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Autore: jongtvb    31/05/2014    2 recensioni
Introduzione? Trama? Se siete fans degli SHINee, allora vi trovate nel posto giusto e al momento giusto. Questa fanfiction è dedicata alla 2min, ma saranno introdotti altri personaggi con diverse storie da raccontare.
Taemin, piccolo per com'è, nasconde in verità un grande amore per il suo hyung, Minho. Tuttavia, quest'ultimo non ne è al corrente e si scoprirà il perchè.
E' la mia prima fanfiction, quindi.. abbiate pietà, lol. Vi invito a leggere i capitoli che posterò di tanto in tanto. Annyeong! ^^
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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[Prima di tutto, volevo davvero scusarmi per tutto il tempo che ho impiegato per partorire 'sto capitolo. Tra impegni vari, e idee sotto zero, non sono riuscita a scriverlo e postarlo senza far passare prima un anno quasi! E me ne vergogno ;_; Spero solamente che vi piaccia, e che mi perdoniate per questo interminabile tempo. Detto ciò, buona lettura ;_; ]


10. Festa a sorpresa.

La consapevolezza d'esser diventato qualcosa di importante, lo fece momentaneamente svegliare da quello che sembrava il sogno più bello della sua vita. Tutto era nato così precocemente, stava proseguendo nel miglior modo possibile, eppur si domandava costantemente se fosse solo una fantasia, se fosse già morto e si trovasse in paradiso.
Indietreggiò psicologicamente, e si fermò di colpo a due passi dalla porta d'entrata.
Era come se per lui tutto ciò fosse più grande di sé stesso. Per la prima volta, il destino sembrava esser il fratello maggiore mai avuto, il suo complice, l'amico fidato di una vita intera, ma egli credeva che non avrebbe retto il colpo. Seppur si trovasse accanto all'anima che silenziosamente lacerò il suo cuore riempiendolo d'amore, non sarebbe stato mai abbastanza.
"Che succede Tae?" - chiese l'alto ragazzo, che intanto si fermò improvvisamente non appena vide il suo amico immobile. 
"..Nulla Minho." - rispose, ma vedendo quest'ultimo avviarsi nuovamente verso la porta, si armò di forte coraggio e prese ampi respiri prima di dir quelle parole tremanti in gola. 
"In realtà qualcosa succede." - sputò via, provocando la completa attenzione di colui che aveva davanti. 
Si udivano i calci sottili ma potenti che il cuore di Taemin dava al suo petto, facendolo sentir ancora più vivo di quel che era, e notare il chiaro sudore che via via stava prendendo vita nella sua morbida e lattea pelle.
"Io non riuscirei mai a-" - ma la confessione più dolorosa che stava uscendo dalla bocca del più giovane, fu improvvisamente fermata dalla porta apertasi di scatto. 
Il tempismo era di casa.
"Minho, finalmente! Ho visto la tua macchina arrivare poco fa. Temevo non venissi più!" - urlò d'un tratto Jinki, abbracciando amichevolmente il ragazzo. 
"N-non mi stritolare!" - rispose e sciogliendo l'abbraccio, lo sguardo dell'amico cadde sul candido Taemin. 
"Oh! Tu devi essere.." - disse, cercando qualche vocale sulla quale aggrapparsi. 
"Taemin, Lee Taemin. Ci siamo visti a scuola. Tu sei Jinki, dico bene?" 
"Taemin, ecco! Sì, sono io." - ruotò gli occhi in direzione di Minho, e continuò - "Dal tono di voce, credevo mi portassi una ragazza!" 
Quest'ultimo non notò affatto le parole quasi acide del suo amico, poichè era nuovamente concentrato sul suo dolce angelo e diventava via via inevitabile osservarlo in tutta la sua particolare bellezza. 

Mi sto davvero innamorando di Taemin? 
Dio, aiutami a trovare una risposta decente e sincera.
Mi piace, mi piace parecchio, mi piace più di parecchio. Più di Jessica. Più di qualsiasi altra persona al mondo. Oh, ma ti senti Minho? Ritorna in te.
..Cosa voleva dirmi? Non riuscirebbe mai a far cosa?


Un tumulto di emozioni viveva all'interno del suo corpo, quasi ignaro della palese verità che gli annebbiava la mente. 
"Entrate ragazzi, mancano le ultime cose e siamo pronti." - esclamò Jinki. 
Si notava l'atmosfera festiva dentro quella casa, e seppur gli invitati non fossero molti, bastavano per stare allegramente insieme. 
Taemin avanzava lentamente dietro Minho, facendo dei piccoli passi mentre con occhi pieni di stupore, osservava attentamente quel che lo circondava. 
"Oh, Minho! Sei qui!" - disse Jonghyun, abbracciando il suo amico.
Il più giovane, con aria timida accennò un sorriso per educazione. 
"Ma.. Jessica?" - chiese Jonghyun, quando notò gli occhi sgranati di Jinki, fargli cenno di tagliare discorso. 
"Ehm.. ci siamo lasciati." - sputò via, - "Voi COSA?" - replicò l'altro.
"Jonghyun non devi continuare a gonfiare palloncini per il tuo Kibum?" - intervenne d'un tratto Jinki, gettandogli uno sguardo di ghiaccio.
"LASCIATI? Non ci credo!"
"JONGHYUN!!"
"Ma come mai? Cos'è success-"
- non ebbe tempo di finire la domanda, che saltò in aria per lo scoppio di un palloncino bucato da Jinki.
"Ma che diavol- Ehi!" - urlò e continuò - "Mi hai fatto prendere un colpo! Adesso mi tocca rigonfiarne un altro." 
"Eh, te la sei cercata!" - ribattè l'amico, per poi proseguire - "Comunque, non ti sei presentato con Taemin."
La testa di quest'ultimo sbucò da dietro le spalle di Minho, il quale aveva uno sguardo perso e inespressivo.
"Ciao, piacere io mi chiamo Jonghyun." - spostandosi verso il ragazzo e porgendogli la mano. 
"Taemin, piacere mio." - replicò, stringendo la mano e mostrando un riservato sorriso.

Un silenzio inquietante rimbombava in quella stanza. Si riusciva ad udire soltanto il loro dolce respirare, il rumore dei battiti cardiaci e il deglutire a vuoto in modo nervoso. Forse, con qualche sguardo, si diedero appuntamento nell'altra stanza, dove c'era il resto degli invitati. 
"A che ora rientra Kibum?" - chiese d'un tratto Minho.
"Oggi mi ha detto che andava a trovare sua madre, ma che sarebbe tornato intorno alle venti e-" - si fermò Jonghyun, e si voltò sentendo il rumore di chiavi provenire dalla porta d'ingresso. 
"Ssh, è qui!" - sussurrò qualcuno con un filo di voce. 
Silenziosamente, tutti si avviarono al centro della stanza per far prendere un duro colpo al festeggiato. 
Intorno c'era poca luce, solo quella che riusciva a filtrare dalle finiestre, ed un odore particolare di gelso serviva da contorno per quel momento importante, ma l'oscurità di quella casa se ne andò via dopo pochi secondi, quando Kibum accese la luce e si ritrovò davanti i suoi più cari amici. 
"SORPRESAAAAAAAAAAAA!!!!" - urlarono tutti con felicità, incluso quel ragazzo che ancora nessuno conosceva bene. 
"Oh mio Dio!" - esclamò il diretto interessato che, porgendosi una mano al petto e l'altra alla bocca per stupore ed anche un po' di vergogna, iniziò a singhiozzare come un bambino dopo una caduta dalla bici. 
Jonghyun gli si fiondò addosso cui, particolari a parte, era il suo fidanzato. 
"Buon compleanno amore mio." - furono le parole che uscirono dalla sua bocca e sfiorarono delicatamente l'orecchio sinistro di Kibum, seguite da un piccolo e dolce bacio sulle sue morbide labbra, il tutto mentre lo stringeva a sé come l'unica cosa che per lui avesse valore in quelle poche mura.
Tutti trovarono normale questo suo gesto, questo modo di salutarlo o, come in quel momento, di augurargli buon compleanno; tutti, meno che Taemin.
Il fuoco gli navigava dentro, gli permetteva di vivere fortemente quell'istante seppur non suo e gli occhi avidi, non si staccavano dal suo amato. 
Per contro, quest'ultimo notò con particolare attenzione il candido bacio che si diedero i suoi amici, seguì con gli occhi ogni mossa e ciò lo portò a deglutire quella saliva che ormai era completamente azzerata. Mani che fremevano a causa di pensieri che violentemente entravano e si facevano strada nella mente di Minho; probabilmente, fotogrammi di Taemin di fronte a lui, fotogrammi di loro due circondati da un'intensa passione.

L'abbraccio con Jonghyun si sciolse lentamente, come un effetto a rallentatore e Kibum ebbe modo di salutare e ringraziare il resto degli invitati. 
"Non dovevate farlo.. dico sul serio!" - disse, stringendo forte Jinki, che replicò - "Ahn, sciocchezze! Tu sei un nostro caro amico. Adesso goditi la tua festa, mi raccomando!" 

Non si riusciva a capire bene quel che il cuore gli stava suggerendo di dire o di fare, ma in quel momento Taemin avanzò con prepotenza verso Minho, il quale si girò incautamente in quella direzione e sentì la sua mano destra riempirsi con qualcosa di piccolo, freddo ed umido, cui si poteva stringere senza mettere tanta forza in corpo. Le loro mani s'intrecciarono con la passione che gli bolliva dentro, seppur non fosse esplicita, la si riusciva a notare dai loro occhi sorridenti ed affamati reciprocamente. Era come se intorno a loro fosse scesa la notte, come se fossero sotto un lampione che li illumina ma loro distratti dall'amore, rimangono accecati dal buio e dalla finta fitta che gli vaga affianco, ignorando ogni persona, ogni parola, ogni respiro attorno. 
"Ragazzi....?" - intervenne Kibum che, avanzando, notò la stranezza negli occhi del suo amico e del biondo senza nome.
I due staccarono l'intenso sguardo che li faceva comunicare senza parole, e ancor presi o sopra le nuvole, risposero al ragazzo che cercava di capire la situazione.
"B-Buon compleanno Kibum!" - esclamò Minho, cercando senza farsi accorgere, un'espressione facciale che fosse plausibile alla frase che aveva appena detto. 
Taemin lo seguì a ruota, inchinandosi verso di lui e simulando un piccolo sorriso. 
Egli si sentiva a disagio in quella festa. Tra i tanti particolari che facevano parte della sua vita, forse il piu' rilevante e problematico per lui, era il non sapersi relazionare per bene con le persone appena conosciute, e il mostrarsi distante o antipatico. Accettò di andarci soltanto per la sua dolce metà, per tenergli ancora compagnia o magari, era proprio lui, Taemin, a non voler restare da solo. 

Non posso fare la figura del fesso, non ora.

Con uno scatto incauto, tese la mano al ragazzo che lo fissò in modo strano ma divertito. 
"Io sono Lee Taemin, un amico di Minho. E' un vero piacere conoscerti." 
"Il piacere è tutto mio,"
- continuò - "E' da molto che vi conoscete?"
Forse Dio stava esaudendo il desiderio di Minho che, preso dai mille pensieri e dubbi, voleva soltanto scappar via dalla festa per non sentirsi ancor più in imbarazzo per le occhiate che gli mandava Kibum. 
"No.. non molto." - ribattè, e per tagliar via il discorso, disse - "Comunque auguri!" - sorridendo ingenuamente. 
"Ti ringrazio, ah e.... Minho, complimenti." 
"Cosa?" - rispose lui che a quella parola, sentì la schiena velarsi da un dolore invisibile. 
"Andiamo a bere qualcosa, vi va?" - se ne usci' Kibum, il quale ignorò la domanda e continuò a guardare il candido Taemin con un sorriso curioso.

Ok, sono veramente agitato. Agitato. 
Complimenti.. ma di cosa? Che ho fatto? Ero soltanto con Taemi- 
Bingo. Taemin. I complimenti erano per lui? 
Sì, so che è carino, bello, meraviglioso, dalle soffici e provocanti labbra cui morderei dalla mattina alla sera-- Eh? No, senti Minho. E' un periodaccio, non sei gay, è solamente un.. un casino. 


Il più delle volte, riusciva a nascondere la sua presenza pur essendo lì, in carne ed ossa in mezzo a tanta gente e essere popolare non giovava, ma forse stava perdendo il controllo di se stesso, proprio quando era opportuno mantenere la calma e non sudare improvvisamente con vampate di calore annesse. Capiva che in tutto questo accartorciarsi c'entrasse Taemin, era palese, ma cio' che per lui era coperto da un telo buio come il cielo di notte, era il perchè un ragazzo gli facesse battere il cuore. 
Era in uno stato confusionale, ma pensò di lasciar perdere e riflettere in un altro momento, magari quando la festa era finita, magari discuterne con Taemin.

"Amico, tutto ok?" - gli si avvicinò Jinki, che sin da subito in lontananza lo seguiva con gli occhi.
"Si, sto bene." - replicò, mostrando un sorriso falso e grattandosi la testa.
"Dai, guarda che non siamo amici da ieri, ti conosco da una vita e so che c'è qualcosa che non va." 
Esitò un po', guardandolo fisso negli occhi pieno di vergogna per questo dubbio, sentimento che provava, ma Minho aveva bisogno di capire se fosse tutto normale o se il suo amico potesse dargli qualche consiglio, dritta. Si armò di coraggio e cercò di dirlo in tutta la chiarezza possibile a Jinki. 
"Si.. hai ragione. Vedi è che.. non so bene come spiegartelo, ma penso di provare qualcosa per Taemin." - disse d'un fiato.
"Cosa--?" - spalancando bocca e occhi, ripercorse i momenti in cui Minho stava con lui, quei pochi momenti che aveva visto. Per lui tutto era normale, ma adesso la paura, il dubbio e la voglia di chiedergli "Perchè?" si facevano strada nella sua mente. Notando l'espressione che aveva in volto, chiuse la bocca e continuò giustificandosi un po' - "Scusa, è che non me l'aspettavo" - "Già, neanche io.. intendo, non mi aspettavo di tutto questo. Cosa mi sta prendendo?" - chiese il ragazzo.
"Non saprei, come ti senti quando sei con lui?" - sospirò un po', e scartò via lo stupore per la dichiarazione.
"Mi sento bene.. e amato. Mi sento al centro dell'attenzione quando sto con lui, è come se fossi la cosa più importante ma che al tempo stesso teme."
"Dovresti parlargli, o se ti senti ancora confuso, ragionaci un po', ma non ti allontanare da lui."
- avvertì.
"Perchè me lo dici? Sei contento di questa cosa?" - disse con sopracciglia sollevate.
"No.. si, cioè non lo so Minho perchè mi freghi sempre con le domande? E' una cosa insopportabile!" - rispose accennando una risata. 
"D'accordo, gli parlerò. Forse." - e mettendo il braccio attorno al suo amico, si avviarono verso gli invitati per festeggiare e abbandonare il pensiero che lo tormentava.
Nel frattempo, Kibum stava torturando un po' il candido Taemin, tempestandolo di domande subdole per arrivare al vero sospetto che gli premeva da quando li aveva visti insieme, circondati da quell'aura infinita di amore.
"Quindi, dove vi siete conosciuti?" - chiese.
Bella domanda, e che dovrei rispondergli? Senti Taemin, qualsiasi cosa va bene, basta non risultare scemo.
"Ci siamo conosciuti per via di Jessica, la sua fid-" 
"EX! Ex fidanzata. Lo so perchè.. perchè ho delle fonti attendibili." - lo interruppe, con degli schiocchi di dita.
"Si, giusto. Voi come vi siete conosciuti?" - tagliò via con una domanda.
"Ci conosciamo dalle elementari, siamo come fratelli ormai. Ma, tornando a noi, come conoscevi Jessica?" - continuò a chiedere, e la cosa non lo faceva vergognare neanche un pò. Non gli importava di sembrava un ficcanaso, voleva arrivare alla verità.
"Ero.. eravamo migliori amici. Si, poi per vari motivi è finita, ci siamo litigati." - abbassò lo sguardo.
"Mi dispiace," - bevendo un sorso, - "Ma adesso hai dei nuovi amici!" - quasi saltò dalla gioia.
"Non sarei un pò fuoriposto? Un terzo.. anzi, quinto incomodo?" - disse, con un piccolo sorriso che gli si formò.
"Scherzi? Sei il benvenuto, gli amici di Minho sono sempre ben accetti." - replicò, con sguardo felino.

"Interrompo qualcosa?" - si avvicinò Jonghyun, abbracciando Kibum da dietro.
"No, stavamo giusto chiacchierando." 
"Si, conosci già Taemin?"
"Ci siamo presentati prima che arrivassi!"
- lo guardò, -"Ti dispiace se rubo il festeggiato per un pò?" 
"Certo che no, fai pure!"
- rispose.
Quasi invidiava tutto ciò. Kibum o Jonghyun, chi dei due si fosse dichiarato per prima, avevano trovato il coraggio di farlo e stavano insieme con una semplicità tale da renderli perfetti. Voleva approfondire l'amicizia con i due, o quanto meno con colui che, pur essendo invadente, lo divertiva.
Scosse il capo e in volto gli si disegnò un sorriso, uno di quelli veri, rari, che solo Minho vedeva. Le sue labbra rosee venivano inumidite costantemente, perchè la tensione, la voglia gli azzerava tutto quando stava insieme a lui.
Mentre rifletteva, seduto a bere un sorso di bicchiere, lo raggiunse Jinki.
"Amico, che fai tutto solo? Unisciti a noi!" - gli sorrise e il gesto colpì Taemin, che preso dalla tristezza iniziò a lasciarla nel buio, per dare spazio alla felicità o, alla distrazione. Si sentì parte di un qualcosa, un amico di vecchia data, e pur sembrando il contrario, era a suo agio.
Minho vedeva l'avanzare del ragazzo, e rimaneva ogni secondo incantato, preso da lui e dalla sua aureola invisibile, dall'attrazione che emanava. 
Stettero un bel pò insieme, tra sguardi ammalianti e gocce di sudore che scavavano le loro fronti. 
Gli invitati cominciarono ad andarsene, fino a quando restarono solo loro cinque, i più intimi, forse meno uno.
"Bene ragazzi, non so voi ma io inizio ad aver sonno e domani abbiamo anche scuola."  
"Jinki, sei il solito. Non c'è un momento che non pensi alla scuola?"
- disse Jonghyun.
"Scusa se studio per non essere bocciato!" - ribattè, e il ragazzo mise il broncio. Non sopportava essere preso in giro, anche per queste sciocchezze, ma iniziarono a ridere a crepapelle, perchè infondo si volevano bene.
"Sul serio, si è fatto tardi ragazzi." - intervenne Minho, che guardando Taemin disse, - "Noi due andiamo, ci vediamo domani."
"Uh, sii prudente!" 
- esclamò Kibum.
"....Per cosa?" 
"Emh.. con la macchina, è ovvio."
- rispose, abbassando lo sguardo.

Kibum, oh Kibum, dove diavolo vuoi andare a parare? Questo ragazzo è peggio di una donna, non gli puoi nascondere niente che si accorge del minimo dettaglio! Forse potrebbe aiutarmi a capire tutta questa confusione che sento addosso.. o forse no, meglio non alimentargli la curiosità.

I ragazzi salutarono i loro amici, nuovi amici e si avviarono verso la porta d'ingresso.
Minho aprì la portiera della macchina al biondo, cui con mani fredde e sudate, salì sopra.
Non dissero una parola per tutto il tragitto.
Era bloccato dalla sua stessa mente. Sapeva di dover chiarirsi con lui ma forse la paura gli impediva di farlo. Per contro, Taemin era immobile.
Quando s'immaginava insieme a Minho, tutto era rose e fiori, nel vero senso della parola. Certe volte gli spuntavano davanti dei brevi fotogrammi di loro due stesi su di un prato fiorito, a ridere senza motivo e guardarsi negli occhi con l'amore e la gioia del primo giorno. Ma adesso che tutto era reale, che erano veramente amici e che si vedevano ogni giorno, veniva difficile provare a fare le stesse cose che immaginava, perchè si sentiva a disagio, timido e impacciato. Schiudeva le labbra solamente per inumidirle, e deglutire nervosamente.
Arrivati a destinazione, sotto casa di Taemin, Minho spense la macchina e timidamente si girò verso di lui.
I loro sguardi s'incrociarono e più volte caddero sulle loro labbra, che fremevano per essere toccate reciprocamente.
Ad un tratto, Minho si sentì in dovere di dire almeno qualche cosa, giusto per non fare la figura dell'idiota.  
"Taemin.. volevo dirti che sono stato bene." 
"Anch'io, i tuoi amici sono simpatici." 

"Sì, ma c'è un'altra cosa che vorrei dirti." - i loro cuori erano amplificati, si sentiva il rumore dei battiti a un metro di distanza. Si udivano i pensieri che gli annebbiavano la mente ma si riusciva a percepire anche il loro amore. 
"Ti-ti ascolto."
"Prima di entrare a casa di Kibum, mi stavi dicendo una cosa, ci pensi? Sono stato con il pensiero fermo lì, per tutta la sera, e non solo. Vorrei sapere.. cosa mi stavi per dire?" - disse, con degli intervalli di secondi. 
Taemin si ricordava bene delle parole che gli stavano per uscir via, ma oltre al fatto di essere stato interrotto, subito dopo capì che non ne valeva la pena, che forse Minho neanche aveva dato peso a quelle poche parole che aveva pronunciato prima. Rimase stupito, se ne ricordava e era anche curioso di sapere il resto della frase. 

Allora gli interesso davvero?
Ma lui mi vede come "un adorabile amico", non come qualcosa in più quindi perchè dovrei rischiare? Se glielo dicessi, manderei a quel paese quel poco che sono riuscito a fare, la sua amicizia. 

Scosse il capo, sorrise e disse - "Non era niente di importante Minho" - "Dici sul serio? Mi hanno già mentito troppe persone, non vorrei che lo facessi anche te." - rispose.
"Si, dico sul serio." - e continuò - "Io adesso dovrei scendere, mia madre dorme e se si accorge che ho fatto tardi, non mi farà più uscire. Ti ringrazio per questa giornata, buonanotte." - e con la mano aprì la portiera ma si sentì stringere il braccio sinistro, e una sola parola echeggiava nell'aria.
"Aspetta."
Taemin si girò di scatto, incautamente e accadde ciò che per lui era impossibile.
Un bacio, solamente un tenero e caldo bacio del suo amato. 
Chiusero gli occhi dolcemente, e si lasciarono andare.
Avevano trattenuto a lungo questa voglia, Taemin più di tutti, ed era come viaggiare in un sogno.
Non si sbaglia quando si dice che le loro labbra s'incastravano perfettamente. Esistevano per essere unite. 
Loro esistevano per vivere insieme.
 
  
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