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Autore: Sae    07/08/2008    8 recensioni
-Perché sei qui?- Assottigliò gli occhi. Quella domanda bastò per indebolire la sua mente, già atrofizzata dal lungo viaggio in taxi che aveva affrontato e inoltre… quelle parole avevano un doppio significato e lui era davvero troppo stanco, per decifrare il tutto. -Perché il passato ti insegue sempre.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“O yasumi nasai”

-Ho tante di quelle domande da fargli… che non saprei nemmeno da dove incominciare.-

Taichi mugugnò qualcosa, aveva ordinato un’altra porzione di quella roba e quindi al momento era impossibilitato nel rispondere.

-Chissà se mi assomiglia almeno un po’.-

Ingoiò. -Speriamo di no!- rise…

-La finisci? È colpa tua se sono qui.-

-Se, intanto grazie a me non saresti qui a porti certi quesiti.-

-Guarda che non è facile. Non sono pronto e se credi che prima ti abbia ringraziato..-

-Guarda che siamo pari. Né Più né meno.-

-Bene.-

Un momento di silenzio, solo il rumore dell’aereo. Un paio di posti illuminati mentre i passeggeri cercando di dormire…

-Ti immagini se dovessimo sprofondare in mare?!-

Il biondo fa gli scongiuri molto elegantemente e lo fulmina. –Ma che cavolo dici?!-

Il castano sbuffa. –Perché non mi fai mai finire i discorsi? Guarda che a volte io do un senso logico alle frasi!!-

-Si come no.-

-Insomma dunque se dovessimo sprofondare in mare… cosa gli diresti?-

“O yasumi nasai”

13.

-Sto bene.-

Sora sbuffa intanto che gli occhi di Taichi si fanno più grandi posandosi su di lei, di nuovo, per l’ennesima volta nel corso della giornata.

-Sto bene ti dico.-

Il castano scende le sue iridi inquadrando il suo ventre. Lei non gli nega un piccolo sorriso, oscurandosi subito dopo.

-Stiamo bene…-

Tai rialza gli occhi, preoccupato.

-Mi ha dato solo fastidio il fatto che io l’abbia scoperto così, senza venirlo a sapere direttamente da te. Mi ha dato fastidio, ecco.-

Taichi Yagami sospira.

-Mi dispiace hai ragione.-

Sora gli aggiusta la cravatta. Sorridendo sinceramente stavolta. –Non mentirmi mai più.- glielo sussurra e Taichi annuisce, sentendo un groppo alla gola.

-Adesso devi andare si o no, all’aeroporto!?-

-Mi accompagna Hika con la macchina. Tra poco. Tu devi andare a lavorare adesso vero? Sta attenta mi raccomando.-

Sora annuisce, i capelli chiari che si appoggiando sul suo volto coprendole gli occhi.

-Stai attento tu piuttosto. Il tuo capo ti ha preso proprio in simpatia se ti ha fidato un incarico importante.-

-Ahhi quel vecchiaccio fa viaggiare me, perché lui è un pigro incredibile.-

Sora ridacchia. -Andiamo che ti piace viaggiare.-

Taichi le ferma la mano di lei sulla sua cravatta. –Sora sai che sto andando a New York?-

La Takenouci lo guarda. Serena. –Lo so.-

Abbassa gli occhi e il castano si sente morire.

–Torna presto.-

**

-Non fare troppi guai, laggiù.-

Taichi sghignazzò, divertito. –Piuttosto tu bada sia a te stessa che a Sora, chiaro?!-

Le scompigliò la testa fraternamente. Hikari chiuse gli occhi respirando il profumo del suo fratellone avvolto in quel cappotto nero.

-Quando torni?-

-Tra tre giorni. Non morite di depressione nel frattempo anche se, senza di me capisco che è molto arduo mantenere il sorriso!-

Kari fece scoccare la lingua e per la prima volta Taichi lasciandola, la guardò con occhi diversi.

La sua figura esile, alta, quel fular bianco a tenerle calda la gola, quel cappotto semplice ma che le donava in una maniera incredibile…

-Sei diversa.-

Lo sussurrò nel modo più naturale del mondo con quell’espressione a metà tra il preoccupato e l’orgoglio. La piccola Yagami si ritrovò ad avvampare, si guardò la punta dei suoi stivali rifugiandosi poi di nuovo tra le braccia del fratello.

-Ah… sei il mio orgoglio.- Lui ridacchiò ammettendo quella semplice verità e Kari che era un tipo piuttosto emotivo dovette combattere per non far cadere le lacrime.

-Torna presto.- gli disse soltanto spostando i suoi occhi nocciola altrove per non far trasparire la sua emozione.

-Va bene.- Taichi afferrò la sua valigia battendosi poi una mano sulla pancia.-Accidenti ho già una fame e su quella specie di aereo servono solo insalate di carta. Bleah! Per non parlare del the alla pesca che sa di pesca!-

Kari scosse il capo, ridendo allegramente. Poi la sua voce diventò seria e Taichi non potè non sfuggire a quel richiamo visivo.

-Promettimi che non parlerai con Yamato.-

Il castano trovò all’improvviso molto stretto il nodo della sua cravatta. Andò meccanicamente in cerca d’aria, aprendo la bocca e facendo intravedere la dentatura bianca.

-Non lo cercherò… almeno chè, il signorino non comparirà per un caso fortuito proprio davanti alla mia strada.-

-Tai!-

Lui sospirò vagamente abbattuto. –E che… non posso promettertelo Hikari.-

La castana sussultò a quella frase e una morsa le bloccò il cuore… capendo lo stato d’animo del fratello. -Almeno non dirgli del bambino.- fu l’unica cosa che Taichi percepì e con una serietà mai vista prima su di lui, annuì tristemente.

-Eppure le cose potrebbero cambiare… se…-

Kari scosse la testa freneticamente.- è una decisione che aspetta a Sora. È lei la madre del bambino.-

-Si ma lui è il padre.- Il Yagami maggiore ribadì quel concetto come un bambino dispettoso.

-Sta di fatto, che non devi intrometterti in questa storia.-

Taichi soffiò decidendosi a capitolare con un lieve inchino del capo. –Ho capito…-

Kari allora gli regalò un sorriso sereno, anche se triste.- Lo so, che non è facile… ma non puoi costringerlo a tornare in questo modo. Ne abbiamo parlato più volte io e Sora e lei non vuole che lui, rinunci alla sua carriera, al suo mondo.-

Il castano alzò gli occhi verso il gate d’imbarco. Sorrise. –Già Sora è una maledettissima altruista.-

Kari lo vide salutare mentre, si imbarcava sparendo, inghiottito in una miriade di persone.

**

Sora borbottò qualcosa di incomprensibile stringendo di più quella valigetta nera che giaceva sulle sue gambe. Il Taxi si fermò proprio davanti all’aeroporto, e l’autista le fece un sorriso di circostanza mentre lei, si ritrovava dopo aver pagato a farsi largo, tra le tante persone che uscivano ed entravano in quel airport.

-Perché tanta gente parte?!- non potè fare a meno di gridarlo intanto che le sue iridi cercavano inutilmente una figura famigliare tra la folla.

-Dovrei dire… perché quell’uomo ha sempre la testa tra le nuvole!-

Involontario le scappò un lieve risolino dalle labbra vermiglie mentre, continuando a camminare intravide la figura di Hikari ritta vicino alle scale mobili.

-Kari!!-

La minore dei Yagami si voltò e capì subito che la presenza di Sora in quel posto, era determinata dall’oggetto scuro che la donna aveva in mano.

-Avrà sempre la testa tra le nuvole!- sussurrò allora la giovane, prima di incominciare a correre verso gli imbarchi.

Sora ridacchiò lasciandosi cadere su un sedile blu della struttura.

Si guardò intorno… non entrava da parecchio tempo in un aeroporto…

Ingoiò amaramente e con fatica.

Quel luogo però non rappresentava un inizio o una fine.

Sorrise, meglio così.

La loro ultima volta non c’entrava niente con quel posto. Si erano lasciati già con una semplice frase, forse ancor prima, di incominciare davvero.

Era la frase con la quale si lasciavano ogni volta che stando insieme, il giorno diventava sera.

“O yasumi nasai.”

Buonanotte.

Mentre pioveva, l’ultima volta si erano salutati così. Mentre tra una frase e l’altra si intrometteva quella pioggia intermittente. Intanto che sopra di loro quel cielo nero avvolgeva tutta la città di Tokyo.

Ricorda di essere entrata il giorno dopo completamente senza fiato, in quel luogo.

Avrebbe davvero voluto fermarlo in quell’istante, ma era troppo tardi… lui era già partito.

All’epoca. Lo interpretò come un segno del Destino.

Era dettato dal Destino, che lui sparisse dalla sua vita in quel giorno d’ottobre.

Eppure quel pensiero ora, era lo stesso che inevitabilmente la portava a riflettere sulla vita che invece, cresceva di giorno in giorno dentro di lei.

Era stata preventivata dal destino anche quella creatura?

No, forse lei non credeva davvero nel destino.

Forse, viveva nella ottimistica convinzione di poter cambiare la sua vita se veramente lo desiderava.

O chissà prendendosi la testa tra le mani, Sora sorrise, pensando al Caso.

Già Takenouci Sora credeva nel Caso.

Era di gran lunga più rassicurante il Caso. Rispetto al destino.

E Sora allora guardò pigramente la donna che stancamente si sedeva vicino a lei, lottando con una valigia marrone.

Capelli lunghi, castani. Lievemente ondulati, fermati da piccoli fermagli a forma di stella.

Occhi grandi, nocciola, labbra carnose e sorriso intenso.

Dove aveva già vista quella figura??

I loro occhi si incontrarono e Sora sussultò, quando, quest’ultima sospirò indicandole la sua valigia marrone.

-È pesantissima!-

Una donna dal sorriso intenso. Che ora, proprio in quell’istante, le stava parlando nel modo più semplice del mondo.

-Non so perché, non ci ho messo neanche tanta roba dentro!!-

Fece perdere la sua mano destra tra quei boccoli castani. Continuava a parlarle, come se la conoscesse da una vita.

-In fondo mi sa che è una capacità innata delle donne; quella di riempire anche solo una valigia e di renderla pesante quanto un quintale e di farci entrare dentro più roba possibile!-

Le porse la mano, arrossendo leggermente.

Sora guardò quelle dita sottili, che non erano decorate da nessun anello. Mentre un giornale colorato si faceva strada nella sua mente.

-Comunque io sono Mimi Takikawa, piacere!-

No, forse Sora Takenouci non doveva nemmeno credere nel Caso…. Per non impazzire del tutto.

**

Era seduta lì di fronte a un panino. Leggermente imbarazzata nel contenere quella fame, che oramai la tormentava da parecchi mesi. Le tornò in mente Taichi quando ogni mattina la svegliava portandole tre cornetti: doveva mangiare per due, ogni giorno.

-Uff… ma scusami ti avrò annoiata Sora…-

La ramata alzò il capo. Sorrise a Mimi Takikawa.

Attrice e conduttrice americana nonché cuoca di grande valore.

-No.. figurati…-

-Lo sai sono una donna in carriera… fidanzata con un biondo- Sora chiuse gli occhi, il cuore battè a mille.- tale Micheal, sai fa l’attore anche lui…ma…-

Sora lasciò che un lieve sospiro le scappasse dalla bocca.

-Ma?-

-Ma non sono felice.-

Mimi continuò a sorriderle. –E questa frase una volta, me la disse un mio caro amico. Era giapponese anche lui.-

La mano di Sora tremò e la verità lasciò le sue labbra, senza remore, senza vergogna… sigillando con una sconosciuta, anzi con una semisconosciuta un’amicizia… o incrociando la sua vita con un’altra in un modo del tutto casuale.

**

-Andiamo Mimi, apri la porta. So che sei lì dentro.-

Micheal sospirò bussando di nuovo alla porta n123. Si passò una mano fra i capelli biondi, perfettamente lucidati.

-Senti, non so che diamine ti ho fatto ragazzina… ma ti aspetto domani sul set. Altrimenti perderai il lavoro che meriti, che ti ho regalato. Chiaro? Ora devo andare ho un appuntamento tra mezz’ora…- Il biondo fece una smorfia di disappunto appoggiando la sua mano aperta sull’uscio di quella porta.

-Vabbhe… allora… vado…-

Entrando nell’ascensore sorrise cortesemente nel vedere una bella ragazza. -Ciao io sono Micheal e tu?- e mentre quella le rispondeva intravide una figura fradicia che veniva dalle scale. Un lampo dai capelli rossi… intanto che le porte dell’ascensore si chiudevano.

Eccomi capitolo interamente dedicato alla mia amica DarkSelene89, Buon compleanno cara!!! Spero che il capitolo ti piaccia ^_- Ancora mille auguriiiiii!!!

Ringrazio anche DenaDena, ti sei fatta un idea dei due individui al semaforo XD?

Mijen Hai fatto bingo Mimi respira aria giapponese ora…ma ora ha incontrato una persona inaspettata XD cara grazie sempre per il supporto!

Talpina Pensierosa aspetta loro chi O.O mi sono leggermente persa argh! Non far caso i miei scleri sono troppi e tanti! Un bacio cara!

Kari89: Sempre così gentile con me Y.Y sei tu splendida! Tesoro ancora un grazie!

HikariKanna: ecco il capitolo, ehy tesò nu bacio forte forte e grazie a te di tutto a te!

Miii la mia Tex, mi fai morire con la tua recensione mi sto sganasciando dalle risate ! tex ari tex t’aggianu paio e cose! Un bacio

Scusatemi sono davvero in ritardo e per di più usufruisco di una connessione provvisoria quindi perdonatemi davvero se ho ringraziato tutti così! Prometto di farmi perdonare U.U sae che giura con una penna in mano (perché? Bho!) XDXD un bacione enorme e ancora auguri all’inventrice del dayako, alla nostra Dark Selene!!!

Yours

Sae (scappa)

  
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