"Papà?"
Howard Stark non si disturbò nemmeno ad alzare gli occhi dal progetto che stava disegnando con tanta cura. Grugnì soltanto, invitando il figlio di cinque anni a parlare. "Chi è quell'uomo?"
"Chi?"
"Quello della foto," borbottò il piccolo Tony, indicando con insistenza la cornice posizionata sul piano di lavoro. Era la foto di un ragazzo biondo dall'aria debole e malaticcia. Indossava la divisa militare, che però doveva essere stata di un paio di taglie più grande del dovuto, perché il giovane sembrava annegarci dentro. Non sembrava un granché, a dir la verità.
Howard si passò le dita sulle tempie, sospirando.
"Quello è Steve Rogers. Lui..." la voce si ruppe, ma Tony, un bambino ancora troppo piccolo per capire quando tacere è meglio che parlare, lo incitò a continuare. "Lui cosa?"
"Lui era un eroe," mormorò e considerò il discorso chiuso, perché tornò ad armeggiare con alcune componenti elettroniche e smise di prestare attenzione al figlio.
"Un eroe? Ma è soltanto un uomo!"
E Howard, a cui la guerra aveva lasciato ben più di una semplice ferita nell'anima, si voltò di scatto e perforò il bambino con una semplice occhiata. 
"Un vero eroe non si vede dall'uniforme," spiegò abbassando lo sguardo, mentre il suo erede sorrideva.
"Quindi potrei diventarlo anch'io..."
Gli occhi di suo padre, però, dicevano il contrario. 


Erano passati anni da quel discorso. Come allora, due persone erano immerse tra cavi e componimenti elettronici e, sempre come allora, una di loro era impegnata a costruire, un cacciavite in una mano e una chiave inglese nell'altra.
Dietro a Tony Stark, il genio, miliardario, playboy e filantropo, c'era uno schermo acceso, su cui si succedevano a intervalli di pochi secondi diverse immagini, alcune decisamente impressionanti. 
Dopo le riprese di un enorme bestione verde dall'aria molto arrabbiata fu il turno di un uomo vestito a stelle e strisce, uno scudo in una mano e la bandiera americana che sventolava alle sue spalle.
Pepper, un'espressione curiosa sul viso, si voltò verso Tony e gli indicò il soldato. "E questo chi è?" gli domandò con un sorriso.
"È soltanto un uomo," rispose lui con una smorfia.
Pepper si sistemò con un gesto la coda di cavallo. "Non si direbbe, da come è vestito," mormorò lanciando un'occhiata divertita all'unico uomo della sua vita, che la congelò con lo sguardo.
"Un vero eroe non si vede dall'uniforme."
Solo tempo dopo avrebbe capito che Capitan Ghiacciolo, con o senza uniforme a stelle e strisce, sarebbe sempre rimasto un eroe.