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Autore: Starnie    29/05/2014    5 recensioni
Voleva renderla sua.
Incatenarla a sé.
Non lasciarla andare.
Saziarsi di lei.
Farle abbracciare a pieno la sua femminilità.
Oh, quanto desiderava quell'esile e sfuggente ragazza.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Archer/Gilgamesh, Saber/ Arturia Pendragon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sua piccola grande figura.
Il suo piccolo viso.
I suoi occhi blu come il mare.
I capelli color oro.
I suoi modi eleganti ed aggraziati pieni allo stesso tempo di femminilità e di contegno cavalleresco.
I suoi utopistici ideali.
La sua sofferenza.
Le sue lacrime.
Il suo sguardo ardente per l'inizio di ogni battaglia.
La sua purezza d'animo.
Ogni cosa, ogni cosa Gilgamesh amava di Arturia.
Più apprendeva cose su di lei e più la desiderava.
Voleva renderla sua.
Incatenarla a sé.
Non lasciarla andare.
Saziarsi di lei.
Farle abbracciare a pieno la sua femminilità.
Oh, quanto desiderava quell'esile e sfuggente ragazza.
La desiderava come non aveva mai desiderato nessuna donna.
Lei era diversa da ogni altra donna.
Eppure per quanto questa cercasse in ogni modo possibile di negare la propria femminilità, sacrificandola per il suo lato da sovrano, ai suoi occhi risultava la donna più affascinante sulla faccia della terra. Solo una donna come Arturia sarebbe stata adatta a diventare la sua sposa.
La voleva.
Quanto la desiderava.
Un desiderio che lo consumava dentro, distruggendolo, portandolo all'ossessione.
Persino quello sguardo pieno di astio che lei gli stava rivolgendo in quel momento, per Gilgamesh era adorabile, così adorabile che con la solita velocità fece uscire delle catene dal Gate of Babylon e le bloccò le mani prima che potesse attaccarlo con la sua spada.
- Sei un codardo, Re degli eroi! Un vero eroe combatterebbe senza usare certi mezzi!- replicò la ragazza.
- Un vero eroe predilige l'ingegno alla cavalleria, quella la lascio a te, mia futura sposa. - le si avvicinò, per prenderle il mento tra le mani, mentre le sorrideva maliziosamente. Oh, quanto amava quello sguardo pieno di ira che era simile ad un mare in tempesta. Ne fu così attratto che istintivamente provò a baciarla.
Ovviamente Arturia lo respinse, mordendogli un labbro con tale veemenza da farlo sanguinare.
Gilgamesh si allontanò, per poi portare una mano sul labbro sofferente e fissare il sangue che macchiava la sua pallida carnagione.
Sorrise.
Un sorriso dal quale si poteva captare ogni suo sentimento: eccitazione, desiderio, soddisfazione, persino l'amore, un amore malato.
- Verrà il momento in cui anche tu mi desidererai nel modo in cui ti desidero anche io, Saber. Verrà il momento in cui bramerai i miei baci e i miei tocchi.- e si leccò il sangue dalla ferita - E in quel momento io ti accoglierò a braccia aperte. -
- Pieno di te, come al solito... Sappi che non succederà. -
- Succederà, succederà... E se non dovesse succedere... - le prese il volto con una mano - Ti infliggerò così tanto dolore che mi implorerai di diventare la mia consorte. - i suoi occhi scarlatti sembravano essere iniettati di sangue e insieme alla sua salda presa, sembravano una minaccia seria - Ricordalo. -
E così l'uomo scomparve, scomparendo con lui anche le sue catene.
   
 
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