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Autore: GWUNCANKILLA    25/05/2014    4 recensioni
Antefatto: gli extraterrestri sbarcano sulla terra a Vancouver e non sono per nulla bene accolti; mentre infuria la battaglia tra umani e alieni, una ragazzina aliena, riesce a trovare un temporaneo rifugio nella casa dell terrestre Duncan Jonson: tuttavia non passerà molto tempo prima che venga scoperta, restando apparentemente vittima dello scontro che seguirà la sua cattura.Dopo che per anni gli alieni vengono tenuti in una struttura speciale; si decide alla fine di testare la loro capacità d’integrazione col resto del genere umano, permettendo a nove giovani extraterrestri di iscriversi ad una scuola superiore umana: sarà qui che Gwen e Duncan si ritroveranno, riallacciando il legame speciale dell’infanzia, non senza difficoltà, visto che gli occhi del mondo sono tutti puntati sull’esperimento, tra i giochi di potere della politica e i pregiudizi della gente comune.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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YOU AND I ARE DIFFERENT BUT EQUAL..

CAPITOLO 4

POV DUNCAN:

Mi inginocchiai alla sua altezza, impugnai il coltello, delicatamente per non fargli ancora più male poi tolsi la mano velocemente per non provocarle dolore altrui, me la accoccolai tra le mie braccia, la strinsi più forte che potevo e la sollevai delicatamente da terra tralasciando su quest'ultimo il vuoto.
Gli altri bambini mi guardavano con espressione interrogativa ma non mi importava , la sola cosa che realmente mi importava è portarla all'ospedale ed in fretta.
Salii su un taxi e mi diressi verso l'ospedale si aprirono le porte, e vidi una dottoressa avvicinarsi a me allarmata, "Che succede qui?, Che cosa ha nel petto? Oddio ma è un'alieno", era più agitata di me possibile che le dottoresse fossero così strane, "Signora, mi aiuti chiami un medico, sta per morire si muova!" Le dissi urlando più forte che potevo, lei mi guardò confusa, vedendo che io ero un bambino, la prese tra le braccia ed improvvisamente a quel contatto mancante mi sentii vuoto in un vuoto assoluto, cominciai a tremare, per paura per l'ansia che mi uccideva, mi accomodai su una sedia nella sala di attesa ed aspettai, fino a che non vidi mio padre con dietro il suo esercito armato, si dirigeva verso di me, ma che ci faceva lui qua e per di più con il suo esercito?, Mi guardava con una scintilla nei occhi, ed all'improvviso mi ritornò in mente quella dolce bambina che mai e poi mai potrei scordare quei suoi occhi color pece e quei suoi bei capelli neri con delle ciocche color blu cobalto, mio papà ero sicuro fosse li per lei, voleva ucciderla.

POV GWEN:

Aprii lentamente gli occhi, vedevo appannato poi mi strofinai delicatamente gli occhi per scandire al meglio la vista, ecco, ora vedevo molto bene era una stanza bianca con dei mobili verdi, sentii un dolore al petto, fortissimo mi portai la mano al petto gemendo, poi sentii la porta aprirsi, voltai verso quest'ultima e spuntò quell'umano con dietro i suoi scagnozzi con dei fucili impugnati saldamente in mano e lui con una pistola professionale bianca, sobbalzai a quella vista ed indietreggiai dal letto ma non accorgendomi caddi a terra, mi sentii un panno sulla bocca e poi buio...

 

POV DUNCAN: 

Oh, no! L'hanno presa, ed ora dove la portano? Ho paura non so che fare sono troppo piccolo per andare conto il governo.
Non so che cosa fare, arrendermi sembra l'unica soluzione.
Ho il cuore lacerato in pezzetti talmente piccoli quanto invisibili la vita mi scorre lenta lenta davanti esco da quell'ospedale prendo un taxi, diretto in casa mi fermo ammirando davanti alla porta della mia camera mio padre con le mani incrociate sulla pancia, mi fissa arrabbiato... "Tu! entra subito in camera che ora facciamo i conti a modo mio!", Tremavo sapevo quale era quel "a modo mio", mi voleva picchiare lo sapevo ne ero certo, la paura mi risaliva per tutto il corpo.
Entrai dentro seguito da mio padre...

****

 

POV GWEN:

Aprii gli occhi per l'ennesima volta e vidi davanti a me due soldati, feci finta di essere ancora svenuta per ascoltare i loro discorsi:
"Bene, allora, ora la dobbiamo tenere qui fino a che non si sveglia e poi rinchiudiamo anche lei nel "Fake World"?" disse quello robusto, nel fake world? cosa'è? "Si! Esatto, così ha detto il capo Jonson!" Il capo Jonson? Fake world? Non riuscivo a capire nulla, ma sapevo che nulla di buono sarebbe successo così continuai a far finta di dormire aspettando una salvezza, e poi sentii una porta spalancarsi infuriata e sbattere contro alla parete sobbalzai aprendo gli occhi e trovandomi quel bambino che mi aveva salvata davanti a gli occhi poi abbassai lo sguardo sulle guardie svenute, mi si avvicinò lentamente e si posò delicatamente sul letto su cui ero sdraiata e mi accarezzò i capelli su e giù era così piacevole, poi mi disse con voce dolce, "Ehi, bimba, sappiamo entrambi che qualcosa ci unisce perciò io ti proteggerò ad ogni costo pur rischiando la vita, verrai a stare a casa mia nascosta per un pò intanto attueremo un piano per distruggere il governo compreso il più bastardo fra tutti mio padre!" fini stringendo i pugni, io posai le mie mani sulle sue mi tirai sue e gli sussurai all'orecchio, "grazie , grazie davvero!", lui mi prese in braccio e ci dirigemmo verso la porta.

 

ANGOLO AUTRICE: COME SONO ANDATA? SPERO BENE! HO FATTO IL CAPITOLO PIU CORTO E MENO EMOZIONANTE PERCHè NEL PROSSIMO SUCCEDERANNO MOLTISSIME COSE SARA IL PIU BEL CAPITOLO!
INTANTO QUESTO L'HO DEDICO A:
Lexy Angels

                                                          little_baby_killer
                                                         sunburst
GRAZIE MILLE A TUTTI KISS! GWUNCANKILLA.

  
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