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Autore: gnappels    23/05/2014    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction sui Bastille, quindi...boh spero vi piaccia!
A volte incontri decisamente poco casuali al British Museum, possono portare a delle conseguenze davvero inaspettate. Emma di certo non si aspettava che quell'incontro l'avrebbe portata in un tourbus a fare il giro del mondo.
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#10. Growing Up

 

"With my friends 'till the end, my lies their loyalty
With my friends 'till the end, their lies my loyalty"

 

A Dublino quella mattina, il sole splendeva alto nel cielo, stranamente non c'era neanche una nuvola all'orizzonte e questo era abbastanza per far uscire i ragazzi dal loro albergo e girare la città. Avevano deciso di fare le tipiche cose da turisti ovvero andare a visitare tutte le distillerie che potevano trovare in città e quindi Dan aveva guidato tutti alla distilleria del Jameson...con l'aiuto del suo fedele compare di ogni tour: Google Maps.
Le ragazze invece avevano optato per fare un giro in centro e passare del tempo insieme visto che Alison era stufa del fatto che Emma passasse più tempo con Dan che con lei e quindi non aveva potuto rifiutare.

-Oh mio Dio- Commentò Dan con gli occhi a cuore, una volta arrivato di fronte l'entrata; sembrava un bambino in un negozio di caramelle, faceva foto a qualsiasi cosa gli capitasse sotto il naso e gli amici si divertivano un mondo a prenderlo in giro.

-Dan finiscila di fare la fangirl e andiamo- Lo richiamò Will all'appello mentre si dirigevano all'interno dell'edificio pronti per fare il tour. 
Il tour era molto interessante soprattutto per loro amanti del whiskey ma la cosa migliore è stata la parte finale che consisteva in una degustazione di quattro tipi diversi di whiskey, lo scopo era indovinare quale dei quattro fosse il Jameson. Inutile dire che nessuno si era tirato indietro da questa sfida e finirono con l'essere ubriachi alle undici del mattino ma felici con il loro certificato ufficiale che li dichiarava “esperti degustatori di whiskey”; come se non bastasse, si erano comprati quattro bottiglie di Jameson personalizzate con il loro nome sopra e la scritta “Bastille” sulla custodia della bottiglia.

-Daaan, amico- Kyle gli si era buttato addosso a peso morto e gli aveva passato un braccio intorno al collo usandolo come bastone per sorregersi.

-Kyleee!- Esclamò a sua volta Dan con un sorriso idiota, avevano rallentato la camminata così da seminare Will e Woody che barcollavano di fronte a loro.

-Tu sei mio amico vero?- Chiese Kyle con occhi da “gatto con gli stivali”, così era stato nominato.

-Certo, amici per sempre- Commentò Dan annuendo convinto.

-Okay, allora te lo posso dire senza che tu lo dica a Will mi raccomando okay? E' una questione di vita o di morte- Il cervello di Dan gli stava dicendo di smetterla di fare l'idiota ubriaco e di fare attenzione a quello che Kyle stava per dire poiché sembrava terribilmente importante, ma non continuava a vederlo sdoppiato e la cosa lo confondeva. Cercò comunque di mantenere un'espressione seria.

-Spara-

-Ho tradito Janna con Alison ma tu shhh non lo dire a Will- Kyle si era messo il dito in fronte alla bocca in segno di silenzio ma Dan non aveva potuto evitare di spalancare occhi e bocca in segno di shock. Kyle gli aveva sorriso contento ed era tornato saltellante dagli altri amici, lasciando Dan indietro che stava cercando di capire se stesse sognando o se fosse successo davvero.

-Ehi Dan muoviti! Dobbiamo andare a vedere la distilleria della Guinness!- Gli aveva urlato Woody dopo essersi accorti che era rimasto indietro.
Dan era talmente shoccato che il giramento di testa era quasi sparito, si sentiva ancora parecchio rincoglionito ma era tornato in sé; annuì distrattamente e raggiunse i suoi amici come se niente fosse lanciando di tanto in tanto qualche occhiata a Kyle. Gli avrebbe parlato quando sarebbe stato abbastanza cosciente da comprendere gli insulti che gli avrebbe mandato.

 

-Ehi come sto con questo?- Emma era uscita dal camerino con un vestito nero che si stringeva in vita e poi cadeva leggero sul corpo, lungo fino a metà coscia. Alison le sorrise alzando i pollici in su ma non disse nulla; Emma puntò le mani sui fianchi e la guardò con espressione scocciata.

-Sputa il rospo- Le ordinò guardandola con determinazione, Alison si riscosse per via dell'improvviso cambio di tono nella voce di Emma.

-Che?- Chiese completamente presa alla sprovvista mentre si stava provando un vestito a fiori.

-Hai la testa altrove, neanche mi guardi quando mi provo le cose, mi rispondi a monosillabi...che c'è che non va?- Domandò Emma elencando il tutto sulle punte delle dita.

-Oh...adesso ti accorgi che qualcosa non va? Sono settimane che sto così e non ti è mai fregato nulla Emma! Eri troppo impegnata a passare i tuoi pomeriggi con il tuo adorato Dan per accorgerti che avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e ora che non ti cago, bang ti sei accorta!- Sbottò Alison sorprendendo Emma che di certo non si aspettava una risposta del genere e neanche tanta rabbia.

-Ma cosa...- Tentò di ribattere ma la cosa fece infuriare di più Alison.

-Non ti azzardare a dire che non è vero! Accidenti Kyle è diventato il mio unico confidente, è stato l'unico ad accorgersi che avevo bisogno di parlare con qualcuno e tu dov'eri?- Alison si era rivestita e ora stava di fronte a lei sbraitando e puntandole un dito contro, senza nemmeno darle il tempo di rispondere qualcosa. -Sai una cosa Emma? Se ti piace così tanto Dan, diglielo e basta! E che cazzo!-

-Ma di che diavolo parli- Fu l'unica cosa che riuscì a dire ed Alison fece una finta risata per niente divertita ma se possibile ancora più arrabbiata.

-Per favore, neanche riesci ad ammetterlo a te stessa...me ne vado- Detto questo prese la sua borsa e uscì dal negozio senza darle tempo di dire una parola.
Emma era sconvolta, da dove era uscita tutta quella rabbia? Si era comportata così di merda con lei? Non lo sapeva proprio o forse non lo vedeva, ma la cosa l'aveva innervosita, cosa c'entravano lei e Dan adesso? Dio quando faceva così non la capiva proprio, sembrava che vivessero in due mondi completamente differenti e da quando il tour era cominciato, era stato un disastro tra di loro e non riusciva a capirne il motivo.

Emma era ritornata in albergo turbata e incazzata allo stesso tempo; non aveva tentato di cercare Alison, Dublino non era piccola per niente e non aveva idea di dove potesse essere andata. Anche l'avesse trovata non sarebbe servito niente, avrebbero litigato di nuovo perché erano entrambe incazzate e avrebbero solo peggiorato le cose; quindi aveva optato per tornare in albergo, si era comprata la prima stagione del Trono di Spade in DVD e non vedeva l'ora di vederlo nel Mac di Dan visto che lui era in giro, non si sarebbe mai accorto che l'avrebbe usato. L'unico problema era che le signore delle pulizie stavano sistemando la sua camera e quindi per non stargli tra i piedi, era finita nel salotto nella hall dell'albergo a sfogliare riviste che non le interessavano per niente.

-Emma! Ehi!- Alzò la testa da Vogue e si ritrovò il sorriso smagliante di Evan che la stava salutando addirittura con la mano.

-Evan, come va?- Domandò anche se non le importava davvero la risposta, era una domanda di circostanza e la cosa che aveva scoperto da quando era in Inghilterra era che se tu fai una domanda del genere la gente ti racconta davvero quello che succede nelle loro vite mentre in America ti risponderebbero con un semplice “ehi a te!”.

-Sono appena tornato dal soundcheck con i ragazzi, domani sera sarà fantastico- Rispose tutto contento sedendosi accanto a lei ed Emma si rese conto che forse era meglio chiacchierare con Evan piuttosto che leggere Vogue.

-Già immagino, sono molto bravi, mi piacciono molto come gruppo- Commentò Emma trovando l'approvazione di Evan, ovviamente.

-Allora cosa ci fai qui da sola?- Emma fece spallucce.

-Beh le signore delle pulizie mi hanno cacciato e non sapevo che altro fare...- Rispose con tono rassegnato, Evan annuì sovrappensiero.

-Che ne dici di andarci a fare un giro?- Non sapeva da dove aveva trovato il coraggio di dirlo ma Evan sperava davvero che Emma accettasse; lei dal canto suo era rimasta sorpresa, ritrovandosi a pensare che Kyle aveva ragione a dirle che ci stava provando. Il problema era che ora che si era resa conto che aveva ragione, non sapeva che cosa fare con Evan, si sentiva come se dovesse prima parlarne con Dan...il che era parecchio strano, che c'entrava lui con la sua vita sentimentale? Si era detta che visto che aveva litigato con Alison, Dan era l'unica persona con cui sentiva di potersi confidare ma allo stesso tempo, non era sicura che lui volesse saperlo. 
Per fortuna per lei, i suoi pensieri furono interrotti dalla porta dell'albergo che si apriva all'improvviso e i Bastille fecero la loro teatrale entrata che consisteva in Dan e Will che sorreggevano un alquanto ubriaco Kyle che a malapena riusciva a camminare e strascicava parole senza senso. Woody faceva strada e teneva in mano diverse buste della Guinness Factory e la Jameson. Emma si alzò e gli andò incontro, forse un po' troppo felice di vederli e lasciò Evan senza una risposta lì seduto.

-Ehi! Che è successo?- Domandò quando fu di fronte ai ragazzi; Kyle alzò la testa e la salutò con un sorriso molto ubriaco.

-Qualcuno qui non sa reggere un giro tra distillerie- Rispose Will scuotendo la testa. Emma si mise a ridere ma poi spostò lo sguardo su Dan e si rese conto di quanto era felice di vederlo e aveva una voglia matta di abbracciarlo, voleva parlare con lui e sentire che ne pensava di Alison o Evan o qualsiasi cosa; quella era stata una giornata no per lei e voleva solo parlarne con il suo amico.

-Devo parlarti, ci vediamo dopo?- Fece appunto Dan con una certa urgenza, lei annuì perplessa.

-Ci vediamo in camera tua- Dan annuì e i ragazzi proseguirono verso l'ascensore per lasciare Kyle in camera sua.

Emma liquidò Evan con un veloce: devo andare, scusa. Non voleva essere brusca ma non sapeva che cosa rispondergli e voleva solo parlare con qualcuno.
Quindi si era precipitata al terzo piano dove era la camera di Dan e bussò alla sua porta che fu immediatamente aperta dal ragazzo in questione che la fece entrare.

-Cosa vuoi mangiare?- Domandò lui come se niente fosse ma Emma non si aspettava un saluto del genere.

-In che senso?- Chiese sedendosi sul letto mentre lui la guardava con aspettativa, si era persa qualcosa per caso?

-Dove vuoi che ti porto a cena? Sushi? Indiano? Oh! Ho trovato un ristorante tailandese, sai no quanto mi hai rotto le palle con il thai- Emma continuava a non capire dove volesse arrivare.

-Oh Dan sei così romantico- Commentò sul riferimento di lei che gli rompeva le palle, effettivamente gli aveva parlato di cibo thai per almeno due settimane ma non era quello il punto. -Non capisco di che stai parlando- Dan aggrottò la fronte.

-Alison non te l'ha detto?- Emma sospirò, ovvio che non glie l'aveva detto, a quanto pare neanche si parlavano; Dan notò la sua espressione rabbugliata e prese la poltroncina accanto al letto e la posizionò davanti a lei così da potercisi sedere e parlare a quattr'occhi.

-Diciamo che io e Alison non siamo in buoni rapporti da raccontarci cosa succede nelle nostre vite- Rispose Emma rassegnata, Dan continuava a non capire.

-Che è successo?- Emma spiegò brevemente gli eventi del pomeriggio, facendo bene attenzione ad evitare la parte che parlava di Dan. -Wow ...intenso- Commentò il cantante sorpreso.

-Già a quanto pare sono un'amica di merda- Dan le diede un'occhiata piuttosto eloquente ed Emma spalancò la bocca con finta indignazione. -Stronzo ti odio- Affermò puntandogli un dito contro ma Dan si mise a ridere.

-Te l'ho detto mille volte Em, lo sai- Effettivamente non poteva mentire a Dan, lui le aveva detto più volte di parlare con Alison di quella storia con Will ma lei aveva sempre rifiutato perché ogni volta che tentava di parlarci, non ne cavava un ragno dal buco, Alison era irremovibile sulle sue idee e non le dava mai retta quindi alla fine aveva gettato la spugna.

-Lo so ma lo sai che è tutto inutile- Emma si era lamentata per giorni di questa storia così alla fine aveva optato per fare finta di niente.

-Sì ma non devi gettare la spugna...parlarci e sistemate le cose- Per lui era tutto così semplice, certo era molto testardo quando ci si metteva ma riusciva sempre a trovare la forza di volontà per scendere a compromessi con i suoi amici, con le persone a cui teneva un sacco mentre Emma era sempre stata troppo orgogliosa. A volte si sentiva come una bambina capricciosa ma si ripeteva spesso che quando avrebbe trovato quella persona per cui scendere a compromessi diventava una cosa semplice da fare per lei, allora era quella giusta per lei. La cosa ancora più strana era che con Dan, era tutto così semplice.

-Odio quando hai ragione- Sospirò alla fine. -Dimmi lo scoop del momento-

-Okay, mantieni la calma...Kyle ha tradito Janna con Alison- Disse tutto d'un fiato e a momenti Emma si strozzava con la sua stessa saliva.

-COSA?- Sbottò completamente sconvolta mentre Dan annuiva convinto. -Oh mio Dio quella stronza non mi ha detto niente!- Esclamò più arrabbiata di prima e Dan di certo non si aspettava quella reazione.

-Emma non lo devi dire a nessuno ma Kyle è sconvolto e si sente in colpa, non sa cosa fare...soprattutto perché a quanto pare a Will interessa molto Alison quindi essendo amici...- Dan s'interruppe all'improvviso e i suoi occhi blu si spalancarono. -Quindi io dovrei dirglierlo giusto? Oddio Kyle ha detto che non posso ma devo dirglierlo...siamo amici- E fu allora che Dan cominciò a dare di matto ed Emma con lui, un po' perché non se l'aspettava e un po' perché Alison non le aveva detto nulla.

-Oh amico, aspetta!- Esclamò Emma dal nulla. -Ci servono rinforzi- Affermò convinta e si allungò sul letto per prendere il telefono della camera e cominciò a ordinare ogni sorta di cibo che vide sul menù mentre Dan rideva, ovviamente ogni volta che c'era una questione da discutere, lei ordinava da mangiare, tanto che aspettarono che il cibo arrivasse in camera prima di riprendere la questione così potevano ragionare a pancia piena.

-Non puoi dirglierlo- Statuì Emma puntando Dan con una forchetta con del pollo infilzato.

-E' Will, deve saperlo- Ribatté Dan gesticolando con una patatina fritta.

-Okay, okay Smith hai vinto- Emma si mise meglio a sedere con le gambe incrociate e un'idea in testa, Dan l'aveva capito da come le si erano illuminati gli occhi. -Non puoi dirlo a Will ora, convinci Kyle a parlarne con Janna e poi lo dici a Will oppure vedi che cosa ne pensa Kyle, in ogni caso devi aspettare...così ti comporti da buon amico per entrambi e fai la cosa giusta- Spiegò completamente soddisfatta della sua idea, Dan ci pensò su.

-Si può fare...ma tu devi parlare con Alison e risolvere questa cosa, hai bisogno della tua migliore amica- Emma accennò un sorriso e annuì; era felice di aver parlato con Dan ma ancora c'era la questione di Evan in sospeso, ma sapeva che se avesse tirato fuori il discorso, il buon umore che aleggiava nella stanza sarebbe andato a puttane così decise di non dire nulla. Dan aveva ragione, aveva bisogno di Alison e doveva parlare con lei.
Il giorno dopo, aveva provato disperatamente di parlarci ma sembrava impossibile, era la sera del concerto e poi sarebbero partiti per l'America quella notte stessa, poiché il giorno dopo i ragazzi si sarebbero dovuti trovare alla Virgin Records di New York. Erano tutti indaffarati per i preparativi e per un motivo o per un altro, non aveva avuto occasione di parlare con lei e la cosa cominciava a pesarle. Odiava litigare con Alison, era probabilmente l'unica amica che aveva e l'aveva trattata di merda.
Al contrario, Evan aveva tentato di parlare con lei per tutto il giorno ma l'aveva sempre evitato per un motivo o per un altro, per fortuna i Bastille la tenevano impegnata visto che doveva girare video di un progetto che stavano realizzando con un'altra band; quindi aveva passato il pomeriggio a seguirli in giro per la città e filmarli per montare il video. La sera ovviamente il concerto era stato fenomenale, adorava ascoltarli suonare live e ogni sera era diversa a suo parere ed era semplicemente spettacolare sentire tutta quella gente che cantava con loro, dovevano essere molto fieri e lei era fiera di loro.

-Sei nervosa?- Domandò Dan quando finalmente erano in aeroporto pronti per imbarcarsi.

-Dovrei?- Chiese sorpresa dalla sua domanda.

-Beh stai per tornare nel tuo paese, è figo no?- Emma si lasciò andare a una risata, i ragazzi erano super eccitati, era la prima volta che mettevano piede in suolo americano.

-Credo che qui l'unico iper entusisata sia tu, Smith, datti una controllata- Lo prese in giro dandogli una pacca sulla spalla e lui di tutta risposta le fece una linguaccia e raggiunse gli altri al check-in.  Tornare in America per Emma, stava a significare solo una cosa: avrebbe rivisto i suoi genitori.
E non era per niente sicura se fosse pronta o no per quello.

Angolo dell'autrice:
Canzone dei Monsters Calling  Home.
Helloooo! Scusate per il grande ritardo anche se ho detto di postare subito D: Sono tornata in Italia per un paio di mesi e ho dovuto impacchettare tutto..è stato un casino! Ma eccomi qua! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, finalmente vediamo la degenerazione del rapporto tra Alison e Emma ma soprattutto le cose belle arriveranno dal prossimo capitolo! Wooohooo! 
Credo che posterò presto, non vi prometto nulla perché l'ultima volta ho postato dopo mille settimane quindi starò zitta ma l'altro capitolo è pronto :3 
Grazie comunque dei bellissimi commenti, li apprezzo moltissimo e fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo! Ringrazio anche i lettori silenziosi o chi ha messo la fic tra le preferite/seguite/ricordate <3
A presto! C:

  
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