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Autore: madelifje    30/05/2014    15 recensioni
A dodici anni ho avuto l’idea di salire sul tetto.
Lo spettacolo da lassù è bellissimo: si vedono le ultime luci ancora accese delle case, i lampioni che illuminano le strade deserte e, alla mia destra, i campi.
Mi sdraio sul plaid cercando di trovare la stella polare. Poi controllo di avere montato l’obbiettivo giusto sulla mia Canon, metto a fuoco e scatto la foto.
Giselle diceva che un giorno Alianna Crawford sarebbe diventata qualcuno.
Oggi è il 7 settembre 2012 e sono le ventitré e quindici minuti.
Alianna Crawford è ancora la ragazza invisibile.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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See you soon.
 



Sottofondo musicale



A Nina, perché questa storia ci ha fatto conoscere
Ad Alice, che crede ancora che Ed sia suo (sai che ti voglio bene)
A Sara, perché prima di questa storia manco sapeva che scrivessi
E infine, a Ed






Una sera di fine gennaio Vincent Sunders cambia la sua situazione sentimentale su Facebook da “single” a “impegnato”. Da qualche parte, davanti al suo computer, Willow Reed sorride.
 
 
Un pomeriggio di metà marzo Ed Sheeran scopre, grazie ad una misteriosa telefonata, di essere il vincitore di un concorso a cui non si è mai iscritto. Le parole “inciderai un disco” lo fanno saltare e improvvisare danze tribali per dieci minuti buoni, poi decide di richiamare la casa discografica, giusto per essere sicuro di non avere le allucinazioni.
«Io non mi sono mai iscritto» dichiara.
«Sì invece.»
«Le dico di no. Me lo ricorderei, in caso contrario.»
«Senti, Ed, non puoi goderti la vincita e basta?» A quanto pare è tutto vero.
«Mi scusi?»
«Ti sarai iscritto e poi l’avrai dimenticato. Capita.»
«Non sono così tanto rintronato!»
Il povero dipendente della casa discografica sa benissimo che il ragazzo ha ragione. Ha solamente giurato di non dirglielo.
 
Successe a febbraio, a una settimana dal termine delle iscrizioni al concorso. Una ragazza con i capelli castano mogano e gli occhi grigi si presentò praticamente all’orario di chiusura e gli sventolò davanti un volantino fucsia.
«È il posto giusto?»
«Sì. Quel cartello appeso sulla porta è lì apposta» le aveva fatto notare l’operatore – Bill.
L’espressione stoica della ragazza non cambiò. Dopo aver armeggiato un po’ con la borsa, tirò fuori un cd. Sulla copertina c’era scritto il nome “Ed Sheeran” con un pennarello blu.
«E questo cos’è?» chiese Bill.
«A lei cosa sembra? Ed Sheeran. Un partecipante che non potrà essere presente alle selezioni per… motivi familiari. Ecco il modulo di iscrizione, – e a questo punto aveva appoggiato anche una cartelletta trasparente sulla scrivania di Bill – non dovrebbero esserci problemi, giusto?»
Bill diede un’occhiata ai fogli. Erano firmati da una certa Sandy Parker che dichiarava di essere la zia e tutrice legale di Ed Sheeran.
«Diventa maggiorenne tra una settimana» spiegò la ragazza.
«Non so se…»
«Diamine, guardi quel video. È lui la persona che cercate. Senza “ma”. E con questo la saluto.»
Aveva fatto appena quattro passi in direzione dell’uscita prima di voltarsi di nuovo, titubante.
«Mi giura una cosa?»
«Non si giura.»
Lei respirò profondamente, come se si stesse trattenendo dall’ammazzare Bill.
«Tanto avrà già capito tutto, quindi... Quando vincerà il concorso, perfino quell’idiota di Ed Sheeran si farà due domande. Allora telefonerà. Lei mi deve giurare che non gli dirà niente di me e del video. Neanche una parola. Intesi?»
Bill invece non riusciva a capire; la ragazza sbuffò esasperata. «Andiamo, siamo in America! Nei film questo genere di cose succede sempre. Me lo giuri e basta» aveva insistito lei.
Bill aveva effettivamente visto parecchi film su quel tema e si lasciò convincere (anche lui desiderava il sogno americano, dopotutto). Alla fine la ragazza riuscì perfino a farlo giurare.

Adesso, come da previsione, Ed Sheeran ha telefonato. È arrivato il momento di mantenere quel giuramento, il problema è che questo ragazzo è un osso duro.
 
Bill sospira. «Ok. Probabilmente i miei anni al Purgatorio aumenteranno per colpa tua, ma… dettami l’indirizzo mail.» Ed, che ormai ha imparato a non fare più domande, obbedisce. Controlla la casella di posta elettronica dopo cinque minuti e scopre che il simpaticone al telefono gli ha inviato un video. Ed non si chiede niente nemmeno mentre apre VLC e guarda il filmato.
Un prato.
Delle mani sollevano la telecamera. Un giubbotto verde. Capelli scuri. Occhi grigi. Occhi che lui riconoscerebbe tra mille. La proprietaria di quegli occhi incredibili si schiarisce la voce.
«Ok, salve, sono Ali. Non sarò io a cantare, vorrei risparmiarvi i terribili suoni prodotti dalle mie corde vocali. Ho filmato il mio amico Ed mentre canta parecchie volte e quell’idiota non se n’è mai accorto. Non preoccupatevi, non sarà la reincarnazione di Alber Einstein, ma canta da dio. Io però non vi ho detto niente. Anzi, mi fate un grosso favore? Non fategli vedere questo video. Anche quando l’avrete scelto, perché lo sceglierete, non ditegli nulla del filmato. Questo è tipo il mio regalo di Natale in ritardo.»  
Sorride, il viso paonazzo, ancora incredula per quello che sta facendo.
Una lacrima riga la guancia di Ed.
Poi parte il primo filmato. Lui al locale di Bart, che canta la sua cover di Wanderwall. In macchina, il vento che gli scompiglia i capelli, le lentiggini e Wish you were here che ad Ali era piaciuta così tanto. Infine, dei cortometraggi che lo lasciano a bocca aperta. Lui sulla spiaggia, la sera della loro fuga. Chasing cars, Guiding lights e Someone like you.
Ormai sta piangendo come una femminuccia, ma non ci può fare nulla.
L’inquadratura torna ancora su Ali.
«Avete sentito, no?  È bravo, diamine. C’è ancora una cosa che voglio farvi sentire. Non ditegli nulla, eh, dopo quest’ultima canzone potrei fare una brutta fine. E sapete perché? Be’ sapete, l’ha scritta lui. Sì, il mio amico Ed Sheeran è un cantautore. Questo pezzo si intitola Give me love. L’ho registrato di notte, sul tetto di un palazzo, quindi l’audio non è dei migliori. Dopo questa capirete che il pazzo che stavate cercando è lui...» sorride, gli occhi lucidi «Non ringraziatemi. Ciao a tutti
Sullo schermo compare un’immagine dell’oceano e dopo due secondi parte la registrazione.
Ed ricorda quel giorno come se fosse ieri. Il vento, il freddo di metà febbraio, la birra disgustosa e le risate. Era San Valentino. Lui e Ali avevano ballato su quel tetto fino a notte fonda e lei a un certo punto l’aveva addirittura convinto a cantare. E quale migliore occasione di quella, per inaugurare Give me love? Dopotutto l’aveva scritta pensando a lei. In tutto quello che Ed Sheeran scrive c’è un po’ di Ali, a partire da The A Team – tranne che per la parte sulla prostituzione – fino alle sue ultime canzoni.
Quando finalmente smette di tirare su con il naso, riprende il telefono e va sui registri di chiamata.
«Senta, lei è ancora quello di prima?»
«Dipende. Tu sei Ed?» chiede Bill.
Quella vale già come risposta alla sua domanda. «Va bene.»
«Va bene?»
Ed annuisce, pur sapendo che l’altro non può vederlo. Guarda lo sfondo del suo computer, una foto di lui e Ali al lago. Dio, quanto ti amo.
«Mi godrò la vincita e inciderò quel disco. Quando si comincia?»
«Ti contatteremo noi. Ascolta, Ed… tieniti stretto quella ragazza. E se le dici qualcosa sei morto, perché mi aveva fatto giurare di tenere la bocca chiusa.»
«Ma non si giura.»
«Lo so.»
 
 
 
 
È una mattina di inizio giugno.
Ali Crawford abbandona la bicicletta contro il muro senza legarla, perché tanto nessuno gliela ruberà mai.
Cammina. Ogni tanto si passa una mano tra i capelli corti – se pensa alla reazione di Willow ride ancora – e sorride. Ci voleva proprio un cambiamento del genere.
Ha una strana sensazione allo stomaco, come quando aspetti i risultati di una verifica o stai per aprire una lettera importante.
Ali Crawford cammina. In mano regge un mazzo di margherite e il diario blu, perché finalmente l’ha finito. L’ha davvero finito.
Non è mai stata un tipo da “caro diario”, lei, e non ha mai usato la penna blu sulla carta rosa.
Ha sempre odiato High School Musical e non ha mai avuto una cotta per Zac Efron, perché i capelli che aveva da piccolo erano alquanto terrificanti.
Lei è solo la ragazza invisibile – ormai da anni.
Però non le dispiace. Non più.
Ha iniziato quel diario per via della foto di Giselle infilata tra la copertina e la prima pagina e ha deciso che forse quello era un buon sistema per far conoscere la verità. E c’è riuscita. A modo suo, ma c’è riuscita.
Si arrampica su per quella collinetta assurdamente ripida e quando arriva in cima quasi non ci crede. Ha un groppo in gola.
Appoggia diario e mazzo di fiori contro la pietra grigia. Sospira. Ha già fatto tre passi nella direzione da cui è arrivata quando una folata di vento più forte delle altre la blocca.
Doveva aspettarselo.
Gira sui tacchi e si siede, la schiena appoggiata alla vecchia quercia e le gambe distese in avanti.
Ali Crawford sorride.
«Non potevi lasciarmi andare via così, vero?»
Le risponde solo il vento che muove le fronde degli alberi.
«Ciao. È da un po’ di tempo che non facciamo una bella chiacchierata, noi due. Forse ti starai chiedendo perché abbia deciso di farmi viva proprio oggi. Be’… domani parto per la Columbia. Quella Columbia. Sì, hai capito bene. Ci credi? Sono diventata una secchiona di merda. Sto per andare al college, donna. – Ridacchia. – Bridget andrà alla NYU a fare giornalismo. Probabilmente condivideremo l’appartamento. Vincent frequenterà una scuola d’arte in California, mentre Willow farà medicina. Ovviamente. Non è una che si accontenta, lei. Un giorno mi ha detto che ti deve un favore. Non mi direte mai di cosa si tratta, vero? Accidenti a voi. – Ha gli occhi lucidi e, anche se non lo ammetterà mai, il labbro inferiore le trema giusto un po’. – Un mese fa c’è stato il processo. Li hanno condannati tutti. Dopotutto, sono già maggiorenni. “Prigione dei grandi”. Ma non parliamo di loro.»
«Questi mesi sono stati folli. Ed ha registrato il suo primo disco che, tra parentesi, esce tra due settimane. Dio. Forse la fama gli darà alla testa e lo troveremo in una di quelle assurde feste dei vip, hai presente? Me lo immagino, Ed, in mezzo a quella gente. – Fa una pausa. La scusa è quella di prendere fiato, ma in realtà ha un assoluto bisogno di soffiarsi il naso. – Le cose tra di noi vanno così bene… Comincio a credere che forse non morirò zitella con quattordici cani, come ho sempre pensato. Forse passerò il resto della mia vita con un cantautore pazzo e ginger, a cantare sui tetti e a girare l’America su un furgoncino hippie. Sarebbe una figata. Una figata assurda. Perché lo amo, sai. Amo Ed Sheeran. E pensa che sono perfino riuscita a dirglielo. Pazzesco. Ti sarebbe piaciuto, sai? – singhiozza, – Ed. Ti sarebbe piaciuto un casino. Con i gusti da sfigati che vi ritrovate... Non so chi sia messo peggio, ad essere sincera. Lui l’anno prossimo mi seguirà a New York, dato che ha vinto una borsa di studio per il canto. Ha anche promesso che a luglio ce ne andremo entrambi a Parigi. Io non vedo l’ora, ma questo non dirglielo. Stiamo già mettendo da parte i soldi, anche se con quel disco farà i milioni e potrà permettersi un jet privato. Diventerò la ragazza scontrosa di un cantante famoso, quella che ogni tanto tiene dei corsi di fotografia e per non fare la figura della mantenuta.»
Ali guarda il cielo. C’è una nuvola che somiglia in un modo impressionante ad un hot dog.
«Mi manchi tantissimo. Adesso sono quasi guarita. Praticamente le allucinazioni non ci sono più. Però tu continui a mancarmi e mi sa tanto che sarà sempre così. Anche adesso che so cos’è successo davvero, anche adesso che vorrei prenderti a sberle perché non sei venuta da me. Mi manchi anche in questo momento. Perché mi sa che il dolore non passa, diventa solo più gestibile. Il punto è che avresti dovuto essere qui. Saresti stata euforica per il college, avresti letto il famoso discorso alla cerimonia del diploma, mi avresti telefonato nel cuore della notte per farmi domande stupide, avresti fatto comunella con Ed, non mi avresti mai fatto guidare la tua macchina, avremmo nuotato nel laghetto in estate e mi avresti trascinata in un assurdo viaggio on the road fino al Gran Canyon, proprio come volevamo da piccole.»
Ali Crawford  si alza in piedi, tenendo lo sguardo fisso sulla lapide.

Giselle Marie Dawson, 1995 – 2011

Accarezza l’incisione e, senza smettere di sorridere, appoggia contro la lapide una foto di loro due al lago, proprio sopra al diario blu.
Poi inizia a ridiscendere la collinetta.
Si blocca ancora, stavolta a metà strada, mentre una rondine disegna degli ampi cerchi nell’aria sopra di lei.
«Tu quello che ti ho raccontato lo sapevi già, ne sono sicura. Sei sicuramente lassù che mi guardi e ridi del mio nuovo taglio di capelli. Ti conosco, io – Ali Crawford ride. – Pensa a quante foto stupende potrò fare a New York City!»
Tre passi.
«Ciao, Gis. Ti voglio bene.»
Ali raggiunge la sua bici - perché le macchine, si sa, non fanno per lei. Monta in sella, avverte Ed Sheeran che sta per arrivare e pedala via.


 

 

 

Non dovevo pubblicare oggi. Stasera però devo stare a casa (causa: levataccia domani) e non me la sentivo di tenere questo capitolo nel mio pc ancora per molto.
Dio santo, l'ho finita davvero.
Probabilmente vi aspettavate un epilogo completamente diverso. Se sì, mi unisco anche io. Ci ho anche provato, a scrivere un epilogo diverso, ma circa alla seconda pagina word mi sono resa conto che questa storia doveva finire così e non c'è niente da fare. Un finale alternativo sarebbe stato semplicemente assurdo e forse sarei andata OOC. A dire il vero la scena finale ce l'avevo in mente da tanto - e con tanto intendo il capitolo sei - non sono riuscita a trattenermi.
Spero vi sia piaciuta. Lo spero davvero, con tutto il cuore, perché ci ho seriamente messo l'anima. Non avevo mai scirtto una fic del genere e sono felice di averlo fatto. Spero che vi siate affezionate ad Ali al "mio" Ed, a Willow, Bridget, Vincent, Nathan, Giselle e tutti gli altri. Io l'ho fatto. Schiacciare il pulsante "completa" ha fatto un effetto allucinante. Invisible è finita. E devo ringraziarvi tanto tanto, perché non mi aspettavo nessuno tipo di "successo" e sicuramente non pensavo che sarei arrivata al terzo posto tra le storie più popolari. Grazie sul serio ♥
Me lo fate un favore? Potreste lasciare un commento all'epilogo, anche le lettrici silenziose? Lo apprezzerei tantissimo.
Grazie ancora.
Buona estate a tutti,
Gaia♥


P.S.Il titolo di quest'epilogo è tratto ovviamente dalla stupenda canzone dei Coldplay. In questo periodo sono ossessionata. 

Qui c'è una os che dovrebbe fare da sequel:


Sono Ed e Ali. Lui fa lo sdolcinato, lei lo smonta (arrossendo segretamente). Ancora una volta sono arrivati sull’orlo del precipizio e ancora una volta riusciranno a tornare indietro. Funziona così. Sotto sotto addirittura le piace.
 
  
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