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Autore: Hermione Weasley    28/12/2004    104 recensioni
Una serata, l'ennesimo litigio, una strana sfida. (versione riveduta e corretta)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10 Marzo 2008. Passavo di qua e mi son messa a spulciare il mio profilo.
72 RECENSIONI. GRAZIE MILLE, gente! Davvero!
Nonostante questa ff abbia quasi quattro anni, ricevo sempre nuovi commenti e mi fa un enorme piacere!
Volevo solo avvisarvi che la bravissima Maria sta facendo il fumetto di questa one-shot. Potete trovare le tavole attualmente disponibili sul suo LJ:

GIOCHI O NON GIOCHI?/KISS ME IF YOU DARE - Il Fumetto by Maria

E GRAZIE ANCORA!

21 Marzo 2006. Oddio, è passato più di un anno da quando ho postato questa ff. Oo. Vola il tempo proprio.
In ogni caso dopo alcune recensioni mi sono accorta che la ff era piena zeppa di errori (ero piccolaaa.. mica tanto, ok), e quindi ho corretto tutto, spero sia più scorrevole.
Un GRAZIE va alle 39 persone che mi hanno recensita! Grazie, grazie davvero!^^

Per la shot mi sono ispirata al film francese "Jeux d'enfants" tradotto in "Amami se hai coraggio", l'idea è un po' stupida ma spero che vi piaccia ugualmente!

Postata per la prima volta il 28/12/2004, doveva essera la ff natalizia che avevo promesso postando il capitolo di un'altra mia ff.

Grazie ancora!
Hermione Weasley



Giochi o non giochi?


Credo che se non la smetterà di ridere entro cinque minuti, sarò costretta a staccargli la testa a mani nude!
Possibile che Ronald Weasley non riesca a stare un attimo zitto??
Voglio dire solo un attimo! Non credo di chiedere poi tanto.
Sono lì tutti e due, i miei migliori amici, che si sganasciano dalla risate, sembrano due bambini di tre anni. O forse lo sono.
Magari mi sono distratta e qualcuno li ha sostituiti con due poppanti formato adolescente.
Chiudo gli occhi facendo un bel respiro.
Fra poco scoppio, me lo sento.
Completamente distesi sul divano davanti al fuoco nella Sala Comune del Grifondoro deserta. Sono tutti a casa per le feste, tranne noi, come sempre. Sarei dovuta andare a sciare con i miei genitori in Austria, ma non me la sono sentita di lasciare Harry da solo.
Dico Harry perchè lui è l'unico che abbia anche un minimo di compassione da parte mia.
Ron non fa altro che ridere, ridere, ridere....mi stanca!
Non lo sopporto più!
Insomma lo so che l'ottimismo è il profumo della vita, ma è ben risaputo che troppo profumo nausea...
Ecco è proprio questo l'effetto che mi fanno le sue risate: mi nauseano.
Loro si divertono, ridono, anche un po' forzatamente aggiungerei, e io sono qua come una deficente incapace di comprendere le loro battute che non hanno né capo né coda tentando di leggere questo maledettissimo libro d'Incantesimi. Non faccio che scorrere le prime dieci righe della pagina, arrivare all'undicesima e non ricordarmi nemmeno lontanamente quello che ho letto. Insomma se stessero un po' zitti capirei, ma in queste circostanze proprio non ci riesco.
Alzo lo sguardo verso Ron, ha le lacrime agli occhi e le guance rosse come due pomodori.
Si siede più compostamente, poggiando i gomiti sulle ginocchia e passandosi le mani tra i capelli rossi arruffati.
Harry si abbandona sullo schienale, anche lui esausto dal troppo ridere, gli occhiali leggermente storti sul naso, gli occhi verdi che si riposano sotto le palpebre.
E' proprio in questo momento che Ron alza lo sguardo verso di me.
Ricambio alzando un sopracciglio, con una pura espressione di disappunto dipinta sul volto.
Dopotutto, mi capirete che non si può passare un intero quarto d'ora ridendo dei brufoli di Justin Finch-Fletchley, a volte sono proprio delle carogne, Ron specialmente.
-Bè? Che c'è?-
Mi chiede mentre la sua espressione muta poco a poco, fino a che il sorriso non sparisce dalla sua faccia.
-Mi stavo chiedendo quando avreste smesso-
Rispondo secca.
-Bè, hai qualche problema se voglio ridere?-
-Si, ne ho se non riesco a capire un bel nulla di quello che leggo- Dico alzando leggermente il tono della mia voce.
Harry riapre gli occhi e alza la testa, ci guarda preoccupato, dopotutto è così che iniziano tutti i nostri litigi.
-Non è colpa mia se la Signorina non sa far altro che leggere libri di Incantesimi che impareremo solo al settimo anno!-
-Non credo che ci sia niente di male ad avvantaggiarsi-
-No, ad avvantaggiarsi una volta no, ma tu lo fai in continuazione!-
-Senti chi parla, quello i cui discorsi si limitano al Quidditch, scacchi e brufoli dello sfortunato Tassorosso di turno-
-Ma che c'entra?-
-C'entra, Ron, sei davvero troppo prevedibile, non cambi mai di una virgola, mai-
Si alza e incrocia le braccia, con una specie di espressione incredula sulla faccia.
-Che coraggio hai di dire certe cose? Credi di essere così varia nei tuoi atteggiamenti?-
Mi limito a guardarlo, sarebbe stato meglio se avessi riflettuto prima di parlare.
-Bè...-
-Anche tu sei prevedibile, anzi prevedibilissima, mai qualche sgarro alle regole...-
-Che cosa??-
-Bè tranne quando siamo in evidenti situazioni di pericolo!-
-Ma che c'è di male a non trasgredire le regole?-
-Bè le regole sono fatte per non essere rispettate-
-Che interessante filosofia di vita, Ronald Weasley-
-Meglio della tua che si può tranquillamente riassumere nelle quattro S, vale a dire Studio, Studio, Studio e ancora Studio-
-Anche tu sei noioso cosa credi?-
-Ragazzi state calmi non credo che....- Harry si intromette.
-STA' ZITTO- rispondiamo all'unisono io e Ron.
Adesso anche io sono in piedi, Ron mi sovrasta completamente con il suo metro e ottantacinque di altezza.
Sento i capelli cadermi davanti agli occhi.
Con un gesto convulso li riporto febbrilmente dietro le orecchie.
-La verità è che tu non sai fare qualcosa che le regole proibiscano- riprende lui.
-Io posso trasgredire le regole quando mi pare e piace-
Ecco non avrei dovuto dirlo, ora sono davvero in guai grossi.
Ron scoppia in una risata, voltandosi verso Harry cercando il suo appoggio, ma che si limita ad una leggera alzata di spalle accompagnata da una vago gesto della mano, che si può tranquillamente tradurre con un "Sono affari vostri".
Ron torna a voltarsi verso di me, leggermente dispiaciuto dalla mancanza di aiuto da parte di Harry.
-Ok Miss Perfettini, provami che non sei prevedibile- mi dice sorridendo.
-Io non devo provare nulla a nessuno- dico portandomi le mani sui fianchi.
Ron ride un'altra volta.
-Hai paura- mi dice guardandomi negli occhi.
Faccio una smorfia. Ma chi diamine si crede di essere?
-Io paura? Tsk..spero che tu stia scherzando, tu non mi fai paura-
Sento il buonsenso abbandonarmi. Adesso sono davvero in guai seri, come faccio? Dio solo sa che cosa si mette in testa questo scalmanato Weasley.
-Allora provami che non sei prevedibile-
Alzo gli occhi al cielo. Vuoi la guerra Weasley? E guerra sia.
-Ok va bene, dimmi che devo fare- gli rispondo con aria di sfida.
Un po' spiazzato dal mio mettermi in gioco, Ron rimane in silenzio. E' solo dopo qualche secondo di pausa che mi rendo conto che i suoi occhi stanno fissando avidamente il mio libro, per poi spostarsi e posarsi sulla finestra che dà sul parco.
Guardo prima lui e poi la finestra. Si volta verso di me con un gran sorriso vittorioso sulla faccia.
No, non può chiedermi una cosa del genere, Dio fa che non mi chieda di...
-Getta il libro dalla finestra-
Le sue parole mi rimbombano nelle orecchie. Cerco l'aiuto di Harry con lo sguardo, ma invano: il fellone se l'è svignata non appena ha potuto. E non lo biasimo.
Non posso gettare il libro dalla finestra, insomma è un libro e...
D'altra parte non posso nemmeno darla vinta a questo manigoldo. Dai Herm, basta farsi un po' di coraggio.
-Giochi o non giochi?-
Ron mi fissa con le braccia incrociate e un sorriso strafottente sulle labbra.
-Gioco- dico decisa. Mi sento davvero ridicola.
Afferro la bacchetta dalla tasca dei jeans che indosso e con un Wingardium Leviosa, appenna sussurrato faccio levitare il volume fino alla finestra. Apro i vetri e con grande disgusto lascio cadere il libro nel vuoto. Si sente un tonfo sommesso quando la copertina di cuoio tocca terra. Fortunatamente il libro è mio e non della bibilioteca, Madama Pince mi avrebbe crocifissa o che so io. Spero solo che non si sia rotto.
Sbuffo voltandomi di nuovo verso Ron.
-Contento?- dico sventolando le mani in aria.
Lui non risponde sembra che qualcuno gli abbia tirato uno schiaffo.
Ma voglio infierire, dopotutto è colpa sua se siamo in questa situazione, no?
Osservo tutto ciò che si trova nella stanza, per trovare qualcosa di veramente cattivo da fargli fare. Mi piace fare la sadica a volte.
Un gran sorriso appare sulle mie labbra, non appena mi cade lo sguardo sulle tanto amate riviste di Quidditch di Ron.
Lo fisso per l'ennesima volta.
-Getta una di quelle riviste nel fuoco- dico con un ghigno malevolo.
-Che cosa!? Non vorrai sul serio...-
Ma le sue proteste sono soffocate dalle mie parole.
-Giochi o non giochi?-
Mi scruta con sguardo assassino.
-Gioco- risponde a denti stretti, afferrando la prima rivista della pila che si trova sul tappeto e gettandola senza pensarci troppo nel fuoco. Immaginavo che l'avrebbe fatto. Non avevo dubbi a dir la verità.
-Per quanto deve ancora continuare questa farsa, Ron?-
-Bella scusa, solo perchè adesso tocca me-
Sbuffo.
O Santo Merlino aiutami!
-Vediamo- Si porta una mano al mento e comincia a battersi un dito sulla guancia, è a dir poco ridicolo.
-Va' in cucina e ordina ad un elfo domestico di darti un po' di torta al cioccolato-
-No!-
-Ah ah, allora ti arrendi così facilmente? Giochi o non giochi?-
Ovviamente non posso arrendermi, non ora.
Spero solo che gli affiliati del C.R.E.P.A. non vengano a sapere di questa cosa.
-Gioco, gioco- rispondo disperata.
Esco dal buco del ritratto a passo svelto. Ron mi segue trotterellando. Sono le sette più o meno, tutti gli studenti rimasti a scuola sono a zonzo per il castello. Scendiamo le scale e in men che non si dica arriviamo alle cucine. Entriamo nelle stanze pullulanti di Elfi Domestici, riconosco subito Dobby che sta finendo di rigovernare, mi saluta con un cenno della testa.
Mi avvicino al primo elfo che capita.
-Sii cattiva- sento Ron che mi sussurra nell'orecchio. Il suo respiro è caldo sul mio collo. Arrossico prima ancora di accorgermene.
-Tu!- dico indicando il poveretto. Che Dio mi fulmini in questo istante. -Dammi un pezzo di torta al cioccolato, subito!-
La voce è un po' troppo alta, l'esserino corre nella stanza adiacente facendo subito ritorno da noi, con una torta alla panna di forma circolare.
-La cioccolata è finita, Signora. Unky spera che va bene lo stesso-
-Certo- rispondo sorridendo. -Buonanotte-
Tenendo il vassoio ben alto davanti a me usciamo dalle cucine. Ron sembra leggermente deluso.
-Allora Ronald, adesso tu trovi Millicent Bullstrode e gli spiaccichi questa torta in faccia- dico con espressione sadica.
-Che cosa? Ma l'hai vista quella? E' un armadio!-
-Lo so. Insomma, giochi o non giochi?-
Afferra la torta e prima che possa dire qualcos'altro, scompare. Il suo Gioco tuttavia non esita a giungermi alle orecchie non appena svolta l'angolo.
Cavoli è altissimo. Scaccio il pensiero dalla testa, facendo un vago cenno con la mano. Comincio a camminare in direzione della Sala Grande, suppongo che Ron sia andato lì.
La cena è appena finita e di solito Millicent si trattiene fino a tardi.
Svolto l'angolo, quando qualcuno mi viene addosso. Cadiamo a terra entrambi. Non stento a riconoscere lo stemma dei Cannoni di Chudley sulla maglietta arancione.
-Ron!- dico stupita.
-Muoviti!-
Mi prende per mano e mi trascina in una folle corsa.
-Ehi, ma che fai?- gli chiedo trafelata.
-La Bullstrode mi insegue-
-Che cosa?-
-Sta' zitta e corri-
Sento un urlo alle nostre spalle, mi volto curiosa e il panorama non è dei migliori.
Una specie di Troll, con la faccia completamente bianca ci rincorre. Mi ci vuole solo un attimo a capire che quella è la Bullstrode.
-Oh Merlino!- dico aumentando il ritmo della corsa.
Solo ora mi rendo conto della mano di Ron stretta nella mia. Avvampo un'altra volta. Odio quando succede...
Svoltiamo bruscamente in un angolo. Millicent non se ne rende conto e tira a dritto.
Siamo salvi, per ora.
Mi volto verso Ron che ha il fiatone. Tento di riprendere a respirare normalmente.
-Tu sei pazzo- sussurro col fiatone.
-Ehi, me l'hai detto tu di farlo-
-E da quando fai quello che ti dico io?-
Non mi risponde, si limita a mollare, sgranando gli occhi, la mia mano.
Mi siedo sul pavimento di pietra, appoggiando la schiena alla parete.
-Adesso vai in Sala Grande e fai una dichiarazione d'amore a Goyle-
Sgrano gli occhi. Non può farmi questo. Non può.
Accidenti a me e a quando mi sono immischiata in questa specie di gioco.
Accidenti, accidenti, accidenti! Non dovevo.
Ma ormai ci sono dentro.
-Gioco- dico arrabbiata alzandomi e tornando nella direzione dalla quale siamo venuti.
Entro sparata in Sala Grande. Tiger e Goyle sono lì che si stanno abbuffando di torrone, pasticcini e succo di zucca.
Fortunatamente Malfoy non c'è. Ringrazio la mia buona stella per questo.
Faccio un bel respiro. Tanto sono talmente stupidi che si dimenticheranno di tutto entro un'ora. Non credo che il loro neurone in comune, possa ricevere una batosta del genere.
Mi ritrovo davanti a loro.
-Goyle, non te l'ho mai detto ma...-
Il gorilla alza la testa verso di me. Ha la cioccolata spalmata fin sopra il naso. E' disgustoso.
Mi guarda con quegli occhietti vuoti e inespressivi.
-Io ti amo Gregory- dico con fare apocalittico.
Chiudo gli occhi, aspettando una reazione.
Ma non sono affatto preparata a quello che sta per succedere: sento le enormi braccia del Serpeverde cingermi le spalle.
E degli strani singhiozzi...ma sta piangendo! Che schifo.
-Anch'io ti amo!- mi dice stringendomi ancora di più.
-Ok, senti devo andare, mi dispiace sul serio-
Oddio ma non mi molla! Ma dov'è Ron quando serve??
Comincio a scalciare, ma non serve a nulla. Dio santo!
Finchè all'improvviso il nostro caro Gregory si accascia sulla sedia. Finalmente tocco terra. Mi volto verso l'uscita e vedo Ron che mi fissa con la bacchetta in mano, lo raggiungo.
-A quando il matrimonio?- mi chiede con un ghigno.
Gli tiro uno schiaffo sulla spalla.
-Sta' zitto una buona volta-
-Ehi!-
-Tocca di nuovo a me- dico sovrappensiero.
E ricominciamo a sfidarci. Dopo un'ora buona durante la quale, io ho rubato uno spioscopio dall'ufficio di Gazza, Ron ha fatto lo sgambetto a Piton, io ho lasciato una lettera d'amore alla McGrannit firmata da Pix e sempre Ron ha baciato Justin sulla guancia, siamo mezzi morti nella Sala d'Ingresso.
Sono esausta non ce la faccio più.
Ron si sta osservando l'occhio nero che Justin gli ha fatto davanti a cotal effusione d'amore e io mi sto medicando il graffio che quel maledettissimo gatto di Gazza mi ha fatto nel suo ufficio.
Mi alzo in piedi.
-Credo che potremmo anche smettere- dico.
-No, assolutamente no! Guarda che occhio nero! Ora me la paghi-
-E dai Ron!-
-E dai un fico secco-
-Come sei permaloso, tanto hai visto: nessuno dei due ha vinto. Possiamo anche smettere.-
Lui sembra pensieroso. Poi mi guarda strano.
-Facciamo così, l'ultima te la cedo, se lo faccio vinco io se non lo faccio vinci tu-
-No Ron...-
-Forza su, che ti costa? Spara!-
Lo fisso con le braccia incrociate. Ho bisogno di proporgli qualcosa che non farebbe mai, qualcosa che non abbia il coraggio di fare.
E all'improvviso ... un lampo di genio!
E' pericoloso lo so, ma non ho altra scelta, è l'unico modo che ho per mettere fine a questo scempio di forze e dignità. Spero solo di conoscerlo abbastanza per prevedere il suo rifiuto.
Studio ogni lineamento del suo viso.
Forza Herm, dillo! Prima lo dici e prima tutto questa cosa avrà fine. In effetti non vedo proprio l'ora che finisca!
-Baciami- sussurro.
Lo vedo sbiancare.
-C..cosa?-
-Ho detto "Baciami"- ripeto stizzita.
-Ma...ma....-
-Giochi o non giochi?-
Lui non mi risponde. Io inizio a mordermi il labbro con foga. Ma non posso fare a meno di esultare, ho vinto!
-Bene, siamo lieti di informarvi che Hermione Jane Granger ha appena vinto e messo fine a questa ridicola commedia!-
Applaudo sommessamente e comincio a camminare verso la Torre. In questo momento ho solo voglia di dormire.
-Andiamo Ron e per favore ricorda ad Harry che...-
-Gioco-
Mi volto con gli occhi sgranati.
-Scusa, cosa hai detto?- chiedo sconvolta.
-Gioco- mi ripete avvicinandosi, non sorride più.
-Che cosa?-
-Gioco-
-Si ho capito che giochi, ma non avrai realmente intenzione di ba...baciarmi?- sento il cuore andare a mille. Ma perchè sono così stupida?! Mi maledico.
-Non ho intenzione di arrendermi- mi dice facendosi sempre più vicino.
Mi afferra la mano con la sua, mette l'altra sulla mia guancia. Ha delle mani così grandi.
I suoi occhi sono incatenati ai miei. E' tutta colpa mia.
Sento il respiro caldo sul mio naso.
-Ron ti prego...-
-Un Weasley non si arrende mai-
Ma prima che possa dire qualcos'altro, sento le sue labbra appoggiarsi sulle mie. Il mio cervello perde qualsiasi capacità intellettiva, mi si annebbia la vista, e prima che me ne possa rendere conto sto ricambiando al bacio.
Con più fervore di quanto mi potessi immaginare.
Le sue labbra sanno di panna e cioccolata. Gli cingo il collo con le braccia e lo avvicino ancora di più. Ed è Ron ad approfondire il bacio, con quella dolcezza che solo lui può avere.
Rimaniamo in questa posizione per almeno cinque minuti, fino a che non si scosta. Riapre gli occhi e mi fissa. Ha delle iridi così belle, quel blu cobalto.
Apro bocca per dire qualcosa, ma qualcuno ci interrompe.
-Stupido Babbanofilo vieni qua!-
Millicent Bullstrode con la faccia ancora imbiancata ci fissa furente dalle scale. Vorrei dire qualcosa, ma al suo fianco compare Goyle.
Qui si mette male.
-Ti amo!- mi grida da lontano.
-Sta' zitto- gli intima la Bulstrode.
Sento la presa della mano di Ron sulla mia aumentare. I due Serpeverde stanno ancora discutendo. O per meglio dire la "ragazza" sta sgridando Goyle.
Ron si volta un attimo verso di me.
-Comincia a correre-
Annuisco incapace di rimanere seria.
-Giochi o non giochi?- mi fa.
Guardo in direzione di Goyle e Millicent, ci stanno letteralmente venendo addosso.
-Gioco-

***

  
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