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Autore: Kamelye    05/06/2014    1 recensioni
Tutto sembra andare per il meglio: Natsu, Lucy Gray e gli altri sono tornati a casa dopo i sette anni passati sull'isola di Tenrou, e la pace è finalmente arrivata.
Ma è solo la quiete prima della tempesta.
Una nuova minaccia incombe su Fiore: Zeref, il mago Oscuro, ha fatto una promessa, una promessa di morte, e ha tutte le intenzioni di mantenerla.
Un legame, lo stesso che unisce Luce e Oscurità, legherà a doppio filo il loro destino con quello di una ragazza misteriosa senza memoria del suo passato.
Il suo nome è Amelìe, e l'unica cosa che sa è che possiede la Magia della Luce, e che in lei c'è qualcosa che non quadra.
Il destino la porta ad unirsi alla Gilda più scalmanata di Fiore...
Riusciranno i nostri eroi a salvare (di nuovo?!) la situazione?
Leggete e lo scoprirete...
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zeref
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FT3

Les Lumières d'Amelìe
Capitolo 2: Passato, Presente e Futuro.

I rumori che la circondavano erano a dir poco assordanti. La battaglia infuriava senza sosta da ore in quell'enorme spiazzo erboso, nuvole minacciose iniziavano ad addensarsi sopra le teste dei combattentti.
I membri della Gilda ce la stavano mettendo tutta, nonostante la stanchezza iniziasse a farsi sentire.
Erza aveva ragione: i demoni che stavano affrontando non erano particolarmente forti, ma erano un'infinità.
Una mezzaluna luminosa le passò davanti falciando una decina di demoni. Amelìe si girò di scatto, e sorrise vedendo Erza circondata di un alone azzurro, vestita con un'armatura da angelo. La ragazza la ringraziò con un sorriso, e Titania annuì di rimando. Strinse la presa sui due pugnali bianchissimi che aveva modellato con la sua magia e si allontanò, gettandosi all'attacco di un gruppo di bestiacce che stavano dando parecchio filo da torcere a Lucy, la quale era stata allontanata dal gruppo. Con un salto all'indietro lanciò un pugnale nella schiena di un demone che lanciò un grido animalesco. Terminando la traiettoria ad arco del salto si portò all'interno del cerchio in cui era chiusa la sua nuova compagna.
-Tutto ok Lucy? - chiese, notanto che aveva il respro un po' affannato. Quella annuì, ma si vedeva che era affaticata. Di fronte a lei, Taurus mulinava la sua ascia, mostrando tutta la sua potenza. Tuttavia i demoni, piccoli e agili, la evitavano facilmente, dando molto filo da torcere allo spirito e alla sua evocatrice.
Subito Amelìe richiamò a se il pugnale lanciato prima, scomponendolo in Plasma senza forma.
-Lucy! Richiama Taurus e vieni vicino a me!- le urlò per farsi sentire sopra il frastuono. La bionda si girò di scatto e con un gesto della mano richiamò il suo spirito, per poi fiondarsi vicino alla rossa.
 In un colpo solo Amelìe ingoiò il plasma che aveva concentrato in mano. Prese un bel respiro e urlò
 - ENERGY DRAGON'S BREATH!-
 Mettendo la mano a coppa vicino alla bocca e soffiando, liberò tutta la sua potenza, emettendo un raggio di luce che spazzò via ogni singolo demone nelle vicinanze. Mantenendo la magia attiva, Amelìe iniziò a ruotare, lasciano un solco fumante dove il raggio colpiva. Solo quando tutti i demoni furono sconfitti, sciolse l'incantesimo, con il respiro decisamente affannato.
Dannazione, pensò, ho consumato troppa magia nello stesso momento...
-Stai bene Lucy?- disse, con la voce più flebile di quanto avesse voluto.   
-Si! Grazie per l'aiuto!- rispose la bionda sorridendo -Ma tu non sembri stare gran che! Cos'hai?!- disse preoccupata.
Amelìe era di colpo impallidita, le mani le tremavano abbastanza vistosamente. Cadde di schianto sulle ginocchia, subito sostenuta da Lucy.
-Amelìe! Amelìe, che succcede?! -
-L-Lucy, ascolta- disse la rossa. - qui sono abbastanza lontana dagli altri per non causare danni, ma tu devi assolutamente allontanarti da me, adesso!!-
-No, non ti lascio qui da sola! sta arrivando un'altra orda di demoni!- disse Lucy caparbiamente
-Lucy, ti prego, vai via! Ascolta: sono molto debole adesso, e l'unico modo per non farmi ammazzare è recuperare le forze... poi ti spiegherò perchè ma or- NGH!- uno spasmo la bloccò alla fine della frase, scuotendola.
-L'unico modo per non morire è un incantesimo... ANF... che mi fa assorbire rapidamente tutta l'energia che viene dispersa nell'aria... uhh, quando un mago evoca un incantesimo... Solo che adesso non so quanto controllo avrei e potrei assorbire anche la tua magia, lasciandoti indifesa... Quindi ti prego ALLONTANATI!-  gridò Amelìe, e Lucy, dopo averla guardata insistentemente negli occhi, finalmente si decise a correre dietro una fila di alberi, sporgendosi un po' per tenerla d'occhio comunque.
Inspira, espira. Inspira... ok, adesso!
-ENERGY TOTAL DRAIN!- gridò.
Lucy era perprlessa. Nascosta dietro a quel grosso tronco, la maga osservava la ragazza ancora immobile in ginocchio.
Come mai non succede nulla? si chiese rabbrividendo.
Improvvisamente, Amelìe alzò le braccia al cielo e i tatuaggi che le percorrevano si illuminarono di una luce biachissima. In contrasto con il cielo diventato ormai quasi nero dalle nubi temporalesche, una nebbiolina bianca comparve lentamente sopra il gruppo di combattenti ad una decina di metri da loro, diventando sempre più corposa ogni volta che veniva compiuto un incantesimo. La nebbia diventata ormai densissima si mosse velocemente verso Amelìe, che la attirò verso di sè. La nebbia iniziò a girare, dapprima piano, poi sempre più velocemente, fino a sollevare la ragazza in aria e avvolgerla completamente, facendola splendere come una stella.
Lucy dovette coprirsi gli occhi, tanto era forte quella luce. Quando capì che era svanita, aprì gli occhi, guardando stupita la nuova compagna.
-Amelìe!- gridò correndo da lei - Amelìe, è stato fantastico! - disse, tutta contenta. La rossa sorrise, di nuovo in forze, ridacchiando.
-Coraggio, andiamo ad aiutare i nostri amici!- disse a Lucy, che annuì decisa. Le due si gettarono subito nella mischia, perdendosi di vista dopo poco.
Amelìe si batteva come una furia, materializzando le armi più disparate e sconfiggendo demoni su demoni. Si trovò più volte a combattere schiena a schiena con i suoi nuovi compagni di Gilda, che le elargivano continuamente sorrisi incoraggianti.
In quel momento, sudata, sporca di erba, terra, fango e sangue,  nel bel mezzo di una battaglia furiosa, dove i compagni si porteggevano a vicenda per arrivare alla vittoria, Amelìe si sentì a casa.

***

La battaglia era finita. La piccola Wendy zampettava qua e là, tutta presa a curare coloro che erano rimasti feriti, con Charle alle calcagna. Fortunatamente, nessuno aveva riportato lesioni gravi, giusto qualche graffio fastidioso e un po' di stanchezza. Mira stava bendano un braccio a Natzu, borbottando qualcosa sul fatto che agisse troppo senza pensare, ma con un grosso sorriso sulle labbra.
La povera Levi rincorreva Gajeel con delle bende in mano, cercando inutilmente di medicargli una ferita alla testa. Quello continuava a correre in circolo, urlando -E piantala gamberetto, non ne ho bisogno!-, finche la giovane dai capelli azzurri, esasperata, desistette.
-Ah, fai un po' come ti pare- disse stizzita, sbuffando e andandosene via, sbattendo i piedi furiosa. Gajeel si fermò di botto, stupito da quello scatto d'ira. Rimase fisso a guardare la schiena di Levi mentre aiutava Wendy a supportare i feriti, senza proferire parola, confuso. Amelìe sorrise a quella scena, girandosi per cercare con lo sguardo qualcuno a cui servisse il suo aiuto.
Ad un tratto, sentì qualcosa. Era un mugugno, forse un lamento. Si guardò intorno con più attenzione, cercando di capire da dove venisse quel suono.
Me lo sarò immaginato... pensò alzando le spalle. Fece per allontanarsi, quando lo sentì di nuovo. Si bloccò di colpo, rischiando di scontrarsi con Wendy.
-Scusa!- mormorò la piccola, ma vedendo Amelìe così tesa si fermò. -Tutto bene?- chiese. Amelìe stava per risponderle, quando al loro olfatto da Dragon Slayer giunse una zaffata di odore di sangue tale da rivoltargli lo stomaco. Wendy si premette una mano sulla bocca, cercando di non vomitare mentre anche Gajeel e Natsu venivano raggiunti da quel penetrante odore metallico.
Amelìe non ci pensò due volte e ssi mise a correre verso la fonte dell'odore, andando più veloce mano mano che l'essenza dolciastra le impregnava le narici. Corse seguando l'olfatto, che la guidò dietro una fila di alberi che circondava la vallata, mentre le nuvole temporalesche sopra di lei iniziavano ad illuminarsi di sporadici fulmini.
Devo sbrigarmi! Pensò, Se inizia a cadere la pioggia perderò la traccia!
Così iniziò a correre più forte, superando gli arlberi e addentrandosi sempre di più nella boscaglia. Rallentò, scostando rami e foglie con le mani, cercando di non inciampare nelle radici seminascoste, finchè all'improvviso sentì di nuovo quel suono.
A destra...
Corse ancora, ed eccola lì: sotto una piccola nicchia formata dalle radici di un albero gigantesco, vi era una figura rannicchiata. L'odore di sangue proveniva da lì!
-Ehi, c'è qualcuno?- chiese Amelìe. Silenzio.
-C'è qualcuno qui?! Sei ferito?- disse più forte.
Un mugugno le rispose. -Oddio... Aspettami, sto arrivando!-
 Più velocemente che potè si fece strada tra la vegetazione e raggiunse la figura che cercava. Era un ragazzo con una zazzera di capelli neri che si teneva convulsamente il braccio, sul punto di perdere i sensi e pallido come un cencio. Amelìe gli posò la mano sulla fronte e sgranò gli occhi.
Ha la febbre altissima!!
-Ehi mi senti?! Non svenire, ti prego! fra poco arriveranno gli altri, resisti!- gli disse cercando di farlo reagire. Nulla, il ragazzo rimaneva immobile, tremando come una foglia.
-Ce la fai a staccare il braccio da lì? Non riesco a spostarti se stai così!- tentò. Lui, in risposta, alzò lo sguardo e per la prima volta i loro occhi si incontrarono.
 Amelìe percepì una specie di risucchio, come se volesse strapparle via l'anima dal corpo con quei due pozzi neri, così scuri da confondersi con la pupilla. Lentamente, il ragazzo spostò il braccio senza staccare per un momento gli occhi lucidi di febbre da quelli di lei, e per poco Amelìe non svenne. Il petto era dilaniato da un fendente che lo attraversava dall'anca sinistra alla spalla destra.
-Oddio...-
Deglutendo rumorosamente, Amelìe concentrò le forze che le erano rimaste per creare una striscia di Plasma della dimensione di una benda, e cercando di non fargli male cercò di bendarlo più stretto che potè.
-Non svenire, coraggio! Non svenire!- continuava a ripetere come un mantra, forse più a se stessa che a lui.
Finito il bendaggio, uscì dalla nicchia e si mise ad urlare.
-NATSUUU! GAJEEEL! WENDYY! SIAMO QUI!- gridava, sperando che grazie al loro fine udito i Dragon Slayers la sentissero.
Grazie al cielo, pochi minuti dopo, che alla rossa erano sembrati anni, percepì l'odore di cenere di Natsu e quello merallico di Gajeel, seguito dalla brezza marina di Wendy.
-SIAMO QUI!- continuò, finchè non li vide emergere a fatica dalla vegetazione. -Cosa c'è Amy? Stai bene? Sei ferita?- chiese Wendy, spaventata dal sangue che macchiava le braccia della rossa.
-No, non è mio, è suo!- disse sfinita. Natsu e Gajeel si fiondarono nella nicchia, scovando il corpo del ragazzo. -Cazzo, questo è mesos proprio male- disse Gajeel come se stesse ordinando una pizza.
Wendy corse da lui, con il visino teso e concentrato. Ogni volta che la sua magia era utile, la piccola accantonava  tutte le sue paure e insicurezze, mostrando un lato di sè molto determinato.
Amelìe le si mise subito accanto. -Amelìe, togli le bende, devo valutare la ferita! Ma tienile pronte, non posso guarirlo qui, dobbiamo tornare subito alla Gilda! Natsu, tu sei il più veloce di noi, vai ad avvertire gli altri che abbiamo trovato un ferito grave e di prepararsi a tornare indietro il più velocemente possibile!- Natsu annuì e sparì tra le fronde.
-Gajeel tieniti pronto! Appena gli avremmo prestato le prime cure dovrai auitarci a portarlo via. Coraggio Amy, togli le bende! - disse Wendy, e la rossa obbedì.
Merda. Pensò la Dragon Slayer del cielo. Persino Gajeel si era incupito alla vista della ferita. Subito la piccola iniziò a fare incantesimi di guarigione sempre più complessi, senza fermarsi un attimo.
Disinfettò la ferita con la magia e fece coagulare il sangue, fermando l'emorralgia. -Adesso!- Disse, e subito Amelìe si adoperò per mettergli la benda. Finita anche quell'operazoine, Gajeel se lo caricò in spalla, e corsero più velocemente verso la gilda.

***

Nella Gilda il caos si era relativamente calmato. Beh, per quanto può essere calma una Gilda di casinisti epocali come Fairy Tail.
Dopo il ritrovamente del tizio ferito, tutti coloro che avevano una minima conoscienza in medicina si erano accalcati nell'infermeria per dare una mano a Wendy: la poverina infatti era stanchissima. Curare le ferite di tutti i compagni, anche se lievi, le aveva prosciugato parecchie forze e non ne aveva a sufficienza per curare il ragazzo ferito. Gli altri erano rimasti in trepidante attesa, facendo un casino pazzesco come ci si aspettava da loro. Quando poi Wendy e gli altri erano usciti dall'infermeria dicendo che il tipo se l'era vista brutta ma ce l'avrebbe fatta, tutta l'adrenalina che li animava era svanita come bollicine in una bibita gassata.
Stanchi per la battaglia e per le tante emozioni, alcuni erano andati a casa o nei dormitori, altri erano rimasti nel bar della Gilda. Cana ovviamente era occupatissima a scolardi un intero barile di vino rosso, mentre Mira, con un grosso cerotto sul naso per via di un cazzotto ricevuto a tradimento da un demone, asciugava placidamente i bicchieri dietro al bancone, mentre osservava felice la calca che si era creata nella tavola davanti a lei. Dopo essersi rilassati infatti, nei suoi compagni era tornata molto forte la curiosità per la nuova arrivata. La prima a rompere il ghiaccio era stata Levi. Mentre Amelìe si stava curando le ferite grazie a del Plasma estratto dal medaglione che aveva al collo, la ragazza si era avvicinata.
-Scusami- aveva detto, - Il tuo nome è Amelìe, giusto? Piacere, io sono Levi, benvenuta in Fairy Tail!- Amelìe aveva sorriso e le aveva stretto la mano che Levi le porgeva.
-Si, sono io, piacere!- aveva risposto la rossa. Così avevano iniziato una conversazione sui loro libri preferiti, a cui si era unita poi anche Lucy. Vedendole ridere e scherzare, si era avvicinato anche Natsu, poi Gray e di conseguenza Lluvia, e via via tutti gli altri, fino a creare una piccola folla intorno a lei. Amelìe stringeva mani a destra e a manca, finchè tutti non si sedettero.
-Bene ragazzi- aveva detto allora Lucy- Amelìe, mi dispiace tanto, ma è ora dell'interrogatorio!- Detto ciò, tutti gridarono di gioia, pronti a torchiare la rossa che, inutile dirlo, avrebbe preferito essere al posto del tipo in infermeria col petto squarciato. E così era iniziato l'interrogatorio in versione Fairy Tail. La prima domanda era stata di Lucy:
-Raccontaci un po' di te - chiese, appoggiando il gomito sul tavolo e il mento sul palmo della mano. Amelìe aveva annuito, accennando ad un piccolo sorriso.

-Allora... comincerò dall'inizio. O meglio, da dove ricordo. Dieci anni fa, mi sono risvegliata in uno spiazzo erboso vicino ad un cumulo di macerie. Credo fosse una gilda, dato che tra le macerie spuntava il pezzo di un'insegna, anche se non ne sono sicura. Per questo non so dirvi con precisione di cosa si tratti la mia magia: non ricordo come l'ho ottenuta. L'unico indizio che posseggo in merito sono degli spezzoni di sogni raffiguranti un gigantesco drago bianco che mi fissa vicino ad una ragazzina con dei lunghi capelli biondi. Non mi hanno mai detto il loro nome o altro, quindi non so dirvi di più al riguardo. Nonostante l'assenza di memoria, ricordavo come parlare, camminare e scrivere. Così mi sono guadagnata da vivere facendo vari lavoretti e viaggiando di città in città, imparando quanto più possibile sui luoghi che visitavo. -disse sospirando un po'.
-Tre anni dopo il mio risveglio, durante uno dei miei viaggi, sono stata attaccata da un gruppo di demoni. Conoscevo alcuni rudimenti di difesa personale appresi qua e la, ma ovviamente non erano sufficenti. Così  tentai di scappare, ma ovviamente mi raggiunsero, e ora sapete il perchè delle cicatrici sulla schiena. - continuò, volgendo lo sguardo verso Mirajane.
 - Fu in quell'occasione che si manifestò la prima volta il mio potere magico.- riprese, e a quelle parole anche Natsu e Gajeel, i più disinteressati, si fecero attenti.
- Vedete c'è un momento, nella vita di una persona, in cui questa si trova sul filo sottile che divide la vita e la morte. In quell'istane, l'istinto di sopravvivenza o la volontà di non morire, e chissà, anche la paura della morte, liberano nel nostro corpo una quantità immensa di energia. Ero circondata dai demoni, ferita, senza alcuna possibilità di salvezza, eppure in quel momento ho scoperto un attaccamento alla vita che non sapevo di avere. E allora l'ho liberato, e si è scatenata per la prima volta la mia magia. Ricordo solo un grande calore e tanta luce, poi di nuovo il buio.
Quando ripresi i sensi, credetti di essere morta. Invece, un vecchio mi aveva trovato nella radura, mentre era in cerca di erbe medicinali. Si chiamava Hakurei. Mi raccolse e si prese cura di me. Era molto severo - disse, tirando su un sorriso amaro - Per i primi giorni di convalescenza non mi faceva muovere neanche la testa. Anche se non avrei potuto, ero talmente coperta di bende da sembrare una mummia! - i suoi compagni risero, strappandole un sorriso un po' più sincero del primo.
-Poi, mano mano che la situazione migliorava, mi permise di alzarmi e di esplorare la casa. Non che fosse un gran che, ma per me aveva un fascino incredibile. Era piccolissima, palesemente per un uomo solo. Tuttavia era una di quelle case classiche, con le porte scorrevoli di carta di riso, il tatami di canne di bambù per terra e due futon, e per questo la adoravo. Ma soprattutto c'era una stanza, forse più grande di tutte le altre messe insieme. Le pareti erano piene zeppe di armi di ogni genere; ognuna era lucidissima e curatissima, nonostante mostrassero con orgoglio i segni del loro uso.
Così iniziai a fare più caso a certi dettagli di Hakurei. Aveva le mani nodose, piene di calli e piccole cicatrici. Il corpo portava i segni di vecchie ferite: zoppicava un po' sulla gamba destra.
Nonostante l'età, possedeva una forza eccezionale, e ogni volta che lo vedevo guardare quelle armi appese, vedevo una scintilla nei suoi occhi... Un amore profondo verso quelle che inizialmente ritenevo solo pezzi di ferro. Tempo dopo, una volta tolte le bende e scoperto le cicatrici, mi odiai per la mia debolezza. 'Non voglio scappare, mai più.', mi dissi. Allora, memore della sua natura di guerriero, gli chiesi di addestrarmi. Mi aspettavo un rifiuto, che mi ridesse in faccia, che mi prendesse per matta o simili, e invece.... Invece accettò. Nei seguenti sei anni di allenamento, oltre ad insegnarmi l'uso delle armi, riuscì a "risvegliare" la magia che era sopita in me. Fu lui ad intuire che questa "cosa" liquida e informe potesse essere modellata fino a diventare solidae che potesse essere legata alla magia dei Dragon Slayer, dato che riuscivo ad alimentarmi con l'Energia magica libera che mi circondava, seppur con gran fatica. Così, lentamente, unii i due insegnamenti, fondendo le arti marziali con la magia. Inoltre, con gli anni, si era creato un rapporto molto profondo fra di noi. Io ero la figlia che lui non aveva mai avuto, e lui fu come un padre per me. Quando fui abbastanza brava per cavarmela, iniziammo ad andare in giro per i villaggi vicini, aiutando chi ne aveva bisogno. Un giorno, mentre ci trovavamo in un villaggio chiamato Mohara, ci fu un attacco di demoni. Non sarebbe stato troppo difficile elimiarli, non erano nè tanti nè particolarmente forti. Tuttavia, erano comandati da un gruppo di maghi di una Gilda Oscura. Combattemmo insieme, e li sconfiggemmo.
Ma Hakurei morì quel giorno, per difendermi.- Amelìe si fermò, sentendo la voce spezzarsi.
-Dovresti essere felice della morte che ha avuto. E' morto con onore.- Disse Gajeel, sorprendendo tutti.
-E' morto per proteggere qualcuno che amava.- Disse Gray dandogli man forte, dandole una pacca consolatoria sulla spalla. -E' la morte più onorevole che un guerriero possa avere.-
Amelìe annuì sorridendo ai due con gratitudine. Elfman, intanto, piangeva cercando di nascondere le lacrime con il braccio, mormorando qualcosa come ' Quello sì che era un vero uomo!'
-Cosa hai fatto poi?- chiese Cana, resa curiosa dalla botte di vino che si era scolata.
-Beh- disse Amelìe - Perso anche quest'ultimo e unico legame che avevo, ripresi i miei vagabondaggi, alla ricerca stavolta delle mie origini e di informazioni in più sulla mia magia. Nel frattempo scoprii che sarebbe stato più comodo e conveniente, se volevo continuare a combattere i demoni, unirmi ad una Gilda. Mentre cercavo in una biblioteca in un villaggio piuttosto lontano da qui qualche nozione sulla Dragon Slayer Magic, mi cadde l'occhio su un libro piuttosto recente. Ora non ricordo perfettamente il titolo, ma iniziava con la sparizione dei membri della gilda allora considerata una delle più forti della regione, Fairy Tail. Nel libro, poi, narrava le vostre gesta dagli albori fino al salto di questi sette anni. Ancora prima di finirlo, decisi che mi sarei unita a Fairy Tail, ed ora, eccomi qui.- concluse, sorridendo.

 
-Che storia ragazzi!- disse Natzu, entusiasta - Ora ho ancora più voglia di combattere con te!- gridò, sputando fuoco dalla bocca.
-RIVALE IN AMOREEEE- Gridò Lluvia, che non gradiva la simpatia che Gray sembrava nutrire per la nuova arrivata.
Improvvisamente, Erza si alzò da dove era seduta, provocando il silenzio istantaneo di tutti i presenti. Titania fissò Amelìe, stavolta senza lo sguardo ostile che la caratterizzava, ma con un piccolo sorriso che le incurvava le labbra.
-Benvenuta in Fairy Tail- disse pacata, tendendole la mano. Amelìe la prese con decisione, scatenando il giubilo dei suoi festosi nuovi amici. -Grazie- rispose - Per me è un onore-
-ORA BASTA DOMANDE!- intervenne Cana urlando e sventolando un barile neanche fosse una piuma -E' TEMPO DI FESTEGGIARE!-
-AYEEEEE!- risposero tutti, sollevando i boccali e dando inizio alla festa.
Levi cervava di farsi strada, sgomitando per arrivare fino ad Amelìe che era seduta al bancone, parlottando con Mira!
-Amelìe!- disse, riprendendo fiato- Non vorrei sembrarti indiscreta, ma... Potrei chiederti un favore?
-Certo, dimmi pure - rispose quella sorridendo, mentre Cana chiamava un brindisi per la nuova recluta ai compagni già un po' alticci.
-Volevo chiederti se potevi darmi un piccolo campione del tuo Plasma, per poterlo analizzare. Potrei capire un sacco di cose sulle sue origini, potrebbe esserti utile.- spiegò la maga.
Amelìe allargò ancora di più il sorriso, entusiasta. -Ma certo, volentieri!-
Con pochi istanti di concentrazione fece apparire sulla sua mano una quantità di materiale lattescente poco più grande di una biglia. -Ecco qui- disse, e la consegnò a Levi. La piccola maga dai capelli azzurri mise le mani a coppa, e la piccola biglia luminosa vi fluttuò sopra, cadendoci con un tintinnio. Levi la guardò con gli occhi pieni di curiosità e ringraziò di nuovo.
-Mi metto subito al lavoro!- disse, e sparì tra la folla, senza curarsi che uno sguardo viglile la seguiva sempre.
-Dovresti parlarle, sai?- disse Amelìe a sorpresa, facendo sobbalzare Gajeel.
-Umpf, come no. - rispose quello - E per cosa? Per vedermi puntato addosso solo uno sguardo impaurito o disgustato? No grazie, mi va bene così.-
Amelìe rise. Il gigantesco Dragon Slayer d'Acciaio aveva problemi di cuore? HA! Bella questa!
Tuttavia, vedendo lo sguardo profondo del ragazzo mentre guardava Levi, smise, buttando giù uno degli shot che Cana le aveva passato. L'alcool le scese bollente giù per la gola e la rossa sospirò.
-Guarda che stai dicendo una cazzata.- disse, osservando anche lei l'azzurra che si sistemava gli occhiali, ridendo e scherzando con Lluvia e Lucy.
-E' piccola e sembra fragile, ma è una maga di Fairy Tail. Sono in questa specie di casino da meno di 24 ore, e cavolo Gajeel, l'ho capito perfino io che sono tanto forti quanto folli. - Gajeel ora stava osservando Amelìe con uno sguardo indecifrabile. La rossa gli ficcò un mano un bicchierino pieno di qualcosa di rosato, con un odore molto pungente.
-Non la sottovalutare.- concluse, e si allontanò.
Il massiccio Dragon Slayer fissò il contenuto del bicchiere, annusandolo un po'.
-'Fanculo.- disse, lo buttò giù tutto d'un fiato e si diresse quasi marciando verso Levi.




Eh si, vi lascio così, perchè sono SAAADICA.
Scrivere in questo periodo è stato un tantino un'agonia, dato che ho dovuto recuperare quattro materie; 'E' STATO DIFFICILE, MA CE L'ABBIAMO FATTAH!' Sono riuscita a passare senza debiti e ad aggiornare <3 (anche se con un ritardo imbarazzante ma ok.)
Ecco qui il nuovo tenebroso personaggio, anche se visto solo di sfuggita, e un po' di Galevy per i fan della coppia!
Nel prossimo capitolo taaanti casini in arrivo, i primi accenni di OCXOC, Nalu e tante tante tante botte, yay!
Mi raccomando, lasciatemi una recensione, gracias chicos
!

  
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