Io ti ho salvato la vita. Ma tu hai salvato la mia.

Quando mi rivelasti che il tradimento di Stefano era ancora peggiore di quanto credessi, il mio primo istinto fu di distruggere tutto quanto, bruciare nella fiamma del mio furore la Brughiera, il Regno di Stefano, me stessa. Ma poi vidi i tuoi occhi, la tua espressione addolorata. Eri addolorato per il mio dolore.

Non volli ammetterlo allora, ma fu quella tua espressione a fermarmi.

Quando nacque la principessa, decisi che potevo avere una vendetta più contenuta, e tuttavia più raffinata. Sapevo che non approvavi, tuttavia rimanesti al mio fianco, come hai sempre fatto anche in battaglia, combattendo con me senza mai temere per la tua vita.

Molti pensano che mi sia affezionata ad Aurora per via del mio stesso incantesimo, poiché avevo dichiarato che sarebbe stata amata da chiunque l'avesse incontrata. Ma adesso posso invece ammettere che ho cominciato ad amare Aurora vedendo te che te ne prendevi cura: tu la amavi, e per questo ho finito per amarla anche io. Se tu l'accudivi, io allora l'avrei protetta.

Mi dicevo che il mio scopo era conservarla fino al suo sedicesimo compleanno, perché la maledizione si compisse come io l'avevo scagliata; ma il mio cuore sapeva la verità, anche se non volevo ascoltarlo.

Ti dissi chiaro e tondo quello che pensavo, che il vero amore non esiste, per soffocare quella flebile voce che mi sussurrava che forse, invece, potevo ancora trovarlo, che forse lo avevo già trovato.

Quando ti dissi di non seguirmi nel castello, la mia mente mi diceva che sicuramente ti saresti fermato, che non avresti rischiato la tua vita per rimediare a un mio errore; ma la piccola, flebile voce sperava invece che tu mi seguissi.

E tu mi hai seguito.

Mi hai seguito, e hai combattuto con me, per me. Al mio fianco, come sempre, fino alla vittoria.

Quando ci incontrammo, ti chiesi di essere le mie ali. Ora che le mie ali mi sono state restituite, ti chiedo di volare con me. Al mio fianco, per sempre.