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Autore: Charlie 483    06/08/2008    1 recensioni
I ragazzi scesero al piano terra dove Hans e Daphne, che avevano sicuramente sentito tutti i discorsi ridevano. - MAMMA, PERCHE' C'E' UN MANIACO IN BOXER IN CASA?- chiese la ragazza "del bagno" - E PERCHE' C'E' TARZAN IN CASA??????- chiese l'altra - PAPA' PERCHE' HO APPENA VISTO UNA RAGAZZA MEZZA NUDA, SENZA SAPERE CHE ERA QUI!!!!?????- fu il turno di Bill - PAPA', PERCHè QUESTA TIPA, DICE DI ABITARE QUI?- - Ragazzi potreste calmarvi?- chiese Daphne - NO!- fu la risposta generale, escluso Hans
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - La lettera

Era davvero sconcertante. Perché si era fatto vivo dopo tutti quegli anni passati nel silenzio quasi totale. Probabilmente era stata un'idea della nuova moglie. Ma la domanda era; perché?

Insomma, Simone, sapeva che in fondo il marito era legato ai figli, ma invitarli da lui a passare l'intera estate...non era normale.

Di certo si stava facendo troppi problemi. Forse i ragazzi non avrebbero accettato. Andare ad Hannover per un'intera estate poteva essere stressante, per di più se poi sarebbero andati in qualche località più distante. Nella lettera scriveva anche che forse sarebbero andati a Los Angeles, la città natale della nuova moglie, per un mesetto.

Simone era seduta sul divano quando sentì la chiave girare nella serratura.

- Ciao mamma!!!!-un ragazzo baciò la donna sulla guancia

- Ciao Bill, tuo fratello?-

Un ragazzo moro, alto sul metro e ottanta alzò un sopracciglio

- Sicura di volerlo sapere?-

- Bill, dimmi subito dov'è Tom!!!-

- Sono qui-

Simone si girò verso la porta e si trovò davanti un ragazzo, anzi un essere, ricoperto dalla testa ai piedi di farina.

- TOM!!!!-

- dai mamma, oggi era l'ultimo giorno di scuola e in più io e Bill abbiamo finito la quarta, abbiamo diciassette anni, dovevamo festeggiare- disse il ragazzo alzando le mani, per sottolineare quanto ovvio fosse quello che aveva detto.

- Ok, tranquillo, ma tu Bill, come mai sei così lindo?-

- Guarda che non è lindo affatto!!!- disse Tom iniziando a sghignazzare

- Grazie Tom!!- Bill si avvicino al fratello tirandogli uno scappellotto, per poi aprire il giubbotto che portava mostrando così la maglia nera che aveva indossato la mattina, ormai bianca.

- E adesso questa roba chi la lava?- chiese Simone guardando storto Bill e Tom, che come unica risposta fecero un sorrisone a 32 denti e andarono dalla madre a baciarla

- Ruffiani!!! Forza andate su a lavarvi, dopo vi devo parlare- la donna tornò seria e i ragazzi capirono al volo che qualcosa non andava, così senza dire niente salirono le scale.

Mentre si stavano spogliando, Bill si fermò e osservò attentamente il fratello.

- Tom secondo te di cosa ci vuole parlare mamma?-

- Bo-

- Mamma mia oggi sei più loquace del solito, eh?-

- Ma che problemi ti fai Bill, vedrai che non è niente di grave-

Il moro non rispose. aveva capito che anche il gemello era preoccupato, ma come al solito preferiva non darlo a vedere.

 

due ore dopo, io ragazzi scesero per la cena, dove anche Gordon, li aspettava al tavolo.

- Tom, Bill, sedetevi per favore-

I due si scambiarono un'occhiata veloce e si sedettero.

Simone tirò fuori la lettera e la porse ai due, che dopo averla guardata dubbiosi iniziarono a leggere.

 

Hannover, 25 Maggio 2006

 

Cara Simone,

probabilmente leggendo questa lettera ti stupirai molto, ma sappi che non è uno scherzo. So che sono stato un padre assente per Bill e Tom, ma anche se forse è un po' tardi vorrei rimediare.

Per questo, anche sotto consiglio di Daphne, mi farebbe piacere che i ragazzi passassero l'estate da me. So che può sembrare una richiesta pretenziosa, ma sarei davvero felice se Bill e Tom, anche con il tuo assenso, accettassero la mia proposta. Probabilmente nel mese di Luglio, andremmo a Los Angeles, dai parenti di Daphne e vorremmo che anche i ragazzi venissero. Sono certo che si divertirebbero molto, e con la lingua non avrebbero problemi, dato che anche la famiglia di Daphne parla correttamente tedesco.

Questo è tutto. Appena prendete una decisione telefonate.

Saluti

Hans

 

Tom si alzò dalla sedia e andò via. Bill invece rimase seduto a fissare il foglio. Dal piano superiore si sentirono dei rumori forti e poi il silenzio. Rimasero così per alcuni minuti, poi Bill aprì la bocca come per parlare, ma la richiuse subito.

Simone appoggiò la mano su quella del figlio.

- Bill, lo sai che la decisione spetta a voi, io non mi opporrò se decideste di andare o di restare, ora vai da Tom -

Bill alzò lo sguardo e annuì. Poi senza proferire parola salì le scale e bussò alla porta di Tom.

Dall'interno nessuno rispose

"Bé chi tace acconsente" pensò.

Quando Bill entrò nella stanza trovò suo fratello seduto sul letto con la testa fra le mani, andò a sedersi di fronte a lui sulla sedia della scrivania.

- Perché quel bastardo ci ha fatto questo?- domandò Tom

- Io ci vado!-

Tom alzò lo sguardo e sgranò gli occhi.

- cosa?-

- ho detto che io vado da lui!-

- perché? ti sei rincitrullito? devo ricordarti quello che ha fatto? devo ricordarti quanto abbiamo sofferto? é? é?- urlò Tom alzandosi in piedi

- SMETTILA!! Non sono io quello che me ne sono andato-

Tom si risedette.

- Vieni anche tu!-

- No-

- Avanti Tom. Sai che non posso farlo da solo!-

- Allora non andarci-

- No, io voglio andarci, ma voglio farlo anche con te, non è solo mio padre-

- Non m'importa Bill se è o no mio padre! Io non voglio rivivere quei momenti-

- Tom ascolta, non è scappando che risolverai la situazione, ok?-

Tom annuì. Bill sorrise in modo che il gemello non lo vedesse, si stava convincendo. Se Tom era testardo, Bill a volte riusciva a esserlo anche di più.

- Proviamoci. Non ci proverai tu, e non ci proverò io, ma ci proveremo noi!-

- Ehi, ora non fare il saggio! Sono io il fratello maggiore!!-

- E io quei dieci minuti che avresti fatto tu? L'intelligenza è arrivata tutta a me!-

- Io facevo qualcosa di molto più furbo!-

Bill alzò un sopracciglio

- osservavo le tette della dottoressa!-

I due scoppiarono a ridere.

Continuarono per un po', tornando poi seri.

- Ok, verrò ma a un patto...-

- dimmi-

- se qualcosa va storto o se non ci troviamo bene torneremo a casa-

- va bene!-

I due si strinsero la mano e si abbracciarono.

- Mammaaaaaa!!!-

Simone alzò lo sguardo e vide che come sempre i gemelli stavano scendendo le scale di corsa.

- Immagino che abbiate preso una decisione! E immagino anche che abbiate deciso di andare-

- Mamma da quando sei veggente-

- Non sono una veggente, sono una madre!-

Simone abbracciò Bill, e diede una grande grosso bacio a Tom, che si esibì in smorfie varie.

- Bene io chiamo vostro padre, voi andate a mangiare, ho ordinato la pizza!!!-

- PIZZAAAAAAAAAAAAA!!!!!!- i due si precipitarono in cucina.

- Bene ragazzi. State per intraprendere una nuova avventura-

disse sarcasticamente Gordon

- Gordon, mangia!!!-

Ave! Dunque inanzi tutto, vorrei scusarmi per i possibili errori di ortografia o di scritttura in generale. Se il mio modo di scrivere non è chiaro commentate, così lo aggiusto. Detto ciò, spero che la storia vi piaccia! XD

Aspetto i vostri commenti. 

Bacio

  
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