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Autore: peachyhzt    04/06/2014    10 recensioni
C'erano una volta dodici stelle, accomunate da un unico desiderio: poter scendere sul pianeta Terra e divenire parte di esso.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FF
TitoloThank you for giving me a galaxy, when I only needed a star.
Genere: Malinconico.
Rating: Verde.
LunghezzaOne shot.
PairingNessuno.
Avvertimenti: IO HO PIANTO.
DisclaimerI personaggi della storia non mi appartengono. Fanfiction scritta senza scopo di lucro.
Note dell’autoreDopo poco più di due settimane di silenzio, in un momento di particolare masochismo condito da scarsa voglia di vivere, ho preso da ascoltare la discografia degli EXO. Tra una lacrimuccia e l'altra, ho partorito questo.
Buona lettura, spero di essere riuscita a trasmettere  al meglio la storia triste ( ma a lieto fine ) delle nostre dodici stelle.




( : 蝴蝶少女 )







« Non ho sonno! » si lamentò il bambino, scostando per l'ennesima volta il lenzuolo che lo copriva.
« 
Baobei, è tardi. Devi dormire. » ribatté l'uomo, con il tono di chi quella sera ha già ripetuto troppe volte quella frase.
Il bambino sbadigliò, stropicciandosi gli occhi con i pugnetti  chiusi. « Gege, raccontami una storia. »
« Lo sai che non conosco nessuna bella storia da raccontarti. »
« Puoi inventarla! » incalzò entusiasta il piccolo, contento di non aver ricevuto un no secco in risposta.
Un altro sospiro da parte del più grande, ormai arreso. « Va bene, va bene. Rimettiti giù. »
L'uomo si sedette sul letto, rimboccando le coperte al piccino, che restava silente in trepida attesa di ascoltare il racconto.
« Il protagonista della storia è -- »
« No, no, no! Devi iniziare con " c'era una volta " »
« D'accordo. Allora, c'era una volta ...  »

_______________________________________________________________________________________________

C'erano una volta dodici stelle.
Esse erano Earth, Light, Teleporth, Flight, Healing, Telekinesis, Flame, Water, Time, Lightning, Wind e Frost.
Erano tutte estremamente diverse l'una dall'altra, ma erano accomunate da un unico desiderio: poter scendere sul pianeta Terra e divenire parte di esso. Tuttavia, per poter fare ciò, era necessario fare un patto con il pianeta Terra: poiché ogni stella corrispondeva ad un potere differente, le stelle sarebbero potute scendere sulla Terra a condizione di mettere a disposizione del pianeta le loro forze.
Le stelle accettarono, entusiaste di poter iniziare la corsa verso il loro sogno. Gli anni passarono, e non ci fu un solo giorno in cui le stelle non si alleranono duramente per ciò a cui ambivano. Alla fine, riuscirono nel loro intento: scesero sulla Terra sottoforma di esseri umani.
Nel corso degli anni trascorsi prima della loro discesa sul pianeta, il legame tra le stelle era divenuto solido come l'acciaio, nulla poteva fermare il loro intenso bagliore.
Era come se, pur essendo dodici entità separate, brillassero come una sola.
La loro vita proseguì serena, rigogliosa della felicità che tanto le stelle avevano agognato. Condivisero tanti traguardi insieme ed altrettante gioie. Non mancarono i momenti difficili, visto che il pianeta Terra non era il loro luogo d'origine e pretendeva molto da loro, ma unite seppero far fronte ad ogni difficoltà.
Tutte tranne una.

Col tempo, la stella Flight si ammalò.
Decise di tenere duro il più a lungo che poteva, trascurando se stessa per non far preoccupare le altre stelle, fino a che non riuscì più a lottare da sola contro la sua malattia. Era debole, stremata dalla fatica e provata dagli sforzi. Sapeva di non potersi tirare indietro, ma andare avanti stava diventando un sacrificio che non poteva permettersi.
Chiese al pianeta Terra più e più volte di rimandarla  in cielo.
Il pianeta Terra negò il permesso ogni volta.
Flight divenne sempre più debole, la sua luce si stava affievolendo giorno dopo giorno. Fu costretta a prendere una decisione, da sola.
Con le ultime forze rimaste, spezzò il patto fatto con il pianeta Terra e tornò in cielo.
Le altre undici stelle, assistettero incredule a quella scena: non capivano i motivi per cui Flight le aveva abbandonate proprio ora che il loro sogno era stato coronato. Le luce delle altre stelle, seppure fossero ancora unite, si attenuò, corrotta dal dolore. Ma non potevano spegnersi, nel momento di maggior debolezza, dovevano continuare a mostrarsi forti ed unite. 
Il pianeta Terra andò su tutte le furie, mentendo alle altre undici sui motivi per cui Flight aveva spezzato il loro accordo. Dall'alto dei cieli, ora Flight poteva solo assistere impotente, senza intervenire su quanto veniva detto nei suoi confronti.

Flight ora era completamente sola. La sua esistenza era sempre ruotata attorno al suo sogno di vivere sulla Terra, insieme alle altre undici stelle, ma ora non aveva più sogni, amici e certezze.
Non sapeva dove andare. Il cielo non era mai sembrato così tetro come lo fu in quei giorni. Ma nonostante la sua salute fosse debole, la volontà di Flight era forte.
Sapeva che nonostante il nero che ora la circondava, anche lei  sarebbe tornata a splendere di luce propria, ed il suo cammino sarebbe stato illuminato di nuovo.
Aveva un unico rimorso: l'aver lasciato le altre undici stelle.
In tutti quegli anni, la sua esistenza era stata intrecciata a loro da un filo indossolubile. Nonostante ora fossero separate, sentiva che la sua vita era ancora legata a loro e sempre lo sarebbe stata.
Facendo forza sul loro legame, Fligth disse loro addio per l'ultima volta.

« Quando non saprai dove appoggiarti, ricordati sempre che il miglior sostegno sarà proprio sotto ai tuoi piedi. » disse Earth.
« Quando vedrai attorno a te solo il buio, io farò luce per te. » disse Light.
« E se la sua luce non dovesse bastare, un fulmine illuminerà il tuo cammino. » disse Lightning.
« Quando ti sentirai solo, farò in modo che un pezzetto di noi giunga fino a te. » disse Teleporth.
« Quando le tue ferite bruceranno, io riuscirò sempre a curarle. » disse Healing.
« Quando avrai bisogno di qualcosa, mi assicurerò che ti arrivi in un soffio. » disse Telekinesis.
« Quando le nuvole nel tuo cielo oscureranno il sole, io le spazzerò via per te. » disse Wind.
« Quando qualcosa si metterà nel tuo cammino, io lo ridurrò in cenere. » disse Flame
« E se le fiamme saranno troppo alte, io le spegnerò. » disse Water.
« E quando l'acqua sarà troppo impetuosa, io la ridurrò in ghiaccio e ti lascerò proseguire. » disse Frost.
Flight sorrise, sentendo la propria luce rinvigorirsi dell'amore delle altre stelle. Ma mancava qualcosa.

« Time, tu cosa farai? » chiese qualcuna.
« Cosa farò? Cos'è che io non ho già fatto per lui? » la luce di Time era debole quasi quanto quella di Flight, sfarfallando intermittente come se rischiasse di spegnersi da un momento all'altro.
Time era ferita nel profondo come mai era stata: il suo dolore non poteva essere compreso da nessuno se non da Flight stessa. Tutti sapevano quanto avesse pregato Flight prima di rimanere, poi di tornare indietro. Aveva fatto tutto ciò che era nelle sue capacità, ma non era bastato.
La parole arrabbiate di Time erano pronunciate dal suo dolore ma una volta che si fu sfogata, diede modo alla sua vera indole di mostrarsi.

« Mi mancherai. » la sua luce era ancora tenue, sembrava scivolare via ad ogni sussurro.
« E tu mancherai a me. Tutte voi mi mancherete. »
« Io fermerò il tempo per te ogni volta che vorrai. Quando sentirai la nostalgia del nostro passato, ti permetterò di riviverlo nitidamente nei tuoi ricordi. »

Le stelle si salutarono, dicendosi addio. Undici tornarono sul pianeta Terra, ed una sola volò verso il cielo.
Lassù, Flight era sola. Era tornata al punto di partenza, ma più forte di prima.
La forza donata dalle altre stelle, le permise di diventare molto più di una semplice stella: Flight divenne una Galassia intera.
Le undici stelle, ogni notte guardavano il cielo e ne ammiravano i colori, guardando la Galassia che non avrebbe mai smesso di vegliare sul loro cammino, seppur da lontano.
Il posto della Galassia ora era nell'Universo, ma il suo cuore sarebbe sempre rimasto sul pianeta Terra, con le undici stelle che le avevano insegnato a brillare di luce propria.

« Fine. »
« Yah! Ma questo finale è triste! » piagnucolò il bambino.
« Ehi, non è vero. Flight ha avuto quello che desiderava: la libertà. »
« Ma -- e tutte le altre stelle? Cosa hanno fatto dopo? »
« Loro hanno accettato e capito la sua scelta, anche se c'è voluto del tempo. »
« Non è giusto! Flight doveva tornare indietro e chiedere scusa alla Terra. »
« Flight era troppo malata per poterselo permettere. Il pianeta Terra avrebbe sfruttato il suo potere fino a farla spegnere. »
« Time ha davvero perdonato Flight? Si sono più rivisti? »
« Sì e no. Time ha perdonato Flight. Ma non si sono più rivisti. »
« Cosa?!  E perché? »
« Perché il pianeta Terra ha impedito loro di vedersi, una volta spezzato il loro accordo. »
« Ma gege ... Il pianeta Terra è cattivo. »
« Al pianeta Terra importava solo del suo patto con le stelle, e di sfruttare i loro poteri. »
« Time ha pianto? »
« Sì, per molto, molto tempo. »
« E Flight cosa ha fatto, dopo che se ne è andato? »
« Ha continuato a vegliare sulle altre stelle, da lontano. Le stelle hanno dato a lui la forza di divenire una Galassia, e Flight ha dato loro il coraggio di continuare a lottare. »
« Aish ... Odio le storie tristi. »sbuffò il bambino, posando la testa sul cuscino, pronto per mettersi a dormire.

« Gege, Time ora ha smesso di essere triste? » chiese all'improvviso, mentre l'uomo stava uscendo dalla stanza.
« Time ora è felice, perché sa che anche Flight lo è. » L'uomo fece di nuovo per varcare la soglia.
« Anche se non si sono più rivisti? »
« Il loro legame superava ogni distanza. »
Ma il piccolo era già scivolato nel sonno.

L'uomo uscì dalla stanzetta, dirigendosi nella propria camera.
Ormai era notte fonda, una calda notte d'estate. Dalla finestra aperta entrava una brezza piacevole che carezzava le tende, facendo danzare il tessuto chiaro sotto la pallida luce della Luna. Sembrava quasi che stesse richiamando l'uomo, invitandolo ad affacciarsi ad essa.
Posò i gomiti sul piccolo davanzale, lo sguardo si rivolse subito verso il crepuscolo notturno.
Non c'era nemmeno una nuvola: i ricordi scintillavano nel buio, proprio come le stelle brillavano in quella distesa blu notte.
Il cielo era sereno come il mare dopo la tempesta.
ZiTao sorrise.




   
 
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