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Autore: Siranne    31/05/2014    1 recensioni
Dirgli un “la prossima volta andrà meglio” era come buttare una fiaccola dentro una tanica di benzina.
L’ultima cosa che voleva era essere compatito. Tanto valeva aspettare che il fuoco dell’orgoglio si affievolisse da solo.
Matt poteva anche uscire fuori dalla stanza e andare altrove, ma sentiva di dover restare lì. Era consapevole che sotto quella spessa coltre di egocentrismo, c’erano delusione e amarezza e sapeva che la sua silenziosa presenza era importante per lui.
“Altrimenti mi avrebbe già cacciato a pedate” pensò Matt sorridendo tra sé e sé.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Primo

Mello si sollevò stancamente dal letto. Si diede una lavata veloce, indossò i soliti abiti neri e scese per fare colazione.
La sala da pranzo era composta da diversi tavoli rotondi che potevano ospitare non più di cinque persone. Effettivamente quel posto non dava assolutamente l’idea di qualcosa di familiare, più che altro somigliava ad un normalissimo ristorante. Solo un po’ più triste, visto che quella stanza apparteneva ad un orfanotrofio.
 
Con gli occhi celesti cercò un tavolo libero, dopo averlo trovato si sedette e scartò la tavoletta di cioccolata, ignorando il resto dei bambini.
Solo una macchietta bianca riuscì ad attirare la sua attenzione.
Si trovava all’ultimo tavolo, seduto in una posizione innaturale. Aveva una gamba aderente al petto, mentre l’altra ciondolava senza riuscire a toccare il pavimento. Sul ginocchio faceva capolino una mano più bianca della camicia che indossava.
Il particolare più curioso era la nuvola ovattata che aveva al posto dei capelli.
Doveva essere quello nuovo.
Non gli avrebbe dato più di quattro anni, ma aveva sentito dire che ne aveva otto.
Rimase un attimo interdetto quando notò che in tutto quel candore c’erano due enormi pozzi color ossidiana che lo stavano osservando.
Come diavolo si era accorto che lo stava fissando se era di spalle?
Sostenne per qualche secondo il suo sguardo, poi decise di lasciar perdere per ritornare a concentrarsi sulla cioccolata.
 
Matt si era appoggiato al muro e, mentre aspettava che la calca si diradasse, giocava alla PSP.
Ogni volta che uscivano i risultati dei test era sempre la stessa storia.
La bacheca predisposta a mostrare la classifica veniva presa d’assalto da tutti i ragazzi della Wammy’s.
Il rosso si era sempre chiesto perché non mettessero altre bacheche sparse per l’istituto, ma si arrese a cercare una causa ad una scelta così sciocca.
Quella mattina Matt aveva deciso di recarsi lì durante la colazione sperando di trovare meno gente, ma evidentemente altre persone avevano avuto la sua stessa idea.
Quando finalmente se ne furono andati, rimise la PSP in tasca e si avvicinò alla bacheca.
Risalì con gli occhi l’elenco, fino a raggiungere il suo nome. Non si stupì di vedere il nome di Mello sopra il suo.
Da quando era giunto alla Wammy’s, un anno fa, non era mai riuscito ad intaccare il suo primato, né si sforzava particolarmente per superarlo.
Diventare il sostituto di L o meno sarebbe stato indifferente.
«Ma…»
Sgranò lievemente gli occhi vedendo il numero accanto al nome Mello: 2.
Sollevò di poco le iridi verdi.
1-Near
Fece mente locale per capire chi fosse questo Near. Nessuno dei ragazzi presenti nell’orfanotrofio poteva raggiungere il genio di Mello. Non poteva essere che il tizio nuovo.
Quello era il primo test a cui Near partecipava e aveva già superato il suo amico?
«Che strazio, sono arrivata ventiseiesima!»
Il rosso sussultò lievemente, non si era reso conto dell’arrivo di Linda.
«E tu?» chiese senza grande interesse «no, aspetta fammi indovinare, sei secondo vero?»
«No» rispose, indicando il suo nome «terzo»
Linda fissò per qualche istante la parte alta della classifica. C’era qualcosa di strano.
«Eh?! Me-mello è secondo? E chi diamine è questo Near?»
Matt si voltò per andarsene, doveva sbrigarsi se voleva fare colazione.
«Suppongo sia quello nuovo» le disse mentre si allontanava per recarsi nella sala pranzo.
 
Mello si alzò dalla tavola, sarebbe ritornato in camera e si sarebbe impegnato a risolvere il compito che Roger gli aveva affidato quel mese.
Il direttore era solito assegnare ogni mese dei ‘’giochi’’ ai ragazzi in base alle loro attitudini. Ovviamente questi giochi erano pensati per mettere in difficoltà le loro menti sopraffine e testare le loro abilità.
Nel caso di Mello, Roger si impegnava a cercare giochini che implicassero l’uso della logica e dell’intuizione.
Spesso alcuni di questi, venivano forniti direttamente da L visto che ormai l’ingegno del vecchio direttore non era più sufficiente per competere col genio del bambino di 10 anni.
Mello attraversò la stanza, guadagnandosi gli sguardi indiscreti dei presenti. Aprendo la porta si ritrovò davanti Matt.
«Dove eri finito?»
«Hai visto i risultati dei test?» disse il rosso di rimando.
«No, pensavo perfino di non andarci» sghignazzò Mello «tanto so già qual è la mia posizione»
Pensando che il colloquio fosse concluso, il biondino fece per andare via, ma l’altro lo fermò.
«Fossi in te, andrei a vedere. Credo proprio che qualcosa sia cambiato»
Mello assottigliò lo sguardo.
«Che intendi?»
«Non sono stato io ad averti superato, ma…»
Non lo fece finire di parlare, Mello era già scomparso tra i corridoi.
 
L’ultimo livello. Tra poco avrebbe conquistato il pianeta P14, dopo tanti combattimenti avrebbe avuto il degno finale per il suo eroe.
Avrebbe preferito che la sua stanza fosse un po’ più calma in quel momento così delicato, ma Mello aveva intenzione di macinare chilometri nei pochi metri di quella camera. Era circa una mezz’oretta che faceva avanti e indietro come un indemoniato. Parlargli avrebbe solo peggiorato la situazione.
Dirgli un “la prossima volta andrà meglio” era come buttare una fiaccola dentro una tanica di benzina.
L’ultima cosa che voleva era essere compatito. Tanto valeva aspettare che il fuoco dell’orgoglio si affievolisse da solo.
Matt poteva anche uscire fuori dalla stanza e andare altrove, ma sentiva di dover restare lì. Era consapevole che sotto quella spessa coltre di egocentrismo, c’erano delusione e amarezza e sapeva che la sua silenziosa presenza era importante per lui.
“Altrimenti mi avrebbe già cacciato a pedate” pensò Matt sorridendo tra sé e sé.
«Dimostrerò la mia superiorità risolvendo questo»
Dopo tanto silenzio, la forte voce si Mello si fece sentire.
«Che cos’è?» gli chiese, più per dargli corda che per reale interesse.
L’oggetto in acciaio, era composto da 6 triangoli intersecati tra loro. L’obiettivo era di dividere i triangoli.
«Anche lui avrà avuto questo compito, se lo risolvo prima, praticamente è come se riprendessi il mio primato»
Matt annuì come per augurargli buona fortuna, poi abbassò lo sguardo sul videogioco.
Mello iniziò a fissare l’oggetto e giochicchiò con le mani per qualche ora.
 
Trascorse tutta la notte a cercare di dividere quei triangoli, ma nulla sembrava funzionare.
Uscì dalla stanza per sgranchirsi le gambe, stando attento a non svegliare Matt.
Erano quasi le sei. Il personale della Wammy’s era già a lavoro, ma i ragazzi avevano la sveglia alle 7, non si stupì di non trovare nessuno in giro.
Ancora una volta il suo sguardo fu attratto da una macchietta bianca.
Era lui, Near.
Era la seconda volta che lo vedeva, eppure provava già un odio furente nei suoi confronti. Ebbe l’istinto di andare a picchiarlo, ma poi si frenò. Se avesse urlato, con quel silenzio, tutti l’avrebbero sentito e avrebbe passato guai seri.
La cosa che più lo mandò fuori di testa, fu la tranquillità con cui osservava la bacheca. Era quasi come se si aspettasse un risultato del genere, come se già sapesse che lui era il migliore.
Istintivamente accelerò il passo per avvicinarsi all’albino. L’altro sentendo il rumore felpato di passi si voltò nella sua direzione.
 
Note dell'autrice:
Salve a tutti! Questa fanfic nei miei piani iniziali doveva essere una oneshot, ma ho notato che mi stavo dilungando quindi ho deciso di tagliare. Non so quanti capitoli verranno fuori, dipende da come la mia mente perversa vorrà sviluppare la vicenda XD Come avrete potuto capire, con questa storia, vorrei dare una mia versione dalla nascita della rivalità tra Mello e Near. Spero che vi piaccia e ricordate di lasciare una recensioncina :)
Un bacio :*

 
   
 
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