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Autore: ClaryWonderstruck    23/05/2014    1 recensioni
Ho sempre immaginato un incontro tra Tessa e Clary, proprio nella città di ossa. Sono un'inguaribile Wessa, mea culpa. In questa oneshoot ho riunito le nostre amate protagonsite, entrambe costrette ad affrontare situazioni dolorose. Clary deve risolvere il problema "infiammato" con Jace, mentre Tessa tenta di combattere contro fantasmi del passato. Ho tentato di trasmettere il più possibile le mie emozioni, in quanto lettrice accanita. Ave atque vale shadowhunters. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, James Carstairs, Theresa Gray, William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Città di ossa. 


Le fronde degli alberi frusciavano mosse dal vento, che trasportava una gran quantità di foglie ingiallite per tutta New York. A Clary era sempre piaciuto l'autunno, lo trovava incredibilmente affascinante e misterioso, era un mese adatto per creare qualcuno dei suoi disegni. Peccato che in quelle circostanze non avrebbe potuto godersi la brezza mattutina, doveva solo accelerare il passo verso Jace. Clary pensò quanto il loro rapporto fosse cambiato dopo l'ultima battaglia contro Sebastian, suo fratello. Jace l'amava, certo, e lei non era da meno, ma non potevano sfiorarsi, né tantomeno passare del tempo soli, o l'avrebbe bruciata nell'immediato. Per Clary quella situazione era una tortura, ma avrebbe preferito mille volte avere Jace accanto a sé vivo e vegeto, piuttosto che trafitto dalla spada di Michele. Ultimamente parlarsi era diventato imbarazzante e, nonostante entrambi cercassero una soluzione a quel problema, preferivano evitare di creare situazioni pericolose.
La città silente apparve loro come di consueto, in tutta la sua inquietante magnificenza. Fratello Zaccariah aveva protetto e controllato Jace quando il suo corpo ardeva di fuoco celeste, perciò Clary credette fosse l'unico a poter risolvere quell'inconveniente. 
- Fratello Zaccariah - commentò Jace salutando il fratello silente.
- Nephilim 
Clary sorrise debolmente prima di seguire Jace addentrarsi nella Città di ossa. Ogni qual volta si riteneva preparata, inevitabilmente scivolava a causa delle scale umide e poco stabili. O semplicemente a causa dei tacchi a spillo che Isabelle le aveva gentilmente prestato. 
Clary notò, trattenendosi dal ridere, come la pelle di Jace fungesse da strega luce naturale. Simon continuava a prenderlo in giro, paragonandolo alla torcia umana, cosa che costrinse Jace ad ironizzare sul vampirismo tutte le volte che s'incontravano. Ma era divertente distrarsi con i loro battibecchi, quando il mondo intero rischiava una tragica dittatura da parte di uno shadowhunter caduto. 
- Cosa cercate Nephilim ? 
Domandò fratello Zaccariah con autorità. Clary lo sapeva, lo percepiva che quel fratello silente non fosse come tutti gli altri. Non era stato mutilato con pesanti rune incancellabili, né gli erano stati cavati gli occhi, cosa decisamente bizzarra.  Fratello Zaccariah era più umano di quanto Clary si aspettasse. 
- Il fuoco celeste, non cesserà mai di ardere, o sbaglio ? - mormorò Jace sconsolato, tentando di evitare lo sguardo speranzoso di Clary. Si distruggevano a vicenda, tuttavia il loro amore fungeva da collante in quel disastro che stava frantumandosi pian piano. 
- Ho paura di no, Jace Herondale 
Rispose il fratello silente abbattuto quasi quanto Clary, che nel frattempo cercava di pensare ad altre soluzioni. Qualsiasi altra soluzione. 
- Immaginavo ... 
Jace si portò una mano tra la folta chioma bionda, mostrando alcune delle rune più note. Guarigione, difesa, forza, perseveranza, la runa parabatai, e molte altre che Clary era abituata a tracciare con lo stilo sulla propria pelle. Il suo dono agiva in modo indipendente dal suo volere, la maggior parte delle volte sentiva la necessità e l'impulso di creare qualcosa di nuovo, lasciandosi guidare dal puro istinto. Improvvisamente, studiando la pelle di Jace, Clary fu colta da quell'impulso travolgente, che la spinse ad inginocchiarsi ed a tracciare una runa sulla polvere della città di ossa. Le sue dita scivolavano definendo linee armoniose, che s'aggrovigliavano convergendo verso il centro. Jace s'accovacciò esaminando la runa e, non conoscendone il significato, aspettò fosse Clary a rivelarglielo. 
Clary osservò le linee che aveva tracciato con sorpresa, tentando di nominare la neo-runa secondo la propria funzione. 
- Runa ignifuga 
Sussurrò Clary emozionata. Con determinazione afferrò lo stilo, e non aspettò molto prima di imprimere la sua creazione su pelle. Fratello Zaccariah, traboccante di curiosità, reagì con stupore, poi sorrise debolmente, pensando che il dono di Clary fosse unico e speciale, proprio come quello di una sua vecchia amica. 

Clary non esitò prima di sfiorare il viso del ragazzo dagli occhi d'oro. Era caldo, ma non rovente, risultava forse la sua grande emozione nel toccarlo molto più ardente dello stesso Jace. Sentiva scoppiare il cuore, le martellava nel petto follemente, impaziente e finalmente libero di esplodere per il suo Jace. In quei secondi il resto del mondo sparì semplicemente, e le mani di Clary si mossero dolcemente assaporando ogni centimetro del suo viso, della sua perfezione anche nei piccoli difetti. Le cicatrici erano parte di lui, come lui lo era di Clary, e senza di Jace, certamente respirare sarebbe stato impossibile. Fratello Zaccariah nel frattempo s'era ammutolito, aveva lo sguardo lontano, rivolto verso un sepolcro della città silente. Nonostante il desiderio di raggiungere la tanto agognata tomba fosse visibilmente forte, rimase dov'era, immobile ed immerso in pensieri densi come nubi. 

Clary gettò le braccia al collo di Jace, affidandosi completamente a lui, mentre lo shadowhunter la stringeva incredulo a se con estrema delicatezza, quasi avesse il terrore di romperla. 
- Oh Clary 
Sussurrò Jace intrecciando le sue mani tra i capelli della ragazza. 
- Finalmente Simon la pianterà di paragonarti ad un albero di natale -
Commentò Clary con un appagato sorriso. L'aveva perso, cercato, trovato e perso di nuovo. Era così con Jace, i loro corpi finivano per scontrarsi probabilmente a causa del destino, e si cercavano come la terra necessita del sole, e si respingevano tanto da farsi male. Sembrava un gioco stancante e mortale,ma valeva la pena per entrambi rischiare. Prima che Jace potesse sfiorare le labbra di Clary, s'accorse che fratello Zaccariah era sparito in quel cimitero glorioso e spettrale. Era sfuggito alle loro parole, ad un ringraziamento che gli doveva dopo un favore del genere, del quale non avrebbe mai potuto sdebitarsi fino in fondo. 
- È andato ?
Sussurrò Clary perplessa, sciogliendo la stretta del ragazzo. 
- Non ne ho la minima idea - Jace istintivamente portò la mano verso la cinta contenente una spada angelica, pronto ad evocarla per qualsiasi imprevisto. 
- Qui sotto ... 
Clary indicò il piano inferiore della città silente, osservando scrupolosamente fratello Zaccariah ammirare con grande nostalgia una delle tante tombe. Evidentemente per lui doveva essere importante proprio quella, tanto da lasciargli un vuoto incolmabile. 
- Aspetta 
Jace bloccò Clary ancor prima potesse pensare di scendere. Entrambi sussultarono quando notarono una figura femminile snella e giovane avanzare verso fratello Zaccariah. Quest'ultimo sfruttò la lunga tunica dei fratelli silenti per confondere la donna e dirigersi lontano da lei. Ma lei sembrava non curarsene molto. 
- Cosa ? 
Domandò Clary ammutolendosi istintivamente. 
- Le interessa lui - replicò Jace alludendo alla persona seppellita nella tomba che fratello Zaccariah stava ammirando. 
- Potrebbe essere una lei ...
Borbottò Clary studiando la giovane donna china sul sepolcro. Possedeva lunghi capelli neri, fluenti, e gli occhi, a Clary parvero una tempesta di emozioni in piena piena regola. Brillavano di un grigio intenso e denso come gli stessi pensieri di fratello Zaccariah. Somigliava stranamente a qualcuno che conosceva, le era un volto decisamente familiare per essere una semplice sconosciuta. 
- È un lui, ne sono certo 
Obiettò Jace facendo notare a Clary una particolare incisione sulla sommità della tomba : Herondale, William Herondale. 

Clary aveva sentito pronunciare più volte quel nome, era un avo di Jace, chiaro, ma non era mai riuscita a capirne molto. Alec ne parlava spesso, maledicendo Camille, lo stesso Magnus di tanto in tanto, per dare spiegazioni al compagno, si faceva scappare dettagli su questa figura misteriosa. Era avvolta nel mistero, che aspettava solo di essere svelato. 
- William ... 
Bisbigliò Jace con sguardo fisso verso la donna. La curiosità spinse i due ragazzi ad avvicinarsi e osservare la scena nascosti dietro un pilastro robusto. 
- Sta piangendo ? - domandò Clary scrutando il viso della giovane. 
- A quanto pare ... 
Nell'immaginario di Clary, William Herondale poteva essere benissimo suo padre, od un lontano zio, cosa che la imparentava inevitabilmente con Jace e gli Herondale. 

Tessa Gray aveva trovato finalmente la forza per venire a trovare il suo Will. Ciò che li separava erano ormai diventati decenni, eppure la sensazione che le avessero strappato il cuore dal petto ancora l'offendeva senza pietà. S'erano divisi, il tempo aveva scelto per loro, e nonostante Tessa sapesse che suo marito avesse vissuto una vita piena, memorabile, una vita apprezzata ogni singolo giorno, non riusciva a dimenticare quel funerale, le sue mani raggrinzite ed i suoi occhi ancora vivaci e brillanti. Il modo in cui pronunciava il suo nome, lo sussurrava custodendolo come un tesoro, e le sue battute, che ancora le dipingevano un sorriso sulle labbra. Perderlo era stato come perdere una parte della sua anima, le aveva tolto il respiro, la lucidità. Era il suo piccolo tutto, che nel lontano 1937 si ruppe in mille pezzi. In quell'istante, mentre sfiorava la targa di William, non riuscì a trattenere le lacrime. Si chiese l'utilità dell'immortalità, poichè vivere per sempre non aveva importanza senza le persone amate. Tessa però lo percepiva, erano tutti lì con lei, tutte le persone della sua vita si trovavano nella città di ossa. William, Sophie, Charlotte, Henry, Gideon, Gabriel, Cecily ... Nessuno escluso. Le tremarono le gambe improvvisamente, mentre lacrime amare le rigarono il volto sofferente. 
- Anch'io Will, io  sono catastroficamente innamorata di te 
Singhiozzò Tessa con impeto. Avrebbe preferito essere arsa viva piuttosto che sopportare quel momento. Lei s'era innamorata di Will nel momento stesso in cui l'aveva salvata dalle Signore Oscure, quando l'aveva afferrata e strappato via la paura dal suo cuore, come i protagonisti dei suoi tanto amati romanzi d'amore. Le mancava come l'aria, le mancava tutto, anche la sua folle canzoncina sulla sifilide demoniaca, che aveva purtroppo insegnato ai loro figli. Dirgli addio era stata la prova più difficile mai affrontata, ed ancora tentava di superarla, finendo per immergersi nei ricordi, che inevitabilmente la soffocavano trasportandola in un mondo lontano, troppo lontano per essere vissuto. 

A Clary s'era fermato il respiro ascoltando le parole della donna, riusciva solamente a tenere stretto Jace per la maglia. Nei sussurri della giovane, si percepiva una muta e disperata richiesta, che non sarebbe mai arrivata da William Herondale. Doveva amarlo profondamente e disperatamente, certamente più di ogni altra cosa. 
- Alec mi ha detto che Camille, prima di essere stata uccisa da quella teenager sadica, gli aveva parlato di una relazione tra Magnus ed un certo William. Una relazione risalente decenni fa, se non di più - commentò Jace stringendo Clary per la vita. 
- Non può essere sua moglie, eppure sembra così addolorata ... 
Clary tentò di ricordare dove avesse visto il suo volto, le era fin troppo familiare. 
- Non è detto. Potrebbe essere una sorta di strega, od una fata ... 
- Non le avrebbero permesso di entrare se non fosse una shadowhunter, una shadowhunter senza rune però - obiettò Clary. 
- Una sorta Clary, non completamente 
I ragionamenti di Jace risultavano poco sensati, dal momento che la giovane avrebbe dovuto manifestare caratteri particolari per far parte dei figli di Lilith. 

Tessa scrutò un'ultima volta la tomba di Will, per poi voltarsi ed asciugare le lacrime. Non ci volle molto prima che s'accorgesse di un ciuffo rosso sporgere da una colonna. E conosceva benissimo anche la proprietaria. 
- Clarissa Fray - esclamò Tessa costringendo i due ragazzi ad abbandonare il loro nascondiglio. 
- Ci dispiace, non avevamo intenzione di ... Aspetta un secondo, come mi conosci ? 
Il sospetto di Clary aumentò enormemente, credendo fosse un trucchetto scaltro di Sebastian.  
- Conosco molto bene tua madre, Jocelyn. Sono Tessa Gray - Tessa le porse gentilmente la mano, aspettando che Clary accettasse le sue presentazioni. 
- Mi hai battezzata, tu sei lo stregone che mi ha battezzata ! 
- Esattamente - le sorrise Tessa con gentilezza. Clary aveva sentito parlare di lei, a dire il vero Magnus la nominava di tanto di tanto, come se vi fosse un'amicizia antica a legarli. 
- Cosa sei ? - domandò Jace con fare protettivo. Simon non aveva tutti i torti, essere la torcia umana aveva i suoi vantaggi. 
Tessa scrutò Jace stupita, e sorpresa di come, nonostante i colori differenti, somigliasse a William. 
- Devi essere Jace Herondale 
- Lightwood - la corresse il ragazzo. Tessa confermò la sua prima idea : si comportava decisamente come un Herondale. Era il figlio di Stephen, il suo tris nipote, perciò le ricordava Will. 
- Il sangue non mente Jace Herondale - ribadii Tessa col tono di una madre premurosa. D'altronde Jace era suo nipote, doveva difendere il suo nome. 
- Mio padre era uno schiavo di Valentine, non mi interessa la sua famiglia - replicò Jace rovente. 
- Invece dovresti Jonathan, non tutti gli Herondale sono malvagi, anzi - biascicò ripensando a come Will procurasse la droga di Jem, silenziosamente e con devozione, poichè la sua lealtà verso il parabatai superava la semplice amicizia, era più di quello,e sempre lo sarebbe stata.
- Ti riferisci a William ? - domandò Clary alla giovane donna. Tessa sussultò spalancando i grandi occhi grigi. 
- La tomba ... - Jace indicò il sepolcro. 
- Non solo - sorrise debolmente - Clary, sono estremamente felice di averti rivista, ma devo andare, questo non è il mio posto, non più - bisbigliò stringendo le mani di Clary vigorosamente, in una stretta molto simile a quella della turbolenta Charlotte. Tessa si voltò prima che i ragazzi potessero comprendere le sue intenzioni, così la rincorsero sino all'uscita della città di ossa. 
- Non ci hai ancora detto cosa sei !
Gridò a perdifiato Jace. 
Tessa ridacchiò divertita, consapevole di dovergli una risposta. Le immagini di Will e Jace si sovrapposero per un istante, dal momento che mostravano entrambi assoluta determinazione e passione. 
- Sono Theresa Starkweather
Rispose per poi sparire tra gli alberi.

Clary e Jace si osservarono increduli, incapaci di ricomporre gli avvenimenti appena accaduti. Quando finalmente decisero di comunicare e distogliere lo sguardo dagli arbusti, il telefonino del ragazzò vibrò rumorosamente. 
- Cosa c'è diurno ? - domandò Jace prevenuto, sicuro che Simon avesse in programma una delle battute. 
- Abbiamo un problema - 




  
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