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Autore: katvil    30/05/2014    5 recensioni
C’è un qualcosa che spinge le persone a cercarsi, a scegliersi. Arriva un momento nella vita nel quale incontri qualcuno. Magari non te ne accorgi subito, ma il destino prima o poi ti mette davanti LA persona, quella della quale non puoi più fare a meno. E te ne accorgi quando senti che il solo pensiero di perderla per sempre ti fa chiudere lo stomaco. E te ne accorgi quando stai male senza di lui anche se non lo vorresti. E te ne accorgi quando diventa inevitabile cercarlo, VIVERLO.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Lo sò che il mio amore è una patologia'
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Eccoci qua con l'epilogo delle avventure dei miei ranocchietti. (se non conoscete la long niente paura: si legge ugualmente)
Vi stavate chiedendo cosa sia successo tra Nik e Laura dopo l'Arezzo Wave? Vi stavate chiedendo se Frank e Fra fossero riusciti a sposarsi? Ecco qua tutte le risposte ai vostri dubbi amletici :)
Mettetevi seduti e leggete perchè mi è uscito parecchio lungo rispetto al mio standard.
Alla fine della storia trovate un link ad un album fotografico con le famose "scene da un matrimonio": buona lettura :)

 



Nik e Laura
 

Certi amori non finiscono
fanno dei giri immensi e poi ritornano
amori indivisibili, indissolubili, inseparabili
 

Allunga una mano alla sua destra e trova solo il cuscino ad accoglierla: un senso di abbandono s’impadronisce di lei. Il tocco leggero del lenzuolo sulla pelle nuda la fa rabbrividire mentre prona cerca d’infilare la testa sotto il cuscino per rubare ancora qualche minuto alla luce del mattino che filtra dalla serranda. Sente il materasso flettersi sotto il peso dell’uomo che si è appena seduto al suo fianco: a poco a poco i sensi si risvegliano e sente una sensazione di appagamento crescere dentro di lei mentre respira a fondo il profumo di dopobarba misto a bagnoschiuma che le arriva alle narici trasportato dalla leggera brezza che entra dalla finestra. Il ticchettio delle gocce sul davanzale l’avverte che sta piovendo.
Sente l’uomo chinarsi, spostarle i lunghi capelli neri e darle un bacio leggero sulla spalla.
“Buongiorno dormigliona. Dai che è tardissimo: tra due ore dobbiamo essere in Municipio e devo andare da Frank che mi sta aspettando: credo che si stia agitando parecchio a giudicare dai rumori che sento venire dal piano di sotto.”

C’è un qualcosa che spinge le persone a cercarsi, a scegliersi. Arriva un momento nella vita nel quale incontri qualcuno. Magari non te ne accorgi subito, ma il destino prima o poi ti mette davanti LA persona, quella della quale non puoi più fare a meno. E te ne accorgi quando senti che il solo pensiero di perderla per sempre ti fa chiudere lo stomaco. E te ne accorgi quando stai male senza di lui anche se non lo vorresti. E te ne accorgi quando diventa inevitabile cercarlo, VIVERLO.
Laura si perde tra i suoi pensieri mentre allunga le gambe e le braccia per cercare di risvegliare i muscoli. Guarda Nik andare verso il bagno e fermarsi in piedi davanti lo specchio cercando di sistemare i riccioli biondi ribelli nel migliore dei modi: sorride e sente una sensazione di pace e tranquillità. Da quando ha deciso di vivere il suo amore fino in fondo, liberandosi di tutto quello che la teneva ferma, sente di essere finalmente felice. Nicola è riuscito ad entrarle dentro, ad abbattere il muro di paure che le impediva d’amare liberamente. L’ha salvata da se stessa, da quella che stava diventando e che non le piaceva affatto.

Oggi Fra e Frank si sposano e Nik, ovviamente, farà da testimone allo sposo. E’ agitatissimo, manco fosse lui quello che sta per pronunciare il fatidico sì. Laura decide di alzarsi dal letto e iniziare a vestirsi prima che il matrimonio venga celebrato senza di lei.
“Nik calmati: se continui così ti verrà un infarto prima ancora di uscire di casa.”
“Parli bene tu: non è mica il tuo miglior amico quello che si sta per sposare.”
Nik abbassa la testa e fa il broncio mentre apre l’armadio e tira fuori il completo nero che dovrà indossare.
“Guarda qua cosa mi tocca indossare: sembrerò un pinguino.”
“Starai benissimo, non fare lo scemo. Adesso ti vesti e vai da Francesco che sarà sicuramente più agitato di te e avrà bisogno del tuo aiuto.”
“Potrebbe sempre non sposarsi se la cosa lo fa tanto agitare…”
Gli si avvicina e l’aiuta ad allacciare i bottoni della camicia.
“Non essere sciocco: lo sai che è quello che vuole e che lo renderà felice.”
“Sì, lo so… ma…”
“Smettila di fare il bambino e finisci di vestirti così vai giù da lui.”
Gli sorride mentre cerca di sistemargli i riccioli ribelli.
Le mani di Laura, tutte queste attenzioni che ha per lui sembrano calmare Nik. Guarda negli occhi la ragazza e non può fare a meno di pensare se tutto questo stia accadendo per davvero. Per mesi ha aspettato questo momento, per mesi ha sperato di non svegliarsi più da solo, per mesi ha creduto che non avrebbe mai potuto vivere la sua storia d’amore ed invece eccoli qua. Nicola ripensa a come è cambiata la sua vita nel giro di due mesi e un sorriso gli spunta sulle labbra.
“Che hai da ridere?”
“Niente, stavo pensando a quanto sono fortunato ad averti qui.”
“Sono io quella fortunata.”
Nicola le schiocca un bacio sulle labbra poi sparisce in bagno.
Laura si veste ed inizia a pettinarsi i capelli e a truccarsi.
“Laura, mi aiuti con questo affare? Non dovevano chiamarlo papillon, ma atroce strumento di tortura. Credo che mi soffocherà prima della fine della giornata.”
L’uomo esce dal bagno mentre si passa l’indice tra il collo e il colletto della camicia stretto dal farfallino.
“Aspetta che te lo sistemo io.”
Finisce di aiutarlo poi fa un passo indietro per guardarlo.
“Allora? Come sto?”
“Benissimo!”
Sta davvero benissimo, anche se le fa strano vederlo così tirato, lui che non si stacca mai dalla maglietta dei Metallica, dai suoi jeans sgualciti e da quelle All Star ormai scolorite. E’ pure riuscito a dare una forma a quel nido biondo che ha sulla testa. E’ bellissimo.
“Allora dici che sono a posto? Posso andare?”
“Certo, vai da Frank prima che salga lui a prenderti. Io finisco di sistemarmi che tra un po’ arrivano Sara e Giovanni a prendermi: ci vediamo tra un’ora in Municipio.”
“Ok, allora ci vediamo dopo.”
Le da un altro bacio poi esce dalla porta per andare al piano di sotto dove l’aspetta il suo amico.
Laura rimane sola a pensare a come sia cambiata la sua vita negli ultimi due mesi, a come spesso ci facciamo del male da soli rimandando certe decisioni che alla fine sono le uniche che ci rendono davvero felici: dopo l’Arezzo Wave, dopo che ha capito che Nik era l’unica scelta possibile è come rinata. Sente che la sua vita ha finalmente un senso ed è completa e magari un giorno potrà esserci lei al posto di Francesca.

*******

Frank

Se ne sta sdraiato a fissare il soffitto non sa da quanti minuti, forse sono ore: ha perso totalmente la cognizione del tempo. Mille pensieri gli affollano la mente e l’ansia cresce ogni secondo che passa. Il fatto di non avere Francesca in giro per casa lo rende particolarmente nervoso perché è un segno tangibile di quello che sta per accadere da lì a poche ore. Fatica ancora a capire il perché di questa scelta, ma è stata irremovibile nel voler seguire le tradizioni.
Due giorni prima gli ha preso le mani dolcemente, ma l’ha guardato con gli occhi decisi di chi non vuole sapere ragioni.
“Francesco, il giorno prima del matrimonio gli sposi non devono vedersi, è la tradizione. Poi vorrai mica vedere il mio vestito prima della cerimonia? Sia mai! Non voglio certo che il nostro matrimonio nasca sotto una cattiva stella perciò rassegnati: adesso me ne vado dai miei e ci vediamo tra due giorni davanti al Sindaco.”
A nulla sono valse le sue proteste e il farle presente che il loro matrimonio non aveva proprio niente di tradizionale, a partire dal fatto che solitamente una sposa resta incinta dopo la cerimonia e non prima: Francesca non ha voluto sentire ragioni e così l’ha vista uscire dalla porta risoluta.

Che ore sono? Le otto. Tra due ore deve essere davanti al Municipio perciò si deve dare una mossa. Si alza dal letto, va verso il bagno, si passa una mano sul viso e rimane a fissarsi nello specchio: ha due occhiaie paurose! Forse se fosse riuscito a chiudere occhio anche solo per una mezz’oretta la notte precedente adesso sarebbe un po’ più presentabile. Non doveva essere la sposa quella piena di ansie e super agitata? Prende le forbicine dall’armadietto e cerca di sistemarsi la barba, ma gli tramano le mani: forse sarà meglio aspettare Nik e far fare a lui prima di tagliarsi pure il naso. Ripone le forbicine e si butta sotto la doccia: almeno lì non rischia di ammazzarsi, spera…
Apre l’acqua, chiude gli occhi sollevando il viso per prendere il getto direttamente sulla faccia: sente il flusso scendergli lungo le braccia, lungo i pettorali e la schiena sciogliendo i muscoli e stemprando almeno un po’ la tensione. Prende lo shampoo e si friziona i ricci restando per qualche minuto a sfregarsi la testa come se potesse servire a dissipare il groviglio di pensieri che gli attanagliano la mente. Si risciacqua, chiude l’acqua, prende l’asciugamani, se lo lega in vita ed esce dalla doccia.
L’ansia inizia a farsi sentire prepotentemente mentre prova a dare un senso a quel nido che ha al posto dei capelli. Forse sarà meglio legarli. No, fanno pena. E se li tirasse indietro con il gel? Naaaa! Meglio evitare l’effetto leccata di mucca. Meglio lasciarli naturali e selvaggi.
Esce dal bagno e prende il pacchetto di sigarette sul comodino: ha assolutamente bisogno di fumare. Apre la finestra e l’aria fresca lo fa rabbrividire. Piove: chissà se Fra si è già svegliata e come sarà incazzata! Il pensiero lo fa sorridere.
Prende una sigaretta dal pacchetto, se la porta alla bocca, l’accende, fa un tiro profondo poi chiude gli occhi e butta fuori il fumo cercando di cacciar via anche la tensione. Finisce la sigaretta, la getta poi rientra. Apre l’armadio, prende il vestito che dovrà indossare e lo posa sul letto: con la pioggia il completo bianco non è proprio l’ideale! Ma presto smetterà, ne è più che sicuro (spera).
S
Si siede sul letto e i pensieri iniziano a vagare: vorrebbe che suo padre fosse lì con lui adesso. Dopo diciotto anni dovrebbe essersi abituato a non averlo accanto e invece no. In momenti come questi, momenti nei quali avrebbe bisogno di qualcuno che gli desse una pacca sulla spalla dicendogli che andrà tutto bene, in questi momenti sente il vuoto dentro farsi largo come il primo giorno. In queste situazioni si sente come quel bambino di dodici anni al quale avevano appena strappato via il punto di riferimento, il suo eroe. Una lacrima scende a rigargli il viso: l’asciuga con la mano mentre tira su col naso e prende un respiro.
“Ti prego folletto del pozzo, fammi diventare come lui. Fai in modo che io sia l’uomo migliore per Francesca, per il nostro bambino. Lo so che ti chiedo tanto, ma tutte le monetine che ti ho regalato dovranno ben servire a qualcosa no? E tu papà aiutalo in questo compito se puoi: prendimi per mano come quando ero piccolo e guidami. So benissimo che non sarà un compito facile, ma so anche che tu sei sempre qua, al mio fianco, soprattutto quando ne ho più bisogno. Grazie per avermi fatto incontrare Fra, per averla messa sulla mia strada: spero di riuscire a non deluderla mai.”
Un trillo lo distoglie dai suoi pensieri. Prende il telefono e risponde.
“Buongiorno amore.”
“Buongiorno. Allora? Sei pronta?”
“Credo che non lo sarò neanche tra cent’anni! Hai visto che piove? Già ho l’ansia che mi sta uccidendo, ci mancava giusto la pioggia per aiutarmi. Poi ho dei capelli che sembrano quelli di una strega, ho la nausea e sono certa che quando andrò a mettermi il vestito mi fascerà troppo questa pancia maledetta che stanotte sarà cresciuta almeno di tre taglie: Frank… non ce la farò mai!”
La voce di Fra gli arriva come un fiume in piena: quando è agitata diventa quasi più logorroica di lui! La cosa lo fa sorridere, ma cerca di trattenersi perché è sicuro che se le scoppiasse a ridere in faccia sarebbe capace di mandare all’aria tutto. Prende un respiro poi cerca di inserirsi nel monologo che sta facendo la ragazza.
“Fra… Fra… fermati un attimo. Fra? Mi ascolti?”
La ragazza sembra calmarsi.
“Sì… dimmi…”
“Ecco, brava. Prendi un bel respiro. Federica è lì con te?”
“Sì è qua…”
“Allora calmati che per i capelli ti sistema lei: servirà bene a qualcosa avere una cognata che lavora in un centro estetico? Per il vestito stai tranquilla: la pancia non ti cresce in una notte poi è abbastanza largo perciò vedrai che ci entrerai perfettamente. La nausea tra poco passerà come tutte le mattine, soprattutto se ti metti tranquilla. Per la pioggia invece ti posso dire che sono alla finestra e si sta schiarendo: tra poco splenderà il sole. Vedrai che sarà una giornata perfetta.”
Sente la ragazza prendere un respiro profondo.
“Sei sicuro? Le fedi sono a posto? Nik è lì da te?”
“Nik non è ancora arrivato, ma tra un po’ sarà qua che lo sento che discute con Laura e le fedi le ha lui, ho controllato ieri sera.”
“E se le avesse perse?”
“E dove dovrebbe averle perse? Ieri sera era qua con me. Calmati amore mio, andrà tutto bene e tra poche ore saremo marito e moglie.”
Sente bussare alla porta, va ad aprire e si trova davanti Nicola vestito tutto tirato: gli fa un effetto davvero strano e per un momento si dimentica della paranoica che sta all’altro capo del telefono.
“Frank sei ancora lì?”
La voce di Francesca lo riporta alla realtà.
“Sì sì, sono qua. E’ arrivato Nik.”
“Ok… Allora… sei sicuro che andrà tutto bene?”
“Certo amore mio, sarà tutto perfetto e tu sarai la sposa più bella che il mondo abbia mai visto.”
“Se lo dici tu…”
“Non lo dico io, ma il folletto del pozzo e lui lo sai che ha sempre ragione.”
Sente Francesca dall’altro capo che scoppia a ridere: almeno è riuscito a farla rilassare per qualche secondo.
“Va bene, vedrò di fidarmi del folletto del pozzo. Adesso ti lascio che vado a torturare Federica: dobbiamo farci belle. Ci vediamo tra un’ora.”
“Ci vediamo tra un’ora futura signora Bassi.”
“Signora Francesca Bassi: senti come suona bene! A dopo amore mio.”
“Suona divinamente. A dopo.”
E riattacca.

“Cosa fai ancora in mutande? Forza Frank che tra un’ora Francesca ti aspetta: vorrai mica farla incazzare anche oggi?”
Nik se ne sta lì, di fronte a lui, nel suo completo scuro: ha messo persino il farfallino! Frank lo guarda e scoppia a ridere.
“Senti, se la smetti di ridere come un cretino magari finisci di vestirti…”
Frank s’infila la maglia nera, i pantaloni bianchi e la giacca dello stesso colore mentre continua a ridere: vedere Nik conciato come un pinguino è davvero esilarante! Però apprezza lo sforzo che ha fatto per rendersi presentabile almeno il giorno del suo matrimonio.
“Mi aiuti a sistemare quest’affare?”
“Quasi quasi ti ci strozzo con quella sciarpa: almeno la smetti di prendermi in giro.”
Francesco sistema la sciarpa di seta nera sotto il bavero della giacca mentre Nicola prova ad appuntarci un mazzolino di fiori. Un’ultima sistemata ai capelli poi si guarda soddisfatto.
“Sono pronto. Tu sistema questi sulla tua giacca. Le fedi le hai tu?” E porge a Nicola un mazzolino di fiori uguali ai suoi.
“Certo che le ho io.” E tira fuori dalla tasca una scatolina con dentro i due anelli.
“Andiamo che Fra ti aspetta.”
Francesco si passa nervosamente una mano tra i capelli e sulla barba. Lancia uno sguardo fuori dalla finestra: non piove più.
“Hai visto Nik? Ha smesso di piovere.”
“Cosa ti avevo detto? Dai che andiamo.”
“Ho bisogno di una sigaretta.”
Nicola si avvicina al suo amico, gli posa le mani sulle spalle e gli sorride.
“Stai tranquillo: oggi andrà tutto alla perfezione. Pensa solo che tra poche ore tu e Fra sarete finalmente una famiglia, che tra qualche mese avrete il vostro bambino e sarete felici.”
Frank lo guarda poi sorride e lo abbraccia.
“Grazie Nik: adesso sono davvero pronto.”

*******

Francesca

Sta lì, con lo sguardo perso al di là del vetro a guardare la pioggia scendere.
Ha appena chiamato Frank: sperava che sentire la sua voce l’avrebbe aiutata a calmarsi un po’, ma non è servito a molto.
“Fede, me lo sento. Oggi sarà una giornata orrenda: guarda come piove!”
Federica alza gli occhi al cielo e si avvicina a Francesca.
“Fra, la vuoi smettere? Guarda il cielo: si sta aprendo. Tra poco smetterà di piovere, stai tranquilla.”
“Fosse il male della pioggia… Hai visto che capelli? E meno male che la parrucchiera mi aveva assicurato che oggi sarei stata splendida: sembrano un nido! Non ce la posso fare! E poi… devo tornare in bagno. Questa nausea maledetta non poteva darmi tregua almeno oggi? Sono un disastro!”
Federica appoggia le mani sui fianchi, piega la testa di lato e la guarda sconsolata.
“Francesca la vuoi finire? I capelli te li sistemo io: che ci fai con una cognata estetista/parrucchiera/tutto fare se non la sfrutti in questi momenti? Per la nausea adesso ti passa se ti dai una calmata. Forza: prendi un bel respiro e via! Vorrai mica far salire l’ansia anche a me?”
Fra guarda la sua testimone in piedi, in pigiama e con i bigodini sulla testa che la fissa.
“Che hai da guardare? Non ti piace il mio look? Dici che se vengo così al vostro matrimonio riesco a farmi uccidere da mio fratello?”
F
rancesca scoppia a ridere mentre si dirige verso il bagno.
Federica è la sorella minore di Francesco: è più piccola di due anni rispetto a lui, ma a vederla ne dimostra molti in meno. Occhi neri che assomigliano tanto a quelli di suo fratello mentre i capelli sono anch’essi scuri, ma dritti come spaghetti: come dice sempre, per fortuna non ha “un nido in testa” come Frank. Come il fratello, è sempre allegra e sorridente, anche se non è una tipa da abbracci stritolatori come invece è lui.
Si avvicina alla porta del bagno.
“Ehi, tutto bene lì dentro?”
“Sì, adesso esco. Fede non ne posso più!”
“Coraggio Fra: tra poche ore ti sposi con mio fratello. Lo so che questa potrebbe suonare più come una minaccia che come una prospettiva di vita felice, ma nonostante questo sono sicura che ce la puoi fare.”
Francesca esce dal bagno e guarda la ragazza con uno sguardo fintamente offeso dandole una leggera botta sulla spalla.
“Ma sarai scema?”
“Diciamo che non è l’appellativo più simpatico con cui mi chiamano solitamente, ma non sei la prima che me lo dice perciò potrei anche iniziare a crederci davvero.”
Le ragazze si guardano e scoppiano a ridere: Fede è quella che ci vuole per aiutare Fra a stemprare la tensione.
“Ragazze, tutto a posto?”
La mamma di Francesca entra nella camera.
“No mamma… non c’è niente a posto!”
“Francesca calmati! Signora, non le dia retta: sua figlia è una paranoica.”
Fra guarda sua mamma e scoppia a piangere.
“Non ce la farò mai. Il tempo fa schifo, i capelli fanno schifo, la mia faccia fa schifo e guarda qua: questa pancia non entrerà più nel vestito.”
La donna guarda Federica e si scambiano un sorrisino cercando di non farsi vedere da Fra poi si avvicina alla figlia, le asciuga le lacrime e le poggia le mani sulle spalle.
“Tesoro mio, lo so come ti senti: pure io quando mi sono sposata con tuo padre ero agitatissima, è normale esserlo. Poi tu hai pure tutti gli ormoni sconvolti dalla gravidanza, ma ti fidi di me?”
La ragazza la guarda poco convinta, ma fa un cenno di assenso con la testa.
“Te l’assicuro: andrà tutto bene e sarai una sposa meravigliosa. Vedi che ha smesso di piovere? Stai tranquilla: tu e Francesco vivrete il giorno più bello della vostra vita e tra qualche mese ne vivrete un altro ancora migliore.”
Così dicendo le accarezza la pancia. La ragazza sembra calmarsi e abbraccia la madre.
“Grazie mamma, non so cosa farei senza di te.”
“Adesso non esagerare e basta perdere tempo: forza che dobbiamo farci belle.”
Francesca fissa l’abito da sposa appoggiato sul letto: lo guarda e sorride, il primo vero sorriso della mattinata. Si accarezza la pancia e prende un bel respiro.
“Coraggio piccolino, vediamo di farci belli per il tuo papà.”
Il tuo papà.
Le fa ancora uno strano effetto pensare che lei e Frank tra qualche mese saranno genitori. Ripensa a quel giorno di tre mesi prima, al momento in cui ha visto il test di gravidanza positivo e a tutte le ansie, le paure che le sono scoppiate dentro. Rivede la faccia di Frank quando gliel’ha detto, il terrore che aveva negli occhi, ma poi ripensa a come è stato capace di rassicurarla, di prendere in mano la situazione e si rende conto di quanto sia stata davvero fortunata ad incontrarlo. Non avrebbe potuto desiderare un padre migliore per il suo piccolino.
Infila il vestito e sua mamma l’aiuta a sistemarlo: non che ci sia molto da sistemare. Ha scelto un vestito che le arriva un po’ sopra il ginocchio, semplice, senza troppi fronzoli che non le è mai piaciuto l’effetto “bomboniera” e abbastanza largo da non fasciarle troppo la pancia, anche se non si vede ancora molto. Lo indossa e si guarda nello specchio dell’anta dell’armadio: alla fine non è così male.
Federica le si avvicina per sistemarle i capelli.
“Allora… vediamo un po’… per fare un matrimonio perfetto ti serve assolutamente una cosa nuova.”
“Eccola: questo braccialetto l’ho comprato ieri e messo per la prima volta adesso.”
“Brava. Per la cosa prestata ci penso io.” Ed estrae un pettinino con dei fiori applicati sopra dalla borsa sistemandoglielo tra i capelli.
“Grazie Fede, sei un tesoro. La cosa blu eccola qua.” E mostra una giarrettiera infilandosela.
“Mi sa che questa farà la gioia di Frank.”
Le due ragazze scoppiano a ridere.
“Adesso cosa manca?”
La mamma di Fra rientra in camera con una scatola in mano.
“Manca una cosa regalata.”
La ragazza la guarda poi apre la scatola che contiene una catenina abbastanza lunga d’argento con una pallina in fondo come ciondolo.
“Questo è il mio regalo per te e per il tuo bambino: è un ‘chiama angeli’. Proteggerà te e il tuo piccolino. Il ciondolo è un campanellino che si dice attiri l’angelo custode il quale, sentendo il suono, rimane sempre vicino. Questo suono non solo ha proprietà rilassanti, ma aiuta anche il tuo bambino a riconoscere quando la mamma è sveglia e quando dorme, insegnandogli così a seguire i ritmi che dovrà seguire una volta venuto al mondo. Dovrai portare il ciondolo all’altezza dell’ombelico rendendo familiare questo suono al bimbo che lo percepirà come calmante, prima e dopo la nascita.”
Gli occhi di Francesca si riempiono di lacrime mentre abbraccia la madre che le infila la catenina al collo.
“Grazie, non potevi farmi regalo più bello.”
“Su su, adesso smettila di piangere altrimenti Fede diventa pazza a furia di sistemarti il trucco.”
Si asciuga gli occhi e sorride: adesso è davvero pronta per diventare la signora Bassi.

*******

Francesca sta seduta su una panchina in mezzo al giardino: non vedeva l’ora di rilassarsi un po’. Adesso che cerimonia e pranzo sono finalmente conclusi può dire fiera di essere la signora Bassi. Guarda gli invitati che si divertono ad improvvisare balli, a cantare nel giardino dell’agriturismo che hanno scelto per il pranzo. Pochi intimi: giusto i ragazzi della band e qualche parente che lei e Frank non sono tipi da cerimonie sfarzose. Alla fine è andato tutto perfettamente: se ripensa all’emozione che l’ha travolta quando si è trovata davanti al sindaco per ufficializzare il matrimonio le tremano ancora le gambe, ma ormai è fatta e può ricominciare a respirare.
Osserva i ragazzi, i suoi amici più fedeli, sorridere e scherzare tra di loro: Sara e Gio, Tommy e Jack con le loro rispettive fidanzate, Nik e Laura, Andres e Rosy. Quante avventure hanno passato nell’ultimo anno: è bello vederli finalmente tutti insieme. Francesco è in piedi a qualche metro da lei che raccoglie gli auguri dei vari amici e parenti: è radioso. La luce che sprigiona dagli occhi fa vedere a tutti quanto sia innamorato e la rende davvero felice.
Nik si avvicina a Frank e gli da una pacca sulla spalla.
“E così è fatta, ti sei sposato.”
“Che sei geloso? Lo sai che rimarrai sempre l’unico uomo della mia vita.”
La risata di Frank è contagiosa. I due ragazzi si abbracciano, un gesto che nasce da quel modo d’intendersi che hanno solo loro. Fra li vede che confabulano qualcosa: cosa vorranno combinare?
Sposta lo sguardo su Tommy che per un giorno ha lasciato a casa la sua aria spocchiosa e osserva il giardino: chissà cosa avranno di così interessante quei tigli. Probabilmente sarà disperso tra i suoi pensieri chissà dove. Poi c’è Jack con una splendida biondina, che però non ha nessuna intenzione di presentare al resto della compagnia: quel ragazzo è sempre più strano. Sara è radiosa, soprattutto adesso che le cose vanno finalmente come devono andare con Gio. Ci ha messo un po’ di tempo, ma alla fine l’ha capita anche lui che non poteva trovare una donna migliore di Sara. E poi c’è Andres, che abbraccia la sua Rosy e canta canzoni spagnole: tra lui e Tommy ci hanno dato dentro bene con il vino e gli effetti iniziano a farsi sentire! Federica è stata monopolizzata dalle mamme degli sposi che si stanno raccontando chissà quali aneddoti sui loro rispettivi matrimoni: ogni tanto la vede annuire, ma dubita stia davvero seguendo i discorsi di quelle due. Piuttosto si starà guardando in giro in cerca di una via di fuga.
Nik si avvicina a Francesca. La ragazza lo guarda, sorride e lui le accarezza i capelli.
“Tutto bene?”
“Sì, non potrei stare meglio. Allora? I prossimi siete tu e Laura?”
“Calma Fra… Calma…”
“Dai Nik, se l’ha fatto Frank puoi farcela pure tu!”
“Vedi? Solo a parlarne mi è venuta l’orticaria!”
E inizia a grattarsi mentre si allontana ridendo.
C’è una sensazione strana nell’aria: è come se il matrimonio abbia messo un punto a tutto. Da qui si riparte, da qui inizia una vita nuova per tutti.

Ad un tratto Frank si stacca dalle persone che lo circondano, va verso di lei, la guarda, le da un bacio leggero sulle labbra e le si avvicina all’orecchio sussurrando.
“Ho una sorpresa per te.”
Francesca lo guarda in tralice con un espressione fintamente poco convinta.
L’uomo si gira cercando con lo sguardo Nik che gli fa un gesto di assenso con la testa poi, come rinvigorito dal consenso dell’amico, prende la ragazza per mano e si avvia verso il gazebo che sta al centro del giardino. Lei lo segue senza capire bene cosa stia succedendo, ma ormai ha imparato a fidarsi del marito. Si fermano e lui la lascia regalandole un sorriso.
Frank prende un microfono che Nik si affretta a porgergli schiarendosi la voce: dovrebbe essere abituato ad esibirsi davanti ad un pubblico, ma vedere tutti gli invitati, i genitori di Francesca, sua mamma che lo fissano per un attimo gli fa tremare le gambe. Si avvicina al microfono, chiude gli occhi, prende un bel respiro poi, ritrovando il coraggio, inizia a parlare.
“Ehm… allora… Francesca… quel giorno di un anno fa… ehm… no… com’era il discorso che mi ero preparato?”
Si gratta la testa e arrossisce imbarazzato.
“Cazzo… ok… poco più di un anno fa… Insomma… quel giorno ero al bar della Piazza con Nik e stavamo aspettando che Tommy ci portasse da bere, come al solito. Fuori c’era un vento tremendo e non avevamo la ben che minima intenzione di lasciare il nostro avamposto.”
Si ferma un attimo, passa una mano sulla barba, guarda Francesca poi stacca il microfono dall’asta e inizia a muoversi in sua direzione. Le arriva vicino e le sfiora una guancia con una carezza. Le prende la mano sinistra giocherellando un po’ con la fede poi la guarda negli occhi.
Francesca sorride mentre lui riparte con il racconto.
“Quel giorno, stufo di stare rintanato nel bar con Tommy che continuava ad inveire contro non ricordo più chi in uno dei suoi soliti deliri e Nik che si stava per addormentare… dicevo… quel giorno mi sono avvicinato alla porta per controllare se fosse calato il vento e ho visto l’immagine più bella che mi fosse mai passata sotto gli occhi in tutta la mia vita: una ragazza con i capelli lunghi e neri stava correndo verso il bar mentre il vento sembrava volersela portare via. Più che una corsa, la sua sembrava una danza: i capelli dispettosi che le finivano sulla faccia, il vestitino a quadretti che voleva quasi sfilarsi e lei che cercava di rimetterlo a posto. Ricordo che mi sono incantato a guardarla, tanto che ho ancora impresso quel vestitino bianco a quadri con righe rosse e verdi che indossava nonostante da allora non gliel’abbia più visto addosso. Quella ragazza eri tu.”
Francesca sorride e lo guarda con gli occhi luminosi mentre Frank appoggia la fronte sulla sua.
“Credo di averlo ancora rintanato da qualche parte nell’armadio.”
“Eri bellissima, come lo sei anche adesso. Anzi, adesso sei ancora più bella.”
E così dicendo le accarezza la pancia e si china per dare un bacio alla leggera protuberanza che spunta appena fasciata dall’abito da sposa.
Le lacrime hanno la meglio e, nonostante gli sforzi di Fra per rimandarle indietro, iniziano a scendere copiose.
“Non piangere, o comunque non adesso: aspetta qualche minuto e poi avrai davvero qualcosa per cui piangere!”
Frank scoppia in una fragorosa risata mentre abbraccia sua moglie. Poi si stacca da lei e torna a parlare al microfono mentre si dirige nuovamente verso il gazebo.
“Cosa stavo dicendo? Ah ecco… dicevo che quando ti ho vista ballare col vento ho pensato che eri davvero bellissima, che eri la creatura più bella che avessi mai visto e ho detto con Nik ‘Guarda, c’è la figlia del vento’. Dopo pochi minuti sei entrata nel bar: i nostri sguardi si sono incrociati e da lì ho deciso che anche se non sapevo ancora il tuo nome dovevi essere mia. Quando poi finalmente ci siamo parlati e mi hai detto il tuo nome, che è uguale al mio, ho pensato che davvero era stato il destino a mandarti da me. Non ti ho mai raccontato questo episodio, non so perché, forse mi sembrava troppo stupido, ma oggi ho voluto svelarti questo piccolo segreto dedicandoti questa canzone. Non è propriamente una canzone d’amore, ma ogni volta che l’ascolto mi riporta alla mente quel giorno, quel vestito a quadretti svolazzante e quella splendida ballerina che mi ha rubato il cuore.”
Si guarda intorno incrociando gli sguardi degli altri ragazzi che capiscono al volo: Giovanni lo raggiunge sotto il gazebo sedendosi su una sedia e imbracciando una chitarra acustica mentre Giacomo, Tommy e Nik si siedono lì vicino più per supporto morale che per altro.
“Avrei suonato la chitarra io stesso, ma mi tremano talmente tanto le mani che non sono manco sicuro di riuscire a tenere il microfono fino alla fine perciò Gio mi farà da supporto tecnico. Chiedo venia per tutto quello che accadrà nei prossimi minuti.”
Si schiarisce la voce, si volta verso il chitarrista e poi guarda Jack che, recuperate due bacchette, scandisce il tempo e da il via all’esibizione.

And so it is
just like you said it would be
life goes easy on me
most of the time

La vede portarsi una mano alla bocca e sorridere mentre cerca il supporto di Federica: si sarebbe aspettata di tutto da Frank, ma non questo. Lo guarda arrossire e abbassare gli occhi mentre tenta di darsi una parvenza di sicurezza giocherellando col cavo del microfono: le lacrime iniziano a scendere copiose e lei le lascia fare che cercare di fermale sarebbe totalmente inutile.

And so it is
The shorter story
No love, no glory
No hero in her skies

Frank si avvicina alla ragazza, la guarda negli occhi, le sorride e le prende una mano.

I can't take my eyes off you
I can't take my eyes off you
I can't take my eyes off you
I can't take my eyes off you
I can't take my eyes off you

Non posso staccare gli occhi da te: ecco la cosa che ho pensato quel giorno vedendo la mia ballerina, la mia figlia del vento. Francesca, siete la cosa più bella che la vita potesse regalarmi, tu e il nostro piccolino o piccolina. Non so se sono stato così bravo da meritarmi tutto questo o forse il merito va al folletto del pozzo che ha fatto davvero il suo dovere, ma quel giorno, quando sei entrata nel bar e nella mia vita, ho sentito che eri quella giusta, che avevo incontrato la metà della mia mela.”
Lascia il microfono e solleva un lembo della sua sciarpa per asciugare delicatamente le lacrime che stanno rigando il viso di Francesca.
“Grazie per essere qui oggi, per aver deciso di condividere il resto della tua vita con me, per il regalo che mi farai tra qualche mese. Ti amo.”
La ragazza lo guarda con un sorriso stampato sul viso totalmente incapace di pronunciare una sola frase di senso compiuto. Mette una mano su quella dell’uomo che le sta accarezzando il viso e tra un singhiozzo e l’altro prova a dire l’unica frase di senso compiuto che le viene in mente in quel momento.
“Ti amo anch’io.”
E lo bacia mentre il sole tramonta all’orizzonte sigillando il loro amore.

 


Ed ecco l'album con qualche fotina del matrimonio https://www.facebook.com/media/set/?set=a.298813366961143.1073741830.100004974456579&type=1&l=6a03ee29a3

Ed ecco la canzone cantata da Frank nella versione originale di Damien Rice https://www.youtube.com/watch?v=5YXVMCHG-Nk&feature=kp

   
 
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