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Autore: Zampa di lupo    24/05/2014    4 recensioni
Prilla,italiana di nascita, vive in Giappone. Un giorno mentre passeggia nel bosco affianco a casa sua trova un lago, lì conoscerà Rayan, suo nemico giurato, e i White wolves, bellissimi lupi bianchi. Ma da dove vengono queste bellissime creature? E cosa le stanno nascondendo?
A volte però non c'è tempo per i nemici, ormai in gioco è il futuro di qualcosa più che di due branchi di lupi.
*dalla storia*
(capitolo 5)
“No, la riga NO! Il prof mi ammazza se la prossima volta non ho la riga!” Lui ridacchiò. “Meglio per me allora!”
“Sei cattivo!”
“Sono il lupo nero, cosa ti aspettavi?”
“Che arrivasse il cacciatore a farti fuori.”
(Capitolo 9)
Mentre ci incamminavamo verso casa di Rayan mi ricordai che dovevo avvertire i miei genitori. “E i miei e Miki?”
“Li avvertiamo a casa mia. Muoviti, stiamo sanguinando, tu più di me, tanto.”
“Dovevi proprio ricordarmelo?”
“Ovviamente, sennò non ero io.”
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The White wolf and the Black wolf
Capitolo 1
Vi dirò poco di me. Mi chiamo Prilla,sono italiana,vivo in Giappone,in un paese del quale, anche se vi dicessi il nome,non trovereste da nessuna parte, né in internet né sulle cartine dei libri di geografia. Il giorno in cui iniziò il putiferio che era, è e sarà la mia vita, non parlo del giorno in cui nacqui, ma in quello stupido giorno senza il quale avrei vissuto tranquilla. Stavo camminando nel bosco vicino a quella che allora era casa mia, una villetta in periferia, nulla in mezzo al nulla in fondo, seguendo il corso di un piccolo ruscello che passava di lì, nella speranza di capire da dove venisse, visto che non c'erano montagne da quelle parti doveva essere per forza acqua dal sottosuolo, una falda con tutta probabilità. Proseguii, curiosa, ma nulla può preparare al trovarsi una montagna davanti, montagna, anche se questa è una parola grossa, che non sarebbe dovuta esistere. Era alta una decina di metri, nulla di particolare in fondo,nemmeno una montagna. Dal fianco scendeva una cascata limpida. Ringraziai mentalmente i miei genitori per le lezioni di arrampicata, cercando un appiglio asciutto da cui iniziare. Quando lo trovai la mano destra afferrò lo sperone di roccia, la sinistra ne prese uno più in alto, e inizia a fare forza. Era abbastanza pericoloso, ma io ero fin troppo curiosa. Non so quanto tempo passò prima che arrivasti finalmente in cima, ma lo spettacolo che mi accolse fu unico nel suo genere. Un lago, dalla forma a cuore che sembrava uno specchio, le acque a riva erano più profonde di quelle centrali,forse a causa della piccola collinetta, sulla quale due state a forma di lupo, una bianca e una nera, sembravano ululare a una Luna non ancora sorta. Mi sentivo attratta, infatti mi incamminai lenta, immergendo i piedi, infilati negli scarponcini, nell'acqua del piccolo laghetto. Procedetti piano fino alle statue, osservandole attentamente. Attorno al collo di entrambe le statue c'era un piccolo ciondolo a forma di mezzaluna, bianco per il lupo bianco, nero per il lupo nero. Non trovai una motivazione ragionevole, ma i miei piedi mi diressero verso la statua bianca. Ne accarezzai il petto roccioso, fino a salire al ciondolo, appeso con un filo di corda. Feci per sfilarlo per osservarlo meglio,quando sentii delle voci alle mie spalle. "Rayan, ci sei? Non c'è nulla qui, andiamo!". Mi voltai, fronteggiando un paio di occhi azzurri e un volto leggermente perso nella contemplazione del posto. Mi fissò, come si fissa una preda particolarmente interessante, ma io non mi sentivo molto in quel ruolo. Si avviò come avevo fatto io poco prima nel lago,camminando fino alla statua del lupo nero. Scossi la testa, sfilando il ciondolo dal collo del lupo. Era in oro bianco, sul retro erano incise delle piccole rune,le riconobbi all'istante. Anni prima,proprio in questo piccolo paese,si svolse una rivolta contro i regnanti, i rivoltosi vennero chiamati movimento M.O.O.N., nessuno seppe mai per cosa stesse quella sigla, se non loro stessi. I rivoltosi per comunicare usavano quelle rune, però io non ero ancora in grado di decifrare molto bene. Mi voltai, pronta per riavviarmi verso casa, ma il cuore mancò un battito. Davanti a me c'erano due schieramenti di lupi, formati entrambi da circa una ventina di esemplari l'uno, che si guardavano in... beh,cagnesco. Ringhiavano gli uno contro gli altri, come sul punto di attaccare, però nessuno sembrava averne realmente intenzione. Mi accorsi che uno degli schieramenti era composto da lupi bianchi, come la neve appena caduta; l'altro da neri, come la pece. "Scusa... Rayan, giusto?" Parlai in italiano, era un riflesso quando iniziano ad avere paura. "Non darmi fastidio,sto cercando di capire cosa c'è scritto."
"Non è fissando lo così che lo capirai, ora per piacere voltati."
"La smetti di rompere?" Nonostante quello che aveva detto, però, si voltò, guardando lo stesso spettacolo a cui stavo assistendo anche io. Sembrava, più che spaventato... Stupito. Si incamminò verso i lupi, come se fossero solo dei dolci pastori tedeschi. Lo seguii piano, ma quando Rayan si diresse verso i lupi neri io andai verso i lupi bianchi. Sentivo che era più sicuro. Entrambi i branchi si zittirono al nostro arrivo, fissandoci, ma non come intrusi, come se... aspettassero degli ordini. Quando fui vicina a loro i lupi bianchi chinarono leggermente il capo. "Bentornata White wolf,era tempo che aspettavamo questo momento. Noi siamo i White wolves, Lupi della Luna. Siamo ai vostri ordini." Li guardai chiedendomi quanto fossero seri,non potevano esserlo sul serio. Ma soprattutto... Avevo le allucinazioni o un lupo mi aveva appena parlato? "Scusate ma... Perché sto parlando con dei lupi?! Mi sono rincitrullita?!"
"Penso tu lo fossi già" mi rispose uno del lupi. "Smettila Aurti, non ne sa nulla" lo rimbeccò quella che, data la voce doveva essere una lupa, "Scusalo,è giovane. Io sono Daiany,il lupo che ha parlato è Aurti,quello alla mia destra è Albis,quello a sinistra Arghi..." Proseguì con una sfilza di nomi che non ricordai,soprattutto sul momento.
"Tu invece come ti chiami?"
"Prilla..."
"Piacere di conoscerti nostra White wolf."
 "Bene... Ora cosa dovrebbe succedere?"
"Se ci porti in un posto in cui possiamo parlare con calma ti spieghiamo."
"Casa mia può andare bene?" Daiany annuì, e io sorrisi,incamminandomi insicura su quanto l'idea fosse buona.
 
Tornammo ripercorrendo la strada che io stessa avevo fatto all'andata. Durante il tragitto mi fermai un attimo a riposare, poggiando la mano contro il tronco di u albero. Sentii un dolore acuto e osservai di sfuggita la mano. Sul palmo era attaccata una larva nera e viola, che staccai senza troppa delicatezza. Ripresi a camminare, notando che i lupi,che avevano già individuato la casa, stavano procedendo senza di me.
A casa mia loro decisero di salire dalla finestra della mia stanza, che indicai loro con un gesto, mentre io entrai dalla porta principale, salutando i miei genitori. La casa era a due piani, piccola ma accogliente. L'ingresso in pratica consisteva in una quadrato piastrellato dove vi era un attaccapanni, lì si affacciavano tutte le stanze del primo piano, la cucina, il salotto e un bagno, più le scale, che percorsi due gradini alla volta per arrivare su più in fretta. In cima si trovava un pianerottolo rivestito di moquette, sul quale si affacciavano le stanze del piano, la mia stanza, quella dei miei genitori e una piccola stanza piena di scaffali colmi di libri tra i più disparati. Entrai nella mia camera, notando che i bellissimi lupi erano già lì, pronti per raccontarmi tutto. Mi sedetti sul letto, messo al centro di uno dei muri, guardando la scrivania, dal lato opposto. Della finestra aperta entravano folate di aria gelida. La mano lanciò una fitta dolorosa,così le diedi un'occhiata,notando che il palmo era percorso da linee viola, che si spandevano rapidamente. Uno dei lupi, Aurti, notando il mio gesto si avvicinò e osservò la mano. "Cavolo! Questi sono i segni del morso di una larva nera, ma dove l'hai trovata?"
"Credo sia stata la larva che mi si è attaccata alla mano nel bosco, ma no pensavo fosse importante" mi giustificai. Lui scosse la testa come a dire: "Ma quanto sei stupida?". Daiany lanciò uno sguardo alla mano e mi tranquillizzò: "Tranquilla,basta metterle un po' sotto la luce della Luna, passerà in fretta. Intanto ti va se ti spieghiamo tutto?" Io annuii curiosa e Daiany iniziò a raccontare.
 
"Circa trenta anni fa iniziò e finì sei prima che tu nascessi. Tutto iniziò perché cominciarono a esserci problemi con la White wolf di allora, tua madre. Ora lei non ricorda molto,ma causò parecchi guai innamorandosi del Black wolf, il padre del ragazzo che hai visto alle statue. I due lottarono molto per quel 'piccolo fiore sbocciato' tra loro, citandoli. Noi wolves,tutti assieme cercammo di dissuarderli. Allora ci trovavamo in Italia, così riuscimmo a parlare di quello che stava succedendo, modificando però un po' la realtà. Raccontammo che quell'uomo era pericoloso e che lasciare che frequentasse tua madre era pericoloso. Per questo,per un periodo di tempo pari a cinque anni, loro si trasferirono qui, in Giappone, terra di origine di tua nonna materna. Ma quando tornarono in Italia i due si ri-incontrarono, riprendendo quei litigi con noi e i tuoi nonni. Inconsapevoli del fatto che i Black wolves avessero fatto la stessa scelta, decidemmo di provare tua madre dei suoi poteri, sigillandoli nel ciondolo che tu ora porti al collo. Se te ne separerai i tuoi poteri ti rimarranno, però saranno un po' più deboli. Tornando alla storia, i tuoi nonni però, decisero di tornare qui, e solo un anno prima della tua nascita tornarono in Italia,dove tua madre si sposò con quello che è tuo padre,e fino ad ora sai tutto quello che successe."
 
Fissai i lupi vagamente sconcertata. "Insomma... Perché mi avete dato i poteri, poi quali? Ma soprattutto... Perché un umano dovrebbe detenere il comando su un branco di lupi?"
"Perché se non ci fosse qualcuno a fermarci noi rischieremmo di distruggere la terra" rispose Arghi come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Non mi pareva così, però non ci badai. "In quanto ai tuoi poteri dovrai scoprirlu tu, variano un po' da White a White. Comunque sono poteri efficaci sui quattro elementi." Sorrisi al lupo. "Ora ti lasciamo riposare, ma prima metti la mano fuori dalla finestra, in maniera che la Luna guarisca quel morso." Devi come detto e dopo pochi minuti la mano era come nuova. "Buonanotte lupi."
"Per qualunque cosa tu abbia bisogno chiamaci,noi siamo i tuoi schiavi personali."
"Non siete schiavi, siete più che altro degli strani amici."
"Cambierai presto idea, ti salutiamo, Prilla, nuova White wolf." E così dicendo si buttarono uno alla volta fuori dalla finestra,mettendosi a correre nel bosco.
 
 
Angolo della noiosa autrice
Grazie mille per aver letto fino a qui,vi costruirò una statua,e se recensirete sarà alta fino alla Luna ;). La storia è stata ripubblicata,molto modificata e al passato (come avranno notato quelli che l'avevano già letta prima). Vabbe,ringrazio nuovamente tutti e penso che ci sentiremo di nuovo sabato prossimo,bacioni :*
        Prilla
  
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