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Autore: lyssa    25/05/2014    3 recensioni
Raccolta a tema sheriarty: per un amore e un'ossessione che nessuno potrà mai comprendere, per i due re al lato opposto della scacchiera e per tutto ciò che avrebbero potuto avere insieme.
#1 - the little touch with the underwear
#2 - stargazing
#3 - you weren't supposed to leave
[temi e avvertimenti possono variare, maggiori informazioni all'inizio di ogni capitolo]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: The little touch with the underwear
Genere: Slice of life, Sentimentale
Rating: Giallo?
Conteggio Parole: 891
Avvertimenti: ///
Riassunto: Jim sente lo sguardo di Sherlock scivolargli addosso come un paio di mani: riesce quasi a sentire le dita lunghe e affusolate carezzare la semplice t-shirt grigia – talmente stretta da sembrare quasi dipinta sul corpo – e scendere poi sempre più in basso, là dove l’elastico fluorescente dei boxer fa capolino da sopra i pantaloni. Il solo pensiero è sufficiente a provocargli una scarica di piacere.
Note: Prima fanfiction a fare parte della raccolta Sheriarty. Senza troppe pretese, mi serviva giusto qualcosa di poco impegnativo uvu Avevo l'idea in testa da un po' e beh, stamattina mi sono messa al pc e l'ho scritta! Per maggiori informazioni sulla raccolta ci vediamo alla fine della fic uvu







L’espressione confusa di Sherlock è una delle sue preferite.
C’è qualcosa di incredibilmente esilarante nel vedere l’unico consulente investigativo al mondo con le sopracciglia aggrottate e un’aria alla “sono un genio ma non capisco quello che sta succedendo” dipinta sul volto. È ancora più divertente perché dura meno di un paio di secondi: tempo un battito di ciglia e l’orgoglio di Sherlock fa sì che ogni traccia di perplessità sparisca – lo stato di smarrimento in cui si trova il detective è tuttavia facilmente intuibile osservando le microespressioni che piegano appena i lineamenti.

Nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, la confusione di Sherlock è scesa notevolmente nella sua classifica personale, sorpassata da una varietà incredibile di espressioni decisamente più interessanti ed eccitanti: Sherlock con le guance arrossate dal piacere e i capelli scompigliati, Sherlock che inarca la schiena e mugola il suo nome in modo più indecente ad ogni spinta, Sherlock con le labbra intorno al suo ca–

«Due volte la stessa identità? Devi essere davvero annoiato.» La voce bassa e solo apparentemente disinteressata lo distoglie dal corso indecente dei propri pensieri.

Jim sente lo sguardo di Sherlock scivolargli addosso come un paio di mani: riesce quasi a sentire le dita lunghe e affusolate carezzare la semplice t-shirt grigia – talmente stretta da sembrare quasi dipinta sul corpo – e scendere poi sempre più in basso, là dove l’elastico fluorescente dei boxer fa capolino da sopra i pantaloni. Il solo pensiero è sufficiente a provocargli una scarica di piacere. Quando i loro sguardi si incontrano, Sherlock sembra leggermente confuso dalla nuova scelta d’abbigliamento, ma non pare troppo dispiaciuto dalla cosa.

«Non penso che Molly sia disposta a concederti un altro appuntamento.» Il contatto visivo si rompe e, con grande disappunto da parte di Jim, gli occhi color ghiaccio del detective ritornano sulla piastra petri che stava osservando fino a pochi secondi prima.

«Lo sai che non ho alcun interesse nella piccola patologa, non è proprio il mio tipo.» Le labbra si arricciano in una piccola smorfia. «Sono solo affezionato a Jim l’informatico.» Dice e la sua voce è quasi una cantilena mentre si avvicina al detective e si appoggia al tavolo, a una manciata di centimetri dall’attrezzatura scientifica.

Sherlock ha lo sguardo chino sul microscopio e il suo volto sembra quasi quello di una statua greca, con i riccioli che gli incorniciano il volto in modo perfetto, gli zigomi affilati e le labbra morbide. Jim lo osserva attentamente, le iridi scure che percorrono lentamente quel profilo che oramai ha imparato a memoria: ha contato ogni singola ciglia, ha memorizzato ogni piccola piega della pelle e ha imparato a leggere ogni espressione dipinta sul suo volto, eppure a volte si sorprende a guardarlo come se fosse la prima volta. Senza pensarci troppo immerge una mano nei capelli scuri, carezzandoli in un gesto morbido e rilassato che sa di quotidianità. Sherlock, ormai abituato a quelle dimostrazioni di affetto, non risponde in alcun modo al tocco e continua ad analizzare il campione. È davvero un peccato che la mente brillante del detective venga usata per cose completamente inutili, pensa Jim, arricciando distrattamente alcune ciocche intorno alle dita. Sherlock non troverà nulla finché continuerà a cercare nel posto sbagliato. Gli ci vorranno almeno un paio di giorni – essendo fiduciosi – per riuscire a scoprire la verità dietro l’ultimo crimine che gli ha “regalato”.

Non ha intenzione di aspettare tanto per divertirsi un po’ e ricevere le attenzioni che merita.

«Dopotutto è così che ci siamo incontrati per la prima volta.» Riprende, un sorriso che va ad increspargli le labbra. «Senza dimenticare che è l’unico travestimento che non sei riuscito a smascherare.»

«Ero occupato a risolvere il caso di Powers.» Replica stizzito Sherlock, alzando finalmente lo sguardo sul criminale, che lo guarda con un ghigno felino stampato sulle labbra.

«Ciò non toglie che tu non ti sia accorto di nulla, tesoro.»

A quelle parole la mascella del detective si contrae e Jim deve trattenere la risatina che sente nascere in fondo alla gola. Sherlock è una persona disgustosamente orgogliosa, un saputello “so-tutto-io” che ama mettersi in mostra ed odia essere messo di fronte ai propri errori e alle proprie sviste. Vedere l’irritazione prendere vita sul suo volto è divertente ed eccitante al tempo – non possono essere molte le persone in grado di metterlo alle strette.

La mano che prima si trovava tra i capelli scivola in basso per carezzare lo zigomo. «Interpretare Jim l’informatico…» Sotto i polpastrelli la pelle è morbida, delicata quanto il tocco leggero del criminale. Quando le dita di Jim arrivano e sfiorano appena l’angolo delle labbra, la mascella di Sherlock è ormai rilassata. «Fare il gay…» Quello che va a posarsi sul volto di Sherlock è un sussurro caldo e sensuale. Qualcosa cambia nello sguardo del detective e Jim sorride, si passa lascivamente la lingua sul labbro superiore e con la mano libera scende a sbottonarsi i pantaloni, abbassandone poi il bordo con il pollice. «Ti è piaciuto il dettaglio dei bo–» Il resto della frase gli muore tra le labbra quando l’altro lo attira a sé, costringendolo ad abbassarsi per appoggiare la bocca sulla sua.

Sherlock si stacca, sussurra sulla sua pelle qualcosa come “no, togliteli di dosso” e Jim non può fare meno di pensare che, forse, dovrebbe indossare quei vestiti più spesso.










Angolo dell'autrice:
Eccoci qua~
Insomma, non è nulla di troppo impegnativo, ma dato che la coppia e la raccolta saranno piene di angst (ops!) volevo iniziare con qualcosa di leggerino. Premetto che aggiornerò solo e quando avrò ispirazione, non aspettatevi aggiornamenti regolari perchè non ci saranno, ho semplicemente deciso di raccogliere tutto in un'unica fanfiction per rendere più ordinato il tutto e far sì che sia più comodo anche per i lettori (potete mettere la fanfiction tra i preferiti/seguiti e sapere quando scrivo altro sulla ship senza dovermi aggiungere ai preferiti).
Lunghezze e generi cambieranno in base a quello che ho in mente, tuttavia se volete suggerirmi qualcosa o avete un'idea che volete veder scritta potete contattarmi qui e lasciare qualche prompt, vedrò di accontentarvi! <3 Non sono una di quelle persone che ha bisogno di recensioni per continuare una raccolta, ma i pareri sono molto apprezzati ;____; <3
Vi ringrazio per aver letto e, se non l'avete fatto, vi invito a leggere le altre cose che ho scritto sulla ship uvu 

   
 
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