Frecce Tricolore

Era una giornata magnifica, il sole splendeva alto in cielo.
Il chiacchiericcio della folla si sentiva per tutti i Fori, i passi cadenzati dei militari risuonavano nelle orecchie, quei suoni erano in armonia con il cuore di tutti.
I bambini guardavano ammirati quegl’uomini che, con orgoglio, sventolavano la bandiera tricolore.
Lovino chiuse gli occhi, poteva distinguere tutti i pensieri delle persone presenti, i sogni ed i timori del suo popolo. Strinse di più gli occhi quando senti i pensieri di una ragazza.

“Italia, rialzati.
Guarda verso cosa stai andando.
Non ricordi cosa sei stata?
L’intero Mondo tremava quando sentiva i tuoi soldati marciare, su quelle strade che tu hai costruito.
Ricorda comeri grande, forte; non commettere gli stessi errori del passato.
Guarda dietro di te ed ammira i tuoi Cesari, i tuoi Imperatori.
Dante, Machiavelli, Petrarca, Michelangelo, Leonardo, sono solo alcuni di coloro che ti hanno resa grande, immortale, in tutto il mondo, ma tu, O Italia, sembri essertene dimenticata...
Ricordati di chi ha dato la vita pur di rivederti unita, lo rifarebbe ancora se servisse.
Ricordati dei tuoi sodati, che ti sono ancora fedeli e che lotterebbero pur di vederti felici; ti ricordi dei demoni che hanno fatto tremare l'Austria?
Alza il tuo sguardo. Fiera.
Puntalo nel cielo blu, ed alzati.
Ritorna a brillare, o Bel Paese.
Ritorna a regnare, o Grande Impero.
Ritorna ad esistere, Italia.”

Lovino spalancò gli occhi e cercò con lo sguardo la ragazza in questione, inutilmente, c’era troppa gente e lui non poteva vederli tutti. Spostò lo sguardo a destra e sinistra, ma niente.
Si riscosse dai suoi pensieri. Qualcuno gli aveva posato la mano sulla spalla, si voltò ed incrociò lo sguardo ambrato del fratello che stava sorridendo.
“Veh, fratellone guarda in alto, non pensi che le frecce tricolore siano bellissime?”
Lovino alzò lo sguardo al cielo, dove si stagliavano le figure delle frecce, al passaggio sopra il corteo liberarono i tre fumi colorati, verde, bianco e rosso. Il ragazzo sorrise e riabbassò lo sguardo.
“Hai ragione fratellino sono proprio belle”.

2 Giugno 2014 - Festa della Repubblica