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Autore: Barn Owl    25/05/2014    2 recensioni
L’artista sa quando la sua opera è completa, ma prova invidia verso colui che lo ha ispirato, poiché geloso e preda del suo ego, vorrebbe poterne scoprire i segreti più profondi trasformandoli in sfumature del suo animo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Basil Hallward, Dorian Gray
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un gioco, qualcosa di naturale per un infante, ben altro per l’educazione razionale dell’adulto.


Il bambino con le dita di purpureo colore, trascina il suo tozzo dito prima su d’ una pagina bianca troppo piccola per la sua sete di immaginazione, poi si sposta con sicurezza esemplare fin dove i suoi occhi azzurrini  lo portano, guidato da un’anziana mano benevola sulla sua spalla.



Il bambino diventa uomo, o forse l’artista conserva abilmente ancora parte dell’infante dentro di se.

Le morbide setole di un pennello scivolano con grazia sulla tela lattea,  poroso scrigno dell’opera in cui il poeta porgerà  la sua ispirazione di un momento.

Una goccia di colore scorre via dalla mente, gli occhi si spostano sulla creatura immortalata, fonte di ispirazione. Questi lo sfiorano, lo bramano, ne divorano avidamente l’essenza. È una caccia insanguinata.

L’artista sospira, lacrime salate di sudore scivolano lungo le tempie e gli zigomi arrossati.



Il grigio sole inglese riluce ormai da ore illuminando timidamente il pallido profilo della musa ispiratrice.  Esso si tocca distrattamente  le mani mettendo in vista le sottili venature bluastre dei polsi.
Quanto tempo era passato da quando aveva iniziato a posare?



Con il viso rivolto costantemente verso il pittore, concede fuggevoli sguardi, mentre l’altro di tanto in tanto sposa il suo rapidamente alla tavolozza ormai ridotta in un  cinereo campo di battaglia di emozioni e nervose pennellate.

Questa tela non è sufficiente, non sarebbero sufficienti le intere pareti della stanza, della casa, di questo Impero per descrivere l’emozione del rapporto tra creatore e creatura, artista ed arte, tra colui che ama la bellezza nella sua semplicità ed il bello.

Un sorriso accennato e ricambiato, giusto il tempo di nascondersi ancora una volta dietro quel rigido cavalletto che li separa.

Un colpo, un altro ancora, è una danza di frenetici movimenti di mano: la tela si alza e si abbassa come respirasse aria di vita, assorbe dentro di se sensazioni inesprimibili con le parole, vincolo d’errore umano.
Trattiene a se  attimi di creativa follia, nati  da un rapporto possessivo con il proprio Io artistico.



Tutto tace, Il venerante rilassa le membra affaticate. La mano del pennello cede lasciandogli macchiare il suolo.
Ticchettio di scarpe tirate a lucido: un rapido avanti ed indietro, accompagnato dalla luce del Sole e dalle sue tenui ombre, si volge più volte verso il dipinto per poterlo osservare secondo diverse prospettive.
Il venerato lo segue con gli occhi, teme le sue espressioni di giudice severo, teme di non essere stato all’altezza nella sua regale semplicità.

I loro respiri si muovono seguendo l’uno il ritmo incerto dell’altro.

L’attesa.

Basil, d’un tratto si ferma passando le sue mani segnate lungo il colletto del suo indumento, stropicciandolo e sospirando lievemente.
Dorian, guarda attento.

Nessuno osa parlare, eppure il silenzio non è mai stato così eloquente.



L’artista sa quando la sua opera è completa, ma prova invidia verso colui che lo ha ispirato, poiché geloso e preda del suo ego, vorrebbe poterne scoprire i segreti più profondi trasformandoli in sfumature del suo animo.

L’ideatore, vittima del suo stesso capriccio torna ad essere il bambino perduto. Critico, per quanto l’opera sia maestosa, sa che questa  è solo una  versione del momento  vissuto. Insoddisfatto come l’Arte comanda, sa che l’ispirazione ricevuta da colui che è stato ritratto ha segnato il suo talento.

Un rapporto platonico di sentimenti contrastanti, di conversazioni estetiche, di dualismi vittoriani.

L’eterna giovinezza legata ad un leggero e ruvido tessuto intriso di colore e di significati celati. Un’affascinante maledizione legata al dipinto, un passato reale ed futuro da poter sottrarre al velo di Maya.
Il presente? Il solo tramite d’espressione.

"La vita morale dell'uomo è parte della materia dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di un mezzo imperfetto. L'artista non desidera dimostrare nulla. Persino le cose vere possono essere dimostrate." (1)

 

Angolo autrice:
Il mio amore per i classici della letteratura è sconfinato, ma ci sono dei classici “più classici” di altri, quelli  che inverosimilmente rimarranno impressi nei dettagli e che accompagnano la vita di ciascuno di noi.

The Picture of Dorian Gray (o Il Ritratto di Dorian Gray), dell’irlandese Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde.
Ho voluto dare spazio ad una mia interpretazione riguardo il momento della  “creazione” del mistico ritratto, analizzandolo dal punto di vista dell’artista Basil, poiché: "Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c'è speranza.
Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano solo bellezza."

Spero di avervi potuto allietare, e se così non fosse “L'arte rispecchia lo spettatore, non la vita" (2)
 



(1-2) sono citazioni tratte dalla prefazione del libro "Il Ritratto di Dorian Gray"
  
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