
Sono un rifiuto della società e sono comunque figlio vostro.
Dovete amarmi, amate questa canzone triste,

la mia canzone d'amore per voi.

 

« Adesso fuori dai piedi, tutti! Ho delle faccende di cui occuparmi. » ordina perentoria, senza tuttavia negarsi un breve accenno di sorriso.
« Ah, sì sì subito signorina Tsunade! »
L'ammirazione di Sakura per quella donna è spropositata.
Veniamo spintonati fuori dalla porta proprio dal ninja medico, sotto le vistose proteste di Naruto e l'imbarazzo di Kakashi.
« Sakura-chan, piano... così inciampo! »
La voce preoccupata di Naruto. Ma non c'è niente da fare, una volta in corridoio l'ira della mia vecchia compagna si libera. Gli occhi non promettono nulla di buono, la bocca aperta in un ringhio che mostra chiaramente entrambe le file di denti. Rabbrividisco. Osservo stupito la scena che mi si para davanti.
« Naruto... » comincia, avanzando in direzione del dobe, che spaventato indietreggia. Ma è troppo lento, e viene bloccato dal braccio di Sakura, che gli tiene la testa saldamente ancorata sotto la propria ascella.
« TESTA QUADRA! COSA DIAVOLO HAI IN QUEL CRANIO? SEI IMPAZZITO? VOLEVI FINIRE IN PRIGIONE? COSÌ? SENZA NEPPURE CONSULTARMI?! SEI SEMPRE IL SOLITO! ALTRO CHE MATURO, NON CAMBI MAI! NON C'È PERICOLO CHE TU RIFLETTA PRIMA DI FARE O DIRE QUALCOSA, IDIOTA! »
Le urla a ritmo con i pugni.
Fa paura sul serio. Mi sto impedendo di ridere, ma dentro di me l'anima fa una capriola divertita e finalmente colma di calore. Quei due... sì, mi sono mancati.
« Sakura-chan, mi fai male! Ahi, ahi... Sakura-chan! »
« Chiudi il becco! Imbecille! Te ne darò finché non rimpiangerai di essere nato! »
Kakashi mi si avvicina, commentando la scena.
« Le cose non sono poi molto cambiate da queste parti, come puoi vedere! »
« Kakashi... quello che ha detto Naruto a proposito dei sentimenti che prov-- »
« Non ne sapevo nulla. » ribatte immediatamente, impedendomi di continuare. « Quello zuccone non ha mai parlato così apertamente. Ma era ovvio che ci fosse qualcosa di profondo sotto la sua determinazione. Naruto tiene a te più di quanto tenga alla sua vita, Sasuke. Per lui sei importante, anche troppo! »
Vorrei chiedergli se anche per loro... ma mi trattengo.
« Per noi... per noi, lo sei. » conclude, quasi se potesse leggermi dentro.
Lo osservo sorpreso e non riesco ad impedirmi di arrossire.
Nessuno mai mi aveva trattato come se non fossi sbagliato, come se non fossi uno strumento, un'arma. Ero stato un obiettivo, poi un traditore, un vendicatore, un contenitore. Avevo sottovalutato quei legami, credevo fossero deboli. Credevo di essere solo un'ossessione per loro. Pensavo di potermene liberare, ma la verità è che mai avevano lasciato il mio cuore. Avevo ucciso Itachi con la speranza incosciente di poter tornare a casa, un giorno. Forse, con la presunzione di poter cancellare ogni errore fatto. E invece... se ne sono fatti carico loro.
« Sasuke! »
Al suono del mio nome, mi volto per osservare il viso di Naruto sorridente sotto la presa di Sakura, che con il pugno ancora alzato, mi guarda felice. Kakashi spinge il mio corpo in avanti, facendomi quasi perdere l'equilibrio e mostrandomi un pollice alzato bene in vista.
Naruto si libera, raggiungendomi. Sto per dire qualcosa, ma le sue braccia bloccano ogni flusso di pensiero.
« Dobe, hai deciso di uccidermi? » domando, cercando di mascherare un lieve imbarazzo.
Percepisco il calore della sua guancia sulla pelle del mio viso e la cosa mi rende nervoso.
Non sono un rifiuto? Ho sempre pensato di sì.
Quella notte implorai Itachi di uccidere anche me.

Ma lui... lui trema. A sentire il mio cuore battere, percepisco ogni fibra del suo essere tremare vistosamente. Di riflesso lo abbraccio a mia volta, posando le ciocche corvine nell'incavo del suo collo.
« Che bello! Sei vivo. Sei qui! Yokatta!* »
Sorrido, quasi senza volerlo. Questo idiota riesce a rendere il mio mondo un posto migliore. Non sono sicuro di meritarmelo davvero, ma credo che accanto a lui riuscirò a scoprirlo. Mi sposto un pelo per catturare l'azzurro delle sue iridi. Occhi così diversi dai miei, così accesi. Ho sempre pensato che l'inchiostro dei miei tratti somatici rispecchiasse perfettamente il mio animo, e invece accanto a lui il contrasto rende tutto molto più luminoso. Gli sfioro le labbra dolcemente, ma senza baciarlo. Ci sarà tempo per farlo d'ora in poi. Tutto il tempo di cui avremo bisogno!
« Usuratonkachi... grazie. »
E' appena un soffio, ma le sue guance prendono fuoco, alimentando ugualmente la presa sul mio corpo.
Un'esistenza da sola è triste e inutile. Forse per questo mi ero convinto che la mia non valesse la pena di essere vissuta. Ma quando incontri l'altra metà della tua anima, le cose si fanno più chiare e nelle vene ti scorre violenta la voglia di arrivare fino alla fine dei tuoi giorni. Insieme a lui, posso e voglio farcela.


END.


* = Meno male!
  
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