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Autore: Mitsuki91    28/05/2014    3 recensioni
[Partecipa al contest "Fattela 'Na Risata" indetto da slanif sul forum di EFP]
[Rita Skeeter/Rabastan Lestrange]
[What if per uno sfasamento temporale che fa sì che Rita e Rabastan frequentino Hogwarts insieme]
Strane voci corrono per i corridoi di Hogwarts. Bisogna stare attenti ai sussurri che si sentono, perché si rischia di fraintendere!
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabastan Lestrange, Rita Skeeter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Titolo: Sussurri
Numero e nome prompt: 49 - sussurro
Autore: Mitsuki91
Pairing: Rabasta Lestrange/Rita Skeeter
Rating: arancio
Note: Le storie comiche non sono proprio il mio forte, ma ci ho provato.
Beh. Quantomeno apprezza il tentativo. Ho cercato di usare il prompt come “le voci che passano da un orecchio all’altro, sussurrate, si trasformano e diventano qualcosa di totalmente diverso dall’originale”. Anche se in realtà il fraintendimento è stato all’inizio, ma va beh :v
La coppia è la mia nuova OTP <3 quindi anche se è strana sappi che la amo <3 ah, e so che c’è uno scostamento temporale nella realtà, ma ho fatto che andassero a scuola insieme per comodità.
Ah, Alexandra Turner è un OC di una persona che conosco che ha iniziato a farmi amare la coppia u.u è l’unica amica di Rita (perché Rita ha un carattere pessimo u.u) ed è amica di Barty, Regulus e Rabastan u.u
Come ultima nota, sappi che stavo ascoltando “Peacock” di Katy Perry e che questo giustifica tutto :v Non sono riuscita a renderlo in italiano, ma pace.


Sussurri

Le lezioni di Storia della Magia erano, notoriamente, le più noiose di tutte.
Lilien White era, come al solito, appisolata con il viso poggiato sul braccio. Per non cedere alla tentazione del sonno – non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma la verità era che russava – cercava di concentrarsi sugli sprazzi di conversazioni che avvenivano attorno a lei. Sempre che le persone si svegliassero abbastanza da chiacchierare, beninteso.
“… E così mio nonno mi ha dato solo due galeoni…”
“… Ho provato a chiedere alla Black di uscire ma lei…”
Sussurri.
Sussurri ovunque.
“… Mah, io non mi lamenterei, sono pur sempre galeoni…”
“… Mi piacerebbe prendere un coniglio domestico…”
“… E poi mi è diventato verde, capisci, verde!”
… Eh?
Lilien alzò la testa di scatto, cercando la fonte dell’ultimo sussurro.
Vide Crouch ridacchiare e scoprì che era stato Lestrange a dirlo.
“E non sei riuscito a farlo tornare normale?” chiese lui.
Lilien si sporse un po’ di più, cercando di capire di che stessero parlando e di escludere le altre conversazioni.
“No! Quella strega… Le è bastato un colpo di bacchetta e adesso… Adesso… Il mio pavone è verde!”
Lilien, allibita, vide Crouch soffocare altre risate dietro una mano.
Aveva sentito bene? Aveva sentito bene?
Era stato solo un sussurro ma, beh… Il pavone di Lestrange era diventato verde. Il pavone di Lestrange era diventato verde.
Lilien divenne di tutti i colori, cercando di trattenere una risatina isterica.
Quando la campanella suonò, si precipitò fuori dall’aula alla ricerca della sua amica Mandy. La vide avanzare verso la Sala Grande – stava sbadigliando come suo solito – e la fermò, afferrandola per un braccio.
“Ehi! Che spavento!”
Ssssht!” la interruppe lei “Devo dirti una cosa che ho appena scoperto!”
E così sussurrò all’amica il segreto che le era arrivato alle orecchie quasi per caso.
Ma ne sei sicura?!
“Ti ho detto che l’ho sentito dire direttamente da lui! Ha detto… Ha detto che è stato una strega con la bacchetta!” finalmente scoppiò a ridere.
“Forse voleva, uhm, punirlo per una défaillance?”
“Chi ha avuto una défaillance?” si intromise Julia, che era appena arrivata per pranzo.
Mandy le ripeté tutto, con il sottofondo dei mormorii di approvazione di Lilien. A fine racconto scoppiò a ridere, e le due ragazze l’ammonirono.
Julia, ovviamente, non si tenne il segreto per sé. E così, sussurro per sussurro, presto buona parte della popolazione femminile di Hogwarts, per non dire tutta, venne a conoscenza del ‘terribile’ segreto di Rabastan Lestrange.
La voce, ovviamente, giunse anche a Rita Skeeter, fidanzata storica di Lestrange nonostante alti e bassi, e nota a tutto il corpo studentesco per il suo carattere irascibile.
Sputò il latte che stava bevendo, quando lo venne a sapere.
“Lui cosa?!”
Ssssht!” l’ammonì Alexandra “A quanto pare è un segreto e comunque volevo solo sapere se era vero! Hai maledetto il pene di Rabastan, dopo che ti aveva mandato in bianco? Per questo è verde, ora?”
“Io non ho fatto assolutamente niente!” rispose lei, soffiando le parole tra i denti ma mantenendo un tono basso per non farsi sentire.
Fatica sprecata.
Rita finì con rabbia la sua colazione e marciò fuori dalla Sala Grande sprizzando irritazione da tutti i pori, senza degnare di uno sguardo il fidanzato.
Rabastan, notando l’umore nero della sua ragazza, decise di capire cosa cavolo stesse succedendo, e la raggiunse appena fuori dalle porte della Sala, dove l’eco era particolarmente rimbombante.
Così, praticamente tutti gli studenti che erano rimasti dentro poterono sentire la conversazione fra i due, che saliva di tono di secondo in secondo, nonostante all’inizio Rita si fosse limitata a sussurrare.
“… Ma che cosa stai dicendo?”
“Ti dico che SO COS’HAI FATTO E DIMMI SOLO CHI E’ QUELLA PUTTANA!”
“Io non ti ho tradito!”
“Certo, perché non sei riuscito ad andare fino in fondo! Cos’erano, sensi di colpa?!”
“No, Rita, non ti ho tradito e basta! Non sono stato con nessuna né ho cercato di farlo!”
“Ah-ha! E perché è una settimana che non vuoi stare in intimità con me?!”
“Ho avuto gli allenamenti di Quidditch… Ma non urlare!”
“E COSA DOVREI FARE, SUSSURRARE?!”
“Sarebbe decisamente più ragionevole! E adesso si può sapere chi ti ha messo in testa questa idea bislacca?!”
“IDEA BISLACCA?! TE LA FACCIO VEDERE IO L’IDEA BISLACCA!”
E, con un rumore simile ad uno strappo, buona parte della Sala Grande poté intuire cos’era appena successo.
Fra le persone ad assistere alla scena c’era Alexandra, che era uscita sentendo il tono di voce dell’amica salire, e quasi si strozzò con la sua stessa saliva.
Rita aveva tirato giù i pantaloni a Rabastan. Comprese le mutande, ecco.
E, decisamente, non c’era niente di verde.
Rabastan si allontanò con uno strattone, inciampò, cadde e si ritirò su i pantaloni più in fretta che poté, cercando al contempo di alzarsi in piedi.
“MA SEI CRETINA?!” urlò, rossissimo in viso.
Rita sembrava sotto shock. Continuava a fissare il punto in cui ci sarebbe dovuto essere Rabastan.
“… Non è verde…” sussurrò.
“Cosa?!”
“… Non è verde…” ripeté, un po’ più forte. Alzò il viso e finalmente fissò Rabastan, con crescente orrore “Non è verde! ALEXANDRA TURNER! CHE ACCIDENTI MI HAI FATTO FARE?!”
“Ehi!” protestò l’amica “Io ti ho detto solo quello che qualcuno ha detto a Sandy che poi l’ha riferito a me…”
Rita sembrava furiosa, persino più di Rabastan. I suoi capelli si gonfiarono, divenendo più crespi di quanto già non fossero.
“CHI ACCIDENTI HA MESSO IN GIRO QUESTA VOCE IDIOTA?!”
“DI CHE DANNATA VOCE STAI PARLANDO?!” si intromise, giustamente, il suo ragazzo.
Lilien, che era fra i pochi che avevano assistito alla scena, era sbiancata.
“Ma…” pigolò, piano. Per sua sfortuna sia Rita che Rabastan la sentirono, e si girarono per guardarla male.
“Ma Rabastan aveva detto che una strega aveva maledetto il suo pavone, facendolo diventare verde!” disse tutto d’un fiato, terrorizzata di dover subire le ire dei due “L’ha detto a Crouch, durante Storia della Magia!”
Scese il silenzio. Rabastan aveva la bocca aperta e l’espressione stupita. Si riscosse solo dopo qualche istante, e arrossì di nuovo, ma di rabbia.
“Io parlavo del mio pavone, idiota! Malfoy mi ha regalato un pavone albino domestico e mia madre ha pensato bene di colorarlo, perché a suo dire sarebbe stato più Serpeverde così!”
Rita aveva alzato la sua bacchetta verso la malcapitata.
“Corri.” disse solo, lasciandole appena il tempo di girare le spalle prima di iniziare ad inseguirla e lanciare incantesimi – non avrebbe rischiato che un professore la vedesse, uscendo per caso dalla Sala Grande.
Ben presto la folla si disperse, e rimasero solo Rabastan e Alexandra. Lui fissava il pavimento con sguardo assente, come se fosse svuotato, e lei fissava lui, con la testa inclinata.
“Comunque.” disse infine Alexandra, sogghignando “Bel pavone, Lestrange.”
   
 
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