Titolo: Sussurri
Numero e nome prompt: 49 - sussurro
Autore: Mitsuki91
Pairing: Rabasta Lestrange/Rita Skeeter
Rating: arancio
Note: Le storie comiche non sono proprio
il mio forte, ma ci ho provato.
Beh. Quantomeno apprezza il tentativo.
Ho cercato di usare il prompt come “le voci che passano da un orecchio
all’altro, sussurrate, si trasformano e diventano qualcosa di totalmente
diverso dall’originale”. Anche se in realtà il fraintendimento è stato all’inizio,
ma va beh :v
La coppia è la mia nuova OTP <3
quindi anche se è strana sappi che la amo <3 ah, e so che c’è uno
scostamento temporale nella realtà, ma ho fatto che andassero a scuola insieme
per comodità.
Ah, Alexandra Turner è un OC di una
persona che conosco che ha iniziato a farmi amare la coppia u.u è l’unica amica
di Rita (perché Rita ha un carattere pessimo u.u) ed è amica di Barty, Regulus
e Rabastan u.u
Come ultima nota, sappi che stavo
ascoltando “Peacock” di Katy Perry e che questo giustifica tutto :v Non sono
riuscita a renderlo in italiano, ma pace.
Sussurri
Le
lezioni di Storia della Magia erano, notoriamente, le più noiose di tutte.
Lilien
White era, come al solito, appisolata con il viso poggiato sul braccio. Per non
cedere alla tentazione del sonno – non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura,
ma la verità era che russava –
cercava di concentrarsi sugli sprazzi di conversazioni che avvenivano attorno a
lei. Sempre che le persone si svegliassero abbastanza da chiacchierare,
beninteso.
“…
E così mio nonno mi ha dato solo due galeoni…”
“…
Ho provato a chiedere alla Black di uscire ma lei…”
Sussurri.
Sussurri
ovunque.
“…
Mah, io non mi lamenterei, sono pur sempre galeoni…”
“…
Mi piacerebbe prendere un coniglio domestico…”
“…
E poi mi è diventato verde, capisci, verde!”
…
Eh?
Lilien
alzò la testa di scatto, cercando la fonte dell’ultimo sussurro.
Vide
Crouch ridacchiare e scoprì che era stato Lestrange a dirlo.
“E
non sei riuscito a farlo tornare normale?” chiese lui.
Lilien
si sporse un po’ di più, cercando di capire di che stessero parlando e di
escludere le altre conversazioni.
“No!
Quella strega… Le è bastato un colpo di bacchetta e adesso… Adesso… Il mio
pavone è verde!”
Lilien,
allibita, vide Crouch soffocare altre risate dietro una mano.
Aveva
sentito bene? Aveva sentito bene?
Era
stato solo un sussurro ma, beh… Il pavone di Lestrange era diventato verde. Il pavone di Lestrange era diventato verde.
Lilien
divenne di tutti i colori, cercando di trattenere una risatina isterica.
Quando
la campanella suonò, si precipitò fuori dall’aula alla ricerca della sua amica
Mandy. La vide avanzare verso la Sala Grande – stava sbadigliando come suo
solito – e la fermò, afferrandola per un braccio.
“Ehi!
Che spavento!”
“Ssssht!” la interruppe lei “Devo dirti
una cosa che ho appena scoperto!”
E
così sussurrò all’amica il segreto che le era arrivato alle orecchie quasi per
caso.
“Ma ne sei sicura?!”
“Ti
ho detto che l’ho sentito dire direttamente da lui! Ha detto… Ha detto che è
stato una strega con la bacchetta!” finalmente scoppiò a ridere.
“Forse
voleva, uhm, punirlo per una défaillance?”
“Chi
ha avuto una défaillance?” si intromise Julia, che era appena arrivata per
pranzo.
Mandy
le ripeté tutto, con il sottofondo dei mormorii di approvazione di Lilien. A
fine racconto scoppiò a ridere, e le due ragazze l’ammonirono.
Julia,
ovviamente, non si tenne il segreto per sé. E così, sussurro per sussurro, presto
buona parte della popolazione femminile di Hogwarts, per non dire tutta, venne
a conoscenza del ‘terribile’ segreto di Rabastan Lestrange.
La
voce, ovviamente, giunse anche a Rita Skeeter, fidanzata storica di Lestrange
nonostante alti e bassi, e nota a tutto il corpo studentesco per il suo
carattere irascibile.
Sputò
il latte che stava bevendo, quando lo venne a sapere.
“Lui
cosa?!”
“Ssssht!” l’ammonì Alexandra “A quanto
pare è un segreto e comunque volevo solo
sapere se era vero! Hai maledetto il pene di Rabastan, dopo che ti aveva
mandato in bianco? Per questo è verde, ora?”
“Io
non ho fatto assolutamente niente!” rispose lei, soffiando le parole tra i
denti ma mantenendo un tono basso per non farsi sentire.
Fatica
sprecata.
Rita
finì con rabbia la sua colazione e marciò fuori dalla Sala Grande sprizzando
irritazione da tutti i pori, senza degnare di uno sguardo il fidanzato.
Rabastan,
notando l’umore nero della sua ragazza, decise di capire cosa cavolo stesse
succedendo, e la raggiunse appena fuori dalle porte della Sala, dove l’eco era
particolarmente rimbombante.
Così,
praticamente tutti gli studenti che erano rimasti dentro poterono sentire la
conversazione fra i due, che saliva di tono di secondo in secondo, nonostante
all’inizio Rita si fosse limitata a sussurrare.
“…
Ma che cosa stai dicendo?”
“Ti
dico che SO COS’HAI FATTO E DIMMI SOLO CHI E’ QUELLA PUTTANA!”
“Io
non ti ho tradito!”
“Certo,
perché non sei riuscito ad andare fino in fondo! Cos’erano, sensi di colpa?!”
“No,
Rita, non ti ho tradito e basta! Non sono stato con nessuna né ho cercato di
farlo!”
“Ah-ha!
E perché è una settimana che non vuoi stare in intimità con me?!”
“Ho
avuto gli allenamenti di Quidditch… Ma non urlare!”
“E
COSA DOVREI FARE, SUSSURRARE?!”
“Sarebbe
decisamente più ragionevole! E adesso si può sapere chi ti ha messo in testa
questa idea bislacca?!”
“IDEA
BISLACCA?! TE LA FACCIO VEDERE IO L’IDEA BISLACCA!”
E,
con un rumore simile ad uno strappo, buona parte della Sala Grande poté intuire
cos’era appena successo.
Fra
le persone ad assistere alla scena c’era Alexandra, che era uscita sentendo il
tono di voce dell’amica salire, e quasi si strozzò con la sua stessa saliva.
Rita
aveva tirato giù i pantaloni a Rabastan. Comprese le mutande, ecco.
E,
decisamente, non c’era niente di
verde.
Rabastan
si allontanò con uno strattone, inciampò, cadde e si ritirò su i pantaloni più
in fretta che poté, cercando al contempo di alzarsi in piedi.
“MA
SEI CRETINA?!” urlò, rossissimo in viso.
Rita
sembrava sotto shock. Continuava a fissare il punto in cui ci sarebbe dovuto
essere Rabastan.
“…
Non è verde…” sussurrò.
“Cosa?!”
“…
Non è verde…” ripeté, un po’ più forte. Alzò il viso e finalmente fissò Rabastan,
con crescente orrore “Non è verde! ALEXANDRA TURNER! CHE ACCIDENTI MI HAI FATTO
FARE?!”
“Ehi!”
protestò l’amica “Io ti ho detto solo quello che qualcuno ha detto a Sandy che
poi l’ha riferito a me…”
Rita
sembrava furiosa, persino più di Rabastan. I suoi capelli si gonfiarono,
divenendo più crespi di quanto già non fossero.
“CHI
ACCIDENTI HA MESSO IN GIRO QUESTA VOCE IDIOTA?!”
“DI
CHE DANNATA VOCE STAI PARLANDO?!” si intromise, giustamente, il suo ragazzo.
Lilien,
che era fra i pochi che avevano assistito alla scena, era sbiancata.
“Ma…”
pigolò, piano. Per sua sfortuna sia Rita che Rabastan la sentirono, e si
girarono per guardarla male.
“Ma
Rabastan aveva detto che una strega aveva maledetto il suo pavone, facendolo
diventare verde!” disse tutto d’un fiato, terrorizzata di dover subire le ire
dei due “L’ha detto a Crouch, durante Storia della Magia!”
Scese
il silenzio. Rabastan aveva la bocca aperta e l’espressione stupita. Si
riscosse solo dopo qualche istante, e arrossì di nuovo, ma di rabbia.
“Io
parlavo del mio pavone, idiota! Malfoy
mi ha regalato un pavone albino domestico e mia
madre ha pensato bene di colorarlo, perché a suo dire sarebbe stato più
Serpeverde così!”
Rita
aveva alzato la sua bacchetta verso la malcapitata.
“Corri.”
disse solo, lasciandole appena il tempo di girare le spalle prima di iniziare
ad inseguirla e lanciare incantesimi – non avrebbe rischiato che un professore
la vedesse, uscendo per caso dalla Sala Grande.
Ben
presto la folla si disperse, e rimasero solo Rabastan e Alexandra. Lui fissava
il pavimento con sguardo assente, come se fosse svuotato, e lei fissava lui, con
la testa inclinata.
“Comunque.”
disse infine Alexandra, sogghignando “Bel pavone,
Lestrange.”