Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Prue786    05/08/2008    0 recensioni
Sulla scia di “ Una luce e…” una fanfiction uscita fuori davvero a causa di un sogno: il lillipuziano, il bomber... e l'altra
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Kojiro Hyuga/Mark, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IL LILLIPUZIANO (parte terza)

 

Mi appoggio con un sospiro alla macchina di Price e incrocio le braccia al petto.

“E questo è tutto!” Sussurra Jenny con aria rassegnata abbassando la testa, mentre Philip, in piedi sul tetto dell'auto, la fissa con aria sconsolata.

“Secondo voi sarà stato il troppo allenamento a far ammattire Mark?” Chiedo con una smorfia.

“È una cosa assurda!” Patty continua a camminare avanti e indietro con un’     espressione incredula dipinta sul volto: “Eppure è quello che è successo!”

Philip si siede sul tetto della macchina e sbuffa rumorosamente: “Questa situazione comincia a darmi sui nervi… Eh… ma quando sarà tutto finito cambierò i connotati a quel Lenders…”

“Philip, smettila, ci manca solo che vi prendiate a pugni!” Jenny scuote il capo e lancia un’occhiata indignata al ragazzo.

"Ma non può essere, non posso credere che Mark..." Comincia Holly inarcando le sopracciglia.

"E invece devi crederci... e vuoi sapere perché? Perché è un babbuino, ovvio!” Ribatte Benji con aria annoiata, anche lui sul tetto dell'auto.

Hutton guarda il ragazzo e si volta verso Baker che alza le spalle: "Sembra impossibile che abbia potuto fare una cosa del genere ai suoi compagni di squadra!" Tom mette le mani sui fianchi e sposta lo sguardo su un punto indefinito.

"Però dovete ammettere che i rapporti fra lui e Benji non sono stati sempre idilliaci e anche con Philip ha avuto diversi battibecchi!" Esclamo spalancando gli occhi.

Jenny alle mie parole si volta e mi lancia un'occhiata.

“Ma dai! Anch'io all'inizio non potevo soffrire Oliver, ma non mi sono mai sognato di ridurlo alle dimensioni di un telefono cellulare… e poi, allora, Rob che centra? È assurdo!” Esclama Price sbuffando.

Mi giro a guardarlo: “Secondo me Mark non voleva colpirlo!”

“Cosa?” Domanda Patty .

“Beh...” Le lancio un'occhiata: “È  stato lui a buttarsi su Benji per evitare che venisse colpito!”

“E invece si sono rimpiccioliti tutti e tue!" Sussurra Jenny accigliandosi.

Annuisco e torno a guardare  i tre mini giocatori.

“Io, invece, mi domando, più che altro, con che diavoleria ha combinato tutto questo macello! Ne ho viste tante nella mia vita, ma una macchina del genere non credo sia stata ancora inventata!” Baker sospira e prende a camminare.

“Avete detto che aveva una forma inusuale!” Holly si avvicina all'auto e mette una mano sul tetto guardando i compagni.

Faccio spallucce: “Sì, beh, non sembrava né una pistola, né un fucile... più che altro dava l'idea di un giocattolo... tutta colorata di giallo!” Alzo di nuovo le spalle: “Non ho mai visto una cosa del genere!”

“Allora cosa facciamo?” Chiede Patty guardando uno per uno i presenti.

“Non abbiamo nulla in mano... neanche una traccia o che so io, siamo ad un punto morto!” Baker scuote mestamente la testa e si sente Price sbuffare rumorosamente.

“Inoltre non siamo in Giappone e non abbiamo nessuna idea di dove possano essersi nascosti Mark ed Ed... sempre che non si siano persi, il che è decisamente probabile dal momento che non hanno idea di dove si trovino!” Dico tutto d'un fiato tirando poi un lungo respiro.

“Warner...” Sussurra Benji con aria assorta.

“E allora volete aspettare qui finché la soluzione non vi piova dal cielo?” Chiede Jenny con tono duro.

 Patty si volta a guardarla e per qualche secondo nessuno parla.

“Vedrete che prima o poi Mark si farà vivo!” Esclama all'improvviso Rob: “Non può lasciarci così per sempre, siamo suoi amici, no?”

“Già!” Esclamo con aria tetra.

“Comunque dobbiamo fare qualcosa! Non può andarsene in giro a miniaturizzare i compagni di squadra senza un motivo apparente!” Sbotta Baker incrociando le braccia al petto.

Holly lo fissa un tantino sorpreso: “Sì, hai ragione, ma come vedi siamo ad un punto morto!”  

Stringo le labbra di fronte alla cruda verità di quell'affermazione e mi allontano di qualche passo dall'auto inarcando un sopracciglio nel vedere un ragazzo che punta dritto verso di noi con passo spedito: “Anthony?" Mi chiedo un po’ sorpresa.

Il giovane si ferma a qualche metro da me si mi guarda incerto per poi avvicinarsi.

“Hanno chiamato dalla polizia!” Esclama mostrandomi il cellulare: “Sono riusciti a trovare la macchina e ora posso andare a riprenderla!”

Annuisco in silenzio prima di esclamare: “Perfetto! Così ora non dovrai più preoccuparti!”  

Anthony alza le spalle: “Sì, è vero!”

Mi giro a guardare Patty che mi lancia un’occhiata confusa. Apro la bocca per dirle qualcosa, ma il mio amico esclama: “Se non è troppo disturbo, avrei bisogno di un passaggio.”

“Mi volto di scatto e rimango a fissarlo per qualche secondo: “Ehm… a… aspetta un attimo!” Balbetto facendo qualche passo indietro prima di girarmi.

“Accidenti!”

“Che c’è? È successo qualcosa?” Chiede Patty poco convinta.

“Ancora quel tipo!” Esclama Benji mettendosi in piedi per guardare meglio.

“La polizia ha trovato la macchina con la quale sono fuggiti Mark e Ed!”

“Cosa?”

Annuisco solamente e lancio un’occhiata ad Anthony che sta aspettando poco lontano: “Ora che facciamo?” Chiedo guardando gli altri.

“Beh, non penso che l’abbiano trovata con loro due dentro!” Borbotta Philip con aria annoiata.

“Però ora sono a piedi!”

L’attenzione ricade su Hutton che alza le spalle: “Sempre che non abbiano chiamato un taxi o preso un’altra macchina!” Aggiunge subito.

“Escludo il taxi!” Dico scuotendo la testa: “E per la macchina… beh, quella di Anthony aveva le chiavi all’interno quando l’hanno presa!”

“Quindi siamo a cavallo!” Esclama Denton facendo un salto.

“Sembrerebbe di sì…” Baker inarca un sopracciglio e lancia un’occhiata al ragazzo moro poco più in là: “Ma che sta aspettando?”

“Ah, giusto, dimenticavo!” Mi massaggio dietro la nuca: “Vorrebbe un passaggio fino alla centrale!”

“Potremmo vedere se la polizia ne sa di più!” Dice Patty con aria pensierosa: “Tanto, anche rimanendo qui, non risolveremo nulla!”

“Io ci sto!” Esclama Jenny con fare deciso: “Non abbiamo nulla da perdere!” La giovane guarda il suo ragazzo sull’auto e Philip annuisce: “Sì, sono d’accordo anch’io!”

“Quindi è deciso?” Domanda Hutton.

“Credo proprio di sì!” Baker muove qualche passo in direzione dell’auto verde.

Mi guardo intorno e lancio un’occhiata al ragazzo ancora in attesa indicandolo con un gesto della testa: “Sarà meglio che non salga nella stessa macchina con Benji, Rob e Philip… non vorrei traumatizzarlo!” Esclamo con un sorriso.

“Sì, certo!”

I ragazzi annuiscono e Jenny prende i tre giovani sull’auto.

“Prendo la tua auto, Price!” Non riesco a non sorridere mentre il giovane guarda il veicolo con aria allarmata.

“Perché?”

Faccio spallucce: “Qualcuno dovrà pur portarvi fino alla centrale, o sbaglio?”

Apro la portiera per poi richiuderla: “Mi stavo dimenticando la cosa più importante!” Penso scuotendo la testa, mentre gli altri cominciano a dirigersi verso l’altra auto ad eccezione di Patty, che si accomoda sul sedile anteriore di quella di Benji, e avvicinandomi ad Anthony.

“Allora?” Chiede il ragazzo con aria impaziente.

“Non c’è problema, possiamo andare!”

“Alleluia!” Esclama l’altro aprendo le braccia e precedendomi in direzione del’auto: “Pensavo non vi decideste più! Sembravate una giuria in attesa di decidere il verdetto! Non dovevate condannare nessuno, solo darmi un passaggio!” Anthony si ferma con la mano sulla portiera e mi fissa con aria imbronciata: “O non sono degno di ricevere tale dono?”

Lo guardo sbattendo le palpebre, perplessa, e mi limito a sorridere con aria innocente: “Andiamo!”

 

*  *  *

Sono trascorsi ormai più di venti minuti da quando Anthony è entrato in una delle stanze della centrale, e ancora non accenna ad uscirne.

Sbuffo e mi muovo sulla sedia: “Ma che stanno combinando?”

“Staranno facendo degli accertamenti!” Esclama Patty seduta vicino a me.

È l’unica che è scesa; gli altri sono rimasti ad aspettare in macchina il nostro ritorno.

“Hm? Per assicurarsi che sia davvero il proprietario?”

“Sì, credo di sì!” La giovane sospira e fissa il vuoto.

“Che cè?” Chiedo con un mezzo sorriso: “Ti stai annoiando anche tu?”

“No, è solo che… ecco, mi sembra ancora tutto così assurdo!” La giovane scuote la testa: “Tutta questa situazione: i ragazzi in quelle condizioni, Ed e Mark che fanno i fuggiaschi… non è normale!”

Annuisco in silenzio e guardo il pavimento.

“E poi non capisco come, Ed Warner, possa aiutare Mark in una storia del genere!”

Mi giro di scatto verso la ragazza e la fisso con aria curiosa.

“Cioè, come avrà fatto a convincerlo?”

“Devi ammettere, però, che anche solo credere ad una cosa del genere…”

Patty alza le mani: “Va bene, ho capito, tutta la faccenda ha del surreale, però…”

“Non credi che Lenders sarebbe stato il primo a ridere in faccia a chiunque gli avesse offerto in… regalo quella cosa ch usa come arma?” Domando con una smorfia.

“Tu credi che gliel’ abbia data qualcuno? In effetti è la cosa più sensata… non avrebbe certo potuto prendere quell’affare in un mercatino delle pulci!” Gatsby stringe gli occhi e rimane in silenzio per qualche secondo prima di sbottare: “Ok, diamo per scontato che qualcuno abbia dato quell’oggetto a Mark!”

“E sia riuscito a convincerlo che non è un giocattolo!” Aggiungo con un sussurro.

“Esatto! E a questo punto dobbiamo dare per scontato anche il fatto che Lenders sia impazzito perché non è normale che conci in quel modo i compagni di squadra, ti pare?” Patty si volta con aria indignata e continua: “Gli sarebbe stato difficile fare tutto da solo ed ha cercato aiuto… mi sembra quasi normale che abbia chiamato Ed…” Scuote la testa: “Mi rifiuto di ragionare ancora su questa storia! È completamente senza logica, punto!” Gatsby incrocia le braccia a rimane in silenzio.

“L’unica cosa certa è che siete stati catapultati qui all’improvviso senza volerlo e senza nessun avviso… di nessun genere!” Guardo una porta che si apre e intravedo Anthony.

“Siamo sicuri che non stiamo dormendo?” Chiede Patty con poca convinzione.

Sorrido leggermente e mi alzo quando il mio amico mette un piede fuori dalla stanza: “Forse sarebbe la spiegazione più plausibile!”

Il ragazzo si volta e ci fa segno con la mano prima di avvicinarsi mostrando con aria soddisfatta le chiavi che ha in mano.

“Bene, ora la smetterai di piagnucolare!” Bisbiglio con un sorriso.

“Guarda ch è anche colpa tua… se non ti fossi dimenticata la borsa…” Comincia mentre usciamo dall’edificio.

“Sì, sì, ho capito, è colpa mia!” Borbotto distrattamente guardando la strada. Mi blocco all’improvviso e afferro Anthony per la maglia: “Ehi! Ti sei ricordato di chiedere dove l’avessero trovata?”

“Non ce n’è stato bisogno!” Alza le spalle e aumenta il passo.

“Bene, e allora dov’era?”

“Non te lo dico!” Risponde semplicemente l’altro.

Apro la bocca per poi richiuderla. Lancio un’occhiata a Patty che chiede: “Perché, scusa?”

Anthony si ferma e ci guarda: “A cosa vi serve saperlo?”

“Ma… niente, solo curiosità!” Cerco di sorridere con aria convincente, ma l’altro non sembra voler mollare.

“Allora se è così non c’è bisogno che vi dica nulla!”
Respiro a fondo e cerco di farmi venire in mente qualcosa: non me lo ricordavo così rompiscatole e la cosa riesce ad irritarmi.

“Ascolta… ehm… Anthony!” Patty fa un passo verso il ragazzo: “Perché non ci dici quello che vogliamo sapere e la finiamo qua? O vuoi costringermi a diventare violenta?”

Sgrano gli occhi e fisso Gatsby, ma Anthony non sembra impressionato da quelle parole. Inarca un sopraciglio e sta per dire qualcosa quando si sente urlare: “Avete fatto?”

Ci giriamo contemporaneamente tutti e tre e vediamo Holly fuori dall’auto che si avvicina lentamente.

“Che strano…” Sussurra Anthony: “Anche lui ha un’aria familiare.”

Sposto automaticamente gli occhi a terra.

“Stiamo cercando di farci dire dove hanno trovato l’auto!” Sbuffa Patty.

“Perfetto, allora abbiamo una traccia, diciamo!”

“Traccia? Traccia per cosa?” Anthony ci guarda con aria confusa.

“Ehm… no, ecco…” Guardo gli altri due giovani in cerca di aiuto, ma inutilmente.

“Già prima ho avuto qualche dubbio… non è che conoscete chi mi ha rubato la macchina e ora lo state cercando?”

Sobbalzo senza volerlo a quella domanda e deglutisco.

“Sì, è così, ma non sappiamo perché l’abbiano fatto!” Esclama Hutton con aria seria: “È per questo che dobbiamo trovarli!”

“Ah, sono più persone?”
Holly annuisce: “Sono due nostri amici!”

Anthony mi fissa con un sorriso tirato come a sfidarmi a inventare un’altra scusa.

“Adesso che sai tutto ci dici, per favore, dov’è il posto?” Domanda Patty esasperata.

Anthony sospira e annuisce.

 

*  *  *

“Non capisco come sia riuscito Holly a convincerlo con due singole frasi!” Borbotto tra me mentre sono al volante dell’auto.

“Forse il tuo amico voleva solo sapere la verità e quello che ha sentito gli è bastato!” Patricia guarda con una certa apprensione fuori dal finestrino.

“Eccoci!” Esclamo vedendo una piazzola di sosta al lato della carreggiata. Metto la freccia e dopo qualche metro mi fermo spegnendo l’auto.

“Sicura che sia questo il posto?” Chiede Patty con aria leggermente contrariata guardando il panorama intorno.

“Sicurissima!” Sospiro e scendo dal mezzo.

Una folata di vento mi schiaffeggia il viso portando con sé un intenso profumo di fiori.

Inspiro profondamente e chiudo gli occhi assaporando l’aria fresca e pulita. Pochi istanti e il rumore di un auto mi fa riaprire gli occhi.

La macchina verde si ferma e i tre passeggeri scendono.

Jenny infila la testa nell’auto e sembra discutere da sola per qualche istante prima di sospirare rassegnata, e aprire il palmo di entrambe le mani.

Distolgo lo sguardo e prendo a fissare il castagneto che ci circonda e che segue la strada da ambo i lati. Sorrido leggermene mentre cammino per qualche metro costeggiando la piazzola.

“Potrebbero essere ovunque!” Si sente gemere Jenny.

Mi volto e la vedo scuotere mestamente la testa con aria afflitta.

“Se sono qui, in mezzo a tutti questi alberi, non li troveremo mai!” Rincara la dose Patty.

“Però c’è una nota positiva!” Dico cercando prima di tutto di convincere me stessa: “Da questa parte non sono andati!” Indico un punto oltre la piazzola e Baker si affaccia notando il brusco pendio: “Molto probabilmente hai ragione!”

Alzo le spalle e incrocio le mani dietro la testa: “Però potrebbero essere ovunque… uffa!”

“Ehi, abbiamo compagnia!” Holly si allontana di poco per poi girarsi: “È il tuo amico!”

“Che cosa?” Domando incredula: “Cos’è venuto a fare?” Mi chiedo incrociando la braccia al petto e fissandolo mentre si avvicina.

“Però non è sicuro che si siano inoltrati fra gli alberi!”

La voce di Patty mi fa voltare.

“Infatti sarebbe stato più semplice seguire la strada!” Le fa eco Tom.

“Dove si arriva proseguendo da qui?”

Mi giro ma non vedo nessuno e sobbalzo lievemente ricordando lo stato in cui trovano tre giovani.

“Ecco, per arrivare al prossimo centro abitato ce ne vuole… però ci sono diverse case lungo la strada!”

“Allora potremmo andare a chiedere!” Esclama Holly.

“Non è una cattiva idea!”

Anthony si avvicina a mi tira una pacca sulla schiena: “Come procedono le ricerche?”

Sorrido con aria poco convinta: “Perfettamente, come vedi!”

“Ancora lui? È un incubo!” La voce di Benji mi fa rabbrividire.

“La vuoi piantare! Così ti sente!” Philip sibila molto rumorosamente e si vede Jenny che si volta di scatto camminando velocemente verso le auto.

“Ma cosa…?”

“Bene, perché non andiamo a vedere se qualcuno ha visto qualcosa?” Domando alzando la voce più del dovuto. Ma non vi è risposta alla mia proposta perché un improvviso bagliore cattura l’ attenzione dei presenti.

Sembra provenire da dietro gli alberi, dall’altro lato della strada.

“Cos’è sta…?”

“Jenny?!” Patty comincia a correre nella direzione in cui vi era prima la giovane che sembra essere scomparsa all’improvviso.

“Non può essere!” Penso guardando con apprensione fra gli alberi senza riuscire a vedere nulla.

“Jenny, stai bene?... ragazzi!” Gatsby è inginocchiata a terra e ci guarda con preoccupazione: “Anche Jenny è…” Fissa Anthony con aria allarmata e non finisce la frase.

“Cos’è successo? Dov’è finita quella ragazza?” Il giovane mi stringe una spalla, ma l’unica cosa che riesco a dire è: “Credo che non dovremo più andare a cercarli…”

“Come sei perspicace!” Esclama qualcuno dall’altro lato della strada.

“Mark!” Hutton fa un passo avanti cercando di individuarlo.

“Vedo che ci sei anche tu, Oliver… beh, peggio per te!”

Finalmente si vede qualcuno farsi avanti; pochi istanti e Mark Lenders ci sorride con un ghigno mentre fra le mani stringe un oggetto giallo dall’aspetto bizzarro.

 

 

 

 

per Haibara88: ciao, mi dispiace per aver aggiornato con tutto questo ritardo^^; però mi fa davvero piacere sapere che la fanfic ti piace! Baci! (ps: grazie per averla inserita nei preferiti!)

 

 

per Saretta1381: ehm… sì, in effetti è un po’ un delirio, questa fanfic… ma dopotutto non lo sono un po’ anche i sogni, alle volte?^^ Il povero Philip è stato sfortunato a capitare nel mio subconscio, ma vedrai che una soluzione verrà trovata! Baci!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Prue786