Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Camomilla1408    04/06/2014    0 recensioni
"Sono sicura che le nuvole sono perfette anche da vicino. Anche fotografate senza filtro."
I capitoli saranno abbastanza corti, in media. Non amo scrivere cose lunghissime, penso che sia più facile perdere qualche emozione per strada.
Genere: Generale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lei mi vide e scosse i capelli per salutarmi, per essere sicura che la vedessi.
Si avvicinò con il suo incedere sgraziato e mi chiese se sarei andata da lei per San Valentino. Ci consoliamo a vicenda, sue parole testuali. E nei suoi occhi non c’era alcuna consapevolezza di quanto volessi che le sue parole fossero serie.
Anzi, quanto desiderassi avessero il senso che assumevano ogni notte, in ogni mio cuscino, in ogni fottuta fibra delle mie lenzuola.
Ora inizia il countdown: 14 febbraio, here we come.
For what it’s worth, it was worth all the while, le parole mi arrivavano da un solo auricolare. Stavo ascoltando lei, con i suoi vaneggiamenti, le sue idee deliranti.
“Giada, allora, ho miriadi di cose da fare. Intanto dobbiamo trovare Rosso per farci dare un po’ di roba*, poi dobbiamo comprare le cibarie e tanto, tanto, tantissimo Estathè. E preparati, ti faccio la manicure.”
“Sì, con quali unghie?!”-le risposi. Le mie povere mani sono distrutte ormai. Mi mangio le unghie da quando ho cinque anni, e sono in giro da sedici.
“Te le ricostruisco. Eh.”
Con quel cipiglio da donna vissuta mi uccideva. La cosa peggiore è che non se ne rendeva minimamente conto. Non si rendeva minimamente conto di nulla che la riguardasse. Il mondo fuori non aveva segreti per lei, ogni dettaglio era fondamentale e raccontava qualcosa.
Ma il resto..beh, il resto non contava.
Non contava che io arrivassi la mattina con le guance rosse di ansia e paura di non trovarla lì ad aspettarmi, non contava che la prendessi per mano sempre, in ogni momento. Non contava, eravamo come sorelle. Era normale.
 
La campanella ci gridò di andare in classe, mi abbracciò e se ne andò. La gonna a fiori che fluttuava, le borchie ai polsi tintinnanti, le parigine a righe senza arte né parte. Ogni atomo ruotò perfettamente intorno alle luci dei suoi occhi spalancati, tutto era sensato.

*Mary Jane lalala
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Camomilla1408