Sorseggiò l’ennesimo goccio di whisky con aria annoiata, scuotendo con delicatezza il bicchiere ormai mezzo pieno e osservando i cubetti di ghiaccio in esso contenuti che tintinnavano ritmicamente l’uno contro l’altro. 

Era una giornata torrida, piatta e monotona, una di quelle che ti fanno domandare che senso abbia avuto svegliarsi la mattina per affrontarla…

C’era un particolare però, un qualcosa di interessante e maledettamente attraente che lo teneva inspiegabilmente seduto davanti al bancone della gilda nonostante si sarebbe potuto benissimo alzare e andare a cercare qualcos’altro di meglio da fare.

Era il suo sguardo: così dolce e cordiale ma che – ne era sicuro –  se avesse voluto avrebbe potuto freddare chiunque, tanto che non si rese nemmeno conto che quegli occhi cerulei così magnetici  insieme alla sua figura dalle movenze così leggiadre e i suoi lunghi capelli diafani l’avevano ipnotizzato.
Lei al contrario, per quanto fosse presa dal suo lavoro,  sembrava essersi accorta dello sguardo del biondo fisso su di lei, cosicché leggermente a disagio incominciò ad arrossire. 

Nessuno dei due proferì parola, non che non avessero niente da dirsi, ma semplicemente perché le parole nel loro rapporto non servivano, dal momento che ogni minimo contatto poteva essere interpretato da entrambi in più di mille diverse sfumature che nessun’altro sarebbe stato in grado di riconoscere.

Si erano avvicinati proprio così, costruendo la loro relazione su una fitta rete di sguardi, ammiccamenti, sorrisi e risate scambiatisi da un lato all’altro del bancone; e che agli occhi degli altri non avevano alcun significato se non quello di una semplice simpatia tra due nakama, cosa abbastanza comune in una gilda unita come Fairy Tail.

Laxus distolse lo sguardo da lei per un attimo, notando con piacere che  quasi tutti i membri della gilda, vista la tarda ora, se n’erano già andati e che di lì a poco sarebbe rimasta solo Mirajane, quel demone vestito da angelo.

«Vuoi ancora un po’ di whisky da bere nell’attesa che se ne vadano tutti?» Gli domandò l’albina con aria affaticata dalla lunga giornata di lavoro, mentre con un panno asciugava distrattamente gli ultimi bicchieri lavati.

«Non credo ce ne sia bisogno.» Rispose lui, facendo cenno all’ultimo membro della gilda che scomparve dietro al portone d’ingresso, lasciandoli finalmente soli.

«Sai cosa ci vorrebbe dopo una giornata pesante come questa?» Riprese maliziosamente il Dragon Slayer del tuono, avvicinandosi pericolosamente alla maga del Take Over e attirandola a sé afferrandole delicatamente, ma al contempo con decisione, la vita con le sue possenti mani.

«Mhh… Non saprei proprio.» Rispose lei, con finta ingenuità, incominciando a posargli delle carezze qua e là più o meno in prossimità del cavallo dei pantaloni mentre si lasciava trasportare dal piacere generato dalla scia di baci che Laxus aveva incominciato a tracciarle lungo il collo.

 Il biondo, sentendo crescere l’eccitazione la sollevò per le cosce, e lasciando che le sue gambe sottili e affusolate si allacciassero al suo bacino, unendo le labbra alle sue in una danza di lingue che non avrebbe avuto fine fino a quando il bisogno d’aria non sarebbe diventato troppo impellente per essere ignorato, la spinse contro la parete facendo aderire la sua schiena ad essa…

Nessuno avrebbe mai appreso di cosa succedeva nella gilda quasi tutte le sere dopo la sua chiusura: quello sarebbe stato il loro piccolo segreto.