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Autore: just_marti    25/05/2014    1 recensioni
Jongtae. SchoolAU. Due adolescenti che sperimentano tutte le emozioni dell'amore e dell'amicizia.
Salve c: allora questa è la prima storia che pubblico e finalmente mi sono decisa a farlo. Ci tengo a farvi sapere che questa è quasi come una prova per vedere cone va e se vale la pena continuare. Spero vi piaccia :3
~Martina
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Jonghyun, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partiamo  

"LARGOO!" urlai non appena misi piede dentro la scuola. Correvo con tutta la forza che avevo, ignorando la fatica e la gente che mi urlava e mi malediceva non appena ci andavo a sbattere contro. Continuavo a ripetere scuse a destra e ad inchinarmi a sinistra, senza mai smettere di correre. Non potevo permettermi di arrivare tardi il giorno del test di matematica, altrimenti la prof non avrebbe più smesso di farmi la predica. Guardai svelto l'orologio. 

Non potevo scegliere un giorno migliore per svegliarmi tardi?

Mi misi a correre ancora più veloce non appena vidi la porta della mia classe in fondo al corridoio aperta: forse ero ancora in tempo.

Correvo lungo la parete e, per evitare di prendermi una porta in faccia deviai a destra, evitando la botta in faccia ma andando a sbattere contro un ragazzo che andava dalla parte opposta.

"Yah! Ma dove guardi?!" mi rimproverò mentre riacquistavo l'equilibrio rimettendomi a correre.

"Scusa sono in ritardo!" urlai lanciandogli un'occhiata. Non potei trattenere una risatina quando sulla maglia del ragazzo vidi una grossa macchia marrone - caffè probabilmente - che minacciava di espandersi con ogni movimento.

---x---

"Sono qui da meno di un giorno e già voglio tornare a casa." sospirai mentre Kibum mi accompagnava nel bagno per cambiarmi la maglietta. 
"Ehi, non dire così! E poi non ti lascerò andare via così facilmente." mi disse sorridente.

Guardai grugnendo nello specchio la macchia di caffè sulla mia maglia bianca e sbuffai lanciando un'occhiata alla t-shirt che Kibum era riuscito a recuperare nell'angolo più remoto del suo armadietto.

"Non ne hai una di un altro colore?" chiesi.

"Tae, non porto l'intero guardaroba a scuola."

"Aargh! Tutta colpa di quell'imbecille!" urlai esasperato non appena uscì dal bagno, appallottolando la maglia macchiata e ficcandola dentro la borsa sbuffando.

Kibum soppresse una risata al mio comportamento, "Vedila così: il rosa va di moda quest'anno."

Anche io dopo poco me feci contagiare dalla risata e insieme ci avviamo verso la prossima aula.

"Che classe hai?" mi chiese Kibum.

"Mmh, storia." risposi studiando attentamente il foglio che riportava i miei orari per la giornata.

"Vieni, ti accompagno." mi disse sorridendo e incatenando il suo braccio al mio.

Dopo avermi mostrato le scale per la caffetteria e l'aula degli insegnanti arrivammo in classe e, non prima di avermi stritolato in uno dei suoi abbracci, entrai.

A metà lezione mi ritrovai a scarabocchiare l'angolo del quaderno su cui avevo scritto a mala pena due frasi; la professoressa Han, o meglio la signora Han, era una vecchia chiacchierona che si dilungava nelle sue spiegazioni perdendosi nelle sue stesse storie.

---x---

Uscì dall'aula stiracchiandomi le braccia e dirigendomi alla caffetteria dove gli altri mi stavano aspettando. 
Alla fine ero riuscito - chissà grazie a quale angelo - ad arrivare in tempo alla lezione e quindi a scamparmi la strigliata.

Non feci in tempo nemmeno ad arrivare a metà corridoio che mi sentì chiamare e mi voltai.

"Jjong! Aspetta," mi disse Jessica "non mi hai ancora risposto."

Merda.. Ieri mi aveva chiesto se mi andava di andare a prendere un caffè dopo scuola. Ormai era quasi un anno che non mi lasciava più stare e mi seguiva ovunque.

"Ah giusto, non posso oggi. Mi dispiace." sfiderai il mio migliore sorriso di scuse sperando che potesse bastare.

"No, tranquillo!" mi disse sorridendo, "possiamo mangiare insieme adesso se vuoi."

Tratteni lo sbuffo che minacciava di uscire e ripresi a camminare continuando a guardarla, "scusa ma mi aspettano alcuni amici e non posso proprio tardare."

Lei mi rispose con un espressione triste ma sembrò bersela e si voltò percorrendo la strada da cui era venute dirigendosi fuori dalla scuola. Tirai un sospiro di sollievo ma, non potendo mai essere tranquillo al 100%, continuavo a girarmi indietro ogni tre secondi per controllare se stava tornando. 
Quasi urlai quando andai a sbattere contro qualcosa. 

Qualcosa? Intendevo qualcuno

---x---

Ok, ho modificato il capitolo ^^ spero vi piaccia

  
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