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Autore: MisteryInTruble    06/08/2008    2 recensioni
POSTATO CAPITOLO 2 [Stranamente l' immagine di Andrea, che per mesi l' aveva emozionata, adesso sembrava distante, opaca. Mentre quella di Daniele era più vivida che mai. Si stava nuovamente prendendo quella cotta?] Dei ragazzi, in una colonia-campeggio... racconto di una vacanza, cercando di non cadere nel banale.. commentate please ^^
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora... come presentarvi questa storia per me è un mistero.
Naturalmente il tema sono le vacanze... che altro dirvi? E' del tutto inventata, nomi, e descrizioni... i luoghi sono reali però ^^
spero che non vi annoi... e spero che questa speranza non sia vana XD
commentate se volete ^^





prologo


-Elena!!! l' hai messa una felpa pesante??-
Una ragazza dai capelli castani, con la frangetta folta sbuffò. Gli occhi verdi esasperati.
-Si, mà.-
-E gli asciugamani? Ne vuoi qualcun altro?- la donna si riaffacciò. Somigliava alla figlia. Tranne che per i capelli, rosso ramato, e il naso aquilino. La ragazza, inginocchiata accanto ad una valigia di quelle non rigide sbuffò nuovamente. -No.- rispose secca.
La madre se ne andò, lasciandola sola immersa nel silenzio della stanza. Elena si alzò, e avanzò verso il balcone che aveva in camera. Era stata felicissima di ottenerlo quando si erano trasferiti lì, tanti anni prima. E lo era ancora. Il balcone era un luogo di perdizione, dove riflettere, ascoltare musica e talvolta di nascosto, fumarsi una buona sigaretta. E guardando il fumo che si innalzava da quel piccolo tubicino di piacere, desiderava molte volte di poter volare anche lei via, via da quel mondo che l' aveva stufata, in soli sedici anni.
Sospinse lievemente la finestra, ed uscì. Si sedette, spalle contro il muro, osservando i palazzi che sostavano goffi davanti al suo.
Odiava quella città. Odiava abitare al Sud, lontana dal mondo.
Quel giorno nella sua mente si accavallavano mille domande. L' indomani li avrebbe rivisti. I suoi amici delle vacanze, incontrati l' anno prima, in quelle maledette colonie che aveva sempre odiato. Non era mai riuscita a trovarsi bene, ad ambientarsi, fino alla anno prima, quando aveva conosciuto tre persone stupende.
Ma aveva paura che fossero cambiate, aveva paura che lei fosse cambiata troppo. Dopotutto era maturata molto quell anno, ma era anche più cinica e chiusa. L' anno prima era simpatica e spensierata.... E la domanda che tamburellava costantemente con fastidio era quella più banale: e se mi troveranno odiosa?
Scrollò le spalle, tentando di pensare ad altro. Il pensiero vagò ad Andrea, suo ragazzo, con il quale non si sentiva più tanto spesso. Si era ripromessa di parlargli, tornata dalle vacanze. Lei lo amava, eppure sentiva che qualcosa non andava bene tra loro.
Rientrò nella cameretta, e andò all armadio. Aprì l' anta. L' armadio era stato svuotato, gran parte dei suoi abiti era piegato e sigillato nella valigia, pronto a passare due settimane in campeggio.
Si guardò allo specchio. Il riflesso rivelò una ragazza non troppo alta, con leggero sovrappeso, non di troppi chili. Un volto molto grazioso, contornato da folti capelli castani lisci e lunghi, occhi grandi dal bel taglio, di un verde misto al grigio, le labbra vermiglie sottili, e il naso e gli zigomi contornati da piccole e graziose lentiggini, che lei tanto odiava.
Chiuse l' anta sbuffando. Era cambiata anche fisicamente. L' anno prima portava un orribile caschetto, aveva chili in più e aveva una seconda. Quell' anno il seno le si era gonfiato arrivando a sfiorare addirittura la quarta. Non sapeva come mai così in ritardo aveva finito lo sviluppo ma di certo le andava meglio così.
Si voltò e andò alla scrivania di legno nero. Il computer nuovo della Apple regnava sovrano. Regalo dovuto alla sudata media dell otto con la quale aveva lasciato il quinto ginnasio. Lo accese, e andò nella cartella delle immagini. Lì, inutilizzate da circa un annetto c' erano le loro foto.
Quelle foto che le avevano dato troppa nostalgia. Le guardò. Una foto in particolare, quella a cui teneva di più. Eccola, sorridente e spensierata, abbracciata ad un altra ragazza, dai capelli neri ricci, lunghi e legati, due grandi occhi nocciola, felici. Elisa. La sua amica Elisa. Le labbra si dischiusero in un debole sorriso. Era straordinario sorridere guardando quel volto così pieno di vita. A destra si trovava Samuele, dritto, spalle in dietro e petto in fuori, come il militare che sognava di diventare, i capelli cortissimi biondi quasi rasati, e gli occhiali graduati che coprivano due bellissimi occhi azzurro mare. I lineamenti erano dolci, un viso molto carino. A sinistra c' era Daniele. Lo guardò meglio, meravigliandosi. L' anno prima si era presa una cotta, difficile da smaltire per il ragazzo. E ora lo guardava, non ricordando come mai le era piaciuto. Dopotutto non era affatto carino. Lineamenti non armoniosi, capelli corti neri, occhi nocciola coperti dagli occhiali da sole, naso troppo grande e bocca troppo carnosa. No. Non era bello, eppure qualcosa in lui l' aveva affascinata, e aveva passato due settimane in compagnia di quella fastidiosa cotta segreta, che era rimasta tale solo per lui. Dopotutto l' aveva scoperta anche gli altri due.
Li guardò. Il giorno dopo li avrebbe rivisti, e ciò la disarmava. Non si sentiva abbastanza pronta.
Aveva paura, e odiava aver paura.
-Oh, al diavolo!!- afferrò l' mp3 e andò sul balcone, per sentire nelle orecchie a volume elevato ''people are strange'' dei Doors.
  
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