Una Nazione

Feliciano guardava con stupore ed ammirazione tutti i numerosi deputati, che si erano riuniti per quel momento cosí importante.
Erano riuniti nel parlamento, la camera era splendida, con la platea che circondava il trono oro e rosso.
I due piani, che s’innalzavano alti, poggiavano su archi e colonne dorate, nelle rientranze delle pareti, i quadri ricordavano l’importanza dell’arte per l’Italia, ovunque spiccavano i vessilli tricolore con lo stemma di casa Savoia.

C’era un crescente mormorio tra tutti i partecipanti, che divenne un’applauso quando Vittorio Emanuele II entró nella sala e si avvicinó al trono.
Feliciano guardó dall’altra parte della sala, suo fratello Lovino aveva il solito broncio sul volto, ma si poteva capire che era comunque contento, dopo tanti anni finalmente i due fratelli sarebbero potuti ritornare insieme.

A Feliciano tremavano le mani per l’emozione. Il Parlamento unito doveva decidere definitivamente cosa fare, ma non c’erano di sicuro dubbi.
Dopo poco si levó una voce, una frase che ripagó i due fratelli per tutte le battaglie, per tutti i caduti, per tutti gli sforzi che avevano dovuto sopportare con il proprio popolo e che ancora avrebbero dovuto avviare per l'unità effettiva.
Una frase che rimarrà scolpita nei loro cuori per sempre.

“Vittorio Emanuele II, Re d’Italia per Provvidenza divina e per voto della Nazione”

L’applauso che ne derivó fu lungo e riempí di gioia gli animi di tutti.
Feliciano guardó Lovino che finalmente sorrideva come tutti ed appaluidiva. Si voltó verso il trono, il Re era circondato dai suoi ministri e stringeva loro le mani.
Finalmente era tornata la normalità, si poteva ricominciare ad essere una Nazione.
Feliciano sorrise e una lacrima gli scese lungo la guancia.

17 Marzo 1861 – Proclamazione del Regno d’Italia