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Autore: Perrii    03/06/2014    1 recensioni
"Mi rendo conto di non avere niente da perdere in questo momento.
Se funzionasse, sarei falcate avanti a lui.
Lo abbandonerei dietro a me e lo vedrei diventare un puntino, per poi scomparire."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attempts_.

 

Un'altra volta.

Un'altra disputa per l'ennesima accusa.

Non lo sopporto più.

L'oppressione mi sta lentamente uccidendo dentro.

Strano ... per una volta non mi sento davvero un Dio.

Non un Dio che dovrebbe pregustare una vittoria certa dopo che i suoi piani sono andati come aveva architettato.

Il brivido che era salito dalla punta delle dita, accarezzando la copertina del quaderno nero ... l'urlo che era salito in gola mentre i ricordi si stagliavano come lampi nella mia mente ... ero tornato ad essere quello che avevo sempre voluto essere.

Finalmente.

Ma quello stupido di Ryuzaki, il cui aggettivo purtroppo non è dei più azzeccati, come al solito sospettava di me.

Sempre ad intralciare i miei piani.

La voglia di vederlo morto, a terra, davanti ai miei piedi, sarebbe la soddisfazione più grande.

Niente più percentuali, niente più provocazioni ... niente più L.

Via libera.

In poco tempo avrei preso il comando della squadra come secondo L e avrei agito in modo da eliminare ogni persona che avesse intralciato il mio modo di pensare.

Magari avrei usato quella scema di Misa per usufruire dei suoi occhi di Shinigami.

Non avrei di certo problemi ... lei si farebbe abbindolare da qualsiasi parola possa uscire dalla mia bocca, come sempre.

Ecco che di nuovo mi perdo in sogni, invece di pensare come posso cavarmela ora.

Ruyzaki ha acconsentito a liberarmi per qualcosa tipo 10 minuti dalla catena, dopo aver espressamente detto di vedermi molto stressato.

Effettivamente, non aveva avuto torto.

Per non aver controbattuto, è saltato subito alle solite conclusioni.

< il lavoro di kira dev'essere davvero duro, quindi > aveva detto sorseggiando il caffè, concentrando come sempre il peso della tazzina su solo due dita della mano.

Me l'ero sentita dire troppe volte questa frase e non ci avevo più visto.

Perso ogni autocontrollo, lo avevo preso per il collo della maglia e tirato su, lasciando che il liquido e il suo contenitore andassero a spargersi sul pavimento.

Probabilmente se lo era aspettato, ma non aveva combattuto per liberarsi, né aveva restituito il colpo.

A pochi centimetri dalla mia faccia, continuava imperterrito a snocciolare accuse.

Ogni volta noto come mi guarda sempre più raramente negli occhi.

La cosa mi può fare solo piacere, ma darei molto per capire cosa passi per la sua testa.

Poco dopo, era arrivato Watari a liberarmi momentaneamente.

Mi ero ricomposto subito, ma come se non volesse farmi sentire troppo libero, Ryuzaki si era sentito in dovere di dire < le telecamere sono sempre e comunque accese > .

Evitando altri attacchi d’ira incontrollati, mi ero precipitato fuori dalla stanza per poi finire in terrazza, appoggiato sgraziatamente alla balaustra, cercando di sfogare tutta la frustrazione che ho dentro.

Se fosse per me rimarrei qui per molto tempo.

Non c'è neanche l'ombra di uno stramaledetto Shinigami intento a parlottare.

Da così in alto chiunque si sentirebbe potente ... figurarsi io come mi posso sentire.

Respiro profondamente.

Mi sento come se questo potesse essere l'ultimo respiro da trarre prima di sprofondare nell'oblio più nero.

Qualcosa lentamente interrompe il flusso dei miei pensieri.

Dei passi strascicati si avvicinano alla mia posizione.

So benissimo che si tratta di Ryuzaki, che viene a riportarmi dentro a quella gabbia d'oppressione, ma non mi sento lo forza di riaprire gli occhi.

Il rumore si spegne, ma sento la sua presenza fisica vicino a me.

< devo proprio tornare lì dentro ? > la voce mi esce sottile e stanca.

Non volevo darlo a vedere, ma ormai è fatta.

< Light-kun ... cosa ti succede ? > .

Lo sapevo che me lo avrebbe chiesto.

< niente, Ryuzaki ... sono solo un po' ... stanco >

< non posso darti torto, ma sei sempre stato tu a dire che si deve essere sempre motivati >

< che cosa fai, Ryuzaki ... Prendi in giro ? >

< affatto, Light-kun > .

Sì, mi prende decisamente in giro.

< smettila con queste formalità, Ryuzaki. Abbiamo condiviso anche il letto e tu non mi chiami ancora Light > il mio tono comincia a riprendere colore.

< mmh ... >

Risposta molto vaga.

Non vorrei che avesse pensato chissà che cosa di quella frase.

Insomma era detta così senza pensarci, non voleva intendere nient'altro che il suo puro significato.

Accidenti a lui.

< intendevo nel senso materiale >

Ancora silenzio.

< come mai ti senti in dovere di precisarlo ? > formula attutendo le parole con l'indice in bocca.

< perchè non rispondevi >

Per fortuna che ho sempre la risposta pronta.

Apro gli occhi e mi trovo a fissare il cielo nuvoloso.

Sbatto un paio di volte le palpebre per poi guardare l'essere di fianco a me.

Per poco non mi prende un colpo quando vedo com'è appollaiato sul parapetto ... non l'avevo sentito muoversi !

Ma poi in quella posizione ... un colpo di vento e sarebbe volato giù.

Bè, un fortunatissimo colpo di vento.

No, con calma : avrei dovuto spiegare troppe cose se fosse successa una cosa del genere.

< per una normale chiacchierata non ce la puoi fare a stare in posizione eretta, magari evitando il suicidio immediato ? >

Finalmente si gira e mi guarda fisso.

Da tempo non lo faceva e mi erano mancati i suoi occhi.

Era come se agissi per lui, per farmi notare nel bene o nel male.

< farei solo un piacere a kira >

Non faccio nemmeno caso a quello che dice, tanto che sono rapito dalla profondità dei suoi occhi.

Non si distinguono le pupille dall'iride.

Due pozzi neri e misteriosi.

< lo dici come se non vedessi l'ora > proferisco a rallentatore, ancora rapito dal suo sguardo.

Con la stessa lentezza si muove, scendendo dal parapetto.

Una gamba.

Poi l'altra.

Il suo viso è già a pochi centimetri dal mio, senza nessun motivo.

È come se non fossi più libero di agire e rimango immobile.

Come ... come posso stare inerme davanti a lui, un ragazzo che per me rappresenta il pericolo più grande.

Ma forse era proprio questa la chiave di tutto.

Se ci fosse stato qualcos'altro, le cose andrebbero diversamente ?

Mi rendo conto di non avere niente da perdere in questo momento.

Se funzionasse, sarei falcate avanti a lui.

Lo abbandonerei dietro a me e lo vedrei diventare un puntino, per poi scomparire.

Cogliendo il momento mi lancio su di lui, come il predatore fa sulla preda.

Gli mordo le labbra come per mangiarlo.

Lo bacio come per illuderlo.

Lui non risponde a niente di tutto questo.

Prendo il suo viso tra le mani e aprendo leggermente gli occhi, vedo i suoi ancora vigili e calcolatori.

Sapevo che non si sarebbe mai lasciato andare così facilmente.

Con il pollice della mano destra gli accarezzo le labbra e riesco a introdurlo nella sua bocca.

Riprendo il contatto, cercando di farlo diventare più intimo possibile.

Ma cosa cercavo in tutto questo ?

Non avrei certo scoperto il suo nome.

Forse ero caduto già in partenza.

Ma è proprio a quel punto che lo sento rispondere.

Quasi timidamente la sua lingua scivola sulla mia e sembra voler sondare tutta la cavità.

Le sue mani risalgono dalla mia vita fino al torace.

Lì si soffermano un attimo, per poi staccarsi completamente e accarezzare le mie mani.

Questo gesto mi sconvolge.

Ma cosa diamine stava succedendo ?

Rendo il tutto più violento, mantenendo io il controllo della sfida.

Lui stringe le mie mani con forza e le porta giù, fino a stendermele sui fianchi.

Questo non mi avrebbe rallentato.

Riprendo ad usare i denti, incidendo la sua carne.

Non si oppone e continua a spingere le mie braccia dietro la mia schiena.

Il sapore di sangue comincia a scorrere sulle papille gustative.

Un gusto acre, particolare.

Talvolta il gusto della vittoria.

Talvolta della sconfitta.

Qualcosa sfiora la mia destra; freddo, probabilmente metallico.

Clack.

< i 10 minuti sono passati, Light ... -kun > esordisce con la voce più atona esistente.

Il labbo inferiore quasi completamente impregnato di un forte rosso.

Portando lo sguardo leggermente dietro di me, vedo le manette attanagliate ai miei polsi.

Mi aveva ingannato.

E io ci ero cascato come un perfetto idiota.

Ora mi avrebbe riportato dentro e legato di nuovo a lui.

Chiudo ferocemente i pugni e discostando lo sguardo, sospiro con veemenza.

Questo round l'avevo perso,

                                             ma la partita da giocare

                                                                                   è ancora lunga.

 

Ave !

 

Nessuna pretesa in questa LightxL

se non quella di rimanere IC e non alterare la storia di una virgola.

L è davvero complicato da trattare a volte D:

 

Spero vi possa piacere ! J

Sentitevi liberi di scrivere consigli in recensione :)

  
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