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Autore: Nezuchan Sketch    24/05/2014    3 recensioni
Da sempre, draghi e umani si sono dati guerra per decidere la sopravvivenza di una delle due razze, e ormai la guerra è in stallo, in una situazione dove anche una creatura può fare la differenza, soprattutto quando le si offre la cosa più preziosa al mondo: la propria libertà.
Genere: Fantasy, Guerra, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'La guerra dei draghi'
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Libertà cap 6

Caddi a terra, dopo che Lyran mi aveva colpita con i suoi artigli. Era da due settimane che tentava di addestrarmi a combattere, ma non stava ottenendo grandi risultati. Ora riuscivo a resistere di più contro di lei, ma non riuscivo a colpirla. Quindi, non potevo essere molto utile nei combattimenti.

Il giorno prima avevano indetto una riunione e quando era finita il drago d'oro, Kinien, si era avvicinato a me, dicendomi che se non miglioravo in una settimana, o sarei stata affidata a qualcun altro, oppure mi avrebbero ucciso. Non sapevo cosa fosse meglio, tra l'essere lasciata in custodia a Yukistel - che aveva dimostrato un particolare odio nei miei confronti - o morire.

Lyran mi guardò, facendo ritornare mani i suoi artigli, e sospirò. "Va da Chiery e fatti guarire" disse, e notai che aveva pronunciato il nome della guaritrice con una punta d'odio. Non era la prima volta che succedeva, ma quando le chiedevo delle spiegazioni si limitava a non rispondere.

Mi alzai lentamente, prima di osservare le mie ferite: sanguinavo dalla gamba e dal braccio, così obbedii e la salutai, dirigendomi verso la casa del drago d'argento, notando che si stava facendo buio.

Ormai in pochi mi guardavano male, soprattutto dopo che avevano saputo che non sapevo combattere abbastanza bene da costituire una vera minaccia. Ma i loro sguardi mi seguirono fino a quando non arrivai da Chiery.

Bussai alla porta, aspettando che l'aprisse. In quelle due settimane c'erano state varie battaglie ed era capitato che la ragazza fosse impegnata. Per fortuna la porta si aprì subito, ma mi ritrovai davanti ad Erathiel e feci automaticamente un passo indietro. Questa mi guardò disinteressata, prima di passarmi accanto, spintonandomi leggermente.

Deglutii, dicendo:

- U-uhm... Chiery? Ci sei? - Guardai la stanza, cercandola con lo sguardo.

"Oh, sei tu. Entra pure, e chiudi la porta, per favore." - la sua voce proveniva da dietro una tenda, ed io feci come mi aveva chiesto, avvicinandomi poi ad un lettino vuoto e sedendomi lì. Chiery arrivò poco dopo, nell'intento di legarsi i capelli. Era leggermente rossa in viso, ma non ci feci caso. Accese delle candele per illuminare l'ambiente, prima di avvicinarsi a me. "Allora, cosa è successo?" mi chiese, sorridendomi.

- Mi sono ferita durante l'allenamento con Lyran.- mormorai, e lei annuì, facendomi segno di mostrargliele. Iniziò a  pulire la ferita al braccio, in silenzio, finché, spinta dalla curiosità, non le chiesi:

- Perché Lyran ce l'ha con te? - mi guardò sorpresa e sospirò.

"Non ti hanno ancora spiegato nulla sulla nostra politica, a quanto pare. Vedrò di fartelo capire in modo semplice: prima della guerra, i draghi cromatici e quelli metallici erano nemici. E i draghi rossi erano nemici sia di quelli argentei che quelli dorati. Per questo mi odia." ascoltai le sue parole, mentre mi guariva la ferita.

-Perché siete in guerra? - mentre parlavo inclinai la testa, guardandola con sguardo interrogativo. Sembrava l'unica che volesse rispondermi: prese uno sgabello e si sedette di fronte a me, osservandomi.

"E' una lunga storia. Ma non penso che Lyran si lamenterà se farai tardi. Allora... In passato, non esisteva una vera e propria guerra. I Draghi Cromatici attaccavano gli umani, ma nessuno di loro si azzardava a lasciare la propria tana per viaggiare lontano; attaccavano solo i villaggi vicini o i viandanti che si avvicinavano alla loro tana. In generale, tutti noi siamo un po' territoriali, soprattutto quando si tratta del proprio tesoro. Beh... io non sono mai stata tagliata per il combattimento, e non sopportavo che la gente scappasse appena mi vedeva in forma di drago - ridacchiò, e io cercai di immaginare Chiery minacciosa, senza riuscirci - e così decisi di vivere in forma umana. Mi costruii una casa al limitare della foresta, dove potevo recuperare piante e erbe mediche senza problemi. Mio padre approvò solo perché la sua tana era nella foresta. Spesso accoglievo viandanti e incuriosita dalle voci riguardanti altri paesi, iniziai a viaggiare. Poiché il mio aspetto non mutava ed eccellevo nelle magie di guarigione, mi soprannominarono 'la strega immortale' o 'colei che guarisce'. Anche i nobili iniziarono a venire da me e... qualcosa non ti è chiaro?" Doveva aver notato il mio sguardo confuso ed annuii.

- Cosa sono i nobili? - Sorrise divertita, allungando la mano a scompigliarmi i capelli.

"A volte dimentico che non sei in vita da tanto tempo come noi. I nobili sono per gli umani una sorta di guida come possono esserlo per noi Lyran, Erathiel o Yukistel. Ma mentre da noi vige la legge del più forte per la selezione dei capi e ci affidiamo ad un concilio, i loro capi si tramandano il titolo di nobile da padre a figlio. Inoltre i nobili vengono comandati da un re, ovvero qualcun che ha più potere di loro"

- Più potere di loro? -

"Si, ma non potere materiale. È un potere per governare. Ti è chiaro? - annuii e riprese il suo racconto - i nobili si affidavano a me per essere curati, e così iniziarono anche a giungere maghi per confrontare le loro conoscenze con le mie. Poi, un giorno, vennero dei soldati ed un emissario del re, che mi disse che la mia presenza era richiesta a corte. Li seguii, anche perché ero certa di poter scappare in caso di necessità. Il figlio del re era malato di una grave malattia, e così dovetti ricorrere a magie e erbe curative per riuscire a salvarlo. Si fece tardi e così si offrirono di ospitarmi per la notte, in cambio di ciò che avevo fatto per aver curato il figlio. Era tardi, quando il mago di corte bussò in camera mia, chiedendomi di seguirlo perché voleva chiedermi delle cose riguardo ad un incantesimo che voleva realizzare. Voleva sapere come cambiare forma a delle creature più grandi e più potenti di lui. Sul suo tavolo da lavoro c'erano vari disegni, tra cui quelli dei draghi. Così gli dissi che dovevo controllare tra i miei libri, ma che sarei tornata anche se non avessi trovato nulla. Una volta a casa, andai ad avvisare mio padre. Ma orgoglioso com'era, non voleva saperne di avvertire i Cromatici. Sapevo che non potevo andare dai draghi Rossi, che mi avrebbero uccisa appena mi avessero vista, così andai dai draghi blu, ed incontrai Erathiel. In seguito, impedirono ai maghi di completare il rituale, ma noi... restammo così. Non siamo completamente umani, ma non siamo neanche draghi."

La osservai per tutto il tempo in cui parlava, anche se non riuscivo ad immaginare molte delle cose che diceva. Ma le capivo. Così annuii e abbassai lo sguardo sulla mia gamba, accorgendomi che aveva finito di fasciarla.

"Come va il tuo addestramento?" Mi chiese e spostai lo sguardo. Lei sapeva della minaccia di Kinien e così mormorai:

- Va male. Non penso che mi lasceranno vivere. - Sentivo il suo sguardo su di me, prima che si allontanasse e mi lanciasse un mantello scuro.

"Vieni con me. So come aiutarti, indossalo e seguimi" era la seconda volta che mi aiutava e pensai che prima o poi avrei dovuto fare qualcosa per ringraziarla.

Uscimmo dall'abitazione, e ci dirigemmo verso l'altra parte della città. Ci fermammo davanti ad una torre con poche finestre, e Chiery si voltò per un secondo verso di me, dicendomi, prima di bussare alla porta: "Non avere paura. Sembra cattiva, ma non lo è... O almeno, a volte non lo è. Spera che sia di buon umore". Aprì la porta, e notai che l'interno dell'edificio era oscuro, illuminato solo dalla luce lunare proveniente dalle finestre. Sotto i miei piedi sentii della sabbia, e poi sentii una voce che mi fece accapponare la pelle: "Chiery, che ci fai qui con la chimera?"

"Oh, ti abbiamo disturbato? O avresti preferito che fossi venuta da sola?" alla sua risposta Erathiel rise, creando quell'orribile crepitio elettrico. Abbassai lo sguardo, mordendomi la lingua mentre cercavo di resistere dal fuggire spaventata.

"Come mai siete qui?" -chiese, di nuovo, questa volta con tono meno divertito di prima.

"Volevo chiederti se potevi allenarla, almeno per farla sopravvivere all'ultimatum di Kinien. Se non erro, hai votato contrariamente alla sua morte. Sappiamo entrambe che, per quanto Lyran sia forte, non ha la ferocia adatta per allenarla. Prendilo come un favore personale che mi fai"

Avvertii lo sguardo indagatore del drago blu su di me, prima che rispondesse:

"d'accordo. - schioccò le dita e sentii dei passi avvicinarsi - ragazzino, accendi le torce, e poi va ad avvisare Lyran che la sua chimera è qui. Iniziamo ad allenarci da ora, e sta sicura che non ti darò tregua."

 

La settimana passò velocemente, e durante questo lasso di tempo Erathiel mantenne la parola data. Non mi fece riposare un istante e quando andavo a dormire mi sentivo i muscoli a pezzi. Lei non si tratteneva come Lyran, ma imparai ad evitare i suoi colpi, e a volte riuscii a colpirla.

Fu Th'ail a sottopormi alla prova, come le altre due volte. Ci osservammo ed io assunsi una posizione rilassata, anche se ero pronta a muovermi quando mi avrebbe attaccato. Lui era più lento di Erathiel, e i suoi colpi erano goffi.

Mi accorsi che non c'era gusto nel combatterlo e che non riusciva a farmi provare le stesse sensazioni di un combattimento vero. 'Erathiel ha sempre mirato a ferirmi seriamente, mentre lui si trattiene' Lo feci cadere a terra con la coda e tentai di bloccarlo, ma lui si spostò, rialzandosi velocemente.

Quando mi riattaccò, notai che non si tratteneva come prima, ma era sempre debole. Riuscii a sconfiggerlo, bloccandolo a terra e sentii gli sguardi stupiti di alcuni draghi su di me.

 

"A quanto pare, combatterai con noi, chimera... - disse Kinien, aggiungendo - Bene, la seduta è..." il drago d'oro fu interrotto dal drago blu, che disse, con un ghigno in viso:

" Voglio chiedere all'assemblea di mantenere la chimera."

   
 
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