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Autore: Craimy    04/06/2014    1 recensioni
C'era una volta un ricco. Insomma, li conosciamo tutti i ricchi... chi più chi meno...
E aveva un figlio.
E riuscì a capire cosa volesse veramente.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ricco che amava i poveri

 

Non è lontano il giorno in cui esisteva quel ricco. Insomma, i ricchi li conosciamo tutti, chi più chi meno... sono sempre quelli... insomma...

Lui era un ricco, esattamente; uno coi soldi. Non so se mi spiego, un ricco, quello con macchine ovunque e villette in giro per il mondo. Un ricco che poteva stendere tutte le monetine che possedeva e arrivare a coprire lo spazio cosmico. Era ricco, molto ricco, ricchissimo, il più ricco del mondo.

E aveva un figlio... insomma, uno coi soldi, spieghiamoci meglio, era un figlio nato con il completo di marca, altro che camicia!

 

Lo vidi quel giorno, non un giorno qualsiasi, era proprio quello. Era un giorno normale, se non fosse per il fatto che lo vidi. Era lì, davanti a me, davanti ai miei occhi. E lo vidi, quel giorno, scombussolava i miei occhi.

Ed era lì, quel giorno, quel... quel... quell'attimo. E io lo vidi.

 

A vederlo non sembrava un figlio di un ricco. Cioè, aveva soldi (e non solo quelli!), ma aveva un'aria.... quell'aria... e dai, capiamoci fin da subito, era triste.

Un ricco triste? Non esiste! Parliamoci chiaro, cosa non si può avere con i soldi? Il vero amore? La vera amicizia? Ma cavolo! Ci si può innamorare comunque e gli amici possono essere comunque trovati.

E lui era lì.

Quel giorno... era lì.

Da solo, triste. Triste, da solo. Era lì, da solo, triste. Era quel giorno lì, triste, da solo.

 

“Mio padre... sai... quel riccone... ecco.... lui...”

Sembrava proprio che lo dicesse, anzi, i suoi occhi erano confusi, disorientati. E invece no, non mi disse quello, non sussurrò quelle semplici parole.

“Hai bisogno d'aiuto?”

Per carità, io mi vado bene così come sono eppure... un aiuto? Ha detto proprio aiuto? Lui, tristemente triste, mi ha chiesto aiuto? Perché?

Ed ero lì, quel giorno, imbambolata a decifrare quelle innumerevoli parole.

 

“Parlo con te, hai bisogno di qualcosa?”

Che parole veramente ipocrite! Lui mi stava chiedendo se volessi qualcosa... il fatto è che... in quel momento.... non potevo più volere nulla.

Il nulla... lui me lo poteva dare? Io, infondo, avevo solo bisogno di quello...

“Di cosa pensi che abbia bisogno una povera bambina come me?”

“Di soldi?”

“Di nulla”

“Nulla?”

“Nulla”

 

E i suoi occhi sembravano un abisso. Nel senso, lui non conosceva quella parola. Cos'era il nulla? Esiste? Come si può ottenere?

Nulla... non è una parola stupida? Semplice? Normale?

Nulla... non ha senso! Se il nulla esistesse, nulla esisterebbe. Allora esiste si o no questo nulla?

 

“Nulla?”

“Nulla”

“Proprio nulla?”

“Proprio nulla”

 

E io stavo chiedendo il nulla, perché sapevo che fosse l'unica cosa che non potevo avere. Oddio, io sono una bambina nata in povertà, sono una bambina che ha imparato ad amare ciò che si ha, ciò che si ruba, ciò che si può avere.... non sono una riccona con la pappa pronta! Eppure non voglio soldi... voglio il nulla... insomma, chi mai lo ha ottenuto questo nulla?

 

E quel giorno lo vidi, era triste e mi chiese cosa volessi e io... e io risposi il nulla.

Il perché forse non lo avrete ancora capito... sembra di parlare con dei ricconi... perché... il perché...

Perché il perché è un perché.

Perché? Bé perché... perché devo trovare un perché? È perché e basta!

 

“Perché vuoi il nulla?”

“Perché non puoi darmelo”

“E perché?”

“Perché voglio il nulla, voglio avere qualcosa che nessuno ha mai avuto”

“E perché?”

“Perché esso vale più dei soldi”

“Tutto vale più dei soldi”

“Cosa?”

“Sono solo una misura, io odio i soldi”

“Ma tu ci nuoti dentro!”

“E perché gli altri no? Perché io sì e gli altri no? Perché?”

“Tuo padre è un riccone, ma quello con tante auto e tante monetine...”

“Io vorrei che tutti avessero tanti soldi, voglio essere uguale”

“Uguale? Nessuno è uguale a qualcun altro”

“Vedo solo troppe ingiustizie, non ce la faccio più”

 

Lui che vedeva ingiustizie? Lui... era uno di noi? Esistono veramente ricchi del genere? Ricchi che non vogliono solo essere ricchi, ma essere umani? Esistono ricchi che vedono e odiano ingiustizie?

 

“Allora dammi il nulla”

“Cosa?”

“Siamo uguali, no? Tu non puoi darmi ciò che voglio e nemmeno io”

 

E non rispose, restò lì a guardarmi. E non rispose, restò lì a fissarmi. E mi fissò, mentre cercava qualcosa per rispondere. E mi guardò, frugando nella sua testa per rispondere con qualcosa d'esistente.

 

“Il nulla vale più dei soldi, visto che non può essere ottenuto con essi?”

“Forse”

“Quindi cos'è il nulla?”

“Il nulla”

E quel giorno lo vidi... lo vidi... lo osservai... lo... lo... quel giorno scoprii il nulla...

E tornerei indietro per ritrovarlo, il nulla, in quelle parole.

  
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