Hey tu,
ci rivediamo.

Quanto tempo! Ah, basta, lo sai che i convenevoli non mi piacciono, non piacciono nemmeno a te.
E io? Io ti piaccio? Non fare sì con la testa, perché non me lo dimostri mai. Mi osservi per ore, ti perdi nel nero dei miei occhi spenti. Continui a squadrarmi ma non mi raggiungi.

Non riesci neanche a toccarmi.

Comodo stare tutto il giorno in un campo a spaventare corvi, vero? Un campo dorato, di un colore così impalpabile da non capire se è reale o fantasia…

Come te. Vero o Falso, vivo o morto? Verde o nero? Spaventapasseri o persona? Hai qualcosa dentro che non sia fatto di paglia in fiamme, che brucia senza pietà te e tutto ciò che ti circonda, investendolo di calda luce bianca?
Quella stessa luce che tu ami e rifuggi, quella porta verso il non so che.  Il genio e la follia, la vita e la nebbia.

Hai mai pensato di cadere in quella luce, fonderti con essa? Hai mai pensato che i colori che vedi non siano altro che un banale riflesso della luce che
si riflette in te, prisma dai mille specchi?

Stai fermo lì, più triste di me. Ma il ghigno è solo dipinto. Occhi umani sottolineati dal trucco in un volto di legno dipinto. Stelle di fuoco che non riescono a crepare lo smalto in cui sono imprigionate.

Avanti, guardati! Non guardare me, distorsione interstellare del tuo sé, pallida proiezione di un giovane pazzo. Guarda all’interno del prisma, combatti i colori beffardi. Ritrova la luce.

Torna ad essere un lampo che squarcia la notte, e non un tuono lontano.

Torna ad essere un diamante. Brilla per noi.

Ma soprattutto, per te.

Smetti di spaventare corvi, fingendo di essere un mucchio di stracci con la testa vuota. Non capisci che l’unico spaventato,

qua,

sei tu?






Salve :) Non ci posso far niente, Syd continua a mangiarmi il cervello! 
Se seguissi sempre la mia ispirazione, scriverei centinaia di pagine fingendo di essere in un cervello che non è il mio. Un cervello danneggiato, pieno di meravigliosi colori, in cui vivo molto meglio che nella mia banale materia grigia. 
Grazie per tutta questa psichedelia malata, amico mio.