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Autore: Kate_88    04/06/2014    2 recensioni
Lily Luna Potter ha ereditato i tratti particolari della sua famiglia: noncuranza delle regole, scarsa nello studio, pessima in pozioni, ottima nel Quidditch.
Scorpius Malfoy è lo scapolo d'oro e c'è chi firmerebbe carte false per ottenere anche solo un suo saluto.
A Lily non importa essere apprezzata, a Scorpius non importa trovar moglie. Anche se due anni d'età li separa, qualcosa li accomuna: piacersi sarebbe la cosa più sbagliata che potrebbero fare.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Salve. Eccomi qui con questo esperimento sulla coppia Lily/Scorpius. Mi ispira per diversi motivi, primo fra tutti per i genitori che si odiavano. Insomma, spero vi piacerà questo inizio e che recensirete per farmi sapere cosa ne pensate. Sarebbe bello, davvero. Spero vi piaccia come ho interpretato il carattere di Lily, d'altronde non si sa molto di lei dai libri quindi si va ad intuito e speranza.

Kiss, Kate.
 
 

Regole

 

Regola n° 1: Evita di infrangere le regole.

Regola n° 2: Dai sempre ascolto ai professori.

Regola n° 3: Non cacciarti nei guai.

Regola n° 4: Se ti cacci nei guai, ammetti d’aver sbagliato e chiedi scusa.

Regola n° 5: Dai sempre ascolto ai tuoi fratelli.

 

Regola n° 6: Non fraternizzare col nemico.

L’ultima regola però l’aveva dettata il padre, ricevendo il secco rimprovero della madre che l’aveva ammonito e bacchettato.

 

 

 

Tra le regole del castello, una era comune a tutti, tranne ai prefetti che avevano una delega: non uscire dalle mura oltre il coprifuoco.

Lily Luna Potter non era nota per il rispetto delle regole e ormai tutti si erano rassegnati. Il volto vispo, i capelli rossi e quel caratterino per nulla tranquillo facevano di lei la migliore battitrice di Quidditch e la peggiore studentessa di Grifondoro.

I suoi genitori si erano ormai rassegnati, o ci provavano. Al suo secondo anno aveva distrutto le vetrate della stanza per provare un incantesimo e solo dopo due mesi di punizione aveva riacquistato la libertà.

Al suo terzo anno l’avevano beccata all’interno del passaggio nel Platano Picchiatore mentre cercava di raggiungere la Stramberga Strillante.

Al quarto anno aveva, per sbaglio, fatto esplodere l’aula di pozione dopo aver erroneamente messo qualche foglia di troppo nel miscuglio da lei creato.

In quel suo quinto anno aveva rubato il mantello dell’invisibilità al padre: dopo una strillettera della madre, arrabbiata come un vulcano in eruzione, e un rimprovero del padre che le ricordava quanto fosse sbagliato il suo comportamento, l’aveva prontamente riconsegnato al padre che si era presentato a scuola con uno sguardo di disapprovazione.

Lily era così. Aveva ereditato tutti i tratti particolari dei genitori: noncuranza delle regole, irrequieta, brava a Quidditch, pessima in pozione, mediocre nelle altre materie, ingenua e solare. Era bella come la madre, questo nessuno lo negava, e godeva di popolarità per quel cognome che tutti ricordavano e che lei non faticava a pronunciare se era utile.

Suo fratello, Albus Severus, era fin troppo educato per i suoi gusti e il fatto che portasse la spilla da Prefetto rendeva più difficile le sue scappatelle notturne, verso la capanna di un Hagrid un po’ più invecchiato.

Quella sera voleva solo farsi un giretto fuori dal castello e godere dell’aria notturna e del prato umido della notte. Le piaceva passeggiare sulla riva del lago, senza aver paura di creature strane che avrebbero potuto correre nella notte.

Qualcosa poteva aiutarla: la Mappa del Malandrino. Suo fratello James, quell’estate, l’aveva chiamata in camera sua e di nascosto dai genitori gliela aveva affidata.

« Fanne buon uso » le aveva detto scompigliandole i capelli e baciandola sulla guancia.

Erano legati in un modo particolare. Lily aveva sempre detto che, se non fossero stati fratelli, lei lo avrebbe sposato. Ma aveva detto la stessa cosa al padre mentre ad Albus aveva detto che gli voleva bene e gli piacevano le coccole che riceveva in quanto sorella minore. Era adorabile quando voleva; il problema è che erano poche le volte in cui lo voleva realmente.

 

Aveva controllato la mappa più volte. Albus aveva finito il suo giro e stava tornando alla sala comune mentre gli altri prefetti continuavano a girare per il castello. Corvonero e Tassorosso avevano controllato la zona della torre d’Astronomia e delle cucine mentre il prefetto di Serpeverde, tale Scorpius Hyperion Malfoy, continuava a controllare il piano terra, tra Sala Grande e sotterranei. Quello era il prefetto più temibile.

Il migliore del suo anno, o dei Serpeverde in generale, aveva ricevuto i complimenti da parte dei professori per il suo contributo al corso di pozioni, aiutando l’ormai troppo vecchio Lumacorno che mancava colpi in attesa di andare in pensione; cercatore di Quidditch e pieno di soldi, Scorpius Malfoy era lo scapolo d’oro di Hogwarts, bello che di più non si poteva, come dicevano molte allieve.

In quel momento Scorpius era l’ostacolo più grande per la libertà serale di Lily.

Controllava ancora la mappa, in attesa che se ne andasse dalla zona del portone per poter scappare e notò ad un certo punto che era entrato in un’aula: era il momento giusto per correre fuori dalla scuola.

Lily uscì dal suo nascondiglio, dietro la statua del solitario, quel povero che nessuno controllava mai e iniziò a camminare a passi veloci verso il castello, controllando continuamente la mappa finché alla sue spalle avvertì uno scricchiolio e una voce così forte da farla tremare e rassegnare allo stesso istante.

« Potter! Di nuovo tu! »

Scorpius Malfoy manteneva le braccia incrociate mentre gli occhi chiari, come quelli del padre, erano fermi a guardarla, a squadrarla, a giudicarla.

« Malfoy. Di nuovo tu. Direi che mi stai perseguitando… »

« Non vorrei sbagliarmi, ma sei tu che giri per la scuola quando non dovresti. Potter, vediamo, ti tolgo punti o ti do una punizione? O ti mando di nuovo dalla preside o dal tuo professore preferito? »

« E dai Malfoy, non farla tanto lunga. Togliti questo dente e lasciami andare… » Lily aveva incrociato le braccia mentre con il piede destro batteva a terra in attesa.

« Se ti tolgo altri punti non ci sarà più gusto a competere per la coppa delle case, e siamo solo a metà ottobre. Che disastro che sei… » sbuffò guardandosi intorno per poi mostrare un sorrisetto divertito « ti assegno una punizione »

« Sei un totale rompiscatole. Non puoi togliermi 10 punti e lasciarmi andare? »

« No. È poco divertente. Punizione e domani ti farò sapere cos’è. »

« Dimmelo ora che già lo sai! »

« E togliermi il gusto di lasciarti sulle spine fino a domani? No. Stasera aggiorno il calendario e domani ti informo… » iniziò a girarsi per andare a terminare il suo giro.

« Il calendario? Cos’è non ricordi il giorno in cui sei nato? »

« Ricordo diverse cose, Potter, ma dall’anno scorso è difficile tenere il conto delle volte che ti ho beccata di notte a infrangere le regole… »

« E sarebbero? »

« Settantadue con oggi, se non erro… » Si mostrò pensieroso mentre muoveva le dita come per contare « Notte Potter e torna in stanza altrimenti ti rendo impossibile la punizione »

Se ne andò in direzione dei sotterranei mentre lei ricominciava a salire le scale che l’avrebbero portata alla sala comune.

I miei se lo vengono a sapere stavolta m’ammazzano pensò mentre saliva al dormitorio ripiegando la mappa del Malandrino. Guardò Scorpius fermarsi nella Sala comune dei Serpeverde.

 

Al mattino le arrivò un gufo che con classe ed eleganza poggiò il messaggio di lato al piatto, mentre lei buttava giù uova strapazzate e bacon, gusto ereditato dal ramo Weasley di famiglia. Le sue amiche, che le stavano di lato e di fronte al tavolo osservarono la pergamena arrotolata e guardarono incuriosite Lily.

« Allora? Non la apri? » Melanie la guardava indicando quella pergamena. Corti capelli scuri incorniciavano il volto pallido su cui spiccavano labbra carnose e occhi verdi.

« No. Non voglio rovinarmi la colazione… »

« Ehi! Se è una lettera di mamma o di papà fammela leggere. Sicuramente devono dirmi qualcosa! » Albus si era alzato dal suo posto raggiungendo Lily alle sue spalle.

« Non è roba per te… »

« E dai… » Albus afferrò il messaggio senza attendere la sorella e lo aprì mentre lei si alzava dal posto cercando di afferrarlo. Suo fratello oltre ad essere un prefetto era anche venti centimetri più alto di lei.

« Albus lo dico a mamma e sai che lei si arrabbia molto… »

« No… si arrabbia con te… » Albus guardò la sorella con le labbra arricciate e un’espressione severa sul volto « Di nuovo? Ti sei fatta di nuovo beccare da Scorpius? Non solo vai in giro per il castello quando non devi, ma ti fai sempre beccare da lui. Lily ma i G.U.F.O li vuoi prendere o pensi di rimanere qui a vita? »

« E dai, non farla troppo lunga! Mi ha beccata… qualche volta » indugiò cercando di dimenticare la conversazione della sera prima mentre arricciava nelle dita una ciocca di capelli « Non dirlo a mamma. Giuro, sconto questa punizione e poi righerò dritta fino alla fine dell’anno… »

« Fino alla fine degli anni… » Albus scosse il capo lasciandole quel messaggio sul tavolo e baciandole la fronte rassegnato.

Quando rimase con le amiche riprese a mangiare le uova con il bacon ma con meno foga di prima. Fu solo alla fine del pasto che si decise ad aprire quel biglietto, sotto lo sguardo delle ragazze che curiose la osservavano.

« No… No no no no e no! Io lo uccido! No! Non può farlo! Mi rivolgerò alla preside! »

« Qualunque cosa sia, se non era per come dire legale, Albus te lo avrebbe già detto… » Michelle dai lunghi boccoli biondi e gli occhi nocciola indugiava su Lily mentre afferrava il biglietto e leggeva le parole che tanto avevano sconvolto l’amica.

 

Punizione fino a Natale. Tutti i pomeriggi, nell’aula di pozioni per sistemare gli ingredienti per il giorno dopo e preparare una pozione prova per i ragazzi del primo anno. Non dovrà essere difficile Potter, per una del quinto preparare cose del primo. Ti aspetto oggi alle 15 e non tardare oppure ti tolgo davvero altri punti.

 

Malfoy

 

 

« Bè Lily, guarda il lato positivo, molte anche della nostra casa ci metterebbero la firma per passare i pomeriggi con Scorpius Malfoy. Hai idea di quanto sia ambito? »

« No Mel, non lo so perché a me non importa nulla di quel prefetto perfettino con la puzza sotto al naso. Questo quinto anno sarà un inferno ma dal prossimo anno sarà tutto migliore! Via Scorpius e tutti gli altri! » si alzò dal tavolo battendo i palmi sul bordo del legno, avvertendo un dolore lancinante ai palmi.

Stava odiando quel suo quinto anno.

 

Scorpius Malfoy, al suo tavolo, aveva finto d’ascoltare suo cugino Mark che gli blaterava vicino quanto avesse passato una notte da favola con nonsocomesichiama e che l’avrebbe rivista forse per una seconda notte, non di più per evitare che le altre si sentissero messe da parte. Suo cugino, molto alla lontana, Mark aveva la pelle mulatta e gli occhi chiari: suo padre, Blaise Zabini, era il miglior parente e amico del padre. A differenza del padre, Scorpius non riusciva a tollerare Mark, che con quei capelli lunghi legati in una coda bassa, non era in grado di stare zitto e ogni tanto ascoltare.

Così quella mattina, come spesso accadeva, lo faceva parlare fingendo di ascoltarlo, regalando ogni tanto un si ok giusto, mi sembra ragionevole mentre volgeva altrove il suo sguardo: Lily Luna Potter.

Si stava gustando la scena del messaggio con lo sguardo puntato su quella quindicenne dai capelli rossi. Era piccola, se lo ricordava di continuo, ma nel beccarla continuamente di notte ad infrangere le regole, la sua curiosità era così aumentata che indugiare con lo sguardo su di lei, ogni mattina, lo trovava particolarmente piacevole.

Andava contro il parere del padre, lo sapeva a priori perché quel suo terzo anno, quando lei entrò ad Hogwarts, il padre gli diede alcune regole.

Regola n° 1: Fatti sempre valere

Regola n° 2: Vinci la coppa delle case

Regola n° 3: Vinci il campionato di Quidditch

Regola n° 4: Fai attenzione alle arrampicatrici sociali

Regola n° 5: Non distrarti mai a lezione e prendi il massimo dei voti

 

Regola n° 6: tieni lo sguardo lontano dalla piccola di casa Potter. Non vogliamo imparentarci.

A quella regola però sua madre Astoria aveva rifilato una gomitata al padre e l’aveva ammonito, affermando che qualunque ragazza sarebbe stata la benvenuta in casa loro se lui era felice. Suo padre Draco aveva borbottato qualcosa sulla famiglia Weasley, poi però aveva ricevuto l’ennesima ammonizione da parte della madre e il tutto si era risolto in un semplice abbraccio aristocratico.

Scorpius però aveva messo gli occhi su quella ragazza dalla decima volta che l’aveva beccata di notte per il castello: aveva deciso che quella Potter non era così male se le piaceva così tanto infrangere le regole.

Lily Luna Potter era un tale mistero e allo scapolo d’oro i misteri piacevano davvero tanto.

   
 
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