Stay here my friend

-Siamo amiche, vero... Viola?-

La ragazza dalle trecce dorate non aveva la minima idea di come si fosse trovata in quella casa. Poco tempo prima aveva litigato con suo padre, ed era corsa fuori. Si era persa, e aveva visto l'edificio. Era enorme, qualsiasi suono rimbombava in ogni stanza. Si voltò a guardare la ragazza distesa sul letto. Provava così tanta pietà per lei. Consumata dalla malattia, non aveva più occhi e gambe. I lunghi capelli viola le coprivano le ferite sul volto. Le parole che aveva pronunciato Ellen risuonarono nella mente di Viola come un lamento.

-A...miche?- non riusciva a dire altro, era troppo confusa.

-Tu mi vuoi bene, non è così? Ci siamo divertite tanto oggi, vero... Viola?-

-Sì, suppongo-

Dopo la risposta della bionda ci fu un attimo di silenzio che parve un'eternità. Viola si guardò intorno. Sulla scrivania di Ellen era poggiato un piccolo quaderno rilegato in pelle. Era così curiosa di leggerlo, ma era assolutamente inopportuno. Magari una sbirciatina prima di andare via... Quando era stata in biblioteca, Viola aveva visto tra gli scaffali un libro dalla copertina verde "Una storia divertente". Più tardi avrebbe chiesto a Ellen di leggerlo insieme.

Il silenzio fu spezzato da un lamento della ragazza dai capelli viola, dovuto alla sofferenza alla quale era stata condannata per l'eternità dalla malattia. Poi parlò di nuovo.

-Soffro molto in questo corpo, sai Viola. I miei genitori non mi volevano bene, e questo mi ha resa sempre più triste. Ma tu mi vuoi bene, vero Viola? Ti dispiace per me? Cosa saresti disposta a fare per aiutarmi?-

-Qualsiasi cosa- era così dispiaciuta per la sua nuova "amica" -purchè tu stia bene, Ellen-

-Voglio rivelarti un segreto, amica. Ma non devi dirlo a nessuno- sussurrò.

Viola annuì.

-Io ho un potere speciale, Viola. Qualcosa che mi farà stare meglio ... magia ... Se sei davvero mia amica, devi permettermi di usarla sul tuo corpo. Dammi il tuo corpo, Viola. Non ti farò male, amica.-

La ragazza dalle trecce bionde fu terrorizzata da quelle parole. Si precipitò alla porta, ma la voce di Ellen la bloccò.

-Avevi detto qualsiasi cosa. Non avere paura, io sono tua amica. Sarà solo per un giorno. Lo prometto. Non andare via, ti terrò al sicuro.-

Viola si voltò -Infondo siamo amiche, no?-

La risata di Ellen rimbombò in tutta la stanza. Prese le mani dell'amica. Poi ci fu un bagliore e si sentì un rumore assordante, simile ad un lamento.

La ragazza dai lunghi capelli viola era sul pavimento, incapace di parlare, respirava a malapena e ascoltava un suono di passi mentre due trecce bionde ondeggiavano fuori dalla porta.