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Autore: PRISHILLA    05/06/2014    4 recensioni
L'ossessione che Harry Potter ha per Draco Malfoy sta portando i suoi amici all'esasperazione. Cosa succederà quando Ginny, stanca delle sue continue lamentele, deciderà di prendere in mano la situazione per dimostrargli una volta per tutte che Draco non è stato marchiato e che le sue sono solo paranoie?
Scopriamolo insieme che ne dite..? ^^
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 15

 

 

Vorrei iniziare chiedendo a tutti umilmente scusa.
Mi rendo benissimo conto che non è così che ci si comporta con i propri lettori... Voi che dedicate a me minuti che non torneranno più e io che vi deludo non aggiornando :(
So che non è una scusante valida, ma credo davvero di essere in uno dei periodi che ricorderò come uno dei più brutti della mia vita. Non è che ho troppo da fare e quindi non posso scrivere... è proprio che non ho più la testa sul collo... credo che mi abbia abbandonata e che sia andata a farsi un giro...
Mi manca la concentrazione e l'ispirazione. Ritrovarmi davanti alla pagina bianca è una gran pena, perché nella mente si accumulano così tanti pensieri che cancellano le mie idee, la mia buona volontà va in fumo insieme alla mia tranquillità. Conseguenza vuole che la pagina rimanga bianca e che io non riesca ad aggiornarvi.
Mi dispiace davvero tantissimo, credetemi!!!
Ciò non toglie che quando mi collego e vedo vostre recensioni o messaggi la cosa mi faccia molto piacere. Per lo meno mi strappate quel sorriso sincero che altrimenti ormai non mi esce più...
Quindi vi ringrazio infinitamente di tutto!!! Spero di non avervi annoiati ma il punto era che avevo bisogno di mettervi al corrente della situazione perché non volevo pensaste che non avrei più continuato la storia...
La porterò a termine, fosse l'ultima cosa che faccio. Quello che non so dirvi è quanto ci metterò di questo passo...
Un bacione a tutti!!! Grazie ancora della vostra pazienza :)


Allora...
Premessa....
Per non causare equivoci o scandali vi annuncio fin da ora che per questo capitolo mi sono servita un un pezzo realmente esistente nel libro/film di Harry Potter. L'ho completamente stravolto però e ne ho fatto ciò che volevo (XD...) quindi capirete benissimo di che scena si tratta leggendo (e io in questo momento non ve lo svelerò per non rovinarvi la “sorpresa”) e capirete altrettanto in fretta il perché della mia premura nell'annunciarvi gli stravolgimenti fin da adesso...
Spero che questa versione alternativa vi piaccia lo stesso e spero capiate che quello che ho fatto l'ho dovuto fare al fine di continuare la storia nel miglior modo possibile...
Detto questo, vi lascio, e... buona lettura!!!



Due settimane. Erano trascorse già due settimane da quella notte che purtroppo per Ginny le era rimasta impressa nella mente, quasi marchiata a fuoco.

Dimenticare quello che era successo sarebbe stato impossibile. Ci pensava eccome.

A volte se ne vergognava molto... si vergognava di come le cose erano andate alla fine.

Non era proprio quello che aveva avuto in mente per tutto quel tempo. Aveva di certo creduto che le cose sarebbero state più facili, più semplici. Aveva pensato di riuscire a scoprire la verità senza lasciarsi minimamente coinvolgere dalla cosa.

Ma poi...

Quelle labbra calde, le sue braccia forti... il suo profumo. E tutto nella sua mente si era annebbiato di colpo.

Quando si era destata era ormai già tardi, troppo tardi, e lui stava già andando via.

E già, era andato via... e non era più tornato.

Seduta sul marmo freddo lo aveva aspettato per qualche interminabile minuto, poi aveva capito che non sarebbe più tornato indietro e aveva deciso di andar via anche lei.

Quello che però le dava più di che pensare era quella sensazione di oppressione all'altezza del petto. Sensazione che non l'aveva più abbandonata.

Ginny aveva notato qualcosa di strano in Draco in quelle ultime due settimane.

Inizialmente era stato solo più taciturno del consueto. Quando erano in biblioteca neanche la degnava di uno sguardo. Lei però testarda più che mai aveva deciso di provarci lo stesso sperando in una reazione da parte di lui...

Certo, la reazione l'aveva avuta, anche se non era proprio quello che lei aveva in mente.

Si rese conto pian piano, quasi sconfitta, che ormai nulla andava come la sua immaginazione esigeva...

Una volta aveva provato ad attaccar bottone, lui non solo non l'aveva guardata ma non le aveva rivolto la parola neanche per errore. D'un tratto lo aveva visto alzarsi quasi infastidito dalle sue chiacchiere e perdersi dietro gli enormi scaffali, quasi nascondendosi tra i suoi amati tomi.

Quella scena le era rimasta impressa nella memoria così bene che solo chiudendo gli occhi poteva riviverla.

Lei gli parlava, stranamente aveva il cuore in gola e poteva giurare di essere accaldata, ma non demorse, e poi lui che si voltava così, senza dirle una parola, senza curarsi minimamente di lei, e si allontanava.

Si era quasi offesa quella volta, era troppo, quel comportamento terribilmente infantile non era più tollerabile. Aveva deciso di parlargli, magari semplicemente per chiedergli se il suo ciarlare lo infastidisse.

Una volta raggiunto però l'aveva liquidata in fretta dicendole che aveva da fare e che doveva togliersi dai piedi.

Ginny rimase ancora un po' lì, in piedi tra quegli scaffali pieni di libri, sola, a pensare a com'era appena stata trattata... era ferita.

Quando tornò al suo posto non gli rivolse la parola.

Ricordava benissimo il suo orgoglio ripeterle che doveva essere lui a parlarle per primo, che doveva chiederle scusa per il suo comportamento e che lei non avrebbe dovuto fare la prima mossa quella volta.

In realtà quando lo vide radunare le sue cose e andar via senza neanche voltarsi, perse le speranze, e maledì il suo orgoglio per averla consigliata così male.

C'erano stati anche alcuni episodi in Sala Grande.

Draco non si voltava più nella sua direzione.

Ormai le era quasi naturale sorridergli prima di mangiare. Era diventato come augurargli “buon appetito”, e lui anche se a modo suo e con aria seccata le rispondeva sempre, ben attento però a non farsi beccare dai suoi “amici”. Ma ormai anche questa era un'abitudine superata...

Quando un giorno poi lo vide allungare un braccio e circondare le spalle di Pansy non ci vide più, le mancò l'aria e in seguito l'appetito.

No, non stavano insieme, e no, non c'era assolutamente del tenero tra loro, di questo si rendeva perfettamente conto, ma vedere quello che le si prospettava davanti era semplicemente insopportabile.

Quelle piccole attenzioni di cui godeva erano ormai tramontate, e in qualche modo invidiava l'altra che invece poteva essere lì alla luce del sole, al suo fianco, senza temere nulla.

Inutile dire che le passò la fame.

Quando Draco levò gli occhi su di lei voltandosi subito dopo a sussurrare qualcosa nell'orecchio di quel carlino che ridacchiò civettuola, le ribollì il sangue. Capì che era una provocazione quando lui si voltò ancora a guardarla con quel maledetto ghigno stampato in viso.

In quel momento le venne in mente di quella volta in cui le disse che c'era una fila di ragazze pronte a gettarsi nel suo letto anche solo per una notte. E lei sapeva benissimo quanto a Pansy piacesse Draco.

Nella sua mente allora non poteva far a meno di immaginarli insieme...

Quella notte non dormì affatto pensando a cosa stesse facendo lui.

Continuava a domandarsi se effettivamente Draco sarebbe stato con lei, se lei fosse andata da lui o se fosse stato proprio lui a chiamarla e se... se avessero fatto...

Non riusciva a spiegarselo, ma una parte non proprio piccola del suo cuore sperò che quella di Draco fosse solo una provocazione. Infondo l'aveva guardata apposta...

Il giorno dopo lo attese in biblioteca, aveva tutte le intenzioni di chiedergli spiegazioni. Sapeva che infondo era un comportamento infantile il suo. Sapeva di non avere nessun diritto di impicciarsi negli affari del ragazzo, che non la riguardavano affatto, ma voleva sapere, doveva sapere...

Lui non si presentò. Ne quel giorno ne mai...

Aveva cambiato abitudini, così da un giorno all'altro.

Non si presentò più neanche sul ponte sul quale avevano trascorse delle splendide serate a chiacchierare.

Tutta la gentilezza e il riguardo usatole in passato sembrava svanito nel nulla. Evaporato. Disperso come polvere al vento. E di quella persona che ormai la sua mente iniziava ad immaginare non era rimasto che un ricordo.

Poteva davvero essere tutto finito così? Senza neanche un addio?

Ma addio di cosa poi...

Era perfettamente convinta che mentre lei si faceva tutte quelle paranoie, per lui invece la vita andasse avanti senza mai fermarsi, senza stare troppo a pensare a quello che era stato o meno. Per lui, e lei ne era certa, era stata solo un passatempo di breve durata e di poco conto.

Si sentiva usata.

Usata?

Ma perché poi?

Non erano mai stati insieme e lui non si era mai espresso di termini affettuosi nei suoi riguardi.

Perché mai doveva sentirsi usata?

Eppure era così.

Camminava lungo i corridoi di Hogwarts con i capo chino e gli occhi puntati sulla fredda pavimentazione in pietra. Certo, ormai non poteva che camminare così.

Per quale motivo?

Ma era ovvio...

L'ultima volta che aveva camminato a testa alta aveva assistito a quella scena raccapricciante: Draco la stava baciando, baciava Pansy, proprio lì davanti ai suoi occhi. La baciava, proprio come qualche settimana prima baciava lei, e quando vide che Ginny era li ferma, impalata a fissarli, la baciò con più enfasi sentendola gemere come una gatta in calore a quel contatto.

E il suo stomaco... fece una capriola.

Voleva andar via di corsa e fuggire il più lontano possibile da lì, per non vederli più, per non vedere più lui. Ma non ci riusciva. I piedi inchiodati al suolo e gli occhi fissi su di loro. Lei non si era accorta di nulla impegnata com'era, ma lui? Lui sapeva di essere osservato, che proprio lei lo guardava, ma nulla. Non si fermava.

E ancora a Ginny venne in mente che lo faceva apposta!

Per fortuna arrivò Hermione alle sue spalle e la trascinò via da lì spintonandola e chiamandola “allocca”, paragonandola a Ron nei suoi momenti di imbambolamento. Ginny tentò di ridacchiare e si lasciò trascinare a colazione.

Così da quel momento aveva preferito camminare a capo chino. Era stato come sprofondare.
Arrivata al tavolo si sedette accanto ad Harry. Ron e Hermione erano già lì e parevano parlare di qualcosa di serio considerando quelle facce scure. Decise di prestare orecchio a ciò che dicevano, tanto per distrarsi un po'.

-Eccola Harry, è Katie.- annunciò Hermione indicandola con un gesto del capo. Harry si voltò e lo fece anche Ginny. -Katie Bell.- insistette quindi.

A Ginny quel nome non era affatto famigliare. Non capì quindi perché il ragazzo invece si levò di scatto correndo nella sua direzione fermandola.

-Chi è Katie Bell.- chiese quindi ai due ragazzi che invece erano rimasti seduti al loro posto.

-Katie è la ragazza che ha appena rischiato di morire Ginny... ma dove vivi? Lo sa tutta la scuola meno che tu.- disse Ron con una nota di rimprovero.

-Perchè cosa le è successo?-

-Ha toccato un oggetto maledetto. Una collana mi pare.- le rispose invece Hermione con più garbo.

-Oh... no non ne sapevo nulla...- Ginny era come cascata dalle nuvole. Quindi Harry aveva tanto interesse in lei perché voleva saperne di più su quella faccenda.

Ginny guardò Harry intento a parlare con la ragazza quando quella parve puntare lo sguardo su qualcosa in fondo alla Sala, Harry fece lo stesso.

La sua espressione mutò notevolmente. Le sopracciglia aggrottate, la mascella serrata. Pareva un segugio che aveva avvistato la sua preda.

E poi...

Tutto si svolse in attimi....

Ginny voltò lo sguardo alle sue spalle scoprendo che ciò che la sua mente aveva appena elaborato era pari al vero. Questa volta non erano solo la follia della sua immaginazione.

Draco era lì e nel suo sguardo c'erano stanchezza, ansia, colpa...

Poi lo vide voltarsi e fuggire via come un ladro mentre Harry lo inseguiva.

Harry e le sue maledette teorie su Draco! Pensò, mentre partiva all'inseguimento a sua volta.

Lasciò il tavolo e partì come un fulmine dietro quei due, lasciando alle sue spalle Ron e Hermione sbigottiti. Ma doveva raggiungerli!

Cosa avrebbe fatto Harry se lo avesse raggiunto? Doveva impedirgli di fare qualcosa di stupido, doveva impedirgli di compiere qualche azione malsana di cui in seguito si sarebbe sicuramente pentito!

Correva lungo i corridoi chiamando il suo nome a gran voce, ma Harry non accennava a fermarsi. A suo parere neanche l'aveva sentita preso com'era a decidere quale maledizione scagliare contro Draco.

Non poteva permetterglielo.

Harry era entrato nel bagno degli uomini! Cosa poteva fare? Non poteva certamente entrare...

Ma poi...

-Professore!-

Piton!

Per una volta nella sua vita era stata felice di vederlo, per una volta quell'uomo era al posto giusto nel momento giusto!

Lo vide svoltare l'angolo in tutta fretta. Probabilmente aveva sentito la sua voce e non aveva nessunissima voglia di parlarle...

Non se ne sarebbe certo stupita. Ma in quel momento aveva bisogno di lui. Infondo anche precipitandosi nel bagno cosa avrebbe potuto fare lei da sola contro la rabbia cieca di Harry.

Aveva bisogno del professore, aveva bisogno di Piton!

Con uno scatto fulmineo si fiondò nella direzione in cui l'aveva visto sparire. Mai le sue gambe avevano corso tanto in fretta.

Non poteva permetterglielo, non poteva lasciare che Harry lo uccidesse!


Dopo aver visto Harry parlare con Katie a Draco salì il sangue alla testa. Capì in un attimo che Harry sospettava di lui e non ci avrebbe messo molto ad associare anche tutto le altre cose strane accadute negli ultimi tempi sempre a lui. Il panico lo sopraffece mentre l'unica cosa che la testa gli intimava di fare in quel momento era di scappare. E così fece sostenuto anche dalle sue gambe che si mossero in fretta anche se un po' tremanti.

Chi lo avesse visto in quel momento non avrebbe visto che l'ombra di quello che era un tempo.

Riusciva ad udire i passi del ragazzo alle sue spalle. L'unica cosa che gli venne in mente di fare era di svoltare il primo angolo e cercare un po' di fortuna.

Così fece e la porta del bagno dei ragazzi gli si parò dinnanzi. Vi si precipitò al suo interno gettandosi di corsa sul lavandino.

Tentò di respirare, di recuperare fiato. Si aggrappò meglio al freddo marmo mentre lentamente sollevava lo sguardo verso lo specchio.

Si guardò.

Bianco come il marmo che stringeva sotto le dita, gli occhi incerchiati lo facevano somigliare ad uno scheletro. Il volto scavato da troppe notti in bianco e troppo senso di colpa.

Non voleva dannazione, ]non voleva fare quello che stava facendo!

Ma cosa diamine poteva farci lui se era stato prescelto? Cosa poteva fare difronte alla minaccia del signore oscuro di uccidere sua madre se non gli avesse ubbidito?!

Avvertiva il respiro farsi pesante come quel senso di oppressione che aveva nel petto.

Continuava a fissare i suoi occhi cupi e spenti, continuava a fissare quell'ombra riflessa nello specchio. S'immaginò ammantato di nero... E si fece schifo.

Poteva una persona guardarsi allo specchio e farsi schifo da solo?

E se poteva lui, neanche voleva immaginare quella che era l'opinione altrui...

Si guardava e non si riconosceva. Non era rimasto nulla del Draco che era, o per lo meno di quello che pensava di essere. Guardava negli occhi un estraneo. Un uomo inutile, perduto ormai tra le fiamme di un inferno dal quale uscire era semplicemente impossibile. Un uomo che aveva venduto la sua anima in cambio di... in cambio di... in cambio di cosa?

-Ne si convinto?- si domandò sussurrando quelle parole tra i denti. E il suo riflesso, che non aveva nessuna voglia di dargli risposte, gli fece pena.

Una rabbia cieca gli risalì fino a scoppiargli dentro. -Ne vale la pena?!- urlò a se stesso riflesso nello specchio sopraffatto poi da un pianto disperato e prepotente.

Aria...

Aveva bisogno di aria, non riusciva a respirare.

Si tolse il gilet di tutta fretta senza fare minimamente attenzione a non sgualcirlo e lo gettò di lato.

Soffocava...

Si tolse anche la cravatta.

Come poteva continuare a vivere con quel senso di oppressione?!

Aprì il rubinetto di fretta e si bagnò il viso con gesti spicci e secchi.

L'acqua fresca sul viso fu un toccasana in quel caso. Gli permise per qualche istante di tornare a respirare.

-Malfoy!-

Draco si arrestò di colpo. Sapeva benissimo a chi appartenesse quella voce, quella voce che tanto odiava, ma volle accertarsi che non fosse solamente uno stupido scherzo della sua immaginazione e ne osservò nello specchio il riflesso.

Non vi era più solamente un'immagine riflessa bensì due, e l'altra era proprio quella di Harry Potter.

Allora non si era sbagliato, lo aveva davvero inseguito!

Si voltò appena in tempo per scansare un colpo uscito dalla bacchetta dell'altro.

Da lì fu il caos.

Harry pareva deciso ad eliminarlo senza neanche il beneficio del dubbio, senza pretendere inutili spiegazioni o perdere tempo in futili chiacchiere.

Non era proprio così che aveva immaginato la sua fine, ma in un certo senso era meglio farla finita subito e per mano del suo eterno avversario piuttosto che per mano dell'oscuro...

La battaglia aveva inizio e ne era certo, sarebbe stata all'ultimo sangue...


Ginny con non poca fatica riuscì a convincere il professore che le sue parole erano sincere. Non lo biasimava però, aveva perfettamente ragione a dubitare che una Weasley andasse da Piton per informarlo che Malfoy era in pericolo e che Harry era il colpevole.

Se si soffermava a riflettere sulle sue parole rimaneva basita lei stessa ma era così e dovevano correre se volevano arrivare in tempo!

A tratti le faceva ancora male la gamba. Corse a perdifiato ma temeva davvero di non arrivare in tempo.

Con le lacrime agli occhi si costrinse a non rallentare, a non far caso al bruciore.

E, finalmente, la porta del bagnò apparve all'orizzonte. Con un ultimo sforzo si ritrovò al di là dell'uscio, ritrovandosi ad assistere, però, a quella che ai suoi occhi era una scena terrificante.

L'ambiente era invaso dall'acqua che, fuoriuscita dalle tubature rotte, le arrivava ormai alle caviglie.

-Serpensempra!-

-Harry no!- urlò Ginny con tutte le sue forze. Ma ormai era fatta. Il suo incubo che diveniva realtà.

Non era arrivata in tempo...

Draco udendo la sua voce aveva voltato il capo nella sua direzione giusto in tempo per un ultimo sguardo.

Una scia luminosa partita dalla bacchetta di Harry si fiondò sul corpo di Draco colpendolo in pieno petto. Un urlò, un volo, e poi quel corpo martoriato che cadeva di peso al suolo in una pozza di acqua gelida.

Draco era a terra e pareva non muoversi.

Fu come se un silenzio tombale fosse sceso su di loro. Ma più probabilmente erano le sue orecchie che ormai ovattate non udivano più nulla.

Il cuore ormai arrivatole in gola pareva battere più forte.

Non riusciva a credere a ciò che i suoi occhi la costringevano a vedere...

Nella sua mente era tutto solamente un incubo mostruoso.

Presa dal panico si precipitò da lui inginocchiandosi al suo fianco incapace di credere che il suo amico di sempre, il ragazzo che aveva adorato e idolatrato per così tanto tempo, fosse stato davvero capace di tanto.

Era incapace di toccare il corpo di Draco per paura, incapace di pensare mentre le calze e la gonna si bagnavano fradici.

Allungò una mano a sforargli il viso in una carezza leggera.

Era madido di sangue.

Ormai l'acqua introno a loro era di un rosso vivo, il rosso del suo sangue.

-Harry...- disse Ginny con un filo di voce. Le mani sospese a mezz'aria incapaci di decidere cosa fare, come muoversi o su cosa posarsi, tremavano. Il cuore in preda a convulsioni. -Cos'hai fatto Harry!- gli rimproverò prendendo a piangere disperata.

Guardò ancora Draco notando che respirava.

-Spostati.- le intimò il professore raggiuntoli e spostandola di peso facendola cadere seduta in quel lago.

Avvertiva i capelli bagnarsi per via dei tubi esplosi probabilmente durante la colluttazione, ma non le importava, non le importava neanche di ciò che chi la vedeva potesse pensare, di ciò che Harry stava pensando in quel momento. Quando però lo udì allontanarsi si sentì meglio.

Non aveva nessuna voglia di vederlo.

Il professore puntò la sua bacchetta sul corpo del ragazzo e pian piano anche tutto il sangue sparì insieme e quelle ferite.

Quando ebbe finito e lo vide prendere di peso il corpo svenuto di Draco per essere trasferito in infermeria e si sentì meglio.

Draco era vivo!





Scusate eventuali errori, non era proprio il risultato a cui miravo se devo essere sincera, ma avete già aspettato troppo e quindi ho voluto postare subito... ad ogni modo spero vi sia piaciuto :)

  
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