Ciao a tutti!! Per incominciare mi scuso per tutti quelli che hanno letto Forget is suffer, soprattutto per la lentezza di stesura degli ultimi capitoli ed anche per il finale, fatto un po' di fretta lo ammetto :)
Dovrebbero esserci altri 2 o 3 capitoletti a completamento di Forget is suffer ma per ora preferisco concentrarmi su questa nuova storia, anche perchè per i 2 o 3 capitoletti ci vuole poco e alla fine non sono strettamente necessari per la storia, sono una specie di spin off, per far vedere cosa fanno i personaggi dopo il finale. Comunque spero che questa nuova storia vi piaccia, non penso uscirà lunghissima anche perchè vorrei provare a scriverla usando un tipo di narrazione veloce, scorrevole ma allo stesso tempo completo e abbastanza dettagliato.
Bene, via al primo capitolo!!!


Siamo nel 1300 nel regno di Dalaska in Giappone, sotto il governo della dinastia Langley che da molte generazioni governa con saggezza e clemenza su quelle terre. Da qualche tempo però sembra che il re sia diventato un tiranno, aumentando continuamente le tasse e spremendo il suo popolo fino all’esasperazione; si dice che nel suo palazzo siano contenute ogni genere di ricchezza e di sfizio che il sovrano si concede alle spalle dei suoi sudditi morenti di fame. Contro questa tirannia si sono erette numerose roccaforti ed una di queste è il villaggio a sud del palazzo reale nelle Freeland, il villaggio di Asdasca. Il capo di questo villaggio è un certo Gendo Ikari che si dice diriga il suo villaggio con estrema freddezza, ma anche con un affetto nascosto per ogni suo abitante; in questo villaggio vive anche la figlia di Gendo, la bella Rei nata in un giorno di sole con i capelli azzurri come lo era il cielo e soprannominata per questo Nawik che significa angelo dai capelli celesti.
E’ una giornata soleggiata e Rei adora passeggiare nel bosco che circonda il suo villaggio, perché le permette di stare a contatto con la natura; questo la fa sentire in qualche modo protetta, cosa che in quel periodo è davvero preziosa.

Yui: Gendo, andresti a chiamare Rei? Il pranzo è pronto
Gendo(brontolando): quella ragazza è sempre la solita, mai che stia qui in casa
Yui: ama uscire all’aperto come me, non vedo cosa ci sia di male; poi Gendo perché sei sempre così freddo e distaccato?
Gendo(tristemente, uscendo dalla casa): non importa, vado a chiamarla
Yui: certe volte non lo capisco proprio

Mentre Gendo raggiunge il bosco, gli abitanti del villaggio lo salutano con rispetto e lui risponde con dei lievissimi cenni del capo; arrivato all’inizio della foresta nota che Rei sta tornando indietro

Gendo: era ora, ma si può sapere dove vai?
Rei: ecco io …
Gendo: muoviti, tua madre ha già preparato il pranzo
Rei: si, arrivo

Intanto nel castello reale, a molti chilometri di distanza dal villaggio, si svolge una scena molto simile

Re Jin(gridando): Asuka muoviti, il pranzo è servito
Kyoko: perché sei sempre così brusco con lei, dopotutto è ancora una bambina
Jin: ha già 17 anni, è ora che impari come si deve comportare in società
Kyoko: non sei mai stato così, se c’è qualche problema io…
Jin(poco convinto): non c’è nessun problema, ed ora se tua figlia si degna di arrivare potremo mangiare

Passano alcuni minuti e Asuka ancora non si vede, quindi Jin chiede ad una guardia di andare a chiamarla

Guardia: sarà fatto
Jin: dannazione, avrei dovuto farlo sopprimere da tempo quel maledetto drago
Kyoko: perché dici così, sono anche loro creature viventi
Jin: ma quel drago ha qualcosa di diverso, non si fa avvicinare da nessuno esclusa lei
Kyoko: forse perché sa che volete fargli del male?
Jin: i draghi sono creature maligne, è colpa loro se il nostro regno sta cadendo; se qualcuno sapesse che ne ho uno in questo castello …
Kyoko: non c’è nessuna teoria che supporti queste dicerie, vero Ritsuko?

La scienziata di corte Ritsuko stava ancora pensando ad alcuni dei suoi esperimenti, quando si sente chiamata in causa dalla regina

Ritsuko: mi scusi maestà?
Kyoko: dicevo a Jin quella cosa sui draghi
Ritsuko: capisco, in effetti non c’è nessuna teoria che confermi quel fatto, inoltre secondo me sono semplici dicerie, create dal popolo per darsi una ragione del decadimento subito da tutto il regno.

Intanto Asuka è entrata nella sala accompagnata dalla guardia che suo padre aveva inviato a cercarla

Jin: ah bene, vedo che ti hanno trovata; dov’eri?
Asuka: …
Jin: non ci posso credere, passi più tempo lì che con la tua insegnante
Asuka(replicando): forse perché le dici di insegnarmi solo cose inutili?
Jin: ti fa apprendere come ci si comporta quando si è una persona del tuo livello
Asuka: ma io voglio essere naturale, non bisogna sforzarsi di essere qualcosa che non si è, me l’hai sempre detto anche tu
Jin: beh le idee cambiano, perciò ora farai così; ti voglio vedere più tempo con Akane a studiare altrimenti …
Asuka: altrimenti?
Jin(sembra triste per l’imposizione alla figlia): farò uccidere quel drago
Asuka: QUESTO NO,NON TE LO PERMETTERO’ MAI!!!
Kyoko: Asuka tesoro, adesso calmati
Asuka: non mi calmo, non potete sempre impormi quello che volete, ho già 17 anni
Kyoko: Asuka …

Asuka esce di corsa dalla sala, lasciando tutti completamente sbigottiti per la reazione

Kyoko: ci tiene molto a quel drago
Jin: già, ma non capisco il motivo(pensando) scusami Asuka, se ci fosse un altro modo io … ma purtroppo sono costretto

Intanto Asuka è arrivata in una specie di stalla, solo molto più alta e con le pareti non di legno ma di pietra molto robuste e con delle aperture che fungono da finestre per l’areazione in alto.

Asuka: ma perché non capisce? Non può impormi ogni suo capriccio, dopotutto sono già grande

Dalla parte posteriore di una parete si sentono dei rumori di passi molto pesanti

Asuka: Draco sono io, dove sei?

Nessuna risposta o reazione tanto che Asuka comincia a preoccuparsi, ma l’ansia dura poco difatti all’improvviso un enorme drago rosso compare proprio alle sue spalle, cominciando a leccarla per la felicità

Asuka: dai basta, ho capito … smettila ho detto … SMETTILA!!!

A quel grido il drago sembra impaurirsi tanto che balza sulle zampe posteriori e si appoggia al muro intimorito

Asuka: scusa Draco, ma a volte esageri e non ti rendi conto di quanto sei grande; dai vieni qui

Draco si avvicina ancora un po’ intimorito e riceve le carezze dalla delicata mano di Asuka, rimanendo come stregato da quella ragazza dai capelli rossi

Asuka: lo sai, mio padre mi sgrida continuamente e io non so più che fare
Draco: uhmm?
Asuka: sai pensavo … se scappassi?
Draco(sembra contrario): mmrrrrrr
Asuka: non ce la faccio più, da qualche tempo non sembra più lui; poi oggi mi ha anche rimproverata perché passo troppo tempo con te
Draco:???
Asuka: ha anche detto che se non studierò di più con Akane ti farà abbattere

A quella frase Draco scatta in piedi ed emette un ruggito incredibile

Asuka: ehi ehi calmati, secondo te glielo permetterò?

Draco fa un cenno negativo con la testa

Asuka: appunto, quindi sta tranquillo; inoltre …
Guardia(dall’esterno): principessa?
Asuka: si, che c’è?
Guardia: suo padre mi ha mandato ad informarla che Akane è appena arrivata
Asuka: ho capito
Guardia: ha detto anche di ricordarle cosa succederà se non si sbriga a salire da lei

A quel punto Draco si alza e spinge Asuka con il muso verso al porta, con un’aria visibilmente preoccupata

Asuka(ridendo): ho capito, non spingere adesso vado; ma che razza di drago sei? Dovresti avere un coraggio leggendario e invece …

Draco la fissa per un attimo e poi riprende e spingerla verso la porta

Asuka(sospirando): l’unico drago fifone l’ho beccato io!