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Autore: _Jane_Doe_    27/05/2014    7 recensioni
Lui, era un re.
Lei, una bella straniera dalla pelle candida.
Lui, le appartiene.
Lei, lo reclama.
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei era bella, troppo per essere vera. In quel vestito scuro, la pelle diafana brillava come una piccola stella di ghiaccio. I lunghi capelli corvini scivolavano sulle spalle, lungo la schiena, incorniciando il viso perfetto simile a quello di una bambola di porcellana.
Lui era forte, muscoloso, un vero re. Conosceva la natura della donna e l’amava, nello stesso modo in cui adorava il sangue versato dei suoi nemici, ma non sarebbe mai caduto nelle sue mani, non avrebbe mai ceduto la sua anima, non era quel tipo di uomo. Ma lei non avrebbe lasciato che lui rifiutasse di nuovo in quel modo brusco che era solito avere.
Il re avrebbe combattuto come aveva sempre fatto. Però lei era una donna, non avrebbe di certo potuto sfidarla a duello com’era solito fare.
Cosi, vedendo il meraviglioso piumaggio del falco cacciatore della donna, propose una battaglia tra quella bellissima bestia e la sua maestosa aquila reale.
-Chi volerà più in alto tra loro, farà vincere il suo padrone.
La donna accettò solo con un accenno del capo e insieme lasciarono volare liberi i loro rapaci che iniziarono a volare verso le stelle.
Loro rimasero li, uno davanti all’altra, tra il fumo di case in fiamme e tanfo di corpi bruciati.
In un momento lei lo guardò, sorrise dolcemente come se fosse innamorata.
-Dimmi uomo – Disse mentre lui spostò lo sguardo sul candido viso della straniera. – Cosa ti manca di avere in questo mondo, perché non vuoi lasciarti andare tra le mie braccia amorevoli? Perché non vuoi diventare il re del mio castello?
L’uomo s’innervosì e rispose brusco - Donna, io ti conosco da anni. Sono cosciente dei tuoi poteri, so del tuo oscuro castello. Tu scegli gli eroi, i re, uomini forti e coraggiosi da portare con te. Ma io non sono come loro, io non verrò con te. Né ora, né mai. La mia aquila vincerà!
In quel preciso istante, mentre l’uomo pronunciò l’ultima sillaba, i due splendidi rapaci iniziarono a scendere insieme, volando accanto come se stessero giocando fraternamente. Girarono in cerchio. Più e più volte, lasciandosi trasportare dal vento serale.
La bella straniera sorrise guardando il re dal viso sconvolto. Nessuno aveva vinto, l’aquila e il falco erano atterrati sulle braccia dei proprietari nello stesso medesimo istante.
Il re non voleva crederci ma, pensò, che infondo lei non aveva vinto, quindi lui sarebbe rimasto libero ancora.
La donna accarezzò il suo animale, sempre sorridendo, e disse in seguito. – Nessuno di noi ha vinto. Vorrei portarti via comunque, tanto è l’amore che provo per te, ma io le promesse le mantengo, sempre. – Si voltò dall’altra parte, dando le spalle al guerriero, pronta ad andarsene. – Prendi tutto il tempo che vuoi, re degli uomini, sappi che prima o poi, ti avrò che tu lo voglia o meno.
Il re strinse i pugni arrabbiato e ferito nel profondo. Sapeva bene cosa intendesse quella donna, ma non voleva accettarlo.
-Tu, donna dell’oscurità, regina della notte nelle quali vene scorre un siero velenoso. Sarò anche un distruttore, un saccheggiatore, elimino qualunque cosa trovo sul mio cammino ma sono comunque un re, un combattente, un uomo e nelle mie vene scorre il sangue dei miei avi. Non cederò alle tue assurde richieste. Porterò avanti la mia gente in ogni guerra, espandendo i territori del mio regno per far vivere al meglio i miei figli e i loro eredi. – La donna si voltò di nuovo verso di lui, che strinse l’elsa della spada, la estrasse e la puntò contro di lei. Non si curò di nulla, ne di ferirla, ne di spaventarla. Dopotutto la conosceva, non si sarebbe mai stupida di un gesto quasi disperato come quello. –Invecchierò insieme alla donna che amo davvero e morirò tra le sue braccia.
La donna sorrise un’altra volta come se fosse veramente divertita dalle parole del re. – Vivi, combatti, espandi le tue ricchezze e i tuoi territori. Però sappiamo entrambi, anche se non vuoi ammetterlo, che il tuo ultimo respiro apparterrà a me. Dopotutto, non si può sfuggire alla Morte.
   
 
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