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Autore: MagnusBane_    03/06/2014    18 recensioni
Nico di Angelo aveva perso i genitori e la sorella maggiore quando aveva solo 13 anni, in un brutto incidente stradale, di cui lui era l'unico superstite. Viveva ormai da due anni in casa del suo migliore amico, il figlio dei Jackson, dove l'avevano accolto affettuosamente quando era diventato orfano. Era palese ormai che a Nico piacessero i ragazzi. Ma nessuno sapeva che aveva una cotta per colui che lo aveva salvato dall'abisso in cui stava per precipitare dopo la perdita della famiglia. Il ragazzo amato da tutti, bellissimo ed etero super dichiarato:Percy Jackson. Il suo nuovo fratello.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

-Come sto?-domandò Percy, guardandosi allo specchio per la centesima volta ed aggiustandosi il colletto della camicia.
Nico sospirò, chiudendo il libro ed alzando lo sguardo verso il moro. –Sei uno schianto, Jackson-disse, arrossendo e mordendosi l’interno delle labbra.
-Uno schianto nel senso “Oh mio Dio, ora ti salto addosso”, oppure “Non mi importa assolutamente niente ma voglio che tu stia zitto”?-
-Ha importanza?-
Percy ci pensò su. –Veramente no.-
Il più piccolo ridacchiò, guardandolo ancora. Ormai Nico conosceva Percy da molto tempo, eppure non si era ancora abituato alla sua bellezza. La mattina si svegliava e lo trovava nel letto a pochi metri dal suo. Quando i suoi genitori e sua sorella avevano perso la vita in un brutto incidente stradale due anni prima, Nico pensava che non sarebbe mai più riuscito ad essere felice. Eppure Percy era lì, era sempre stato lì, anche quando si svegliava nel bel mezzo della notte, urlando e chiamando la sua famiglia, pregandoli di tornare da lui. Oppure quando aveva fatto coming out, e temeva soprattutto la sua reazione. Si era immaginato qualcosa del tipo “Va’ subito fuori di qui a cercare un altro posto in cui vivere la tua misera esistenza.” Invece, Percy aveva fatto un gran sorriso, e detto: “Quindi tutte quelle volte che mi chiedevi di fare un bagno insieme, era solo per sedurmi? Nico, sei davvero un cattivo ragazzo!” Il più piccolo sapeva che il ragazzo dagli occhi verdi stava scherzando, eppure non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse vero.
Si alzò dal suo letto,e arrivò alle spalle del fratellastro.
-Se non la smetti, Perseus, io dipingerò tutte le pareti di nero. Al diavolo quello che ha detto Sally!-gli sussurrò, sorridendo.
Percy si girò immediatamente, il viso a pochi centimetri da quello di Nico. –Senti, abbiamo fatto un patto: Due pareti blu e due nere. Faresti davvero questo a tuo fratello?-disse il moro, facendo il broncio.
Il più piccolo scacciò il pensiero di quanto fosse adorabile e sospirò. –Non giocarti la carta del fratello!-
Percy sorrise malizioso. –Io gioco sempre la carta del fratello. Ecco perché in bagno ho due scaffali in più!-
-Ti serviranno, perché avrai due costole in meno se farai aspettare Annabeth.-
Il più grande parve svegliarsi da una specie di trance. –Oh mio Dio, io la amo così tanto, ma a volte mi fa davvero paura, una volta ho ritardato di 15 minuti e ho veramente pensato di morire.-
“La amo così tanto”
“La amo”
“Così tanto”
Al sentir quelle parole, un pezzo del cuore di Nico andò in frantumi.
Non doveva cedere ora, non ora che Percy era davanti a lui  ed era così felice ed innamorato.
Lui ed Annabeth stavano insieme da quasi un anno, e mai il suo fratellastro era stato così felice.
Poi doveva ammetterlo, se avesse dovuto scegliere una ragazza per Percy, avrebbe scelto di sicuro lei. Bellissima, intelligente, forte e sicura di se’. Proprio quello che un ragazzo fantastico come il moro meritava.
Nico evidentemente non era molto bravo a nascondere i sentimenti, perché quando alzò lo sguardo, che si era precedentemente rivolto al pavimento, trovò il fratellastro che lo fissava preoccupato.
-Che c’è Nico, qualcosa non va?-chiese.
Nico sorrise amaramente. –Tutto okay. Meglio se vai, non ho voglia di perdere un altro fratello.-
Percy sapeva che la morte non era un argomento delicato da trattare con il fratellastro. Si diede dello stupido. Stava, ovviamente, scherzando, però il vuoto che la vera famiglia di Nico aveva lasciato dentro di lui, era irreparabile. Il ragazzo dagli occhi verdi aveva provato a riempirlo con se’ stesso, circondandolo di affetto, provando sempre a farlo sorridere, a svegliarlo ed accoglierlo nel proprio letto quando aveva uno dei suoi incubi. Si sentiva in parte responsabile per quell’orribile incidente.
Era il giorno del suo compleanno, e loro erano in macchina a causa della sua festa. Forse era stupido pensarlo. Però Nico era stato in coma per un paio di mesi, per colpa di una forte botta alla testa causata dallo scontro.E Percy aveva sperato che non si svegliasse, che non scoprisse mai che aveva perso tutta la sua famiglia in modo tremendamente inaspettato.
Quando il più piccolo si era svegliato, aveva avuto la sua stessa idea, insomma, che senso aveva vivere ormai? Perché accidenti si era svegliato?
Però il più grande era stato così egoista da non permettergli più di lasciarsi andare. Certo, aveva sperato che non riaprisse gli occhi e che non dovesse sopportare tutto quel dolore. Ma Nico era vivo, e lui era troppo felice per lasciare che qualcuno glielo portasse via di nuovo. Dopotutto, erano sempre stati migliori amici. Ed ora erano addirittura fratelli.
-Nico..io…-tentò Percy, cercando di afferrargli un braccio.
Il più piccolo si allontanò, con lo sguardo basso. –Perseus, tu non capisci. Se non vai ora, quella lì uccide anche me! Sa che viviamo insieme, sa anche dove abitiamo, potrebbe uccidermi in qualsiasi momento!-
La risata cristallina del moro riecheggiò in tutta la stanza. –Quindi..dici che sto bene vestito così-chiese Percy, facendo per girarsi di nuovo verso lo specchio.
Nico però lo afferrò per il braccio, facendolo voltare.
-Sentimi bene, Perseus Jackson, stai girando per la casa dalle 6 del pomeriggio, ed ora sono le 8, cercando qualcuno che ti dica che non sei sexy. Ed in casa ci siamo solo io e te! Mi dispiace tanto, ma stasera sei attraente, okay? Nei miei 15 anni non ho mai visto una persona più bella. Okay?Ora, per favore.-disse, aprendo la porta della stanza ed indicandogli la porta di ingresso. –Vattene!-
Percy fece per protestare, ma Nico lo precedette. –Adesso.-
Il più grande si rassegnò. Prese le chiavi della macchina, salutò Nico con un bacio volante sulla guancia e andò via velocemente.  Così velocemente da non accorgersi del rossore che tingeva le guance del più piccolo.
Quando sentì il rumore della porta che si chiudeva, Nico si buttò sul divano e afferrò il telefono per vedere se c’erano nuovi messaggi, rassegnato all’idea che Percy sarebbe tornato tardi.
Notò che c’era un messaggio da parte di Jason, il suo amico più fidato oltre Percy.
Ehi amico, ho sentito che oggi Percy e Annabeth escono (soffiata da parte di Piper), che ne dici di venire qui per passare un po’ il tempo?
J.”
Jason era l’unico che sapeva della sua cotta per Percy e non l’aveva mai giudicato, anzi a volte portava Annabeth e Piper a fare spese solo per concedergli un po’ di tempo solo con Percy, e lui gli era infinitamente grato per questo.  Perciò rispose subito.
“Mh… io mi scoccio di venire fin laggiù, se vuoi puoi venire qua più tardi. Ma tu e Piper non avete combinato nulla oggi?
N.”
Prima che avesse il tempo di attendere una qualsiasi risposta, bussarono alla porta.
Quando aprì la porta, si ritrovò davanti un Jason sorridente che entrò senza aspettare un esplicito invito.
-In realtà è uscita con Hazel.- disse, sedendosi sul divano.
Nico lo guardò allibito. –Ma tu… da quanto eri lì fuori?-
Jason lo guardò come se fosse impazzito. –Sapevo che ti saresti scocciato di venire da me, quindi mi sono trattenuto al bar qui sotto. Sai, fanno delle crêpes deliziose.-
-Come sapevi che non avevo nient’altro da fare?-
-Oh Nico, se anche avessi avuto altro da fare, io sono troppo figo per essere rifiutato-.
-Modesto il ragazzo.- borbottò Nico mentre Jason cercava qualcosa di decente in TV.
-Dove sono i tuoi genitori?- disse Jason riferendosi a Sally e Paul, ormai così abituato ad inquadrarli come una famiglia.
-Nel cimitero a quattro isolati da qui- rispose Nico, freddo.
Il biondo smise immediatamente di fare zapping tra i canali e fissò Nico.
-Sai che non intendevo questo.-
-E perdermi la tua faccia? Mai!-.
-Perché la prendi così alla leggera?-
Nico puntò il suo sguardo in quello dell’amico. –Perché se mi fermo a pensare a quello che ho perso è finita.-
-Beh… ora ti stai perdendo l’ultimo episodio di Sherlock.- sdrammatizzò Jason.
-Oddio!- uirlò Nico –E tu me lo dici così? Metti un campanello d’allarme la prossima volta! Vado a ordinare una pizza e torno subito.-
-Ehi! Voglio anch’io la pizza!-
Il moro gli puntò un dito contro, -Hai già avuto la tua crêpe, la cena per te è finita, Grace.-
-Ma questo è ingiusto- disse Jason alzandosi in piedi.
-La vita è ingiusta, Grace. Ora seduto.-
Jason obbedì, riluttante, buttandosi di nuovo sul divano.
--
Dall’altra parte della città, invece, Percy non si stava divertendo affatto.
  
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