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Autore: Cii_Tris    02/06/2014    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Dopo quella visione non ebbi più il coraggio di avvicinarmi a quel luogo.Ma quel giorno ci sarei tornata e avrei fatto quello che lei amava di più, ero sicura che sarebbe stata vicino a me, che mi avrebbe protetto e che solo così avrei trovato la forza di sentirmi libera un'altra volta."
Ellie è una ragazza amante della natura e del paracadutismo.Orfana di madre vive assieme al padre in una casetta isolata dal resto delle abitazioni,ma non sa che quel luogo è casa di un grande segreto che le farà capire la sua vera natura.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                          Capitolo primo:


Aprii gli occhi e tutto ciò che vidi fu qualche sagoma incorniciata da una sottile scia luminosa provocata da un lieve spiraglio di luce penetrante dalla finestra di camera mia.Scostai le coperte che mi ancoravano al letto e mi stiracchiai.Diedi uno strattone alla tenda che bloccava l'ingresso alla luce e ammirai il fantastico contrasto viola e rosa su uno sfondo di montagna,ricco di prati ghiacciati e pronti per essere coperti da un velo di neve che di lì a qualche giorno avrebbe iniziato a scendere.Saranno state massimo le 6.00 del mattino.Presi i primi jeans e la prima maglia che trovai,il mio caldo e morbido giubbotto,mi vestii e varcai la porta che mi avrebbe portato in salotto. La mia casa era formata da 6 stanze: Il salotto,la cucina,la sala da pranzo,il bagno,la camera di mio padre e la mia.Amavo il senso di calore e protezione che mi trasmetteva questa piccola casetta,così isolata dal resto delle altre abitazioni,ma così unita alla natura,ciò che amavo di più.
Ogni mattina amavo svegliarmi presto per uscire all'aperto e camminare tra i pineti che popolavano questa zona.Ogni tanto mi divertivo a portare con me Miki,la mia cagnolina,un cuccilolo di Labbrador di appena 4 mesi.Miki si divertiva un mondo a correre tra i prati e a fare con me un gioco che chiamavo felice ricerca,il gioco consisteva nel nascondermi metre Miki mi cercava e ogni volta che mi trovava le offrivo uno snak per cani a forma di osso,ne era golosissima.Poi,verso le 7.30 tronavo a casa, preparavo lo zaino e mi avviavo a scuola con il mio motorino,un fantastico scooter vintage.La mia scuola non era un gran che a mio parere,avevo sì il mio ristretto gruppo di amici, ma ero considerata dalla maggior parte degli altri studenti come "Ellie,la ragazza strana "Beh si,mi chiamo Ellie Kaitlyn TeenWill, ho 16 anni e vivo in Georgia.
Comunque quella mattina non avevo scuola dato che era domenica,allora decisi di prolungare la passeggiata sino al lontano precipizio ,così chiamava mia madre un precipizio a circa 1 chilometro da casa nostra,alto 150 metri.L'ultima volta che ci andai fu il giorno in cui mia madre morii.Era il 16 maggio di 2 anni prima,una mattinata perfetta per un picnic,perciò io,mamma e papà ci avviammo nel nostro luogo perfetto e sistemammo tutto l'occorrente per vivere una giornata fantastica:Cibo,acqua e attrezzatura per praticare il paracatudismo,nostra attività preferita.Quando io e la mamma ci buttammo ci tenevamo per mano,come sempre,l'adrenalina a mille,ma qualcosa andò storto e il paracadute della mamma non si aprì.Ricordo bene come il mio sorriso si ruppe in mille pezzi alla visione del suolo che si avvicinava e la mamma che tirava la leva ma il paracadute non si apriva.Aprii di scatto il mio,provai ad afferare la sua mano,ma era tardi...Lei scendeva in picchiata,troppo veloce per raggiungerla.Ricordo la potenza con la quale il suo corpo si schiantò sul terreno.Questa fu una cosa veramente traumatizzante per me.Non solo la morte di un  genitore,ma più che altro il fatto di vederlo con i miei occhi,una tragedia che succedeva a due passi da me,ma non potevo fare niente per fermarla.Dopo quella visione non ebbi più il coraggio di avvicinarmi a quel luogo.Ma quel giorno ci sarei tornata e avrei fatto quello che lei amava di più, ero sicura che sarebbe stata vicino a me, che mi avrebbe protetto e che solo così avrei trovato la forza di sentirmi libera un'altra volta.
  
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