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Autore: Braccialetti_Love    25/05/2014    2 recensioni
Che strana sensazione si ha quando si perdono gli amici, gli unici e veri amici che ti hanno voluto bene per mesi e mesi.
Questi sono ricordi che non si possono dimenticare, perchè i Braccialetti Rossi ci sono e ci saranno sempre, anche dopo l'ultimo addio.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Mi sentivo solo, abbandonato e dimenticato da tutti.
Mi chiusi in stanza, non volevo vedere più nessuno, ora che rimasi da solo, l'unico oramai in grado di capire la tristezza che si provava in quello strano e schifo di posto.
Non parlai più nemmeno con Nicola, il solo in grado di capirmi. 
Provai tanto odio verso quella "strega" della Lisandri.
Non feci più battute con Carletto e Ulisse. Non risi più con Ruggero, il ragazzo che tanto odiavo, ma ora diventato mio amico.
Che strana sensazione si ha quando si perdono gli amici, gli unici e veri amici che ti hanno voluto bene per mesi e mesi.
In questo ospedale ero rimasto solo io, il mitico e grande Leo, "il leader", che continuavo ogni giorno a combattere contro il mio tumore.
Mi mancavano i miei Braccialetti, ma non quelli che tenevo al polso, ma quelli che tenevo nel cuore. Con loro avevo formato un gruppo e io ne ero il capo. Avevamo regalato tanta gioia in questo ospedale. E' una strana e triste parola, dove non regna l'allegria.
E' stato grazie a noi Braccialetti che ora questi piccoli pazienti ricoverati, chissà da quanto tempo, sarebbero tornati a sorridere come prima.
Ma perchè io sono ancora qua e i miei Braccialetti se ne sono andati e mi hanno lasciato solo? Perchè loro sono guariti e io no?
Mi mancava Vale, "il vice-leader" nonchè mio compagno di stanza.
Ragazzo sensibile, che nonostante la sua malattia era felice, un pò come me. Amava disegnare paesaggi con lunghe distese di prati con fiori e petali di vario colore. Gli piaceva il serf, ma ora senza più una gamba non si poteva divertire come un tempo, perchè il tumore gliela aveva portata via. Ricordo ancora quando ci siamo messi a spiare di nascosto Cris, dopo il nostro primo incontro.
E infatti mi manca proprio lei, Cris, "la ragazza", donna dolce, gentile con tutti e allo stesso tempo fragile. E' stata la sua malattia e indebolirla del tutto. Era magrissima, non mangiava, anzi se ingoiava un briciolo di pane subito correva in bagno a vomitare. Era anoressica, forse diventataci perchè a scuola le dicevano che essendo magra era più carina e lei sentendo i consigli delle compagne, da allora non mangiò più.
Ricordo il suo bacio. Le volevo bene.
Amava ridere con Toni, "il furbo", ragazzo dai mille pensieri che con il suo accento napoletano nel gruppo regalava tanta allegria.
In ospedale stando sulla sedia a rotelle ogni volta i medici lo riconoscevano perchè andava a sbattere contro il muro del reparto. E chi non poteva essere se non Toni? Aveva una gamba fasciata perchè aveva guidato di nascosto la moto del nonno schiantandosi contro un palo. Nel gruppo si riteneva un ragazzo "speciale" perchè era in grado di parlare con Rocco, "l' imprescindibile", un bambino in coma da otto mesi. Dopo giorni e giorni per la prima volta lo potevamo vedere sorridere come un tempo. Dopo il suo risveglio finalmente poteva riprendere a sorridere e a scherzare con il suo compagno di stanza Davide, "il bello", un ragazzino duro e scontroso, ma nello stesso momento forte. Eravamo stati noi i suoi primi amici e a fargli conoscere la sua vera malattia. Ricordo il nostro primo incontro quando siamo rimasti chiusi in ascensore dopo aver fatto entrambi una tac. Qualche minuto prima aveva avuto un infarto e se non fosse stato per me in pochi secondi sarebbe morto. E' proprio qui che ci siamo conosciuti. Poco dopo si venne e sapere che aveva un' aneurisma all'aorta, un piccolo problema al cuore. Amava il calcio ed era il più forte in squadra. Da quel duro ragazzino si riteneva forte e sensibile, forse perchè in passato non aveva posseduto amici e siamo stati noi i primi a fargli capire che la vita non è sempre come si pensa, a volte è dura e difficile, proprio come la sua malattia.
Ma il giorno del mio compleanno è stato come se il mondo si fosse all' improvviso capovolto. Nel bel momento della festa si venne a sapere che uno dei Braccialetti ci aveva lasciato. 
La sua morte non ce la spiegeremo mai. Perchè quello stramaledetto intervento doveva andare male? Perchè è successo proprio a Davide e non a qualcun altro? 
 Davide è ancora qui in mezzo a noi e rimarrà sempre nel nostro cuore.
Questi siamo noi, i Braccialetti Rossi, ragazzi un pò speciali e anche il nostro gruppo si riteneva "speciale".
E' grazie a noi che ora in questo ospedale regna la gioia. Anche noi continueremo a combattere contro le nostre malattie e a vivere ogni giorno la vita con allegria.
Anche se il gruppo non esiste più aspetto il momento in cui potrò rivedere e riabbracciare i miei amici, proprio come quell' indimenticabile giorno nel quale sotto quel forte abbraccio c'eravamo noi Braccialetti Rossi, diventati famosi in questo ospedale, i quali avevamo cambiato la vita a moltissimi bambini e che con il nostro sorriso ne potevamo donare uno anche a loro.
Il giorno più bello è stato il risveglio di Rocco dopo otto mesi di lungo coma.
 Sotto quel saluto tutti noi Braccialetti eravamo pronti a lasciarci. Ci siamo voluti bene gli uni per gli altri e lo avremo fatto anche per Davide.
E' stato sotto quel tenero abbraccio che insieme avevamo urlato WATANKA!!

NOTE DELL'AUTRICE:

E' una piccola storia inventata da me che fa riflettere su molti temi a noi sconosciuti.
Aspetto recensioni e critiche (non troppo esagerate!).
Bye!!
Braccialetti_Love
  
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