Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lights    02/06/2014    2 recensioni
Harry e Hermione, ma se non fosse più così?
Oblivium, uno degli incantesimi più tristi che esiste nel mondo magico, perchè cancellare i ricordi della propria vita ti lascia un grande vuoto e non è detto che un giorno si possa colmare, e allora si vaga alla ricerca del passato per dare un senso al presente.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ci siamo. Ultimo capitolo. A voi l’epilogo di questa storia.

 

 

 

 

Buona lettura

Lights

 

 

 

 

 

 

 

11. Epilogo

 

 

 

- Katie lasciò vagare il suo sguardo all'orizzonte, fiduciosa che un giorno, presto o tardi, avrebbe rivisto la nave di Eduard attraccare al suo molo.

Hermione tace. Chiude il libro che ha appena terminato di leggere. Mi accarezza il viso con un rametto d’erba. Deve essere erica, ne riconosco il profumo.

- Hai finito di dormire?

- Io non dormo, Hermione - Inspiro profondamente e l’odore della campagna mi riempie le narici. – Ti sto solo ascoltando a occhi chiusi. – Sorrido, sono fiero di me per la risposta.

La pace di Bodmin ha rilassato i nostri corpi, le nostre menti, i nostri cuori.

Siamo in questo paese da quattordici giorni. Ci siamo concessi un po’ di pace, dopo tutta la faccenda dell’amnesia e di Honey Rose.

Avevo preso questa decisione subito dopo essere stato dimesso dall’ospedale. Ero andato da Hermione e le avevo consegnato il biglietto del treno.

- Ti lascio tutto il tempo di cui hai bisogno. Sei libera di decidere. Non farò pressioni, lo prometto. – Le avevo dato la busta con il biglietto. I suoi occhi erano scivolati fino alla mano tesa con la busta. – Non ti dirò che cosa voglio o che cosa dovrai fare. Qualsiasi decisione tu prenda, voglio che tu sia sicura di aver fatto la tua scelta autonomamente, e non perché spinta da me o dagli altri. Solo tu sai che cosa vuoi, Hermione. Io rispetterò ogni tua decisione.

Mi ero sporto verso di lei, le avevo baciato il capo e poi ero partito per Bodmin.

Ho aspettato una settimana, prima che lei si decidesse a venire. Ogni giorno mi svegliavo colmo di aspettative e ogni sera tornavo a casa con un pezzetto di speranza in meno.

Al mattino, mi sedevo su una delle panchine del binario tre e aspettavo. Osservavo la gente scendere e salire dal treno. Abbracciarsi o dirsi addio, attendendo con trepidazione il mio momento.

E quel giorno, finalmente, era arrivato anche per me.

Lo sguardo di Hermione aveva vagato lungo tutto il binario, incerta su cosa fare, mentre il vento giocava con i suoi capelli. Mi ero avvicinato alle sue spalle e avevo aspettato in silenzio che si voltasse. Quando l'aveva fatto, avevo trattenuto il respiro. Ci eravamo guardati per un lungo istante, e poi Hermione mi aveva abbracciato con impeto.

- Finalmente sei arrivata. – Tre semplici parole che racchiudevano tutte le emozioni che stavo provando in quel momento.

I giorni erano trascorsi in tranquillità per un po’, fin quando una sera non si verificò la svolta.

 

- È stata una giornata intensa con quei bambini. Che monelli!

Hermione aveva riso entrando in casa. - Non lo dire a me, ho la schiena a pezzi.

Si era lasciata cadere sul divano. Mi ero seduto accanto a lei e le avevo fatto segno di volgermi la schiena. Senza dire niente, Hermione si era voltata e avvicinata a me. Lentamente avevo cominciato a massaggiarla sul collo e sulle spalle, fin quando i suoi muscoli non si erano rilassati.

- Mmmm, Harry, sei bravissimo a fare i massaggi.

- Lo so, Hermione. Me lo dicevi sempre quando… - Mi ero bloccato accorgendomi di essere caduto ancora nell’errore di ricordare un passato che non ci apparteneva più.

Hermione aveva chinato il capo. – Scusami, - Si era girata verso di me e mi aveva guardato per un lungo istante. – Sono stanca, vado a letto.

E poi era successo. Si era sporta verso di me, mi aveva baciato e senza aggiungere altro era andata via, facendomi dubitare perfino che fosse accaduto.

Ero rimasto lì, fermo, per diversi minuti e poi come un ebete avevo sorriso. Qualcosa stava cambiando.

Purtroppo, da quella sera, non ci sono state altre manifestazioni spontanee da parte di Hermione e nessuno di noi due ha avuto il coraggio di parlare dell’accaduto.

Sbuffo infastidito. Un passo avanti e cento indietro, questi sì che sono progressi!

- Allora, signor Potter, mi vuole dire che cosa riempie quella sua testolina?

Torno a prestarle attenzione e il pezzetto di erica mi scivola sul viso. – Ora basta!

Le afferro la mano, infastidito. Apro gli occhi e di peso la butto con la schiena a terra.

- Hai finito? – domando sornione. E poi accade. I suoi occhi scivolano dai miei alle labbra, dalle labbra ai miei. – Hermione...

- Dimmi,

- Questo, - Non aspetto risposta e la bacio. Questa volta sono deciso.

Non è un attimo o un segno della mia fantasia, un sogno della notte che scompare con il giorno. Questa volta sta accadendo sul serio. Io sto baciando Hermione. Hermione sta baciando me. Mi manca il respiro appena lo realizzo.

Mi stacco dalle sue labbra. Silenzio. Attimi lunghi come l’eternità.

- Wow, - sospira. – Nessuno mi ha mai baciato così.

Sorrido e le bacio il capo. – Se tu lo vorrai, non smetterò più di baciarti.

 

 

Hermione è uscita presto questa mattina. Mi ha lasciato un biglietto sul tavolo. Quando ho visto questo pezzetto di carta, il mio animo ha tremato di terrore.

Tutti gli sforzi di questi giorni sono risultati vani. Afferro tremante il biglietto. Me lo giro tra le dita cercando di trovare il coraggio di leggere il messaggio che custodisce.

È andata via. Respiro profondamente. Con gli occhi chiusi apro il foglio. Andrà tutto bene, mi auto incoraggio.

Gli occhi scivolano sulle parole. Mi viene da piangere. La tensione che ho accumulato in questi pochi minuti e la paura che tutto possa finire da un momento all’altro fuoriescono dai miei occhi.

Chiudo il foglietto tra le mani ed esco di casa, sbattendo la porta.

Su per la collina. Senza risparmiarmi nella corsa. Più veloce del vento. Come un pazzo alla ricerca disperata della sua sanità mentale. E infine la trovo. La mia ragione di vita.

Hermione è in cima alla collina. Sta guardando l’orizzonte. Il vento fa svolazzare il suo abito e i capelli le accarezzano delicatamente il viso con un movimento continuo.

Mi fermo esausto alle sue spalle. Non ho più ossigeno nei polmoni.

- Her-mio-ne, - chiamo a fatica.

Si volta e mi guarda perplessa ma allo stesso tempo divertita.

Mi accascio a terra per riprendere a respirare normalmente.

- Harry, va tutto bene? – Mi solleva il viso e in risposta ricevo un sorriso sincero.

- Ti pare il caso di lasciarmi un biglietto del genere? Volevi vedermi morto?

Sorride intenerita. – Non credevo che due semplici parole scritte su un bigliettino di carta  potessero ridurti in questo modo.

- Tu come avresti interpretato un messaggio del genere? Leggi il “ti amo”, ma in casa la persona che l’ha scritto non c’è.

Sorride, ancora. Mi abbraccia all’improvviso.

- Lo sai, Harry? Ti sei concentrato più sul non avermi trovata in casa, che sulla mia dichiarazione.

Mi blocco. Mi ama. Gli occhi si allargano. Mi ama. Hermione. Mi. Ama.

Sorride, di nuovo. Ed è così bella. Mi ama. Hermione ama me.

- Io… - Mi azzittisce ponendo l’indice sulle labbra.

- Harry, - inizia piano. - *Io ti garantisco che ci saranno tempi duri. Ti garantisco che a un certo punto, uno di noi o tutti e due vorremmo farla finita. – Il suo sorriso alleggerisce il senso delle parole che ha appena detto. - Ma garantisco anche  che se non ti chiedo di essere mio, lo rimpiangerò per tutta la vita, perché sento nel mio cuore  che sei l’unico per me.* E anche se ho perso tre anni della nostra vita, in realtà io non ti ho mai dimenticato. – Le sue labbra sono sulle mie, e mi bacia.

- Io ti amo. - Si ferma un attimo, e mi guarda. Leggo determinazione nei suoi occhi, e poi... - Mi vuoi sposare un’altra volta, Harry?

Sono senza parole. È successo tutto così velocemente, ma soprattutto, inaspettatamente. L’aiuto ad alzarsi. Il suo viso è illuminato da un sorriso. Non dico niente, mi avvicino a lei e faccio sfiorare le nostre labbra.

- Suppongo che sia un sì? – domanda Hermione curiosa.

- Suppone bene, signora Potter!

 

 

 

 

 

 

 

 

Angoletto di Lights

 

* questo pezzetto è estratto dal film “Se scappi ti sposo”.

 

Ok. È finita. Finalmente e con grande emozione questa storia è giunta al termine come, per il momento, la mia parentesi nel fandom di Harry Potter.

Ringrazio tutti … *passa fazzoletti* ci si rilegge in altri fandom.

Lunga vita al gruppo “Cercando chi dà la roba alla Rowling!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lights