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Autore: milly92    07/08/2008    5 recensioni
Per Draco ed Hermione si annuncia un'estate disastrosa ad Hilton beach: l'uno con la sua ragazza che non lo calcola minimamente, l'altra con sua cugina che sembra non importarsene proprio di lei... Ma il destino giocherà loro qualche scherzo: rimarranno soli, lì, in quel luogo dove sembra che tutto sia più magico... O forse è solo merito loro, del loro rapporto che mano a mano diventerà più speciale? UNDICESIMO CAPITOLO ON LINE!
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11every me and every you

“Non volevo dire questo! Ma non è colpa mia se quando sto con te divento stronzo!” si scusò, prima di stringerla a sé e baciarla, proprio come aveva fatto qualche settimana prima. Ma quella volta non c’era nessuna Pansy, nessun obbligo: era lui che lo aveva voluto, si disse, mentre Hermione ricambiava il bacio con ardore e si stringeva a lui, quasi come se fosse la sua unica ancora di salvezza.

Fine 10° capitolo

 

Capitolo undici

Gli opposti si attraggono

 

Il rumore delle onde del mare che si infrangevano contro gli scogli non era sembrato mai così remoto ad Hermione, che ogni volta che si trovava su una spiaggia non poteva far altro che ascoltarlo come se fosse la sua canzone preferita: invece in quel momento non sentiva niente, tutto era buio e silenzioso intorno a lei, sentiva solo le braccia di Draco stringerla e il profumo inebriante dei suoi capelli, che al momento stava accarezzando lentamente, come una piccola e dolce tortura.

Si sentiva beatamente obliata, le sembrava di avere la mente vuota, non più satura di informazioni circa tutte le pozioni esistenti e le guerre dei maghi. Fu solo quando si separarono per mancanza di ossigeno che riacquistò le sue normali doti intellettive, si coprì la bocca con la mano sinistra e abbassò lo sguardo, senza avere il coraggio di incrociare quello del ragazzo che l’aveva appena baciata e che non aveva affatto rifiutato.

Restarono così, zitti, senza riuscire a guardarsi negli occhi finché  il ragazzo del lido, Jess, non li raggiunse, con in mano due vassoi carichi di pietanze. Li poggiò su un tavolo a qualche metro di distanza da loro, prima di andare e ritornare tre secondi dopo con in mano due candele. Le poggiò sul tavolino elegantemente adornato poco distante dai due, prima di dire: “Credo che sia tutto come mi hai chiesto tu, Draco. Le bibite sono sul tavolo. Io… ehm, vado, se è qualcosa chiamami, vengo dopo per la torta” aggiunse, notando che il ragazzo non lo stava ascoltando più di tanto.

La luce delle candele rendeva l’atmosfera ancora più romantica, accompagnando e completando il lavoro del riflesso della luna.

“Cosa dici, prendiamo posto?” chiese lentamente Draco, indicando il tavolino.

“Oh, ehm, ma certo” rispose Hermione imbarazzata: quella si prospettava una vera e propria cena a lume di candela, quella che qualcuno avrebbe chiamato senza preamboli una “cenetta romantica”.  Cosa aveva in testa Draco? Ma soprattutto, lei cosa ne pensava? Cosa voleva? Si disse che ci avrebbe pensato dopo, in quel momento doveva pensare solo a godersi la serata.

Prese posto, con movimenti lenti, non le era mai successo di cenare sulla spiaggia vestita elegantemente…

“Accio cena!” esclamò Draco, puntando la bacchetta contro il primo vassoio posato sul tavolo grande che ospitava il buffet cercando di non farsi scoprire da Jess anche se non era nei paraggi. Quando il vassoio raggiunse il tavolo, rivelando varie pietanze babbane come crocchè, frittelle e patatine fritte, il ragazzo porse un piatto ad Hermione, che lo prese, ancora rossa in viso, e mormorò un flebile: “Grazie”.

Nessuno dei due sapeva cosa dire, cosa fare, come comportarsi in generale dopo quel “Piccolo incidente”.

“Ehi, ma cosa diavolo sono queste cose?” chiese finalmente Draco per sciogliere il ghiaccio, indicando una manciata di patatine fritte.

“Sono semplici patatine fritte” rispose Hermione, abbozzando un sorriso. “Sono identiche alle nostre patate solo che sono tagliate in modo diverso e sono..”

“Fritte!” concluse il biondo ridendo, assaggiandone una. “Mmh, sono buone però”.

“Eh si, purtroppo tutto il cibo dei Babbani è buono! Non sai come avrei preferito crescere tra i maghi, sarei di sicuro più magra…” rivelò, abbassando lo sguardo verso quel filino di pancia in più che aveva.

“Stai bene” concesse il ragazzo disinvolto, facendola arrossire nuovamente.

“Grazie…”

Continuarono la cena tranquillamente, come una vera coppia in procinto di mettersi insieme, e mangiarono anche la torta dopo che Draco spense le fatidiche 17 candeline sentendosi ridicolo.

“Hai espresso il desiderio?” chiese Hermione poco dopo, mentre erano seduti su nientepocodimeno che la tovaglia su cui fino a poco prima avevano cenato.

Draco si voltò in sua direzione, distraendosi dai suoi pensieri. “No, non ci credo a queste sciocchezze” rispose burbero.

“Come vuoi…” sospirò la riccia, iniziando a fare dei piccoli disegnini sulla sabbia nonostante la poca luce offerta dalle candele che stavano quasi per consumarsi.

“Perché, al tuo compleanno lo esprimi?”

“Si…”

“E si è…?”

“No, non si è mai avverato il mio desiderio fino ad ora se è questo che vuoi sapere. Ma forse semplicemente per il fatto che chiedo cose tropo irraggiungibili”  terminò la ragazza, sbuffando e togliendosi una ciocca da sopra le spalle.

Draco rimase sorpreso, e continuò a fissarla, deliziandosi di ogni piccolo particolare di quel volto grazioso, che quella sera era semplicemente più carino grazie ai piccoli doni di un trucco leggero.

“Io pensavo che il massimo che poteva chiedere una come te fosse avere il massimo dei voti in tutti i G.U.F.O. o riuscire a scoprire una pozione per far moltiplicare quei pochi neuroni che ha Weasley nel cervello...” dichiarò ridendo, senza accorgersi dell’espressione della ragazza: da apparentemente normale era diventata preoccupata, il cuore le martellava forte nel petto e sentiva un gran senso di colpa invaderle ogni centimetro del corpo.

“No, sarebbe chiedere troppo” sdrammatizzò lei, sentendosi ancora presa e in colpa. Che fine aveva fatto Ron nei suoi pensieri? Dove lo aveva lasciato? Cosa diavolo stava combinando con quel Malfoy?

Eppure queste domande scomparvero poco dopo, mentre Draco diceva: “Si, hai ragione. Mi sto rendendo conto che sei una persona particolarmente equilibrata…” e avvicinava nuovamente il volto  al suo. Chiuse gli occhi di scatto, e senza esitare accompagnò i dolci movimenti del ragazzo fino a ritrovarsi naso contro naso.

“Posso baciarti di nuovo?” chiese lui, lasciandola piacevolmente stordita grazie a quel pizzico di educazione.

Hermione preferì non rispondere, e questa volta fu lei a baciarlo, lasciandosi andare totalmente.

E quella scena si ripetette per la terza volta quando, alle due e mezza, Draco l’accompagnò a casa…

 

*****

“Ginny, cara, vai a svegliare Ron, sono quasi le undici…”

La signora Weasley se ne stava in cucina a preparare la colazione all’ultimo dei suoi maschi mentre canticchiava allegramente l’ultimo successo di Celestina Warbeck  quando pronunciò queste parole alla sua ultimogenita, che acconsentì sbuffando visto che stava giocando a Sparaschiocco con Harry. 

Si alzò, con un portamento scocciato, e si avviò fino alla stanza del fratello, bussando innumerevoli volte.

“Ron, accipicchia, finiscila! Aprimi, mi hai rotto…”

Si ritrovò a bussare sul cranio del fratello, che finalmente aveva aperto la porta. E rimase stupita quando vide che la stanza era più in ordine del solito e che sul letto c’erano alcuni vestiti piegati.

“Cosa succede qui?” chiese sconvolta, ritirando i pugni, mentre Ron si massaggiava la testa indolenzito.

“Come mi ritengo grato nel non essere quella povera porta…! Comunque te lo dico solo se mi giuri che resterai muta come un pesce…”

Ginny annuì sbuffando e chiudendo la porta.

“Spara” disse senza preamboli, accasciandosi sulla sedia dietro la scrivania, che era l’unico mobile più ordinato dato che Ron la utilizzava esclusivamente per poggiarci le riviste di Quidditch.

“Io… Beh, vedi, ho capito che devo darmi una mossa con Hermione, per questo ho deciso di raggiungerla al mare… senza dire niente a mamma e papà”

“Ma cosa cavolo fai? Ti sei bevuto il cervello?”

“No, seguo solo il mio cuore!”

La rossa lo guardò esasperata, convinta del fatto che quello non fosse suo fratello, bensì la sua copia sdolcinata da film babbano.

“Ron, piantala, tra due settimane torneremo a scuola e  avrai tutto il tempo per farti perdonare, Herm è a casa di suo zio, lo sai che non può ospitare nessuno…” tentò di farlo ragionare, ma il ragazzo non cambiò posizione.

“Tranquilla,  voglio solo chiarirmi con lei, poi tornerò!”

“Conoscendovi vi ci vorranno minimo cinque giorni…” disse Ginny poco convinta.

“Dai, Gin, è la prima volta che mi sento di fare una cosa del genere, e tu vuoi fermarmi?!”

La ragazza si morse un labbro, indecisa. Dopotutto era vero, forse suo fratello stava crescendo (finalmente!) e perché doveva ostacolarlo?

“Ok, ma promettimi che lo dirai ai nostri genitori, non mi va di coprirti…” concesse, prima che Ron le si buttasse addosso, entusiasta.

 

******

Pansy se ne stava nei giardini pubblici della sua città, intenta nel leggere una rivista. Non le andava di stare a casa, l’aria era troppo pesante, e soprattutto non le andava di sentirsi in colpa per qualcosa che poi non aveva fatto. Si sapeva che non era mai interessata a Draco…

 

“Carissima dottoressa, sono una strega del Surrey e volevo parlarle di un mio problema: a me piace tantissimo un mago che viene a scuola con me solo che lui è interessato alla cugina di secondo grado della mia migliore amica, e non so come fare, ma non tanto per il ragazzo in questione, ma più per il fatto che ho paura di rovinare l’amicizia tra me e la mia migliore amica, che potrebbe offendersi per il fatto che voglio soffiare il fidanzato a sua cugina di secondo grado, che per di più ha qualche problema mentale…”

 

Smise di leggere, disgustata, quelle riviste spesso la facevano solo sentire male.

Stava per alzarsi quando si ritrovò davanti a sé Blaise Zabini.

“Cosa…cosa  ci fai tu qui?”

“Quello che voglio fare da secoli!”

Pansy lo guardò senza capire, sbattendo le sue voluminose ciglia.  “Cioè? Venire in un parco a vedere le mamme che osservano i loro bambini giocare?”

“Ma no, dai fai la seria” fece il ragazzo, facendole segno di sedersi.

“E allora?” chiese impaziente lei, ubbidendo e mettendo la rivista nella borsa.

“Volevo… Beh, volevo passare un po’ di tempo con te… Ora che…”

“Ora che non ho più Draco alle costole e lui è fuori” concluse lei, quasi amareggiata. “Come si dice, quando il gatto non c’è i topi ballano. E quando lui tornerà tu farai finta di niente…”

Zabini si parò le mani davanti, scuotendo il capo. “Ma cosa dici! Non è così! Quando tornerà non me ne fregherà un tubo, lui se ne è stato via tutta l’estate, senza fregarsi del suo migliore amico…” si fermò un attimo, pensieroso, prima di dire: “Allora, ti va di venire a prendere un megagelato con me?”

Pansy esitò, poi, quando le venne in mente quella disgustosa lettera che aveva letto sulla rivista, accennò una mezza risata prima di dire: “Certo!”

 

****

Hermione se ne stava seduta sul divano del soggiorno, con in mano una foto, quella che aveva scattato quel piovoso pomeriggio, meglio ricordato da lei come quello della “Guerra dei pop corn”. C’era raffigurato Draco che guardava Titanic, e non potè non sorridere come una ragazzina alla sua cotta vedendo la sua espressione concentrata.

Ma la nascose sotto il cuscino quando bussarono alla porta, affrettandosi ad andare ad aprire.

Davanti a lei c’era Draco , con un piccolo sorriso stampato in faccia.

“Ciao” disse senza fiato.

“Ciao…”

“Entra!” lo invitò, sentendosi decisamente stupida, come ogni volta che si trovava in sua compagnia.

“No, sono di passaggio, volevo semplicemente dirti che ti aspetto verso le sei vicino agli  scogli… Ho ascoltato una di quelle canzoni che ci sono nel mp3 che mi hai regalato e ho capito che.. Beh, forse dovremmo parlare dopo… dopo ieri sera…” disse Draco, improvvisamente imbarazzato.

Hermione aprì la bocca per poi richiuderla rapidamente. “Oh, ma certo, si, allora ci vediamo alle sei.. agli… agli scogli…” mormorò, cercando di sorridere.

“Ok, allora ci vediamo dopo” concluse lui, sorridendo di nuovo ed allontanandosi.

Hermione rimase così, a vedere la sua sagoma allontanarsi. Solo quando non lo vide più si decise a chiudere la porta alle spalle per poi accasciarsi a terra, preoccupata. Cosa le avrebbe detto? Cosa voleva sentirsi dire? Cosa provava precisamente?

Non ebbe il tempo di farsi altre domande che il squillò il telefono, facendola sussultare. Raggiunse l’aggeggio velocemente, con il cuore che ancora batteva, per poi rispondere con un forte: “Pronto!”

“Ehi, cuginetta, sono Cecile!”

Hermione per un pelo non  cadde sul divano che le stava dietro.

“Oh, cara…” mormorò.

“Volevo semplicemente dirti che domani mattina ritornerò al mare verso le undici ok?”

“Oh! Ma certo! Ti… ti aspetto!”

“Ok, tu nel frattempo mi hai tenuto d’occhio quel fusto di David, vero?”

A quelle parole sentì un nodo formarsi nello stomaco. certo che aveva tenuto d’occhio David… Forse anche troppo…

“Si, l’ho incrociato un paio di volte…” mentì, sentendosi una grande bugiarda/bastarda/ingrata.

“Benissimo! Allora a domani, cuginetta! Baciotti!”

“Ciao, Cecile…”

Questa volta si accasciò per davvero sul divano: cavoli, Cecile sarebbe tornata! Non aveva proprio l’umore e la forza di starle dietro…

 

*****

Ron se ne stava dietro il giardino di Jack Granger da quasi un’ora. Guardò l’orologio: erano le sei meno cinque. Ora o mai più si disse, e si avviò risoluto verso la porta. Stava ancora contemplando l’etichetta con il nome del proprietario quando la porta si aprì, rivelando Hermione, che lo guardò come se fosse un extraterrestre.

“Ron!” urlò, facendo un passo indietro.

“Herm!” disse.

“Cosa diavolo ci fai qui tu?”

“Io… Voglio farmi perdonare! Herm, ti prego, facciamo pace!”

Hermione lo guardò, senza capirci più niente:prima la questione di Draco, poi l’appuntamento, poi la telefonata della cugina e poi lui, come colpo di grazia! Fissò l’orologio, mormorando: “Ron, ora avrei un appuntamento…”

“Cinque minuti, ti prego, fammi spiegare!”

Rassegnata, con la sensazione di aver fatto qualcosa di davvero brutto a qualcuno di veramente potente, Hermione acconsentì, facendolo entrare.

Ron si accomodò sul divano, senza nemmeno un po’ di grazia, e la prima cosa che Hermione si ritrovò a pensare fu: “Draco ha molto più eleganza…”.

“Vedi, Herm, io non so cosa dirti precisamente… Perciò sono venuto qui, per spiegarmi… Ne sei contenta, vero?”

“Oh, guarda, da morire!” commentò la riccia, sentendo la pazienza andare via,sarebbe dovuta stare all’appuntamento già da tre minuti.

“Dai, Herm… Ti dicevo, io e te siamo poco compatibili di carattere, ma è per questo che siamo amici da sei anni, gli opposti si attraggono…”

“Lo so, Ron, lo so!”

E’ per questo che ieri ho ceduto? Perchè io sono l’opposto di Draco…

“E quindi, Herm, volevo… Oh, ma cos’è questa?” chiese senza capire. Aveva spostato il cuscino ed aveva appena visto la foto di Draco che la ragazza stava vedendo qualche ora prima…

“Oh, Ron, dammi, lascia…” protestò Hermione con forza, avvicinandosi.

“Herm ma questo è Malfoy!” urlò Ron incredulo, sbiancando,rendendo la sua carnagione ancora più pallida.

“Ron, lasciala  ti ho detto…”ribattè Hermione rossissima in viso e preoccupata.

Iniziarono una  lotta corpo a corpo per poter recuperare la foto, senza rendersi che l’oggetto in questione stava vedendo tutta la scena dalla finestra, con un moto di delusione che riempiva ogni parte del suo cervello…. Era venuto perché si era preoccupato per il ritardo della ragazza, ed invece…

 

Continua….

Salve cari lettori! Come al solito non vi annoierò con le mie scuse, questi due mesi di ritardo parlano già da sé, ma volevo semplicemente dirvi che a parte la mancanza di ispirazione ci si sono messe anche le sue settimane al mare e altre due in vacanza-studio in Spagna quindi non mi sono proprio potuta connettere. Vi giuro, mi sento ancora addosso lo stress pre-vacanza (che consiste nel comprare le ultime cose e preparare le valigie) nonostante sia tutto finito da quasi una settimana… Non auguro a nessuno di voi di fare due valigie contemporaneamente xD

Scleri a parte, volevo ringraziare tutti coloro che nonostante tutto seguono ancora questa mia fic e che continuano ad inserirla tra i preferiti e a recensire, come avrete visto sto dando la priorità a questa fic piuttosto che alle altre!

Quindi grazie di cuore a

Christina Malfoy

Narcyssa Malfoy

Anjelina

Bene_Benny

Sasigranger

Per le loro recensioni ed anche a chi inserisce tra i preferiti e legge soltanto!

 

Beh, circa l’aggiornamento ho imparato a non promettervi niente…

Se vi va fatevi un piccolo giro panoramico tra le mie altre fic!

 

Hasta luego!

La vostra milly92.

  
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