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Autore: Flame Ettard    06/06/2014    3 recensioni
"Tutti abbiamo avuto qualcuno che ci raccontasse delle favole, da piccoli.
E tutti sappiamo come vanno:
C’è l’eroe, forte e coraggioso, il buono di turno. A volte c’è anche la principessa da salvare, ma quel che c’e sempre, oltre all’eroe, è l’antagonista. (...)
Bisogna essere forti per essere degli eroi. Tanto forti.
Non sarebbe strano se qualcuno si stancasse di esserlo.
Magari a qualcuno un cambiamento del genere non sarebbe neanche parso tanto strano.
Dopotutto, Silver non aveva mai avuto qualcuno che gli raccontasse delle favole."
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Tutti abbiamo avuto qualcuno che ci raccontasse delle favole, da piccoli.
E tutti sappiamo come vanno:
C’è l’eroe, forte e coraggioso, il buono di turno. A volte c’è anche la principessa da salvare, ma quel che c’e sempre, oltre all’eroe, è l’antagonista.
Quello cattivo, misterioso, con un oscuro passato.
Per nessuna ragione ci verrebbe da pensare a un eroe che si schiera dalla parte del male.
Magari può capitare ad un antagonista di passare dalla parte giusta…
Ma l’eroe è l’eroe: lui deve essere sempre il barlume di luce che brilla nelle tenebre, anche quando tutto è distrutto, e ha perso tutte le persone care. Quando la disperazione totale regna, ed il giorno non sorge più.
Bisogna essere forti per essere degli eroi. Tanto forti.
Non sarebbe strano se qualcuno si stancasse di esserlo.
Magari a qualcuno un cambiamento del genere non sarebbe neanche parso tanto strano.
Dopotutto, Silver non aveva mai avuto qualcuno che gli raccontasse delle favole.




-Argh!-
Silver ruzzolò per terra con una tale forza che anche il suo gemito di dolore vene mozzato.
E le macerie non erano esattamente il posto migliore per rotolare così per terra, tanto che diverse gli graffiarono il petto e le guance.
-Silver!-
-No, non muoverti, Emyl!- la voce rotta di Silver cercò in tutti i modi di essere più forte di quella delle macerie che continuavano a cadere, del rumore degli edifici che bruciavano.
Puntò le mani per terra, e tentò di rialzarsi concentrando la forza nelle braccia.
Riuscì a malapena ad alzare il petto da terra di due centimetri per cinque secondi contati, prima che si trovasse nuovamente di petto per terra.
-Ngh…!-
Qualcosa di simile ad un ringhio riecheggiò nell’aria. Pareva un rombo di una tempesta in arrivo, eppure era solo la risata della creatura che aveva dietro di sé.
Immaginare che quella massa oscura fiammeggiante fosse quello che rimaneva di Sonic lo amareggiava fino a lasciargli un sapore altrettanto amaro in gola.
Cercò di voltare la testa, sentendo dei rumori provenire da dietro di sé. Ma non fu necessario.
Un masso enorme fluttuava sopra di sé, a mezz’aria, gettando una grande ombra sopra di lui,  immobile, ma minacciava di cadergli addosso nel momento stesso in cui quella forza che lo teneva in aria fosse cessata.
Quel rombo tuonò ancora.
-E’ la fine, Silver.-
-No…non…-
Non è possibile, avrebbe voluto dire, ma già le lacrime avevano preso a scorrergli giù dalle guance, aveva già la gola che gli bruciava.
Perché era vero. Era davvero la fine.
Non aveva più la forza di rialzarsi, aveva graffi e lividi ovunque. Non riusciva più ad attivare nemmeno la sua telecinesi.
E’ davvero la fine, si disse, e chiuse gli occhi.
Echeggiò ancora la risata che tanto tempo prima era stata la risata amichevole e limpida di quello che era stato prima un nemico, ma poi un grande alleato.
Ora di lui non c’era più nulla.
Le sue mani si chiusero in due pugni, come ad attaccarsi al suolo, sporcandogli i guanti di terra.
Aveva fallito, si disse. Era riuscito a salvare il futuro, tempo prima… ed ora non era riuscito a proteggere il presente.
Che cosa ridicola.
Strinse gli occhi, e davanti ad essi passò tutto: lui che faceva avanti e indietro nel tempo per vedere come andassero a Sonic e gli altri le cose…non aveva potuto fare tanti viaggi, non si può usare sempre e comunque il Chaos Control, ma ne aveva fatti abbastanza per vedere molte cose. Aveva visto i suoi vecchi amici sposarsi ed avere figli, gli stessi figli che ora erano suoi compagni, e li aveva visti trascorrere una vita serena. Era potuto tornare a vedere anche la sua amica Blaze, che era stata incoronata mentre lui era assente.
E poi il disastro.
Non era stato presente quando Sonic era scappato di casa, tempo prima.
Ma era stato presente quando era tornato in quella forma irriconoscibile, ed aveva  scoperto che quello che una volta era stato Sonic aveva ucciso sua moglie Amy, e i suoi amici più cari, lasciando i loro figli da soli…
Era riuscito a rivedere Blaze un attimo prima che morisse.
Si era commiserata per esser morta due volte davanti agli occhi di Silver. E gli aveva detto che l’amava.
Quei ricordi gli passarono veloci davanti nello stesso tempo che ebbe un’altra lacrima per rigarli il volto. Sentì il masso che veniva lasciato cadere dal cielo.
Mi dispiace, avrebbe voluto sussurrare, ma non aveva neanche le forze per muovere le labbra.
Addio, pensò, ed era pronto al peggio, quando…
-Silver! Rialzati, veloce!-
La voce squillante di Speed lo fece sobbalzare, proprio come se l’avesse svegliato in quel momento.
Aprendo gli occhi, vide Speed, uno dei figli di Sonic, che il momento prima era paralizzato all’idea di combattere contro il padre, che riusciva a reggere il masso sopra la sua testa con estrema fatica. Probabilmente non ci sarebbe riuscito, se con lui a reggere il masso non ci fosse stato Fist, il figlio di Knuckles e Rouge.
-CORRI, SILVER!-
Urlò quest’ultimo, con quella che pareva ira sul suo volto, mentre era solo stanchezza.
Tutte le ferite di Silver sembrarono sparire – O meglio, non sparirono affatto, e Silver fece una gran fatica comunque, ma si tirò su.
-Ragazzi, graz…-
La scena che vide era disarmante. In quella frazione di secondo da quando era caduto per terra e si era perso nei ricordi, altri erano morti, probabilmente per salvare lui.
Un corpo che era stato quello di Emyl era stato perforato da un masso molto più piccolo ma particolarmente appuntito, e in quel momento, la sorella di Speed giaceva per terra, con gli occhi spalancati rivolti al cielo, un rivolo di sangue che le usciva dalla bocca, ed un masso che era servito da freccia che le aveva perforato il ventre.
-No…- riuscì a sussurrare.
Guardò Speed, che aveva le lacrime agli occhi. Stava muovendo la bocca. Probabilmente gli stava urlando di scappare.
A Silver girava la testa, e la loro voce, tutti i suoni, sembravano solo un felbile, silenzioso ricordo lontano.
Speed era riscito a trattenere le lacrime per la morte della sorella. E lei non aveva nemmeno urlato quand’era morta. Lo stavano facendo tutti per lui, ma…
Non ce la faceva, e probabilmente sarebbe svenuto, se una manina insanguinata non gli avesse toccato la spalla, e l’avesse allontanato da lì, facendolo nuovamente tornare in sé.
Si voltò, e vide Seed, con ustioni gravissime al volto che si teneva a malapena in piedi e sarebbe crollata per terra morta da un momento all’altro, che gli ostentava un sorriso. Per quanto fosse sempre stata dolce e carina, con quelle ustioni era uno spettacolo raccapricciante.
Gli porse due smeraldi del chaos. – Devi usare il Chaos Control e salvarci tutti. Solo tu…puoi…-
-Seed, io non… non mi reggo in piedi, non…-
Prima che potesse finire la frase, dietro di sé udì il frastuono del masso che cadeva.
Udì delle urla strozzate.
Capì immediatamente che sotto quel masso c’erano Speed e Fist, e che quella sostanza fredda che s’era sentito schizzare sulla schiena era il loro sangue.
Girò la testa, ma la mano di Seed non glielo permise.
-Ah!- cadde in ginocchio, sul punto crollare. A Seed bruciava ogni singola parte del corpo.
-SEED!-
-Prendili, ti prego… non c’è più tem…-
Silver fece a tempo a prendere gli smeraldi, prima che l’aliena-pianta rovinasse a terra priva di vita.
Le lacrime avevano preso a scorrergli sul volto incessantemente.
Ma sapeva che tutti avevano riposto la propria fiducia il lui. Non poteva… doveva salvarli. Era ancora in tempo. E solo lui poteva farlo, in quel momento.
-CHAOS CONTROL!-
Urlò, con quanta voce gli rimaneva, mentre scompariva in un portale di luce bianca.






----------------------At the end of the nightmare----------------------------
Ehilà!
Wow, una long (anche se non sarà molto long)! Riuscirò a portarla avanti? Lo spero!
Allora, alcune precisazioni: il What If di questa fanfiction consiste, oltre al fatto di Sonic che si abbandona all’oscurità, anche al fatto che Silver in questa fan fiction non è di un futuro troppo lontano, tanto che i figli di Amy e Sonic e così via sono suoi coetanei, della sua stessa epoca.
Vedrete molti OC che saranno i figli dei personaggi che conosciamo!
Non aggiungo altro, vi lascio la suspance per il prossimo capitolo!


-Saw
   
 
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