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Autore: Sundance    02/08/2008    9 recensioni
La scena si svolge in autostrada, a circa un’ora da Napoli. Sole rovente, degno del primo agosto alle ore undici, cielo terso, gradi centigradi troppi. In una Fusion rossa sgargiante nonché metallizzata sono comodamente seduti – no, errore: erano comodamente seduti, al momento le loro posizioni assomigliano vagamente a quelle dei passeggeri delle montagne russe di Gardaland – quattro esseri umani, più uno che guida. Scopo di questo viaggio a più di 150 km all’ora è il raggiungimento di Napoli, luogo di nascita e residenza di Brandy.
Oggi infatti è un giorno speciale.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Corri, sant’Iddio, corri!”
“Corro ndò, Domme, tanto mi’a guidi te, deh! Se mi becca la polizia mi fa un cesto grande come il culo di Platinette!”
“Di chi?!”
Risata isterica dall’accento anglofono.
“Ma che gente avete in Italia?”
Schiocco di ceffone su guancia, secco e rapido.
“Ahia! Celia, che fai?”
Altro subitaneo schiocco.
“Ahi! Ma ci hai preso gusto?”
“Punto primo, l’Italia è meravigliosa, soprattutto la Toscana, oh. Non per niente ci siamo nate noi.”
“Ok, ritiro… E l’altro schiaffo per cosa era?”
“Il mio nome! E’ Cecilia, al massimo Cee. Non faccio parte del cast di Espiazione, sai?”
“Va bene, ok, scusa Cee, ora va meglio?”
“Sì.”
E detto ciò Cee si riaccomodò soddisfatta sul sedile. Orlando incrociò lo sguardo di Dom dallo specchietto laterale e sospirò appena, imitato dall’amico, per poi appoggiare nuovamente la schiena al sedile e guardare la strada avanti a sé. Andy si affacciò da dietro e posò il mento accanto al poggiatesta dell’autista.
“Che ore sono, tesoro?”
Jo guardò il cruscotto e pigiò istantaneamente sull’acceleratore, raggiungendo bruscamente i 150 chilometri orari.
“Oooh!” ululò Dom tenendosi al reggimano. Orlando si sporse verso Andy e sibilò allibito:
“Ma che le hai detto?”
“Io? Nulla! Le ho solo chiesto che ore…”
“E’ taaardiiiii!!!” gridò Jo dribblando bellamente tre macchine in un pazzesco zigzag da urlo. Anzi, da urla, viste le reazioni dei passeggeri.
“Jo così c’ammazzi!!!”
“Rallenta, matta, rallenta!”
“Holy shit!”
Ceffone.
“Ahia, Cee!”
“Non si dicono le parolacce, Dom!”
“Aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto…” ripeteva Orlando con gli occhi chiusi, impallidendo ad ogni curva che sentiva fare al veicolo sbalzandolo contro il fianco della macchina. Andy gli lanciò un’occhiata perplessa e terrorizzata mentre si teneva al sedile davanti.
“Cos’è, un nuovo mantra rilassante?”
Orlando aprì gli occhi e le rivolse uno sguardo angosciato, ma non rispose, perché Jo in quella ebbe la bella idea di tentare un…
“Dribbling Ibrahimovic, tenetevi forte!”
“Un CHE???”
Ma Jo ghignò e puntò a tutta birra contro sei macchine davanti a lei. E Dom cominciò a iperventilare:
“Oh… OOH…Oddio no! No, Jo, no no no no…”
“Non dirmi che sai cosa è un dribbling Ibrahimovic?!” ululò Orlando dietro di lui, e Dom gli piantò in faccia due occhi sgranati.
“La partita dell’Ajax in cui Ibrahimovic scartò sei avversari partendo dalla tre quarti opposta in uno spazio strettissimo!”
Attimo di silenzio traboccante panico. Poi:
“OmmioDDIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”
“Evvaaaiii!” sbottò Jo esultante, compiendo due brusche virate e zigzagando da una corsia all’altra a velocità improbabile, incurante degli strilli dei suoi passeggeri e dei suoni di clacson che si levavano dalle auto superate.
“Mhuahuahua, non ci ferma nessunoooo!!!”
“Jo ci pensa direttamente il Padre Eterno a fermarci se non rallenti!”
“Jo così ci si schianta!”
“E allora? Vuoi mettere che ganzata arrivare a tutto foo contro i cancelli del Paradiso? Vaaaaiii!” rispose la ragazza lasciandosi dietro la terza macchina. I quattro erano indecisi se morire di apoplessia o infarto.
“Daaaaiii, che Brandy ci aspetta!”
“Ci aspetterà fino alla prossima vita se continui a guidare così!” esalò Orlando da dietro, a occhi serrati.
“Fifone! Scommetto che Johnny Depp apprezzerebbe!” replicò l’interpellata virando verso sinistra.
“Ma lui ha già una famiglia, io devo ancora costruirmela!”
“Con Miranda? Allora tanto vale morire subito! Hahahahaha!” rispose Jo, pigiando sull’acceleratore per scartare un’altra auto davanti a lei.
Dal veicolo si levò un grido collettivo, perfetto riassunto della situazione:
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!”

Ora, probabilmente il lettore vorrà capirci qualcosa, perché in genere per procedere alla lettura bisogna almeno avere un’idea di che cosa stia accadendo all’interno dell’opera che si prende in esame. V’accontento subito, per quelli tra voi cui può interessare: la scena si svolge in autostrada, a circa un’ora da Napoli. Sole rovente, degno del primo agosto alle ore undici, cielo terso, gradi centigradi troppi. In una Fusion rossa sgargiante nonché metallizzata (quindi un gran bel colore, non quella macchia di rosso stile dizionario di Latino IL, per intenderci), sono comodamente seduti – no, errore: erano comodamente seduti, al momento le loro posizioni assomigliano vagamente a quelle dei passeggeri delle montagne russe di Gardaland – quattro esseri umani, più uno che guida. Oddio, a essere sinceri gli altri quattro stanno dubitando fortemente del grado di umanità presente nel quinto, anzi, nella quinta, ma ormai son dentro la macchina e uscire dal veicolo è impossibile, perciò come si suol dire si attaccano.
Comunque. Scopo di questo viaggio a più di 150 km all’ora – non fatelo, a più di 130 non si può andare, e in più colei che guida non potrebbe nemmeno raggiungere i 130 perché ha la patente da meno di tre anni, ma sappiamo già che è una folle – è il raggiungimento di Napoli, luogo di nascita e residenza della sopra citata Brandy. Immaginiamo abbiate un’idea di chi siano i protagonisti della vicenda, perciò non ve li ripresentiamo, ma ci limiteremo solo a darvi le loro coordinate. Orlando, Cecilia detta Cee e Michela detta Andy sono seduti dietro, in questa precisa posizione, da sinistra a destra. Dom siede davanti, al lato del passeggero, e Giulia detta Jo guida – ma questo lo avevate immaginato, perché se guidasse Andy nessuno al momento starebbe scorticandosi le tonsille urlando come sotto tortura, giusto? Da ciò se ne deduce che Andy sia una guidatrice molto più saggia e rispettosa delle regole di quanto lo sia l’amica, ma anche questo si sapeva. Oh, intanto che vi ho illustrato la situazione, vi informo anche che mancano adesso circa 50 minuti a Napoli, le sei macchine del Dribbling Ibrahimovic sono state appunto dribblate e i nostri procedono a velocità ridotta per la loro strada. Torniamo a inquadrare il veicolo e l’abitacolo, all’interno del quale i quattro passeggeri hanno suppergiù questa espressione: O________________O
mentre la Jo fischietta tranquilla e serena.

“E allora, che ve ne pare del D.I.? Non è stata una trovata favolosa?”

“Ragazzi? Oh, ce l’avete ancora con me? Per qualche sorpassino piccinino?”
3,2,1…
Coro:
“Pazza scellerata criminale sciagurata volevi assassinarci?!”
“Folle disumana squilibrata ancora poco e ci restavamo secchi!”
“Ma sei andata di fuori?” gridò Orlando sotto shock “Potevi ammazzarci tutti! Che t’è preso??? Ci dobbiamo arrivare vivi da Brandy, scema!”
Suono di DUE ceffoni.
“AHIA! Perché me ne avete dati due?”
“Non si offende l’IM, pecoraio vendiprezzemolo! Sennò scendi e vai a piedi!” ruggirono le altre due con la mano alzata e pronte a ripetere il gesto.
Jo: “Bedde loro che mi difendono!”
Orlando si massaggiò le guance borbottando: “Ma senti queste… Dom ma te non dici nulla?”
Dom fissava la strada annichilito. Poi di colpo sbattè le palpebre, assunse una posizione seduta – era praticamente spalmato a metà tra il sedile e il tappetino – liberò un respiro profondo e bisbiglio:
“Grande.”
“Eh?” fece Orlando accostandosi, incredulo. Dom si girò verso di lui con gli occhi luccicanti:
“Grande! Wow, è stato spettacolare, mai vista una cosa così! Yuhuuu! Al ritorno si rifà?”
Orlando rimase impietrito, a bocca aperta. Cee e Andy si guardarono, poi assunsero espressioni riflessive:
“Beh, effettivamente è stato un numero pauroso ma eccitante.”
“Non solo, dimostra coraggio e ardimento, mica tutti ci riescono senza una controfigura. Brava Jo.”
“Brava? E’ stata mitica! E poi il nome, Dribbling Ibrahimovic, io non me la sarei mai inventata una cosa così! Ragazzi, neanche sulle migliori montagne russe m’ero divertito tanto! Wow! Che gran figata!”
Jo sgranò un sorrisone compiaciuto e continuò a guidare allegramente, mentre le due fanciulle dietro annuivano vigorosamente alle affermazioni di Dom e commentavano con aria entusiasta i vari passaggi a zigzag compiuti dalla prode autista. Orlando non trovò niente di meglio da fare che sbattere ripetutamente il cranio contro il finestrino.
“Salvatemi sant’Iddio, salvatemi…”

“Ok, guardate i numeri.”
“Vediamo… questo no, quello no… devi andare più avanti… Oh, ferma, eccolo là.”
“Ok. Allora vado avanti, ci nascondiamo per prepararci e poi cominciamo. Brandy sa del piano?”
“Lo sa, lo sa.”
“Ottimo. Ok, passami il giubbotto Orlando… grazie… Va bene, qui siamo nascoste abbastanza. Ok, vado avanti, datemi almeno un minuto o due poi entrate in scena voi. Orlando e Dom restano a fare buona guardia, mi raccomando, che se succede qualcosa alla Fusion i miei mi sequestrano i polmoni per un anno.”
Dom, convinto di aver capito male, guardò Jo perplesso: “Ma se ti tolgono i polmoni, non muori?”
Jo si allacciò il giubbetto scuro, si calò in testa il cappellino e fissò il ragazzo con sguardo deciso.
“Appunto.”

Spiaggia. Risate di bambini, gente in costume, pedalò, bagnini, ombrelloni aperti, una famiglia all’ombra di uno di essi.
“Salve!”
Brandy alzò il capo guardando in controluce la ragazza con i capelli raccolti che sorrideva gentilmente ai suoi genitori senza rivolgerle un solo sguardo, e abbassò il proprio.
“Salve” rispose gentilmente la madre, domandandosi che volesse la sconosciuta in costume blu con il giubbetto del bagno “BelMare” da loro. Questa si accostò e mostrò penna e taccuino grande nelle mani.
“Perdonate se vi disturbo, stiamo facendo un sondaggio al fine di migliorare la permanenza degli ospiti del bagno, e vorremmo cercare di intervistare quanti più clienti possibili per capire cosa va ristrutturato e cosa no, cosa modernizzare e cosa lasciare, e così via… Volete aiutarmi?”
“Ahm…” esitò la signora spaesata, ma la ragazza sussurrò:
“Per favore, se non intervisto almeno cinque famiglie mi licenziano, sia buona!”
Brandy soffocò con estrema abilità una risata mutandola in uno sbadiglio, mentre la madre rispondeva:
“Oh, povera… e quante famiglie le rimangono?”
“Sareste l’ultima, se mi fate questo favore!” rispose la ragazza con gli occhioni luccicanti.
“Mamma, io vado a fare una passeggiata sulla spiaggia, va bene?”
“Sì, sì cara, vai… Allora, signorina, se vuole può cominciare.”
Brandy si alzò e cominciò ad allontanarsi, cogliendo però la risposta della ‘sconosciuta’:
“Oh, grazie, grazie, lei mi salva, signora! Grazie! Dunque, vediamo, partendo dalle domande più comuni, cosa vorrebbe…”

“Vedi nulla?”
“Nothing.”
“E a sinistra?”
“Nada.”
“Un si sarà miha persa?”
“Mannò, Cee… Ehi! La B!”
Cee ruotò il capo stile Esorcista e saltellò gongolante incontro a Brandy che correva nella loro direzione con un sorriso di pura felicità. Andy si lanciò alla carica e nel giro di tredici secondi tutte e tre stavano abbracciandosi, ridenti ed entusiaste.
“Marò, che bello! Oh, e la Jo?”
“Eccomi!” fece l’interpellata arrivando alle loro spalle, e l’abbraccio diventò immenso. Finalmente, tutte e quattro.

“… Insomma praticamente alla fine Orlando sbatteva il cranio contro il vetro e noi tre invece tifavamo la Jo… Secondo me il poverino si è suicidato.”
“Guarda che mica è emo.”
“Non si sa mai…”
“Non ci posso credere che abbiate portato Orlando qui. No, no, secondo me sto sognando.”
“Infatti, ma visto che è il tuo compleanno e che è un sogno, chi se ne frega delle regole, sogna e basta!”
“Ma perché, secondo te nella realtà io potrei mai fare il Dribbling Ibrahimovic?”
“Jo da te mi aspetto di tutto.”
“Lo prendo per un complimento. Infatti abbiamo portato anche Dom.”
“Ch…?”
Ma non finì mai la domanda, perché avevano raggiunto la macchina. Brandy impallidì nel notare due ragazzi, quei due ragazzi, uscire dall’auto con due bottiglie di acqua in mano.
Poi sentirono una canzone raggiungerle dalla radio, più precisamente “Doncha” delle Pussycat Dolls, a cui evidentemente i ragazzi avevano dato più volume perché potessero sentirla pur stando fuori dal veicolo. Andy, Brandy, Cee e Jo li guardarono perplesse mentre Orlando e Dom si scrutavano da parti opposte della macchina, inforcando gli occhiali da sole.
“Ma che cavolo fanno?” domandò Jo sottovoce, intanto che la canzone arrivava alla parte cantata. Orlando si appoggiò con entrambe le mani al cofano sporgendosi verso Dom e proruppe:
“I know you like me!”
Le quattro restarono sbalordite a fissarli mentre Dom ripeteva il gesto cantando:
“I know you do!”
E così via, ad ogni frase della canzone, una a testa.
“Sono indecisa se vergognarmi io per loro o sotterrami dalle risate” sibilò Andy.
In quella cominciò il ritornello e i due, a ritmo di musica, sculettando come barboncini ad una mostra canina, mimarono i movimenti delle ragazze nel video, tirandosi addosso l’acqua delle bottiglie.
Le ragazze sbiancarono e restarono così:
Poi di colpo Orlando voltandosi le vide e gli cascò la mascella, letteralmente. Dom seguì il suo sguardo e assunse una tonalità bordeaux.
Silenzio.
Palle di rovi rotolanti.
Un cammello, denominato Gesualdo, con in groppa Laws ed Em passò d’improvviso (e questa spiacente la capiamo solo noi XD), gettando coriandoli e canticchiando – sì, il cammello canticchiava, così come i due cavalieri sopra di esso – allegramente e a tempo:
“Tanto auguri a teeeeee, tanti auguri a teeeeee, tanti auguri a Brandyyyyyy… Tanti auguri aaaaa teeeeee!!!”
E sparirono felicemente diretti verso l’Ovest. * < nota a piè di pagina >
Silenzio.
Poi Jo:
“Io l’ho sempre detto che per fare quelle foto bisogna essere essenzialmente matti o profondamente buhi.”
Risata generale, Cee appoggiata alla Jo in cerca di respiro, Brandy rotolante senza dignità per terra, Andy boccheggiante appesa al cartello di sosta vietata. I due ‘maschioni’ intanto, viola in volto, mormoravano esili scuse:
“Ma stavamo solo divertendoci…”
“Volevamo prendere in giro il video…”
“Non cercavamo certo di fare i sexy…”
“Se, se, ora si dice così” fece Jo arrancando verso la macchina e scuotendo il capo.
Brandy sghignazzante tese la mano a Dom:
“Ciao, sono Brandy.”
“Ahm, lo so, mi hanno parlato di te…”
“Spero in bene!”
“Non si può parlare di te in male, ci scommetto” rispose lui al volo, ammiccando, ma Cee subito:
“Buono lì, mia sorella non si tocca… Velina.”
Dom invariabilmente assunse di nuovo l’aria bastonata, e Brandy si sganasciò ancora.
“Ok, dove si va ora che son fuggita?”
“A festeggiare, mi pare ovvio! Tutti al mareeeeee!” canticchiò la Jo afferrando il cesto di vimini contenete cibi e bevande da megafesta.

Tramonto. Tre ragazze stese su un asciugamano a tre piazze.
“Maremma ladra che mangiata colossale.”
“Eh, mamma Rex quando prepara le torte ci si mette d’impegno, la prende come una missione. Però i vostri panini non li batte nessuno. E ringrazia tua madre per quel riso freddo, era squisito.”
“Eh, anche lei aveva una missione. Tutte noi in effetti.”
“Dici che s’è portata a termine?” domandò Andy scrutando il bagnasciuga, e le due si voltarono seguendo il suo sguardo. Dom e Brandy erano in piedi davanti al mare che si colorava di arancione, e si tenevano per mano. Non parlavano, o forse stavano sussurrando, ma l’immagine era perfetta così.
“Secondo me fino a stasera tutto può succedere. Tanto è una storia, no? Non fa male, se accade.”
“Giusto.”
“Sì.”
In quella arrivò Orlando con champagne e torta gelato.
“Ehi. Procede bene?” chiese guardando anch’esso i due sul lungomare. Le tre ragazze sospirarono.
“Com’è giusto che sia.”
Orlando le guardò e lentamente, dolcemente sorrise.
“Com’è giusto che sia. Oh, ho portato torta e spumante.”
“Ottimo! Ehi, colombelli! C’è il dessert!”
“Arriviamo!” risposero i due avvicinandosi, sorridenti. Tutti e sei presero posto sull’asciugamano e si passarono fette di torta e bicchieri colmi di champagne, ridendo e chiacchierando in perfetta armonia.
“Ok, allora a Brandy: che questi sedici anni le portino infinita gioia, serenità e fortuna!”
“A Brandy!” ripeterono tutti, toccando i bicchieri e bevendo alla salute della più giovane.
“Torno subito!” disse Jo alzandosi di colpo e sparendo oltre la cunetta di sabbia.
“Ma dove va?”
“Boh! No, giuro, non lo so davvero.”
“Tu, Andy?”
“No, sul serio, non lo so… Sarà andata a…”
E poi un colpo li fece sussultare. Si voltarono a guardare il cielo improvvisamente illuminato di colori e intercettarono la sagoma di Jo saltellare poco distante, con in mano un accendino.
“Felici sedici anni pupa!!!” gridò, dando fuoco alla miccia di un altro fuoco d’artificio.
Dall’asciugamano partì un applauso mentre il cielo arancione si colorava di rosso, blu, verde, giallo, bianco e oro e gli occhi di Brandy si fecero umidi.
“Ragazzi… grazie. Davvero. Grazie di tutto.”
“Ma dai, che ringrazi? E’ il tuo compleanno, mica pisse e piselli!”
“Giusto! Per cui, forza, tirate fuori la radio e festeggiamo sotto i fuochi d’artificio!” propose Orlando; Dom subito cercò una stazione di musica, e trovatala si alzò in piedi e tese la mano a Brandy, che l’afferrò sorridente. Orlando offrì le mani alle altre due e subito fu un turbinio di volteggi e capriole, risate e giravolte, intanto che i colori dei fuochi riflettevano l’allegria di quel momento in tutto il firmamento, perché anche a distanza potessero capire quanto speciale fosse quel primo d’agosto.
E dalla spiaggia si levò il canto gioioso di buon augurio per la piccola Angel cui nessun sogno poteva essere negato, non quel giorno.

Tanti auguri a te,
Tanti auguri a te,
Tanti auguri a Brandy…
Tanti auguri a te!


Felici sedici anni, tesoro mio. Ti vogliamo immensamente bene.
















* Perdonatemi, voi due, ho tentato più volte di infilarvi anche in altre parti della storia ma nessuna tornava carina come quella di voi due che vi allontanate verso l’orizzonte su Gesualdo, come sempre XD
So che dovrei esserci anche io ma per stavolta non voglio pesare sulla schiena di quel povero quadrupede XD Un bacione forte!

Disclaimer: one-shot nata come regalo per la mia sorellina che ieri ha fatto sedici anni, come avrete capito. Né Orlando Bloom e ancor meno Dominic Monaghan mi appartengono. In compenso io ho davvero Andy, Cee, Brandy, Laws ed Em. E beh, c’è chi nasce fortunato e chi nasce con un culo che fa provincia.

  
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