Capitolo 1 - La lettera
Era
davvero sconcertante. Perché si era fatto vivo dopo tutti
quegli anni passati
nel silenzio quasi totale. Probabilmente era stata un'idea della nuova
moglie.
Ma la domanda era; perché?
Insomma,
Simone, sapeva che in fondo il marito era legato ai figli, ma invitarli
da lui
a passare l'intera estate...non era normale.
Di
certo si stava facendo troppi problemi. Forse i ragazzi non avrebbero
accettato. Andare ad Hannover per un'intera estate poteva essere
stressante,
per di più se poi sarebbero andati in qualche
località più distante. Nella
lettera scriveva anche che forse sarebbero andati a Los Angeles, la
città
natale della nuova moglie, per un mesetto.
Simone
era seduta sul divano quando sentì la chiave girare nella
serratura.
-
Ciao mamma!!!!-un ragazzo baciò la donna sulla guancia
-
Ciao Bill, tuo fratello?-
Un
ragazzo moro, alto sul metro e ottanta alzò un sopracciglio
-
Sicura di volerlo sapere?-
-
Bill, dimmi subito dov'è Tom!!!-
-
Sono qui-
Simone
si girò verso la porta e si trovò davanti un
ragazzo, anzi un essere, ricoperto
dalla testa ai piedi di farina.
-
TOM!!!!-
-
dai mamma, oggi era l'ultimo giorno di scuola e in più io e
Bill abbiamo finito
la quarta, abbiamo diciassette anni, dovevamo festeggiare- disse il
ragazzo
alzando le mani, per sottolineare quanto ovvio fosse quello che aveva
detto.
-
Ok, tranquillo, ma tu Bill, come mai sei così lindo?-
-
Guarda che non è lindo affatto!!!- disse Tom iniziando a
sghignazzare
-
Grazie Tom!!- Bill si avvicino al fratello tirandogli uno scappellotto,
per poi
aprire il giubbotto che portava mostrando così la maglia
nera che aveva
indossato la mattina, ormai bianca.
-
E adesso questa roba chi la lava?- chiese Simone guardando storto Bill
e Tom,
che come unica risposta fecero un sorrisone a 32 denti e andarono dalla
madre a
baciarla
-
Ruffiani!!! Forza andate su a lavarvi, dopo vi devo parlare- la donna
tornò
seria e i ragazzi capirono al volo che qualcosa non andava,
così senza dire
niente salirono le scale.
Mentre
si stavano spogliando, Bill si fermò e osservò
attentamente il fratello.
-
Tom secondo te di cosa ci vuole parlare mamma?-
-
Bo-
-
Mamma mia oggi sei più loquace del solito, eh?-
-
Ma che problemi ti fai Bill, vedrai che non è niente di
grave-
Il
moro non rispose. aveva capito che anche il gemello era preoccupato, ma
come al
solito preferiva non darlo a vedere.
due
ore dopo, io ragazzi scesero per la cena, dove anche Gordon, li
aspettava al
tavolo.
-
Tom, Bill, sedetevi per favore-
I
due si scambiarono un'occhiata veloce e si sedettero.
Simone
tirò fuori la lettera e la porse ai due, che dopo averla
guardata dubbiosi
iniziarono a leggere.
Hannover,
25 Maggio 2006
Cara
Simone,
probabilmente
leggendo questa lettera ti stupirai molto, ma sappi che non
è uno scherzo. So
che sono stato un padre assente per Bill e Tom, ma anche se forse
è un po'
tardi vorrei rimediare.
Per
questo, anche sotto consiglio di Daphne, mi farebbe piacere che i
ragazzi
passassero l'estate da me. So che può sembrare una richiesta
pretenziosa, ma
sarei davvero felice se Bill e Tom, anche con il tuo assenso,
accettassero la
mia proposta. Probabilmente nel mese di Luglio, andremmo a Los Angeles,
dai
parenti di Daphne e vorremmo che anche i ragazzi venissero. Sono certo
che si
divertirebbero molto, e con la lingua non avrebbero problemi, dato che
anche la
famiglia di Daphne parla correttamente tedesco.
Questo
è tutto. Appena prendete una decisione telefonate.
Saluti
Hans
Tom
si alzò dalla sedia e andò via. Bill invece
rimase seduto a fissare il foglio.
Dal piano superiore si sentirono dei rumori forti e poi il silenzio.
Rimasero
così per alcuni minuti, poi Bill aprì la bocca
come per parlare, ma la richiuse
subito.
Simone
appoggiò la mano su quella del figlio.
-
Bill, lo sai che la decisione spetta a voi, io non mi
opporrò se decideste di
andare o di restare, ora vai da Tom -
Bill
alzò lo sguardo e annuì. Poi senza proferire
parola salì le scale e bussò alla
porta di Tom.
Dall'interno
nessuno rispose
"Bé
chi tace acconsente" pensò.
Quando
Bill entrò nella stanza trovò suo fratello seduto
sul letto con la testa fra le
mani, andò a sedersi di fronte a lui sulla sedia della
scrivania.
-
Perché quel bastardo ci ha fatto questo?- domandò
Tom
-
Io ci vado!-
Tom
alzò lo sguardo e sgranò gli occhi.
-
cosa?-
-
ho detto che io vado da lui!-
-
perché? ti sei rincitrullito? devo ricordarti quello che ha
fatto? devo
ricordarti quanto abbiamo sofferto? é? é?-
urlò Tom alzandosi in piedi
-
SMETTILA!! Non sono io quello che me ne sono andato-
Tom
si risedette.
-
Vieni anche tu!-
-
No-
-
Avanti Tom. Sai che non posso farlo da solo!-
-
Allora non andarci-
-
No, io voglio andarci, ma voglio farlo anche con te, non è
solo mio padre-
-
Non m'importa Bill se è o no mio padre! Io non voglio
rivivere quei momenti-
-
Tom ascolta, non è scappando che risolverai la situazione,
ok?-
Tom
annuì. Bill sorrise in modo che il gemello non lo vedesse,
si stava
convincendo. Se Tom era testardo, Bill a volte riusciva a esserlo anche
di più.
-
Proviamoci. Non ci proverai tu, e non ci proverò io, ma ci
proveremo noi!-
-
Ehi, ora non fare il saggio! Sono io il fratello maggiore!!-
-
E io quei dieci minuti che avresti fatto tu? L'intelligenza
è arrivata tutta a
me!-
-
Io facevo qualcosa di molto più furbo!-
Bill
alzò un sopracciglio
-
osservavo le tette della dottoressa!-
I
due scoppiarono a ridere.
Continuarono
per un po', tornando poi seri.
-
Ok, verrò ma a un patto...-
-
dimmi-
-
se qualcosa va storto o se non ci troviamo bene torneremo a casa-
-
va bene!-
I
due si strinsero la mano e si abbracciarono.
-
Mammaaaaaa!!!-
Simone
alzò lo sguardo e vide che come sempre i gemelli stavano
scendendo le scale di
corsa.
-
Immagino che abbiate preso una decisione! E immagino anche che abbiate
deciso
di andare-
-
Mamma da quando sei veggente-
-
Non sono una veggente, sono una madre!-
Simone
abbracciò Bill, e diede una grande grosso bacio a Tom, che
si esibì in smorfie
varie.
-
Bene io chiamo vostro padre, voi andate a mangiare, ho ordinato la
pizza!!!-
-
PIZZAAAAAAAAAAAAA!!!!!!- i due si precipitarono in cucina.
-
Bene ragazzi. State per intraprendere una nuova avventura-
disse
sarcasticamente Gordon
- Gordon, mangia!!!-
Ave! Dunque inanzi tutto, vorrei scusarmi per i possibili errori di ortografia o di scritttura in generale. Se il mio modo di scrivere non è chiaro commentate, così lo aggiusto. Detto ciò, spero che la storia vi piaccia! XD
Aspetto i vostri commenti.
Bacio