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Autore: rose07    04/08/2008    1 recensioni
Draco Malfoy decide di passare dalla parte del bene grazie all'aiuto di una ragazza: Sarah Gilmore.
Un compito fin troppo grande per lui; l'assassinio di Albus Silente.
Riuscirà l'amore a vincere una volta per tutte le forze del male?
One-shot con largo salto temporale successivo a "Vuoi veder che ti amo?", "Rock your soul" e "Ho visto gli occhi tuoi".
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'I will always love you'
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Ed eccomi entrare nella Torre più alta del castello. Torre, di cui ci avrei giurato, non avrei messo mai piede, e vedo il preside rannicchiato in un angolo. Gli punto la bacchetta e aspetto faccia qualcosa. Silente si alza. Posso scorgere i suoi occhi azzurri da dietro gli occhiali a mezzaluna.
Spesso quegli occhi mi hanno rimproverato, mi hanno fatto sentire quello che veramente sono. Silente ha cercato più volte di capirmi, a darmi un aiuto, ma io l’ho sempre respinto. E forse adesso rimpiango questo. Il preside mi guarda, non molto stupito. I suoi occhi mi dicono tutto. 
Vigliacco.
Ecco cosa diavolo sono. Per questo voglio portare a termine la missione e farla finita con tutti e con tutto. Ne ho abbastanza. Impugno la bacchetta.
«Sei convinto di questo, Draco?» mi chiede.
Non rispondo. Non riesco a rispondere. Stringo di più il mio pezzo di biancospino.
«Non cercherò di dissuaderti, sappilo. Ma vorrei che mi concedessi qualche minuto per parlati un’ ultima volta» si avvicina. 
Non valgo niente.
«Vali molto di più di quello che credi, giovane Draco. Non sei un vigliacco»
Questa cosa che riesce leggermi nel pensiero riesce solo ad irritarmi.
«Non è vero! Io non valgo un cazzo!» gli urlo. 
«Perché credi questo? Chi ti ha portato a pensare che non hai valori?»
Tutti.  Se solo lui capisse.  Cercasse di tirarmi via da questa prigione che mi sono creato. Ma no, cosa dico? Figurati se può interessargli qualcosa di me. Sospiro.  
«Io lo so» affermo.
«No, ti sbagli. Tante volte portiamo a dire cose che crediamo solo noi, ma non hanno alcun significato, appunto perché siamo noi stessi a pensarle. Ascoltami, ragazzo. Tu  hai scelto questa strada...»
«Lui ha scelto...» lo correggo sottovoce.
«Lui chi, Draco? Tuo padre Lucius?»
Abbasso la bacchetta.
«Sì, mio padre! Quand’ero piccolo non gliene fregava niente di me, mia madre mi accudiva da sola, lui era sempre in giro a fare affari. Fin quando lei, stufa di tutto questo, gli ha fatto una proposta» Mi mordo il labbro. Cazzo, ho detto fin troppo! Silente si siede. 
«La proposta che se avesse passato più tempo con te, tuo padre ti avrebbe potuto insegnare ciò che voleva. Giusto?»
Dico un “sì” con un filo di voce.
«Mi ha subito messo alle strette, voleva solo che suo figlio diventasse un Mangiamorte, proprio come lui. Mia madre tentava di fargli cambiare idea, ma non ci è riuscita. Mio padre mi ha insegnato tutto sulle arti oscure, mi ha messo in testa la differenza tra purosangue e mezzosangue, mi ha fatto credere che... l’amore... fosse una cosa pericolosa, da cui dovevo assolutamente starne fuori. Che fosse una perdita di tempo, un sentimento stupido che non avrei dovuto regalare a nessuno...»
Il preside si accorge che sto soffrendo. 
«Chi c’è nel tuo cuore, giovane Draco?» mi chiede, alzandosi. C’è una ragazza a cui mi sono accorto di voler bene sul serio. Ma non possiamo continuare a stare insieme. Perché lei è il bene ed io il male. Lei la luce ed io il buio. Lei è Sarah Gilmore e io Draco Malfoy.
«Nessuno» dico.
«Avanti, non mentirmi»
«Nessuno! Ho detto nessuno!» alzo la bacchetta. Stringo i pugni. Mi dispiace, Silente. Lei non può capire il dolore atroce che mi sta spegnendo giorno dopo giorno. Non c’è nessuno che può salvarmi. Sono solo. E non ho bisogno di niente, o almeno...
La porta si spalanca con un tonfo, mi giro di scatto.
«Non lo fare, Draco» una voce. Una ragazza dagli occhi celesti e i capelli neri mi abbraccia da dietro la schiena.
«Sarah...» sussurro.
«Ti prego» mi stringe di più.
Mi volto verso di lei. La guardo fisso negli occhi.
«Come hai saputo che ero qui?» le dico con un filo di voce. Lei guarda altrove. Mi giro e vedo Silente avvicinarsi. È stato lui a contattarla, gli ha passato un suo pensiero.
«Lei... lei può aiutarmi?» chiedo con voce bassissima al preside.
«Posso, se solo tu me lo lasciassi fare, Draco» mi dice.
Poso la bacchetta. Sono deciso. Voglio far finire questa storia. Non avrei mai potuto uccidere il preside. Non posso perché è stato lui, anche se non direttamente, ad aiutarmi. E’ stato lui che, pur sapendo il mio lato oscuro, mi ha nominato Prefetto. E gliene sono grato. Mio padre e Voldemort, non saranno di certo la mia salvezza, non mi piace la vita che ho adesso, non la voglio. Voglio cambiare la mia esistenza; voglio ricominciare, sapere qual è la parte giusta da seguire. Voglio dimostrare che anche Draco Malfoy ha un cuore. 
«D’accordo» affermo.
Sarah mi sorride e mi abbraccia forte.
«Sei sicuro?» mi chiede Silente apprensivo. Torno a guardarlo.
«Sì» confermo.
«Allora, Sarah, andate subito al sicuro. Non è prudente aggirarsi nel castello ora» Il preside le fa un cenno. Lei si avvicina e parlano fitto fitto. Sarah annuisce, lo abbraccia forte e torna verso di me.
«Andiamo Draco» mi trascina fuori. Io mi fermo sulla soglia della porta. 
«Grazie per aver avuto pietà di me» sussurro a Silente.
«E’ la mia pietà che conta adesso, non la tua. Non tornate indietro quando sarà giunta l’ora» detto questo mi gira le spalle cupo.
Sarah mi prende la mano e mi porta oltre la Torre.
«Vieni sotto il Mantello dell’Invisibilità di Harry. Se ti vedono i Mangiamorte passi nei guai»
Ci mettiamo sotto il mantello e arriviamo con cautela presso i dormitori di Grifondoro.
«Dove andiamo?» le sussurro.
«Alla Tana» mi risponde.
«Cosa?!» esclamo io.
Lei sospira.
«La tana è casa di Ron»
Ma bene. A casa di Lenticchia-Weasley, come sono contento!
«Chi c’è là?» chiedo.
«I miei amici, la famiglia Weasley e i Membri dell’Ordine della Fenice»
«Va bene» dico stufato. Lei mi ferma da un braccio.
«E’ inutile che sbuffi! Loro sono la tua unica possibilità di salvezza e lo sai»
«Beh, non mi sembrano molto amichevoli, sai com’è!»
«Dopo che li hai presi di mira per sei anni è ovvio che non starai loro simpatico!»
«Cambiamo discorso? Sai non mi va di litigare, i Mangiamorte potrebbero insospettirsi sentendo delle voci e non vedendo nessuno» dico con sufficienza. La sento sospirare.
«Scusami Sarah...» mormoro poi, pentito. 
«Andiamo» mi dice affrettando di più il passo. Arriviamo in Sala Comune, vediamo un paio di Mangiamorte salire di fretta le scale.
«Oh no! Staranno andando da Silente! Dobbiamo tornare indietro!» sussurra Sarah, allarmata.
«Non possiamo. È pericoloso! Se mi vedono passerai nei guai anche tu!» esclamo.
«Ma non possiamo abbandonare il Preside!»
La trascino fuori dalla Sala.
«Non è prudente aggirarsi nel Castello con i Mangiamorte» rifletto «Hai sentito Silente? “Non tornate indietro quando sarà giunta l’ora.” Si riferiva di non tornare nei nostri passi per aiutarlo! Ascoltami, Sarah. Albus Silente è un uomo forte se la saprà cavare, inoltre è un mago straordinario» la consolo «Mentre per noi non avranno pietà. Ricordi? L’ho tradito» sussurro. Sarah ha le lacrime agli occhi.  
«Andiamo... andiamo alla Tana...» singhiozza disperata.
«Prima dobbiamo uscire di qui» affermo. Lei annuisce.
«Andiamo ad Hogsmeade. Lì contatteremo... contatteremo...» la sua voce è interrotta dai singhiozzi. Dio, quanto sto male vedendola così. La stringo in un abbraccio. Lei appoggia la sua testa sulla mia spalla.
«Sta’ tranquilla... Andrà tutto bene» 
Se starai al mio fianco, andrà tutto bene.
Prendo il suo mento e congiungo le nostre labbra in un bacio.















   
 
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