Primo giorno di scuola in una nuova città. Ho cambiato città già quattro volte per problemi famigliari, e ora dovrò farmi nuovi amici. non che mi non mi dispiaccia aver abbandonato quelli vecchi, ma sono talmente abituata a lasciarli che ormai quando devo salutarli prima del trasferimento, forzo le lacrime per far vedere loro che mi dispiace. Patetico. Mi vesto, mi trucco, pettino i miei lunghi capelli neri e scendo le scale con lo zaino nero in spalla -ciao mamma-. non ricevo alcuna risposta. Mia madre non é sempre stata fredda nei miei confronti, é dalla prima volta che ci siamo trasferiti che fa cosí. 7.45 sono in anticipo, il cortile della scuola é molto grande, ma la gente é raggruppata sotto un albero. Mi fissano tutti. Una ragazza bionda si dirige verso di me, mi ci vuole un'istante per capire che lei é il capo delle ochette che si credono "in" che portano vestiti da 300 dollari.-ciao, io sono Velia- Mi guarda con i suoi occhioni da cerbiatto innocente- io Beatrice- non voglio sembrare scortese quindi mi limito a risponderle senza aggiungere altro.-com'é bella la tua felpa- guardo la mia felpa, larga nera con scritto infinity poi guardo la sua: è rosa attillata e piena di fiori. incredibile in un solo oggetto é riuscita a racchiudere le 3 cose che odio di più, mi stupisce. Velia mi guarda come se volesse che io dicessi che la sua felpa é favolosa, ma riceve un'altra risposta- La tua é orribile- così si volta arrabbiata e torna dalle sue migliori amiche che conosce da si e no 10 minuti. Ringrazio di non essere come loro. Detesto gli umani.