-AAAAAAAAAAAAAAAAH!-
L'urlo di Zoro, quella mattina, fece alzare in volo miriadi di uccelli colorati, che prima erano tranquillamente appollaiati sugli alberi intorno all'accampamento degli indigeni.
(...)
-Mmh... cosa è successo? - sbadigliò la navigatrice.
Poi di colpo sgranò gli occhi, appena il suo sguardo finì su Zoro, o almeno, quello che avrebbe dovuto essere Zoro: alta, dal fisico asciutto e tonico, con un seno evidente sotto lo yukata verde, i capelli corti e verdi, i tratti del viso molto femminili e un occhio spalancato, nocciola, uguale a quello di Zoro, che annaspava nel panico, e l'altro chiuso, segnato da una cicatrice verticale...