AAA ricordarsi
di bussare.
Nell’ultimo
periodo Alec era più chiuso e taciturno del solito, il che,
considerando, già l’elevato livello della sua
normale timidezza era catastrofico. Si stava consumando a furia di
ripensare agli eventi che lo avevano portato a quella condizione, a
quanto fosse stato stupido, impulsivo e geloso. Aveva agito
irrazionalmente, ma si sa, in amore comanda il cuore. Era diventato
ossessionato dal passato di Magnus, tanto da chiedere aiuto
all’ex compagna-vampira dello stregone, Camille Belcourt. Ma
la donna lo aveva ingannato, ella stessa l’aveva avvertito
Magnus, il quale col senno di poi aveva troncato il loro rapporto. Per
lo stregone la fiducia e il rispetto erano tutto, e per quanto
ardentemente amasse Alec, non poteva più riuscire a stare
con lui. Era tutta colpa di quella chioma di capelli biondi se lui e
Magnus si erano lasciati o almeno questo era quello di cui cercava di
convincersi, anche se in cuor suo sapeva bene che se proprio ci doveva
essere un colpevole in quella vicenda, non poteva essere che lui. Con
la mente ancora piena di pensieri si era diretto fino
all’appartamento che Jordan e Simon condividevano, aveva
applicato poi una semplice runa d’apertura alla porta ed era
entrato dentro l’ambiente. Non trovando nessuno nel piccolo
soggiorno-cucina si era diretto verso la camera di Simon e mente la sua
mente confusa era concentrata sulle sfumature di verde presenti negli
occhi felini del suo ragazzo ex
aveva aperto la porta senza bussare. Trovandosi una particolare scena
davanti.
Isabelle aveva emesso
un urlo di sorpresa. Un attimo prima lei era sovrastata da Simon,
entrambi senza maglietta, mentre si sbaciucchiavano, l’attimo
dopo suo fratello era comparso alla porta. Gli occhi celesti di Alec
erano ormai fuori delle orbite e la sua pelle diafana era diventata,
possibilmente, più chiara del normale punteggiata solo da
due chiazze color fragola -causate dall’evidente imbarazzo
che stava provando- sulle sue guance. Isabelle era addestrata ad agire
con velocità e precisione e anche in quella situazione i
suoi istinti non l’avevano tradita. Era balzata in piedi
all’istante, mentre Simon ancora scosso era finito,
chissà come a terra. Certo che per essere un vampiro, aveva
pensato lei, è proprio imbranato. Aveva scosso la testa
cercando di scacciare un moto di dolcezza causato dalla poca
coordinazione del diurno. Poi si era rivolta ad Alec, il quale con un
gesto agile e veloce aveva alzato Simon
da terra e in pieno stile "fratello geloso" lo guardava truce. Isabelle
si sarebbe aspettata qualsiasi cosa, tutto tranne la
grossa risata che invece stava gorgogliando dalla bocca del ragazzo
corvino, risata a cui presto lei e Simon si erano uniti. Anche se
quella era una delle situazioni più imbarazzanti
–e lei ne aveva passate tante- in cui era stata convolta,
l’ironia del momento non le sfuggì.
Era bello
vedere ridere Alec, ultimamente se la stava passando proprio
male.
Angolo Scrittrice:
Allora, tutto questo è partito da una fan art che mi ha ispirato e che mi anche fatto morir dal ridere (quella qui sotto). Ho cercato di alternare il comico al riflessivo/sentimentalista per rendere questa flashfic di 474 passabile e non pesante. Spero di esservi piaciuta, anche perché mi divertendo un sacco a scrivere in questo fandom e mi piacerebbe continuare. Se però voi non recensite, non saprò mai se quello che scrivo possa piacere. Fatelo per favore, ci tengo.
aranciah.