Nick autore: Queen of the lower court 
Titolo: All the stars in the sky have your eyes
Personaggi: Asahi Azumane, Nishinoya Yuu
Pairing: AsaNishi
Genere: introspettivo, fluff
Avvisi: NN
Rating: verdeeeeeeeeee
Note:
Avete una dose di insulina? Bene, perché vi farà venire il diabete, questa cosa.

 

 

Noya ha un modo assurdo di dormire. Passa dallo stare raggomitolato su se stesso come se il pallone, invece di averlo abbandonato nel giardino, lo stesse tenendo abbracciato, all’allargarsi completamente arrotolandosi tra le lenzuola e riuscendo di occupare tre volte lo spazio che parrebbe essergli necessario. Il letto di Asahi, d’altro canto, non è (ancora) stato studiato per ospitare due persone, nonostante la sua statura fuori dall’ordinario giapponese. Così due volte su tre il proprietario si ritrova con un gomito tra le costole, un piede in faccia e poi le chiappe per terra.
Non che riesca a trovar modo di lamentarsi. Alla fine conta quasi come una sveglia ―anche se quando succede che sono le quattro di notte un po’ lo angoscia, trascinarsi sul divano del salotto pur di non svegliarlo, col rischio di incrociare i suoi genitori ― e anche se si ripromette sempre di comprare un materasso gonfiabile o comunque di passare a un letto da una piazza e mezza, non l’ha mai fatto.
È che gli piace, vedere Noya che dorme. È una becera abitudine che ha preso nel tempo, quella di restare qualche minuto tutte le mattine che si svegliano assieme a guardarlo riposare, sereno, per una volta tranquillo, con quell’espressione così appagata e tranquilla che l’ansia di averlo in qualche modo spezzato, di avergli fatto male, gli passa immediatamente. Noya dorme, i capelli corti che gli incorniciano il viso, con quella pennellata arancio che spicca come una piuma sulla sua fronte, e Asahi si sente sereno, in pace con sé stesso e col mondo, si sente così bene che gli viene spontaneo, allungare una mano per carezzargli il mento e una guancia e sentire il cuore fare quella buffa capriola a cui non è ancora abituato. Sentirlo poi riprendere a battere, un po’ più forte, un po’ più rapido.
Gli piace guardare Noya dormire e innamorarsene un po’ di più.
Yuu generalmente sceglie sempre quel momento per svegliarsi, aprendo piano le palpebre sonnacchiose e metterlo gradualmente a fuoco. Si accorge subito della sua mano, anche se Asahi è lesto a ritrarla e a balbettare una scusa, e arrossisce un pochino, prima di sorridere felice e tirarsi seduto per stiracchiarsi. Le coperte gli piovono giù dalle spalle e allora Asahi nota i piccoli segni rossi sul collo e sulle spalle e le macchie perlacee sulle lenzuola e avvampa, provando il desiderio irrazionale di nascondersi sotto il letto e non uscirne mai più.
Generalmente Nishinoya lo intercetta prima che possa morire d’imbarazzo, lo acchiappa per i capelli sciolti e se lo strattona vicino finché non può baciarlo e ridere arricciando il naso contro il suo –sono le mattine migliori, quelle, in cui esistono solo loro e basta.